Opinione: Cadavere Squisito, di Agustina Bazterrica


Premio Ladies of Horror Fiction come migliore romanzo dell’anno 2021. 
Candidato al Goodreads Choice Award come miglior libro horror 2020

«Dalle prime parole del secondo romanzo della scrittrice argentina Agustina Bazterrica […] il lettore è già bestiame in fila, barcollante, primordialmente consapevole che questo libro è un bancone da macellaio, e nulla di ciò che accadrà dopo sarà bello.» - New York Times Book Review

«Triste, avvincente, con un finale da urlo.» - The Times

«Il romanzo è orribile, sì, ma affascinante e provocatorio (e orwelliano) nel modo in cui mostra fino a che punto la società potrebbe spingersi per deformare il linguaggio ed evitare le verità morali.» - Taylor Antrim, Vogue

«Un avvincente romanzo distopico.» - The Independent

Marcos lavora nel mercato della carne da sempre, è un’attività di famiglia. Ma ora le cose sono cambiate, in modo radicale e irreversibile. Un virus ha attaccato gli animali, sia domestici che selvatici, per cui sono stati tutti sistematicamente abbattuti e la loro carne non può assolutamente essere consumata. Ora la carne che tratta è diversa, speciale, perché i governi di tutto il mondo hanno dovuto affrontare la situazione e hanno deciso di rendere legale l’allevamento, la produzione, la macellazione e la lavorazione della carne umana. Marcos si è dovuto adattare, cerca di non pensare a cosa fa per vivere, e fa del suo meglio per stare dietro a fornitori, clienti, ordini e consegne, perché deve pagare la casa di riposo in cui vive suo padre. E ora che sua moglie lo ha lasciato deve pensare a tutto da solo.




Mai avrei pensato mi potesse piacere così tanto. 
Le riflessioni che ti spinge a fare, mostrandoti un mondo così assurdo e così realistico da renderlo quasi spaventoso. Lo avevo iniziato a fatica, nonostante lo avessi già notato in lingua originale (e meno male che è stato tradotto!). 

Insomma, la curiosità era tanta ma faticavo ad ingranare le pagine. 
La scrittura inizialmente l'ho trovata ostica (uniteci stanchezza, sonno, poca pazienza,....che combo!). 

Comunque. Il romanzo ti mette a confronto con questa realtà assurda e ti scaraventa nel mondo di Marcos, che non si racconta mai, se non per alcuni dettagli della sua vita.
Si, è suo il punto di vista che ci accompagnerà per tutta la storia. Un uomo giovane, importante per l'azienda per cui lavora, ma che si trova completamente devastato dalla vita. Ripete le mansioni, svolgendo comunque compiti di una certa importanza, ma con una freddezza crescente che gli nasce da dentro. Un odio, un fastidio, che finiscono con l'appesantirlo e farlo sentire sempre peggio.

Ci troveremo immersi in questo nuovo mercato della carne, a contatto con le diverse tipologie di lavori che ne fanno parte (legalmente o meno). Cose che già esistono ma vengono portate (quasi) agli eccessi visto che si tratta di merce molto particolare.
Una merce che nessuno può nominare col suo nome, poiché oltre ad essere illegale, lo renderebbe strano, reale, inimmaginabile,...La merce è la carne umana.
Ormai non più persone ma esseri simili seppur diversi, selezionati, cresciuti, per un unico destino.

Capita anche che alcune persone diventino cibo, ma sono casi particolari ed entriamo in dettagli che meritano di esser scoperti durante la lettura. 
Iniziando dall'azienda familiare di macellazione (di animali), Marcos ci mostra come le cose siano cambiate in pochissimi anni, visto che lui aveva appreso il mestiere dal padre, ovvero esser un macellaio. Era bravo, ma ha scelto volutamente di non continuare quel percorso nel nuovo mondo. 

Il tutto cambia non per caso, ma quando hanno una strana malattia ha iniziato a render pericolosi gli animali per gli umani, provocandone la morte se venivano in contatto, e il loro abbattimento (di qualunque specie) è diventato un obbligo di legge; l'ingordigia umana ci ha messo poco a trovare altra carne per riempire quel buco di mercato. 
La gente ovviamente non si è fatta troppi scrupoli. 

 Una storia strana, lenta inizialmente, in cui Marcos ci porta dentro le sue giornate, fra giri in allevamenti, a visite ad alcuni contatti e clienti molto particolari. Un lavoro che lo stanca, già mentalmente provato da un tragico evento che ha segnato la sua vita. 
Sarà però un evento inatteso che cambierà le cose.
 Una lettura che presenta tantissimo spazio di riflessione portando all'estremo un taboo che riesce ad unire il mondo. 
Si parla di allevamenti, di animali, di trattamento etico, di rispetto. 
L'uniformarsi, il credere senza riflettere, l'egoismo. 
C'è anche tanto spazio per la compassione, i ricordi, l'amore e il dolore. 

Resto sul vago perché alcuni elementi devono essere scoperti durante la lettura ed elaborati pagina dopo pagina. 
 Ovvio, non è per tutti. 
Ci sono scene che mi hanno ferito profondamente. 
Ahimè, nemmeno inventate. E no, non riguardavano gli umani.

Crudo e violento, ma non tanto per il tema del cannibalismo (che comunque mi rendo conto possa esser troppo, visto che i dettagli non mancano, senza però scendere mai nel macabro e splatter), ma tutto ciò che ruota attorno. 
Insomma, gli esseri umani. 

Davvero molto bello. Sono estremamente curiosa di leggere altro di suo, anche se temo potrebbe non essere all'altezza. 
Intanto incrocio le dita, anche solo qualche traduzione sarebbe un ottimo regalo per i lettori, per scoprire altro di quest'autrice.

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