Le Portatrici, di Jessica Schiefauer [Instagram Post]


 ᴅᴏᴠᴇ ʜᴀ ɪɴɪᴢɪᴏ ᴜɴᴀ ꜱᴛᴏʀɪᴀ?

ᴅᴇᴠᴇ ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀ Qᴜᴇʟʟᴀ ᴄᴀᴛᴇɴᴀ ᴅɪ ᴇᴠᴇɴᴛɪ ᴄʜᴇ ᴛʀᴀꜱꜰᴏʀᴍᴀ ᴜɴᴀ ᴘᴇʀꜱᴏɴᴀ, ᴄʜᴇ ʟᴀ ᴘᴏʀᴛᴀ ᴅᴀ ᴜɴ ʟᴜᴏɢᴏ ᴀ ᴜɴ ᴀʟᴛʀᴏ?
ᴘɪÙ ᴄɪ ʀɪꜰʟᴇᴛᴛᴏ, ᴘɪÙ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀ ɪᴍᴘᴏꜱꜱɪʙɪʟᴇ ᴅᴀ ᴅᴇᴛᴇʀᴍɪɴᴀʀᴇ. ɪɴ ᴜɴ ᴄᴇʀᴛᴏ ꜱᴇɴꜱᴏ ᴛᴜᴛᴛᴏ È ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀᴛᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ʟᴀ ᴍᴏɴᴛᴀɢɴᴀ È ꜰʀᴀɴᴀᴛᴀ, Qᴜᴀɴᴅᴏ ɪʟ ɢʀᴀɴᴅᴇ ᴍᴀꜱꜱᴏ È ᴄᴀᴅᴜᴛᴏ ꜱᴜʟʟᴀ ᴄᴀꜱᴀ ɪɴ ᴄᴜɪ ꜱᴏɴᴏ ᴄʀᴇꜱᴄɪᴜᴛᴀ. ɪɴ ᴜɴ ᴀʟᴛʀᴏ, ᴛᴜᴛᴛᴏ È ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀᴛᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ꜱᴏɴᴏ ʀᴏᴛᴏʟᴀᴛᴀ ɢɪÙ ᴅᴀʟʟᴇ ꜱᴄᴀʟᴇ ᴅᴀᴠᴀɴᴛɪ ᴀʟʟ'ᴀᴇʀᴏᴅʀᴏᴍᴏ ᴅɪ ɪʀɪꜱʜʙᴜʀɢ ᴇ ꜱɪᴍᴏɴᴇ ᴍɪ ʜᴀ ᴀɪᴜᴛᴀᴛᴀ ᴀᴅ ᴀʟᴢᴀʀᴍɪ. ᴍᴀ ɪʟ ᴄᴏʀꜱᴏ ᴅᴇɢʟɪ ᴇᴠᴇɴᴛɪ ᴄʜᴇ ᴍɪ ʜᴀ ᴘᴏʀᴛᴀᴛᴀ Qᴜɪ, Qᴜᴇʟʟᴀ ᴄᴀᴛᴇɴᴀ ᴅɪ ᴀᴠᴠᴇɴᴇɴᴛᴇ ᴄʜᴇ ᴍɪ ʜᴀ ꜱᴘɪɴᴛᴀ ꜰᴜᴏʀɪ ᴅᴀʟ ɴᴏᴛᴏ ᴇ ᴄᴀᴛᴀᴘᴜʟᴛᴀᴛᴀ ɴᴇʟʟ'ɪɢɴᴏᴛᴏ, ʜᴀ ᴀᴠᴜᴛᴏ ɪɴɪᴢɪᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ꜱɪᴍᴏɴᴇ ʜᴀ ᴅᴇᴛᴛᴏ ᴅɪ ᴠᴏʟᴇʀ ᴘᴏʀᴛᴀʀᴇ ᴜɴᴀ ꜰɪɢʟɪᴀ.


Opinione completa sul blog al LINK

Opinione: Le Portatrici, di Jessica Schiefauer

 

Il contagio, così viene ricordata la pandemia, ha devastato il mondo per generazioni, e ha costretto la popolazione a separarsi secondo linee di genere: la società è riservata alle donne, note come portatrici, mentre gli uomini, i diffusori della malattia, sono tenuti in quarantene a prova di fuga. Se una portatrice entra in contatto fisico con un diffusore la malattia si sviluppa nei corpi di entrambi causando la morte della portatrice nel giro di 48 ore. Il diffusore va incontro alla stessa sorte, ma viene anche colto da un folle bisogno di fecondare più portatrici possibile prima di morire. Le portatrici apre una finestra su una società radicalmente diversa, dove i sistemi politici ed economici di oggi sono stati relegati al passato e sostituiti da una visione eco-femminista che a prima vista sembra più luminosa, più verde, più giusta. I cittadini del mondo possono stabilirsi dove vogliono. Mangiare carne è diventato impensabile e il dibattito politico ruota attorno al modo migliore per gestire le risorse limitate della Terra. Invece del lavoro, le portatrici effettuano un numero limitato di ore di servizio ogni settimana. E in cambio del contributo alla democrazia con il voto, ricevono un'unità abitativa e un buono vita. Eppure, le cose non sono come sembrano. In questo nuovo mondo coraggioso, le portatrici lottano ancora con i concetti umanissimi di amore, tolleranza e desiderio, paura, violenza e potere. "Le portatrici" è un'opera di narrativa fantascientifica femminista con storie di vita coinvolgenti, amore, desiderio o non desiderio di maternità, paura del diverso, trama ricca di suspense, con un finale pieno di speranza per l'intera umanità.


ᴅᴏᴠᴇ ʜᴀ ɪɴɪᴢɪᴏ ᴜɴᴀ ꜱᴛᴏʀɪᴀ?
ᴅᴇᴠᴇ ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀ Qᴜᴇʟʟᴀ ᴄᴀᴛᴇɴᴀ ᴅɪ ᴇᴠᴇɴᴛɪ ᴄʜᴇ ᴛʀᴀꜱꜰᴏʀᴍᴀ ᴜɴᴀ ᴘᴇʀꜱᴏɴᴀ, ᴄʜᴇ ʟᴀ ᴘᴏʀᴛᴀ ᴅᴀ ᴜɴ ʟᴜᴏɢᴏ ᴀ ᴜɴ ᴀʟᴛʀᴏ?
ᴘɪÙ ᴄɪ ʀɪꜰʟᴇᴛᴛᴏ, ᴘɪÙ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀ ɪᴍᴘᴏꜱꜱɪʙɪʟᴇ ᴅᴀ ᴅᴇᴛᴇʀᴍɪɴᴀʀᴇ. ɪɴ ᴜɴ ᴄᴇʀᴛᴏ ꜱᴇɴꜱᴏ ᴛᴜᴛᴛᴏ È ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀᴛᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ʟᴀ ᴍᴏɴᴛᴀɢɴᴀ È ꜰʀᴀɴᴀᴛᴀ, Qᴜᴀɴᴅᴏ ɪʟ ɢʀᴀɴᴅᴇ ᴍᴀꜱꜱᴏ È ᴄᴀᴅᴜᴛᴏ ꜱᴜʟʟᴀ ᴄᴀꜱᴀ ɪɴ ᴄᴜɪ ꜱᴏɴᴏ ᴄʀᴇꜱᴄɪᴜᴛᴀ. ɪɴ ᴜɴ ᴀʟᴛʀᴏ, ᴛᴜᴛᴛᴏ È ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀᴛᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ꜱᴏɴᴏ ʀᴏᴛᴏʟᴀᴛᴀ ɢɪÙ ᴅᴀʟʟᴇ ꜱᴄᴀʟᴇ ᴅᴀᴠᴀɴᴛɪ ᴀʟʟ'ᴀᴇʀᴏᴅʀᴏᴍᴏ ᴅɪ ɪʀɪꜱʜʙᴜʀɢ ᴇ ꜱɪᴍᴏɴᴇ ᴍɪ ʜᴀ ᴀɪᴜᴛᴀᴛᴀ ᴀᴅ ᴀʟᴢᴀʀᴍɪ. ᴍᴀ ɪʟ ᴄᴏʀꜱᴏ ᴅᴇɢʟɪ ᴇᴠᴇɴᴛɪ ᴄʜᴇ ᴍɪ ʜᴀ ᴘᴏʀᴛᴀᴛᴀ Qᴜɪ, Qᴜᴇʟʟᴀ ᴄᴀᴛᴇɴᴀ ᴅɪ ᴀᴠᴠᴇɴᴇɴᴛᴇ ᴄʜᴇ ᴍɪ ʜᴀ ꜱᴘɪɴᴛᴀ ꜰᴜᴏʀɪ ᴅᴀʟ ɴᴏᴛᴏ ᴇ ᴄᴀᴛᴀᴘᴜʟᴛᴀᴛᴀ ɴᴇʟʟ'ɪɢɴᴏᴛᴏ, ʜᴀ ᴀᴠᴜᴛᴏ ɪɴɪᴢɪᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ꜱɪᴍᴏɴᴇ ʜᴀ ᴅᴇᴛᴛᴏ ᴅɪ ᴠᴏʟᴇʀ ᴘᴏʀᴛᴀʀᴇ ᴜɴᴀ ꜰɪɢʟɪᴀ.

Ho appena chiuso il romanzo e devo dire che, rispetto alle mie aspettative e come inizia il tutto, mi ha stupito in positivo.
Non tanto per la storia in sé, ma per i numerevoli spunti che contiene interessanti per molte possibili discussioni.

Il libro è una sorta di diario. Capitoli brevi, che saltellano lungo la storia, raccontando solo i fatti che la protagonista ritiene importanti da far conoscere (al lettore).

Conosciamo lei, Nikki, e la sua compagna Simone. Vivono in un mondo non troppo lontano dal nostro, dove generazioni prima della loro nascita il Morbo ha sterminato la popolazione e costretto i sopravvissuti a prender misure drastiche, ovvero separare le donne (portatrici) dagli uomini (diffusori). Questi ultimi ormai vivono solo in particolari zone in quarantena, per evitare qualunque contatto e nell'attesa che si trovi una cura. Mentre la società tutta al femminile ha preso una strada molto particolare, sviluppandosi per la comunità dove ognuna lavora per garantirsi un tetto e il cibo, ma senza denaro.
Un mondo che appare diverso, ma che non lo è. Come si impara da tante distopie.

Per portare avanti la specie le portatrici possono(/devono) mettere al molto altre femmine, così da aumentare la popolazione. Ed è qui che iniziano i problemi per Nikki, quando Simone vuole a tutti i costi aver una figlia ma sembra sia impossibile.
Nikki prenderà delle scelte complesse e rischiose, per poter salvare la sua compagna ed il loro rapporto.

Si parla di amore. Si parla di odio. Ma soprattutto di paura.
La paura, infatti, è al centro del romanzo, in molte forme, sempre legate in qualche modo all'ignoranza. E, di conseguenza, all'odio.

Viene affrontato l'odio verso gli uomini, poiché alcune propongono di riavvicinarli alla cultura in modo da poter avere un futuro (quando si troverà la cura) insieme e riuscire già a metter le basi affinché avvenga; ma la maggioranza non vuole, prova paura, terrore ed odio verso questi "esseri" ormai alla stregua di bestie. Come alcune non vogliono tornare indietro, quando loro comandavano e le donne subivano.

Viene affrontato l'odio verso chi può esser stato vagamente in contatto con loro, o con chi è diverso, scatenando quasi crisi isteriche.

Viene affrontato l'amore. Che spinge a fare cose impensabili, rischiose. A volte stupide.

Una storia che non sorprende più di tanto i lettori del genere distopico. Una volta comprese alcune scelte, la strada che verrà narrata è abbastanza ovvia. Eppure la narrazione la rende interessante, mettendo qua e là dettagli che fanno apparire vididi i personaggi e i loro comportamenti, nel bene e nel male.

Ho adorato anche la mancanza di descrizioni eccessive. Il mondo viene abbozzato e tante cose vengono date per scontate, ma ci si arriva davvero con pochissima immaginazione evitando pagine e pagine inutili, a mio parere.

Tenetelo d'occhio. Io capisco che il costo è altuccio, infatti sono la prima ad averlo preso usato. Ma potrebbe piacervi.
Se vi piacciono le distopie, le tematiche spigolose che fanno riflettere,....sicuramente ve lo consiglierei.


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La Casa Alla Fine Del Mondo, di Paul Tremblay [Instagram Post]

 


𝐴𝑡𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑎𝑙 𝑙𝑎𝑔𝑜 𝑐'𝑒' 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑒 𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑒𝑔𝑔𝑖 𝑚𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑔𝑒 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑖𝑜'. 𝐿'𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑚𝑏𝑎𝑟𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑛𝑜𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑒' 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑛𝑜𝑎 𝑔𝑖𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑖𝑣𝑜𝑙𝑎𝑣𝑎 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙'𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎. 𝐸𝑟𝑖𝑐, 𝐴𝑛𝑑𝑟𝑒𝑤 𝑒 𝑊𝑒𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑠𝑡𝑖 𝑎 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑎𝑣𝑎 𝑒 𝑠𝑣𝑎𝑛𝑖𝑣𝑎, 𝑐𝑎𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑙'𝑖𝑛𝑣𝑖𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑝𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜.

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Opinione: La Casa Alla Fine Del Mondo, di Paul Tremblay


Eric, Andrew e la loro adorata bambina di sette anni, Wen, stanno trascorrendo una vacanza in un cottage isolato in mezzo ai boschi del New Hampshire, sulla riva di un lago, lontano dal caos e dal chiasso della vita metropolitana, senza Internet e cellulari: un angolo di paradiso in cui regnano il silenzio e la serenità. Ma in una mattina di sole il sogno si trasforma in un incubo quando dal bosco emergono quattro sconosciuti. Leonard, un uomo gigantesco dai modi gentili e il sorriso caloroso, e i suoi tre compagni brandiscono armi inquietanti e spaventose e sono lì per portare a Eric, Andrew e Wen un messaggio ancora più inquietante e spaventoso. Mentre la famigliola si barrica in casa cercando un modo per chiedere aiuto, diventa sempre più chiaro che i quattro non se ne andranno finché non avranno ottenuto ciò per cui sono lì, una scelta impossibile, un sacrificio terribile. Nelle ore che seguono, in un crescendo di presagi apocalittici, paranoia, follia, orrore e rituali di sangue, la piccola casa alla fine del mondo diventa il cuore dell'universo, il luogo in cui si deciderà il destino di una famiglia e, forse, di tutta l'umanità.



𝐴𝑡𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑎𝑙 𝑙𝑎𝑔𝑜 𝑐'𝑒' 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑒 𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑒𝑔𝑔𝑖 𝑚𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑔𝑒 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑖𝑜'. 𝐿'𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑚𝑏𝑎𝑟𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑛𝑜𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑒' 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑛𝑜𝑎 𝑔𝑖𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑖𝑣𝑜𝑙𝑎𝑣𝑎 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙'𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎. 𝐸𝑟𝑖𝑐, 𝐴𝑛𝑑𝑟𝑒𝑤 𝑒 𝑊𝑒𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑠𝑡𝑖 𝑎 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑎𝑣𝑎 𝑒 𝑠𝑣𝑎𝑛𝑖𝑣𝑎, 𝑐𝑎𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑙'𝑖𝑛𝑣𝑖𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑝𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜.


Sinceramente non so ancora bene come descriverlo, ma sento come se fosse stata una grande occasione sprecata.

Parte alla grande. Inizia col punto di vista della bambina, Wen. Ci porta sul lago Gaudet, in New England, dove coi suoi due papà sta facendo una vacanza lontano da tutto. Ci racconta della sua vita, in modo indiretto tramite pensieri che la collegano a questi ricordi. Dall'adozione in Cina, alle operazioni per il labbro leporino, al suo vivere quotidiano fra alti e bassi.
Ci presenta velocemente anche i due genitori, Andrew e Eric, cambiando punti di vista.
E, come nei migliori (cliché dei) film horror, ad un certo punto compare qualcuno che turberá la loro pace e serenità.

Eh si, ho parlato di cliché perché, anche se presentati bene ne ricorrono parecchi: la casa isolata, niente rete per i cellulari, nessuno nel raggio di chilometri, e qualcuno che rappresenta una minaccia da cui, ovviamente, devono scappare, ecc ecc.
Resto molto vaga per farvi capire il succo del discorso.

Quando questa minaccia appare, in effettivo è qualcosa di affascinante e terrificante allo stesso tempo. Il lettore non sa bene cosa aspettarsi e continua a leggere per capire dove andrà a parare, in quale "binario" finirà la storia (come dicevo sopra, la trama è abbastanza "banale" da esser stata spunto per moltissime altre storie, che uno prova ad indovinare).

In questo primo terzo del romanzo tutto ti cattura. Vengono messe giù le premesse in modo davvero interessante e il terrore ha inizio, portando a non volerti staccare dai fogli. Una scrittura ricca di dettagli e dialoghi, scorrevole e molto vivida, non si fatica infatti ad immaginare visivamente il tutto come si stia guardando un film.

Però...cavoli! Quando si arriva al succo delle cose, il tutto crolla miseramente.
Ho avuto questa sensazione.
La trama perde consistenza finendo in un "no-sense" che costringe a chiedersi quale sia la realtà. Scade in una sorta di splatter dove la storia non riesce a sostenere quello che viene sostenuto dai vari personaggi...
Eh, difficile spiegarlo senza andare in spoiler!

Ci sono anche scene in cui ho dovuto rileggere dei pezzi perché non capivo cosa mi fossi persa. A volte qualcosa di non detto che poi viene spiegato, altre salti temporali senza logica. "Dettagli" che rendono meno credibile il tutto e staccano il lettore dalla magia della lettura, perdendone l'attenzione completa.

In ogni caso, per me almeno, un occasione molto interessante buttata via.
La spiegazione di quello che accade è assurda e non c'è qualcosa che dia credito né alla "follia" né alla "realtà".
Mentre nelle ultime pagine sembrava riuscire a ricatturare il lettore, il finale lascia...delusi. Non spiega nulla, lascia nel dubbio, ma non in senso buono.

Ci sono rimasta molto male, dopo esser stata così catturata dai primi capitoli, veder naufragare il tutto in modo così.......

Probabilmente (almeno finché non leggo altre opinioni) è il mio gusto, voler una storia folle ma con un impostazione decisa. Qui si gioca molto a capire dove sta la verità, ma in un modo che sfiora il lettore, non lo fa davvero dubitare di cosa stia accadendo. Manca qualcosa per rendere questo "enorme delirio" più realistico, in modo da poter sballottare il lettore e fargli dubitare su cosa sia vero e cosa no.

Un grande peccato, perché è scritto piuttosto bene e le premesse c'erano.


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Pandora, di Susan Stokes-Chapman [Instagram Post]


🍇Aɠáʅι Aɠáʅι ɠíɳҽƚαι ι αɠσυɾíԃα ɱéʅι

Pιαɳσ ριαɳσ, ʅ'υʋα αʂρɾα ʂι ϝα ɱιҽʅҽ🍯


Opinione completa sul blog a questo LINK

Opinione: Pandora, di Susan Stokes-Chapman



Vi è sempre una ragione per cui una porta è chiusa.
Ambientato nella Londra georgiana, in cui splende l’astro del neoclassicismo e si diffonde l’irresistibile attrazione per il mondo antico, Pandora è un avvincente mystery tradotto in numerosi paesi e acclamato dai lettori, catturati da una scrittura capace di ricreare in ogni dettaglio lo spirito di un’epoca affascinante e di una storia d’amore e di inganni, di segreti e speranze.

«Sullo sfondo magnificamente reso della Londra georgiana, Pandora intreccia l’antico mito greco con un mystery pieno di suspense e una seducente storia d’amore. Un romanzo lussureggiante, evocativo e assolutamente irresistibile.» – Jennifer Saint

«Traboccante di autentici dettagli georgiani e di personaggi riccamente immaginati, Pandora è un debutto folgorante! Avvincente e pieno di mistero!» – Joanne Burn

«Liberissima interpretazione del mito di Pandora, il romanzo vola per trecento pagine.» – Giulia Villoresi, il Venerdì – la Repubblica

Londra, 1799. Un tempo rinomato, l’Emporio di Antichità Esotiche dei Blake, racchiuso fra un caffè e la bottega di un merciaio, ha da offrire soltanto opere contraffatte, armature scalcagnate e ninnoli privi di valore da quando è finito nelle mani di Hezekiah Blake dopo la tragica morte di suo fratello Elijah. Stimati archeologi e collezionisti, Elijah Blake e sua moglie Helen sono rimasti uccisi dal crollo di uno scavo in Grecia. L’incidente ha lasciato illesa Pandora, la figlia della illustre coppia, ma ha determinato la sciatta decadenza dell’Emporio, rapidamente divenuto una bottega di polverose cianfrusaglie nelle mani sbagliate di Hezekiah. Gli anni sono passati e Pandora, detta Dora, è ora una giovane donna che sogna di diventare un’artista orafa. Un sogno che lei coltiva con caparbietà mentre trascorre le sue ore nell’Emporio in cui l’inettitudine e l’oscura attività dello zio trascinano sempre più il nome dei Blake nell’infamia e nell’oblio. Un giorno, di ritorno al negozio, una scena spaventosa si schiude davanti agli occhi della ragazza: di fronte all’Emporio giace, ribaltato, un carro. Il cavallo, sdraiato sul fianco, sembra illeso, Hezekiah, invece, è intrappolato sotto l’animale. Attorno a lui tre uomini malvestiti, con il terrore negli occhi e l’odore salmastro dei marinai addosso, armeggiano e imprecano alla scalogna mentre fissano una cassa incrostata di molluschi rimbalzata sul selciato. Nei giorni successivi Hezekiah, malconcio e sospettoso, chiude la cassa a chiave nello scantinato e vieta alla nipote di accedervi. Che cosa c’è in quella cassa? Perché Hezekiah è impallidito quando la nipote glielo ha domandato? E per quale motivo ordina a chiunque di non mettere piede nello scantinato? Incapace di tenere a freno la curiosità, Dora si avventura nello stanzino buio e umido per imbattersi in qualcosa che cambierà per sempre la sua vita.

 

🍇Aɠáʅι Aɠáʅι ɠíɳҽƚαι ι αɠσυɾíԃα ɱéʅι

Pιαɳσ ριαɳσ, ʅ'υʋα αʂρɾα ʂι ϝα ɱιҽʅҽ🍯


Grazie al cielo non è l'ennesima riscrittura di un mito!
Visto quanti ne stanno uscendo e traducendo, ho avuto questo sentore...ma mi incuriosiva e mi sono lasciata trasportare.

Non è il libro dell'anno, però resta una lettura piacevole.
Narrato attraverso più punti di vista, nonostante la protagonista attorno cui tutto si svolge è indubbiamente Pandora Blake, ci porta in una Londra inizio '800 in cui questa giovane si trova intrappolata.

Dalla morte dei genitori è stata presa dallo zio che ha avuto il controllo del negozio di famiglia, trasformandolo da pregiato punto di riferimento in cui acquistare antichità, a una sorta di mercatino del falso, in cui i pochi clienti vengono sistematicamente imbrogliati.
Dora non lo sopporta ma non ha voce in capitolo, ed in ogni caso, nonostante tenga la negozio, prova a seguire in ogni modo la sua più grande passione: disegnare gioielli.
Spera di riuscire a convincere un famoso gioielliere (amico dei suoi genitori) di aver abbastanza talento per realizzarli e così diventare autonoma. Una cosa molto difficile, essendo giovane, donna e povera.

Incrocerá le strade con Edward, che vuole a tutti i costi entrare nella Società degli Antiquari. Ma le sue origini non glielo permettono così facilmente.
Nonostante sia così fortunato da aver accanto un amico che gli paga qualunque cosa, per aiutarlo in questo cammino. Un dono che accetta ed odia allo stesso tempo.

Le loro vite si incrociano per caso, mentre alla bottega Blake lo zio fa portare un antichità che si credeva perduta da parecchio e la nasconde nel seminterrato.
Un oggetto che finirà per incuriosire Dora ed Edward, portandoli (ognuno coi suoi obiettivi personali) ad indagare su cosa sia davvero questo oggetto e da dove venga.

Una storia che ha basi mitologiche (il vaso di Pandora) ma che in effetti è molto realistico: questo artefatto diventa il "centro" delle varie vicende che circondano la protagonista, per scoprire la realtà riguardo il passato di Dora, per farle comprendere chi sia davvero e come intende costruire il suo futuro.

Una lettura piacevole e molto scorrevole, alterna molti punti di vista ma senza togliere il mistero fino alla fine del romanzo. Non ci sono veri e propri colpi di scena, ma resta comunque ben pensato e scritto, portando il lettore a capirne di più su queste vite a cui si affeziona.

Da farci un pensierino se vi stuzzica...


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Il Gatto, di George Simemon [Instagram Post]


𝕹𝖊𝖘𝖘𝖚𝖓𝖔 𝖉𝖊𝖎 𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖔𝖙𝖊𝖛𝖆 𝖉𝖊𝖕𝖔𝖗𝖗𝖊 𝖑𝖊 𝖆𝖗𝖒𝖎. 𝕰𝖗𝖆 𝖉𝖎𝖛𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖆 𝖑𝖆 𝖑𝖔𝖗𝖔 𝖛𝖎𝖙𝖆. 𝕸𝖆𝖓𝖉𝖆𝖗𝖘𝖎 𝖇𝖎𝖌𝖑𝖎𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖛𝖊𝖑𝖊𝖓𝖔𝖘𝖎 𝖊𝖗𝖆 𝖕𝖊𝖗 𝖑𝖔𝖗𝖔 𝖓𝖆𝖙𝖚𝖗𝖆𝖑𝖊 𝖊 𝖓𝖊𝖈𝖊𝖘𝖘𝖆𝖗𝖎𝖔, 𝖊𝖘𝖆𝖙𝖙𝖆𝖒𝖊𝖓𝖙𝖊 𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖕𝖊𝖗 𝖆𝖑𝖙𝖗𝖎 𝖘𝖈𝖆𝖒𝖇𝖎𝖆𝖗𝖘𝖎 𝖇𝖆𝖈𝖎 𝖔 𝖌𝖊𝖓𝖙𝖎𝖑𝖊𝖟𝖟𝖊.


Ebbene eccoci.
Provare a descrivere questo romanzo è arduo poiché è una storia così "banale" che riesce ad esser affascinante.

Abbiamo solo la voce narrante di Émile, che ci presenta, in modo indiretto, la sua vita con Marguerite, raccontando un giorno come un altro in cui i due coniugi vivono insieme ma si stuzzicano a suon di bigliettini, poiché non si parlano e ignorano totalmente l'altro.

Si rinfacciano le perdite più gravi che hanno avuto e si sono fatti a vicenda: il gatto e il pappagallo.
Ma come è iniziato tutto?
Sarà Émile a raccontarcelo andando indietro coi ricordi e trascinandoci in modo magnetico fra il presente e il passato, parlando di sé stesso, della sua vita con la prima moglie e di come sia finito lì. Di come sia nato tutto quello e, sopratutto, del perché nessuno dei due se ne va da quale situazione.

Un romanzo breve, interessante e pungente, che lascia nel lettore un senso quasi di malessere misto a tristezza, nonostante sia tutto molto grottesco.

Non saprei che altro dirvi, essendo così lontano da ciò che solitamente leggo.
Però la penna di Simenon è molto interessante! Leggerò altro di suo sicuramente.

Arianna, di Jennifer Saint [Instagram Post]



𝕷𝖆𝖉𝖉𝖔𝖛𝖊 𝖘𝖎 𝖆𝖇𝖇𝖎𝖆 𝖖𝖚𝖆𝖑𝖈𝖔𝖘𝖆 𝖉𝖎 𝖈𝖚𝖎 𝖆𝖓𝖉𝖆𝖗𝖊 𝖋𝖎𝖊𝖗𝖎, 𝖖𝖚𝖆𝖑𝖈𝖔𝖘𝖆 𝖈𝖍𝖊 𝖊𝖑𝖊𝖛𝖎 𝖆𝖑 𝖉𝖎 𝖘𝖔𝖕𝖗𝖆 𝖉𝖊𝖌𝖑𝖎 𝖆𝖑𝖙𝖗𝖎 𝖒𝖔𝖗𝖙𝖆𝖑𝖎, 𝖈𝖗𝖊𝖉𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖌𝖑𝖎 𝖉𝖊𝖎 𝖌𝖔𝖉𝖆𝖓𝖔 𝖙𝖊𝖗𝖗𝖎𝖇𝖎𝖑𝖒𝖊𝖓𝖙𝖊 𝖓𝖊𝖑 𝖋𝖆𝖗𝖑𝖔 𝖆 𝖕𝖊𝖟𝖟𝖎. 

Trovate l'opinione completa QUI 

Opinione: Arianna, di Jennifer Saint


Decisi che io avrei voluto essere Medusa. Se un giorno gli dèi mi avessero ritenuta imputabile per i peccati di un altro, se fossero arrivati a punirmi per le azioni di un uomo, non mi sarei nascosta. Avrei indossato la corona di serpenti, e sarebbe stato il mondo a fuggire da me.
Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell'incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un'eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.



Diciamo che tiro un sospiro di sollievo.
Sembra che sia scoppiata la nuova moda del riscoprire i miti e riscriverli, ed ammetto che la cosa mi trasmette molti brividi.
Non ho ancora affrontato la Miller (che promette di esser una BOMBA sotto questo punto di vista e che, temo, abbia innescato questo nuovo trend), voglio esser nello stato d'animo giusto per godermela appieno. Nel frattempo mi sono dedicata a novità che promettevano chissà cosa, ma in effettivo...
Per portarvi uno fra gli ultimi esempi: Il Segreto Di Medusa (ne parlo brevemente QUI). Una lettura che mi ha deluso sotto così tanti punti di vista che continuo a rimuginarci sopra, ma per mancanza di tempo ho deciso di lasciare solo l'opinione a caldo e dedicarmi ad altro. O almeno per ora.

Eppure mi sono lanciata con Arianna, sperando di trovare qualcosa di diverso, migliore.
Diciamo che è stato così, anche se non ai livelli della pubblicità che ne hanno fatto.
Resta un romanzo gradevole, scorrevole, che ripropone un mito piuttosto sconosciuto (io, per esempio, ne sapevo pochissimo), portando spunti di riflessione molto vari, che però non ho idea di quanto siano collegabili alla mitologia.

Prima di parlarvi della storia, che consiglio di leggere SOLO se la conoscete oppure vi farete spoiler, vi dico già in breve la mia opinione:
Un romanzo che mi è piaciuto, ma che resta "superficiale" nel narrare queste vicende.
 ALT, NON così superficiale.
L'ho trovato una bella lettura (forse non giustifica il costo nuovo del romanzo a cover morbida), però diciamo interessante se cercate qualcosa per avvicinarvi al mito senza appesantire troppo.
Una buona scrittura, che introduce molti spunti di riflessione senza attualizzarli troppo, in modo da restare coerente con l'epoca narrata e i vari personaggi.
Lo consiglio? Ni.
Il costo mi scoraggia molto, perchè se non piace mi rendo conto che è una spesa. (anche se ormai tutto ha questo costo)


Veniamo alla trama.
Come ho detto sopra, ci saranno spoiler relativi alla mitologia e un po' alla sua trasposizione.
Se non volete saperne nulla, non leggete!

L'introduzione parte a bomba e mi ha conquistato.
Descrive la famiglia di Arianna. Racconta la storia del padre Minosse, di sua madre Pasifae, dei suoi fratelli compreso il Minotauro.
Parla degli Dei e di come siano capricciosi verso gli umani, e sopratutto di come, per punirne alcuni, si accaniscano contro le loro donne innocenti.

Laddove si abbia qualcosa di cui andare fieri, qualcosa che elevi al di sopra degli altri mortali, credo che gli dèi godano terribilmente nel farlo a pezzi.

Infatti Pasifae è vittima di Poseidone: Minosse per diventare Re ed avere i favori del Dio, gli chiese in dono un magnifico toro da sacrificargli; Poseidone lo accontentò, ma Minosse decise di ingannarlo sacrificando un altro toro al Dio che, arrabbiato, scatenò una pazzia su Pasifae, facendola ardere d'amore per l'animale,...

Da qui il concepimemento e la nascita del Minotauro, o per meglio dire di Asterio:
Una luce distante in un’infinita oscurità. Un fuoco furibondo per chi si fosse avvicinato troppo. Una guida che avrebbe condotto la mia famiglia lungo il sentiero dell’immortalità. Una vendetta divina contro di noi. Allora io non sapevo cosa sarebbe diventato. Ma mia madre lo strinse e lo accudì, gli diede un nome e lui ci conobbe entrambe. Non era ancora il Minotauro. Era solo un bambino. Era mio fratello.

Crescendo la bestia prende il sopravvento e Minosse sfrutta questo figlio come "ammonimento" per tenere in scacco Atene (conquistata grazie ai favori di Zeus, che mandò sulla città una tremenda pestilenza): ogni anno gli ateniesi dovevano mandare quattordici figli di Atene come sacrificio ogni anno. Ed arriviamo alla comparsa del nostro "eroe", ovvero Teseo, il principe di Atene, che spontaneamente decide di prendere il posto di uno dei suoi sudditi dentro il labirinto.
Convinto di poter sconfiggere il mostro e arricchire la sua gloria.

Questa parte credo che tutti la conosciamo almeno vagamente:
Arianna si invaghisce del giovane e gli dona un filo con cui può uscire dal labirinto, così Teseo uccide il "mostro" ed esce vincente da questa ennesima impresa.

Quello che neanche io conoscevo è il dopo.

Quel giorno avrei preso tra le mani il mio destino.
Ero la moglie ideale per un eroe leggendario e lo avrei dimostrato.
La mia storia non sarebbe stata una storia di morte e dolore e sacrificio.
Avrei occupato il mio posto nei canti che sarebbero stati intonati in onore di Teseo:
la principessa che lo salvò e mise termine alla mostruosità che devastava Creta.


Quando Arianna, che fugge con lui, si accorge di esser stata solo una pedina. Una sciocca ragazzina ad aver dato credito alle parole di un imbroglione che inseguiva solo la fama. Lei che ha rischiato la sua vita per salvarlo e poi fuggirne insieme.
Si ritrova abbandonata sull'isola di Nasso, mentre l' "eroe" torna trinfante a casa.

E qui si aprono due strade: Arianna e Fedra.
Arianna a Nasso. Dove incontrerà Dioniso. Dove la paura verso gli Dei capricciosi si mescolano con il terrore di un nuovo abbandono, o peggio. Dove troverà in lui speranza, casa e amore.
Fedra, che si ritrova abbandonata nella sua stessa casa quando avrebbe dovuto salpare con Arianna e Teseo; venduta dal fratello come sposa a quest'ultimo per mantenere la pace fra i regni (mentre Minosse gira il mondo per riprendersi il "suo" creatore, Dedalo).

Due storie che diventano quasi parallele ma opposte:
il matrimonio felice di Arianna, contro quello imposto di Fedra;
Arianna che si accontenta di una vita semplice, mentre Fedra spinge il marito ad andarsene in cerca di avventure per muoversi usando scaltrezza e governare;
Arianna madre felice di più figli, Fedra madre che non riesce nemmeno a star loro accanto per quanto la ripugnano e non si senta una madre;
....insomma, vengono mostrate varie possibilità di "essere donna" con le sue varie opportunità o vari legacci che le tengono inchiodate a ruoli prestabiliti obbligatori.

Trovo che vengano prestate con molta astuzia e in modo ben fatto, intracciando questi pensieri che portano a riflessioni con qualcosa che forse non sapremo mai (o almeno, io non conosco come proceda nei dettagli il mito su questi fronti).

Direi che comunque ho detto molto, anche se sarebbe interessante analizzarlo con calma in qualche discussione. Per vedere i vari punti di vista, sfruttandolo come punto di partenza per parlare di molto altro. Su questo l'autrice è stata davvero brava. Non si è lasciata trascinare nel "moderno", pur parlando di tematiche (ahimè) che accadono ancora oggi.

Come dicevo sopra, una bella lettura.