Opinone: Lizzie, di Shirley Jackson



La protagonista, Elizabeth Richmond, ventitré anni, i tratti insieme eleganti e anonimi di una "vera gentildonna" della provincia americana, non sembra avere altri progetti che quello di aspettare "la propria dipartita stando il meno male possibile". Sotto un'ingannevole tranquillità, infatti, si agita in lei un disagio allarmante che si traduce in ricorrenti emicranie, vertigini e strane amnesie. Un disagio a lungo senza nome, finché un medico geniale e ostinato, il dottor Wright, dopo aver sottoposto la giovane a lunghe sedute ipnotiche, rivelerà la presenza di tre personalità sovrapposte e conflittuali: oltre alla stessa Elizabeth, l'amabile e socievole Beth e il suo negativo fotografico Betsy, "maschera crudele e deforme" che vorrebbe fagocitare e distruggere, con il suo "sorriso laido e grossolano" e i suoi modi sadici, insolenti e volgari, le altre due. È solo l'inizio di un inabissamento che assomiglierà, più a che un percorso clinico coronato da un successo terapeutico, a una discesa amorale e spietata nelle battaglie angosciose di un Io diviso, apparentemente impossibile da ricomporre: tanto che il dottor Wright sentirà scosse le fondamenta non solo della sua dottrina, ma della sua stessa visione del rapporto tra l'identità e la realtà.

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Partendo dal presupposto che adoro i romanzi dove si parla di personalità multiple e che, nonostante abbia scoperto solo da pochi mesi la Jackson, mi piace moltissimo il suo stile di scrittura, era abbastanza prevedibile che il romanzo mi sarebbe piaciuto.
 
L'unica nota stonata è il titolo. Mi spiace, ma anche in questo caso non ha molto senso con la lettura che andiamo a leggere (proprio tirato per i capelli), mentre in inglese ha un riferimento alla canzone che continua a canticchiare per tutto il romanzo. Capisco che il riferimento si sarebbe potuto perdere, ma sarebbe stato più in tema. Ma va beh, sapete che sono incontentabile.

Detto questo, la Jackson ha optato una scelta geniale per raccontarci questa storia davvero interessante, ovvero suddividere in grossi capitoli il tutto, dando come protagonista uno diverso per ognuno di essi. Permettendo una visione diversa, più ampia, che rende la vicenda molto più dinamica, complessa e rendendo meglio le varie sfaccettature che ne appaiono.
 
Inizia tutto banalmente, con questa giovane con una vita semplice e fin troppo tranquilla, un carattere smorto e piuttosto piatto, che inizia a comportarsi in maniera strana senza alcuna ragione, e senza averne memoria. Infatti viene sgridata spesso dalla zia (che se ne prende cura), venendo additata come bugiarda, quando in effettivo lei sa di non essere onesta e non dire alcuna bugia.
Tramite il loro medico arriveranno a conoscere il dottor Wright, che inizierà a sottoporla ad ipnosi, rivelando che la mente della giovane si è scissa in tre personalità diverse fra loro che hanno iniziato a fare capolino.
 
L'inizio di una lunga e tortuosa avventura, poiché ognuna di loro vorrebbe il comando e fare le cose a modo suo, ma continuano a rubarsi la luce a vicenda, ognuna di loro con motivazioni diverse. E nessuna vuole guarire, perchè significherebbe "morire", smettere di esistere, e ciò non possono tollerarlo.
 
Un romanzo davvero bello e piuttosto scorrevole, che presenta molti punti di riflessione su chi siamo e cosa possa arrivare a ridurci in quello stato. Lentamente scopriremo meglio le varie personalità e cosa le spinge ad agire in quel modo, quali sono i loro obiettivi e, soprattutto, qual è stata la causa scatenante a tutto questo.
 
Ho faticato un po' in alcuni momenti, perché la Jackson tende ad essere descrittiva ed io fatico (da sempre) a leggere cose del genere. Ma nel complesso, molto ben scritto.
Un finale interessante, che chiude la storia in un modo "corretto" (in linea con la storia senza storpiarla), nonostante alcuni dubbi possano restare al lettore.
Davvero piacevole, se vi incuriosisce fateci un pensiero, prima che finiscano gli sconti Adelphi (fino al 15 marzo!)


Due paroline veloci su "L'ultimo giorno di un condannato a morte", che ho ascoltato tramite Audible tempo fa. . . Purtroppo non mi ha coinvolto per niente. Temo sia per l'ascolto, quindi ritenteró più avanti tramite questo bel piccolo libricino "Contro la Pena di Morte", che racchiude anche quel saggio. . . Un tema importantissimo e che mi ha dato alcuni spunti di riflessione. Assurdo che certi pensieri possano restare immutati nonostante i parecchi anni di differenza da Hugo ad oggi; come questa lotta contro questa pratica inutile continui con linee di riflessione quasi identiche. Ciò mi lascia senza parole... . . Ve ne parlo brevemente sul blog, ma sono curiosa delle vostre impressioni: Vi è capitato di leggerlo? Cosa vi ha lasciato? . . #ControLaPenaDiMorte #LUltimoGiornoDiUnCondannatoAMorte #VictorHugo #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #viaggiatricepigra


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Opinione: L'Ultimo Giorno di un Condannato a Morte, di Victor Hugo


Trent'anni prima del grandioso "I Miserabili" Victor Hugo scrive un altro capolavoro, meno noto ma non per questo meno importante: L'ultimo giorno di un condannato a morte. Un uomo di cui non si conosce il nome nè la colpa affida a fogli trovati qua e là nella sua cella il racconto dei giorni e delle ore che, con il loro inesorabile trascorrere, lo conducono alla ghigliottina. Dalla proclamazione della sentenza capitale agli ultimi attimi che precedono lo spalancarsi delle porte del Palazzo municipale di Parigi verso la Place de Grève, le sue parole descrivono l'incubo che è stato - e che ancora è - la realtà di migliaia di uomini, condotti alla morte per mano della "giustizia". La sua disperazione è interrotta solo per brevi momenti da barlumi di infondata speranza in una grazia che non arriverà e da fantasticherie su un passato lontano; speranze e ricordi che non fanno che rendere ancora più vivido e intenso il suo dolore. Una struggente e poetica condanna alla più inumana delle condanne, letta per il Narratore audiolibri da Jacopo Venturiero.

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Premetto che l'ho ascoltato tramite Audible e (purtroppo) non è riuscito a coinvolgermi.
Credo che ritenterò tramite il cartaceo, per scoprire se è lo scritto in sé a non avermi dato emozioni così intense ma solo blande riflessioni, o magari è stato solo dovuto tutto all'ascolto magari superficiale.

In ogni caso, due paroline su quest'opera che ha un valore profondo.
Parla della pena di morte, attraverso gli occhi di un condannato.
Non sapremo ne il suo nome, ne la sua colpa. Solo che è stato giudicato colpevole e lo aspetta la ghigliottina. Attraverso i suoi scritti ne seguiremo il percorso nel carcere, fino ad arrivare al luogo dove verrà eseguita la condanna.
Ci parla del suo processo e del suo "giocarsi tutto" in modo arrogante, rischiando la pena che pensava non sarebbe mai arrivata. Ci sono alternanze fra diversi pensieri. Ci narra alcune sue giornate. Ci parla della speranza di vedersi data la grazia.
Ci parla di rabbia, pensando alla figlia, poiché è ben conscio che il suo crimine e la sua fine ricadranno anche su di lei, piccolissima ed innocente. Questo è uno dei punti che mi hanno coinvolto di più, perché (ancora oggi) si tende a far ricadere le colpe sui famigliari, qualunque esse possano essere. Cosa ingiusta e davvero stupida.

In ogni caso, come ho già detto, ho il cartaceo di "Contro la Pena di Morte", che contiene anche questo scritto di Hugo. Molto probabilmente lo rileggerò per cercare di capire meglio e farmi un idea migliore.
Credo che comunque valga la pena provarci, a leggerlo e/o ascoltarlo, un tema (purtroppo) ancora attuale ed ancora molto dibattuto, su cui è innegabile l'inutilità, poiché non rappresenta alcun deterrente.

Sarò breve: straordinariamente bello e profondamente triste. L'ho ascoltato tramite Audibile, cogliendo l'occasione per scoprire questo romanzo diventato un libro "da leggere", e capisco come mai lo sia diventato. Una storia che inizia come una pugnalata e continua rigirando il coltello nella piaga. . . Una storia quasi grottesca, che presenta l'assurdo e la tragica situazione di questo giovane che improvvisamente si vede imprigionato in questo corpo ripugnante, senza poter interagire con gli altri che ne sono terrorizzati e schifati allo stesso livello. . . Scopriremo come il povero Gregor dovrà adattarsi a sopravvivere imprigionato in casa sua, senza contatti umani, senza affetto, sempre più isolato... Insomma, Kafka riesce a farci immedesimare in lui perfettamente e provare empatia profonda con questo povero disgraziato e ciò che gli capita, un qualcosa di assurdo ma potenzialmente possibile a chiunque. . . Un romanzo straordinario, con un impatto molto forte nel lettore. O nel mio caso, ascoltatore. E devo ringraziare Moro Silo (che legge per noi), perché grazie alla sua voce si entra in questa storia alla perfezione (Ho abbandonato molti libri in pochi minuti perché la voce non mi convinceva). [opinione completa sul blog] . . Questa raccolta di racconti contiene anche questo, e spero prima che poi, lo prenderò in mano e leggerò tutto, compreso "La Metamorfosi". Per scopurire cosa posso percepire tramite lettura e non ascolto. . . Quanti altri lo hanno letto? 🐞 Vi ha conquostato?! 🕷️ . . #LaMetamorfosi #Metamorfosi #FranzKafka #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #viaggiatricepigra


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Opinione: Metamorfosi, di Franz Kafka


Un capolavoro letterario senza tempo, in cui l'autore mescola il reale con l'assurdo, l'insensibilità con la compassione, il grottesco col naturale, creando una storia lucida e spietata che scuote, coinvolge e sconvolge l'ascoltatore-lettore.
Il protagonista della vicenda, il commesso viaggiatore Gregor Samsa, si sveglia una mattina scoprendosi trasformato in un enorme scarafaggio; la sua mente però non è mutata: pensa, ragiona, sente ancora da uomo. La sua vita diventa un incubo terribile, claustrofobico, amaro. I legami col suo mondo di prima, coi suoi affetti familiari, col suo lavoro, si spezzano improvvisamente, e attorno a lui resta dapprima un senso di terrore e ribrezzo e infine un silenzio che il suo incomprensibile rantolo d'insetto non riesce a rompere. Ed è proprio nella solitudine in cui lo relega il suo nuovo aspetto che lo sfortunato Gregor scorge lo stato di 'schiavitù civile' in cui, già da molto prima della sua metamorfosi, l'avevano ridotto i suoi spietati legami familiari e lavorativi. La lettura naturale e confidenziale di Moro Silo racconta cose terribili come se fossero 'normali' e sottolinea lo stile quasi espressionista dell'opera.

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Sarò breve: straordinariamente bello e profondamente triste.
L'ho ascoltato tramite Audibile, cogliendo l'occasione per scoprire questo romanzo diventato un libro "da leggere", e capisco come mai lo sia diventato.
Una storia che inizia come una pugnalata e continua rigirando il coltello nella piaga.

Parla di Gregor Samsa, un giovane uomo che è costretto a fare il commesso viaggiatore per poter sostentare la sua famiglia e pagarne i debiti accumulati dal padre. In un giorno qualsiasi si sveglia e scopre di essere in ritardo per il treno che doveva prendere per andare a lavorare, ma la cosa peggiore è che lentamente prende coscienza di non avere più il corpo che possedeva prima, ma è "rinchiuso" dentro un corpo enorme, sgraziato, non suo,... Quello di uno scarafaggio.

Eppure la sua mente non ne è toccata da questa misteriosa trasformazione, e si rende conto del casino che sta per succedere e a cui non ha idea di come poterlo risolvere.
La cosa peggiore è che non ha alcun modo per comunicare con gli altri, poiché non possiede più una voce umana, ma nessuno della famiglia trova un alternativa per poter scoprire se può comunicare con lui.

Una storia quasi grottesca, che presenta l'assurdo e la tragica situazione di questo giovane che improvvisamente si vede imprigionato in questo corpo ripugnante, senza poter interagire con gli altri che ne sono terrorizzati e schifati allo stesso livello. Rimarrà incastrato in questo limbo, mentre la famiglia deve prendersi cura di lui (per dovere verso quello che era il figlio e fratello); e in quel periodo si renderà conto che la situazione non era così tragica come gli appariva, le finanze potevano benissimo essere sostenute da tutti, mentre ci rendiamo conto che lavorava solo lui poiché a tutti andava bene così e avrebbero voluto perpetrare quella situazione.

Scopriremo come il povero Gregor dovrà adattarsi a sopravvivere imprigionato in casa sua, senza contatti umani, senza affetto, sempre più isolato... Insomma, Kafka riesce a farci immedesimare in lui perfettamente e provare empatia profonda con questo povero disgraziato e ciò che gli capita, un qualcosa di assurdo ma potenzialmente possibile a chiunque.

Un romanzo straordinario, con un impatto molto forte nel lettore. O nel mio caso, ascoltatore. E devo ringraziare Moro Silo (che legge per noi), perché grazie alla sua voce si entra in questa storia alla perfezione (Ho abbandonato molti libri in pochi minuti perché la voce non mi convinceva).

Assolutamente da leggere e appena riuscirò ne continuerò la lettura su carta, avendo comprato un libro con tutti i racconti pubblicati dall'autore. E magari, chissà, potrei rileggerlo per scoprirne altre sfaccettature che al solo ascolto non ho colto.

Eh già, ne sto parlando da un paio di giorni nelle Stories e mi sembrava giusto farlo anche qui. Scusate il silenzio, ma mi è così piaciuto questo anime che ho divorato le prime due stagioni, quasi no stop nei momenti liberi 😅 Ergo, niente libri. Sorry, ma ogni tanto una maratona ci sta. . . Una serie davvero bella! Mi sta piacendo moltissimo e non vedo l'ora di vedere la terza stagione (in realtà metà è già uscita, manca la seconda parte. Ma sono in dubbio se incominciarla subito o attendere...) . . Pensavo molto più horror da come me n'è stato parlato, ma tranne la prima puntata (con momenti davvero da brividi, fra azione e sgomento) il resto niente di così terrificante. Ma niente di così drammatico perché la storia riesce in ogni caso ad incollare alla poltrona, occhi allo schermo e sempre un click alla puntata successiva per sapere sempre qualcosa in più. . . La trama è molto ricca e nonostante tante ripetizioni (spesso fastidiose se si guarda tutto di seguito), il tutto funziona alla grande presentando un enorme mistero insieme alla minaccia al genere umano. Ovviamente c'è sempre la componente umana che minaccia la vita stessa, perché non sono solo i mostri (in questo caso i giganti) a rappresentare il pericolo. . . Personaggi interessanti e ben creati, con spesso flashback che permettono di scoprirne meglio il carattere e le sfaccettature. . . Per i manga, ci sto pensando. Da soli hanno un costo direi ottimo, ma comprarli tutti insieme (quelli per ora pubblicati in Italia) direi di no al momento. Non ci riuscirei. Un peccato perché sono curiosissima di scoprire le differenze (minime immagino) e di poter continuare la storia, che credo sia molto più avanti su carta. Magari li trovo usati o qualcuno me li presta... Vedrò! . . Ditemi che ci sono altri fan di questa serie fra di voi 😎😉 #LAttaccoDeiGiganti #AttackOnTitan #Netflix #Anime #Manga #davedere #viaggiatricepigra


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Opinione: Viaggio Allucinante, di Isaac Asimov


Ridotti alle dimensioni di batteri insieme alla loro navicella, un pugno di uomini e un'intrigante ragazza compiono un viaggio di scoperta. Lo scenario delle loro affascinanti e pericolose esplorazioni però non è il cosmo, ma il corpo umano. La loro incredibile missione, infatti, è quella di viaggiare all'interno del sistema circolatorio di uno scienziato per raggiungere e distruggere l'embolo cerebrale che sta per ucciderlo. Alle insidie che incontrano si aggiungono discordie e tradimenti. Ma il viaggio deve continuare, la sfida all'impossibile deve essere vinta. Perché in gioco c'è la vita di un genio i cui studi hanno portato a risultati straordinari, per quanto ancora sconosciuti. Tra realtà e fantasia, una narrazione spiritosa e intrigante, dai ritmi serrati, che pure non rinuncia all'alto contenuto scientifico. Una vera prova di virtuosismo del maestro assoluto della fantascienza.

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Un altra lettura scoperta tramite lo Swap 3.0 (piccolo riassunto: gruppo di amiche, Swappine, legate dall'amore per i libri che hanno poi accresciuto questa amicizia per l'Italia, ma che non rinunciano a questo scambio di letture, per far conoscere alle altre ciò che ci piace; sperando di far scoprire qualcosa di interessante, magari fuori dalla comfort zone).
Aspettavo questo volume curiosissima!
Asimov è un nome famosissimo per la fantascienza e avevo letto davvero poco di lui. Sono rimasta senza parole nel collegare un vecchio film (che viene spesso citato qua e là) al suo romanzo. Questo suo romanzo!

In questo libro Asimov ci presenta un mondo in pochissime parole, quasi come se fossimo ancora in una specie di Guerra Fredda: due fazioni nemiche che si fanno guerra, e un tassello importantissimo si nasconde nel cervello di uno scienziato che sono riusciti a far passare da questa parte. Purtroppo però gli altri hanno organizzato un attentato e Benes viene colpito. Un embolo al cervello potrebbe ucciderlo, operarlo è impensabile, così si pensa di agire dall'interno.
Esatto, dopo anni di studio, gli scienziati sono riusciti a ridurre o ingigantire cose, animali e persone. Non chiedetemi i dettagli, Asimov li spiega davvero in modo da lasciare a bocca aperta, ma ridurli a poche righe è difficile. Ricopiare il testo, allungherei davvero troppo, quindi lo lascio a voi durante la lettura.

In ogni caso, è fattibile e viene riunita una squadra di esperti per entrare immediatamente in azione, dentro un sommergibile, improvvisato per la missione. Duval un chirurgo celebrale di grande fama con la sua assistente Peterson; il capitano Owens, pilota del sommergibile; Michaels, il pilota, ha creato la mappatura del sistema sanguigno di Benes, per potersi muovere al suo interno; Grant un agente segreto che ha riportato lo scienziato in quel paese, ma che ora deve rientrare in azione, essendo pronto a tutto, deve prendere il comando della missione e portare a termine anche quel compito. Cosa non semplice, perché si suppone che ci possano essere dei sabotatori, magari a bordo dello stesso sommergibile.

La cosa meravigliosa è l'unione incredibilmente realistica e fattibile, fra la scienza e la fantasia, rendendo non solo il processo di miniaturizzazione attraverso spiegazioni stupefacenti, ma tutto il viaggio dentro il corpo, spiegandoci la nostra biologia, attraverso le domande di Grant, che non ne sa niente, e gli occhi di tutto l'equipaggio. Un viaggio davvero allucinante, che apre la mente e che conquista il lettore, capitolo dopo capitolo, fino ad arrivare alla sua conclusione.

Imprevedibile, interessante e davvero ben scritto, una lettura che deve essere fatta assolutamente; indispensabile per gli amanti della fantascienza.
...un altro libro da aggiungere alla mia Wish, per averlo in libreria. Sarò povera ma felice.

Due Graphic Novel che non potrebbero essere più diverse per stile, contenuto,... . Una che ho amato alla follia ed una che mi ha deluso molto. . . Di "Mary e il Mostro" ne ho parlato ieri sul blog a lungo. Un libro stupendo, dove l'autrice ci narra la storia di Mary Shelley prendendo i suoi scritti e quelli di chi le era vicino per raccontarne la vita, arricchendo il tutto con suoi disegni davvero belli, che riescono a rendere il tutto stupendo, seppur triste (visto che Mary ebbe una vita non proprio felice, ma segui sempre il suo cuore e la sua mente, senza abbandonare mai se stessa). . . Di "Piena di Niente" ve ne parlo oggi. Tratta una tematica molto delicata: l'aborto. Raccontata (o per meglio dire, accennata) tramite le vite di 4 donne diversissime tra di loro, che avranno a che fare con questa pratica medica. Mi sono trovata davvero delusa dalla "superficialità" con cui viene trattato il tutto, abbozzando quattro donne senza darci quel poco in più per entrare in empatia con loro e poter sviluppare un pensiero critico migliore sul tema. Solo se uno lo mette già in discussione, si trova a dover riflettere (ma non solo sull'aborto in sé, ma su cosa avrebbero voluto dirci le autrici che però manca nelle pagine!). Delusa dalla brevità di tutto questo, che poteva essere molto importante e dare un qualcosa in più per pensare a questa tematica, a questo diritto che rischiamo di perdere per chi è così ottuso da non vedere altro che la propria idea antiquata. . . . E voi? Avete avuto occasione di leggere uno o entrambi questi volumi? Cosa ne pensate? Vi incuriosiscono? . . #MaryEIlMostro #AmoreERibellione #ComeMaryCreóFrankenstein #LitaJudge #MaryShelley #PienaDiNiente #AlessiaDiGiovanni #Darkam #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #viaggiatricepigra


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Opinione: Piena di Niente, di Alessia Di Giovanni e Darkam


Giulia, Monica, Elisa, Loveth.
Quattro donne sole.
Quattro gravidanze non desiderate.
Quattro corpi in cui perdersi.
Quattro storie di libertà negate.

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Sinceramente, non saprei bene come parlarvene.
E' stata una delusione per me. Eh si, purtroppo (probabilmente) avevo troppe aspettative riguardo questa Graphic Novel ed il tema che tratta: l'aborto. O più precisamente, quando si ha a che fare con una gravidanza indesiderata.
Sono quattro donne diverse tra di loro, come età, stato sociale, etnia,...eppure questa cosa le accomuna tutte, per diverse ragioni.
Infatti c'è chi cerca l'aborto e chi invece non lo vuole nemmeno calcolare.
Sono storie che vanno raccontate, eppure qui c'è davvero carenza di trama.
Queste storie vengono accennate, viene dato qualche dettaglio ed il resto lo devi mettere tu.
Fin troppo poco, non colpisce il lettore, non gli lascia qualcosa dentro che lo faccia pensare e che stimoli una riflessione seria.

Si intravede l'obiezione di coscienza e la difficoltà di chi vuole fare le cose in modo legale, mentre le strutture legano le mani, con una burocrazia infinita, medici/infermieri ostili e inadatti(/stronzi incattiviti che devono far pesare questa cosa in un momento difficile con modi bruschi e trattamenti inadeguati) a quel mestiere.

Si intravede l'opzione "fai da te", che comporta rischi pesantissimi perché si può finire in ospedale o in una bara.

Si intravede l'obbligo di farlo, quando la donna non vuole.

Si intravede l'obbligo di tenerlo, quando la donna non vuole.

E l'uomo? Il "padre"? Inesistente. Lei doveva pensarci prima. Doveva prendere la pillola. Doveva stare attenta. [Ma continuiamo a non insegnare educazione sessuale o semplice responsabilità, sia a scuola, che in casa, che nella società. Il sesso si fa in due, non è solo lei a dover pensare a tutto, prima e/o dopo].
Oppure pressione per tenerlo, non importa come si viva, se ci siano altri figli, se ci sia poco o tanto denaro, lei DEVE tenerlo.

Insomma, da una panoramica ampia, ma insufficiente per descrivere a fondo il mare di problemi legati a questa tematica ampissima. E credo di aver scritto più io qui ora che in tutto il libro (un 100 paginette che ho letto in un quarto d'ora).

Sono davvero dispiaciuta, ma terribilmente deludente. Speravo in qualcosa di più, con maggior risalto e peso delle vite di queste donne, e di queste gravidanze. Magari un profilo psicologico delle protagoniste, per mostrare meglio dubbi, paure o altro.
Insomma, non lo consiglio.

Se avete consigli su libri che trattino in maniera interessante l'argomento, scrivetemi che sarei davvero curiosa.

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Riflessione mia, per aggiungere un po' di righe:
Sei obiettore? Per me non dovresti nemmeno accedere a ginecologia! Come fanno in tanti altri paesi più moderni ed intelligenti. Oppure lavora in proprio MA sempre come obiettore (perché tanti lo sono solo in ospedale, ma a sentire soldi, cambiano idea nel privato! E girano i coglioni).
L'obiezione era normale quando arrivò la legge e ci poteva stare a quel tempo, visto che era qualcosa che quei medici non erano pronti a sostenere ed era "giusto" dare possibilità di scelta. Oggi no!
Abbiamo delle percentuali spaventose in questo campo nelle strutture pubbliche e ogni giorno si aprono le notizie con la paura che questa possibilità ci venga tolta, un diritto avuto sul sangue di tante donne in mano a macellai.
Una legge che, negli anni, ha abbassato tantissimo la percentuale stessa di aborti!
Già, sembra paradossale, ma lasciare una scelta e (soprattutto!) parlare di contraccezione, aiuta in maniera significativa ad abbassare il numero di aborti.
Cosa che sembra non entrare nelle orecchie di chi grida all'omicidio e di quanto sia importante la vita, ma solo finché resta nel grembo materno, poi chissene se le adozioni sono lentissime, costose e pochi ci riescono; chissene se il non parlare apertamente con i ragazzi porta a gravidanze indesiderate; chissene se una donna non trova lavoro se si presume che possa volere in futuro una famiglia; chissene se gente torna a morire col "fai da te" o dalla mammane, per non mettere al mondo qualcuno (per qualunque ragione possa esserci dietro).
Chissene: se lei ha aperto le gambe e se l'è cercata!
Quindi, punizione: deve crescere il bambino.
Si, sono seria, loro ragionano così.
Soprattutto con frasi incoerenti, slogan ingannevoli,... il tutto per portare ad una decisione che "loro" vogliono.
Ma quando mai una persona pro-scelta di è mai messa a discutere sulla gravidanza voluta di qualcuno?

Siamo nel 2019, mettere mano per cancellare questi diritti è inaccettabile.
Ed è inaccettabile che nessuno faccia qualcosa per rendere nuovamente questo servizio possibile in ogni ospedale, invece di questa oscena parodia della caccia al tesoro per chi (al solito) è povero e non può farlo privatamente.

Mani fuori dal mio utero.
Difenderò sempre la scelta di una donna di avere oppure no dei figli, qualunque opzione sceglierà. L'importante è che decida liberamente, con informazioni esatte, non manipolate, e senza pressioni di alcun tipo.

Opinione: Mary e Il Mostro. Amore e ribellione. Come Mary Shelley creò Frankenstein, di Lita Judge


In occasione dei 200 anni dalla pubblicazione di Frankenstein, il racconto illustrato e in versi liberi dell’incredibile vita della sua autrice, un potente e affascinante ritratto tra parole e immagini.

"Le ragazze dovevano essere gentili e obbedire alle regole. Le ragazze dovevano essere silenziose e ingoiare punizioni e dolore. La bandirono dalla società perché amava un uomo sposato. Gli amici la oltraggiarono. Il padre la cacciò di casa. Ma lei non si nascose. Non si lasciò zittire. Lottò contro la crudeltà della natura umana. Scrivendo."

"Frankenstein" è una delle più grandi narrazioni di tutti i tempi. Ma la storia di Mary Shelley, che ha creato quella narrazione, non è meno drammatica e avvincente. In questa biografia illustrata, oscura e appassionante, scoprirete la vita straordinaria e il genio letterario dell’autrice che ha combattuto contro tutto ciò che la società si aspettava dalle donne, e ha dato vita al mostro. Questa è la storia di come un’adolescente incinta e fuggita da casa sia diventata una delle più famose scrittrici di tutti i tempi. Mary Shelley aveva solo sedici anni quando ha lasciato la sua famiglia per seguire il proprio cuore e l’uomo che amava. Credeva nel "libero amore" e nel diritto di ogni donna di vivere la vita che desidera. Ma era una mossa azzardata per una donna del suo tempo. Osteggiata dalla società e rinnegata dalla sua stessa famiglia, ha dovuto affrontare da sola la perdita della sua bambina, morta a pochi giorni dalla nascita. Ma Mary non si è arresa. Ha riversato tutto il suo dolore, la sua angoscia e la sua passione nella creazione del suo capolavoro, "Frankenstein", un romanzo di una forza straordinaria, letto e amato ancora oggi, a due secoli di distanza. Con la narrazione in versi liberi e le oltre trecento pagine di splendide illustrazioni ad acquerello, "Mary e il mostro" è un incredibile tributo a una donna forte e appassionata e all’incancellabile segno che ha lasciato nel mondo.

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Assolutamente meraviglioso!
Amore dalle primissime pagine e una volta chiuso mi ha lasciato una stretta al petto davvero forte.
Non conoscevo affatto la vita di quest'autrice e scoprire cosa ha dovuto passare, per seguire i suoi sogni ed il suo cuore, è stato incredibile. Una donna davvero forte e coraggiosa, che non si è mai arresa, nonostante la vita le ha intralciato in ogni modo la strada che si è scelta.

La madre muore poco dopo il parto e lei resta sola con il padre ed una sorella più grande, qualche anno dopo lui si risposa con una donna diciamo col pugno di ferro, che ha già una figlia che diventa una sorellina minore a cui Mary si affeziona moltissimo. Crescendo Mary sente tantissimo la mancanza della madre ed i suoi scritti le danno coraggio, ispirandola a vivere come vuole, anche se non accettata dalla morale dei tempi.
Giovanissima si innamora di Percy Shelly (discepolo del padre e sposato). Lui la rassicura che il matrimonio è ormai finito ed i due, ostacolati dal padre di lei, decidono di scappare insieme, portando la sorella minore, Claire, con loro.

Un percorso difficile, loro tre soli, emarginati dalla società, senza soldi e vivendo come capitava, si sono spostati per l'Europa, fino a quando Mary non rimase incinta. Purtroppo la bambina morì poco dopo trascinandola in una grande depressione a cui ne il compagno, ne la sorella, furono di alcun supporto.
Sarà a casa di Lord Byron (come vuole la leggenda) che Mary inizierà ad avere idee per quello che diventerà il suo capolavoro immortale: Frankenstein.
Distrutta dalla perdita della figlia e dalle "perversioni" maschili del poter dare la vita (infatti in quel periodo ci furono esperimenti di galvanismo, per quello scopo), la sua mente si incentra su questo abominio, chiedendosi come possa un uomo ergersi a creatore e sfidare così Dio e la natura. Da questi pensieri, dall'odio e il dolore, verrà poi fuori il suo capolavoro.

Ovviamente questo solo un accenno alla sua vita, più lunga e complessa, resa in maniera straordinaria tramite la scelta dell'autrice di creare un illustrazione per foglio e di raccontare questa straordinaria vita attraverso gli scritti di Mary e/o di chi le stava accanto. Una scelta decisamente ottima.

Per il prezzo, vale davvero ogni centesimo (se non di più!).
Non pensavo sarebbe stato così bello, ricco e che mi avrebbe portato non solo a conoscere Mary, ma ad entrare in empatia con questa donna così coraggiosa, nonostante tutte le disgrazie che l'hanno colpita, temprandone lo spirito già forte.

Fatevi tentare, ne vale la pena.

Un romanzo che già dalla trama fa presupporre una storia intrigante, ricca di mistero e avventura. Il seguito di "Ragdoll" (pubblicato un paio d'anni fa sempre da Longanesi), ma non preoccupatevi di questo aspetto. Possono essere letti tranquillamente staccati, non ci sono elementi sostanziali che ne impediscono la lettura o che la possano rendere ostica, nonostante si sia perso il primo capitolo. Manca qualcosa, ma dipende da voi se volete essere puntigliosi o no nel recuperare il precedente volume. . . Un romanzo incalzante, veloce, ricco di avventura, indagini che si susseguono e della continua ricerca di inizi, che costringe anche il lettore a spremersi le meningi per tentare di cogliere qualcosa per indovinare il colpevole (o i colpevoli) prima che sia troppo tardi. Piste sbagliate, errori, dubbi,...ovviamente ne è ricco il romanzo, mettendoci fuori strada insieme agli investigatori, che sentono di avere le ore contate prima che possa essere tardi ed avere altre vittime. . . Molto piacevole e scorrevole, Cole scrive molto bene e riesce a far entrare nella storia. Si legge in pochissimo tempo, catturati dalla vicenda che non lascia fiato. Fateci (più di) un pensiero! . . Intanto attendo il prossimo capitolo (in uscita fra pochi mesi), perché il finale lascia la porta molto aperta e voglio scoprire come andrà avanti, dopo il colpo di scena. . Ve ne parlo per bene sul blog, soprattutto riguardo la trama 😉 . . Curiosi? O c'è qualche fan di Cole che attendevano un altro capitolo della serie? 😎. . . #LUomoNellOmbra #DanielCole #Longanesi #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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Opinione: L'Uomo nell'Ombra, di Daniel Cole


Mi chiamo Emily Baxter e quello che mi aspetta è un compito impossibile, un enigma che sfida qualsiasi comprensione. Sono una detective di New Scotland Yard, sono fatta per questo lavoro. O così ho sempre creduto. Ma fermare questi omicidi sembra qualcosa al di là delle mie forze, e perfino di quelle dell’FBI e della CIA. Tutto per un semplice fatto: non muoiono solo le vittime, muoiono ogni volta anche gli assassini. Sempre in coppia, omicidio e suicidio. Qui a Londra, ma anche oltre oceano, a New York. C’è soltanto un aspetto che può aiutarmi a trovare chi tira i fili nell’ombra. Ma è anche ciò che più mi terrorizza. Perché, per quanto possano sembrare distanti, questi omicidi hanno una cosa in comune.

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Un romanzo che già dalla trama fa presupporre una storia intrigante, ricca di mistero e avventura.
Il seguito del romanzo "Ragdoll" (pubblicato un paio d'anni fa sempre da Longanesi, ve ne parlai qui), ma non preoccupatevi di questo aspetto. Possono essere letti tranquillamente staccati, non ci sono elementi sostanziali che ne impediscono la lettura o che la possano rendere ostica, nonostante si sia perso il primo capitolo.
Infatti io ricordavo solo vagamente il precedente volume (mi sono accorta solo dopo averne fatto richiesta, perché la trama mi incuriosiva molto, che qualcosa mi era familiare e che era il seguito di "Ragdoll"); sono riuscita a leggerlo senza nessun timore. Sono collegati per via dei protagonisti, qualcosa su quel caso, ma in effettivo non fatevi problemi.
Forse sarà il prossimo (in uscita fra qualche mese) a dare qualcosa in più che le colleghi più strettamente. Non lo so ancora, attenderò quando verrà tradotto.
 
Ma torniamo al romanzo!
ATTENZIONE
Se non volete sapere niente di niente riguardo Ragdoll, saltate tutto.
Venendo dopo, c'è comunque qualcosa che farà Spoiler.
 
Il prologo lascia col culo a terra e si resta completamente spiazzati da quello che si sta leggendo.
Se non capite niente, è normalissimo! Infatti tutto quello che viene detto avviene dopo i fatti raccontati nel libro. Eh si, inizia in quel modo per poi tornare indietro di alcune settimane, così da spiegare cosa sia accaduto e come si sia arrivati a quel punto.
Un ottimo inizio che lascia decisamente il segno.
 
Ci scontriamo subito con la protagonista, Emily Baxter, una donna piuttosto giovane ma che sente su di se un peso di molti più anni; intrattabile, combattiva, decisa,...ed è l'Ispettore Capo di New Scotland Yard. A lei si rivolgono l'agente speciale Elliot Curtis dell'FBI e l'agente speciale Damien Rouche della CIA, per chiederle un parere riguardo un recente omicidio che sembra possa essere collegato al caso Ragdoll ed al suo killer, catturato da Emily (aiutandola a fare carriera). Devono parlare con lui e hanno bisogno anche di lei, ma per cosa ancora non si sbottonano.
 
Nel frattempo vedremo qualcosa in più sulla vita personale di Baxter, di come abbia trovato un compagno ma anche in quel frangente le acque siano torbide, essendo molto sospettosa e di carattere difficile, non si lascia ancora andare. Rincontreremo anche un suo amico che ha lavorato con lei alla Omicidi e che, nonostante tutto, le è rimasto davvero vicino, forse l'unico vero amico che lei abbia.
 
Una serata veloce per mostrarci tutto questo e poi di nuovo nel pieno delle indagini, andando a trovare in galera il famosissimo killer, di cui lei teme la reazione se la riconoscesse. Eppure, sarà ben altro a dare al trio un bel po' di problemi, portando Baxter a capire che c'è molto altro dietro a quell'omicidio avvenuto a New York. Prenderà l'aereo, mentre le spiegheranno tutto, facendole comprendere che il quadro è molto più grande e complesso di quanto sembri.
Una prospettiva inquietante di persone qualunque che, non si capisce bene come, decidono di uccidere e poi si tolgono la vita. Sia a New York che a Londra. Incidendo sul petto della vittima e sul proprio delle scritte senza alcun senso, per il momento.
 
Ovviamente c'è anche la politica di mezzo, cosa per cui il capo di Curtis la obbliga a tenere molte notizie per sé e non divulgarle a Baxter, per poter avere il merito esclusivo della risoluzione del caso. Insomma, solita storia! Peccato che Baxter sia più sveglia e abbia un amico davvero intelligente, che l'aiuterà a capire qualcosa di quello che sta succedendo, cercando di trovare il senso di tutto ciò e trovare il colpevole, chi riesce a dare vita a tutto questo.
 
Un romanzo incalzante, veloce, ricco di avventura, indagini che si susseguono e della continua ricerca di inizi, che costringe anche il lettore a spremersi le meningi per tentare di cogliere qualcosa per indovinare il colpevole (o i colpevoli) prima che sia troppo tardi.
Piste sbagliate, errori, dubbi,...ovviamente ne è ricco il romanzo, mettendoci fuori strada insieme agli investigatori, che sentono di avere le ore contate prima che possa essere tardi ed avere altre vittime.
 
Molto piacevole e scorrevole, Cole scrive molto bene e riesce a far entrare nella storia. Baxter a tratti insopportabile, come altri personaggi, ma questo scudo da dura è reso in maniera ottima, rendendola si un'investigatrice ottima e tosta, ma anche permettendoci di capire quando è una maschera e di vedere attraverso, rompendo un cliché.
Si legge in pochissimo tempo, catturati dalla vicenda che non lascia fiato.
Fateci (più di) un pensiero!
Intanto attendo il prossimo capitolo, perché il finale lascia la porta molto aperta e voglio scoprire come andrà avanti, dopo il colpo di scena.
 
PS. Non so se sia il più pericoloso fra tutti, ma un incontro/scontro porterà i tre investigatori a dividere la camera per cercare di non diventare vittime di qualcosa di spaventoso...
Quando lo leggete, per favore, scrivetemi! Capirete immediatamente quando lo avrete fatto....

Sicuramente un romanzo poco nelle mie corde, eppure ha saputo incantarmi come pochi altri. Ammetto che alcune parti mi hanno lasciato in dubbio ed ero confusa se lasciarmi trascinare dalla narrazione oppure staccarmi e darmi al mio solito cinismo, perché uno dei temi centrali è l'amore. Ma non solo. . . Una lettura non facile e non propriamente scorrevole, richiede tempo e pazienza, ma non sentiamo il peso di tutto questo, così concentrati sulla storia di Raif e della sua Madonna. Una storia di gioventù e amore, di tristezza e molti dubbi, di verità ed amicizia profonda. Insomma, una grande altalena di emozioni che condurrà il lettore fino alla fine, spiazzandolo e lasciandolo perso nei pensieri, quando il tutto si chiude. . . Non pensavo mi avrebbe coinvolto così tanto. Solo un 200 paginette, eppure sembrano molte di più grazie allo stile dell'autore di rendere questa storia ed i protagonisti in maniera così viva da rendergli impossibile non entrarci in empatia. . . Sul blog ve ne parlo meglio, ma non è finita qui perché è solo una delle recensioni nel Blogtour + Review Party, che inizia oggi. Non perdete le tappe 😉 . . #MadonnaColCappottoDiPelliccia #SabahattinAli #Fazi #FaziEditore #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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BT/RT: Madonna Col Cappotto Di Pelliccia, di Sabahattin Ali

 
Buongiorno a tutti e Benvenuti in questa prima giornata dedicata al Blogtour e Review Party del romanzo "Madonna col Cappotto di Pelliccia".
Lo so, lo so, ormai è ovunque e vi avrà anche stufato di vederlo così spesso, ma aspettate ancora un momentino prima di giudicare così frettolosamente. Se così tanti lo adorano, non è solo per "moda", ha davvero tanto da dire.
Ma prima di parlarvene, una breve panoramica sul romanzo in questione:





Titolo: Madonna col cappotto di pelliccia
Autore: Sabahattin Ali
Traduttore: B. La Rosa Salim
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Anno edizione: 2018
Pagine: 209 p., Brossura
EAN: 9788893252591
Trama
Ci sono incontri casuali in grado di segnare un’intera esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta, un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente, è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza, questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme: schernito ed evitato da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari. Quale può essere la ragione di vita di una persona simile? Quale, se c’è, il segreto dietro una vita apparentemente inutile? Il taccuino di Effendi, consegnato in punto di morte al collega, contiene le risposte, raccontando una storia tutta nuova: dieci anni prima, un giovane e timido Raif Effendi lascia la provincia turca per imparare un mestiere a Berlino. Visitando un museo, rimane folgorato dal dipinto di una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e ne è così affascinato che per diversi giorni torna a contemplare il quadro. Finché una notte incrocia una donna per strada: la stessa donna del dipinto. Maria. Un incontro che gli sconvolgerà la vita. Intenso, profondo e toccante, Madonna col cappotto di pelliccia è un romanzo indimenticabile che, inizialmente passato inosservato, grazie al passaparola oggi è un bestseller. Pubblicata per la prima volta nel 1942, la storia di Raif e Maria è una storia d’amore senza tempo che continua a commuovere uomini e donne di ogni età. A dimostrazione che la bellezza e la verità, come la letteratura, durano per sempre.  
 
 °       °       °
 
Ringrazio ancora tantissimo Luisa del blog I Sussurri delle Muse, per avermi accolto in questo suo progetto, permettendomi di conoscere finalmente questo breve ma intenso romanzo di cui tutti parlavano ultimamente. Ero meno scettica del previsto a riguardo, perché alcune persone che seguo ne hanno parlato molto bene e quindi mi faceva ben sperare che non fosse la solita trovata commerciale, sparare alto, ma concludere poco.
 
Sicuramente un romanzo poco nelle mie corde, eppure ha saputo incantarmi come pochi altri. Ammetto che alcune parti mi hanno lasciato in dubbio ed ero confusa se lasciarmi trascinare dalla narrazione oppure staccarmi e darmi al mio solito cinismo, perché uno dei temi centrali è l'amore.
Ma non solo.
 
La narrazione è divisa in 3 capitoli. Due piccoli (nemmeno un quarto) ed uno molto più grande, ed hanno il loro perché.
Durante i primi due viene presentato un giovane, senza lavoro e a limite delle sue possibilità economiche, che per orgoglio non vuole più pesare sugli amici, ma prima che possa compiere strade da cui sarebbe difficile tornare indietro, grazie ad una vecchia conoscenza trova un lavoro ed incontra  Raif Effendi. Un uomo davvero particolare, preso di mira da tutto l'ufficio, deriso dai colleghi, valvola di sfogo per chiunque, visto il suo carattere così mite e passivo che non lo fa mai ribellare a niente. Sul subito il giovane si unisce agli altri, ma poi qualcosa inizia a farsi strada dentro la sua mente ed il suo cuore, avvicinandosi a Raif e iniziando a comprenderlo un pochino meglio, nonostante sia molto riservato.
 
Raif è un traduttore, una persona colta e gentile, ma anche un uomo dalla salute cagionevole e non passerà molto prima che l'ennesimo malanno lo porti a stare davvero molto male, fino a pensare che sia arrivata la sua ora. Chiederà al suo collega di portare via tutto dalla sua scrivania e gli permetterà di leggere un taccuino dove ha annotato ciò che accadde dieci anni prima, permettendo a lui (e noi) di comprendere come mai una persona così intelligente e buona, si sia ridotta a fare da zerbino a lavoro ed anche in famiglia.
 
Questa è la terza e più grande parte del romanzo, quando leggeremo questa sorta di diario dove Raif ci racconterà della sua giovinezza e della partenza per la Germania, fino al ritrovarsi davanti ad un quadro che gli cambierà per sempre la vita. Innamorato della donna, autrice che si è autoritratta, definisce il quadro come fosse una Madonna. Perso per questo amore folle, il destino metterà sulla sua strada quella Madonna: Maria. Dando inizio a qualcosa di incredibile.
 
Una lettura non facile e non propriamente scorrevole, richiede tempo e pazienza, ma non sentiamo il peso di tutto questo, così concentrati sulla storia di Raif e della sua Madonna. Una storia di gioventù e amore, di tristezza e molti dubbi, di verità ed amicizia profonda.
Insomma, una grande altalena di emozioni che condurrà il lettore fino alla fine, spiazzandolo e lasciandolo perso nei pensieri, quando il tutto si chiude.
 
Raif è timido, introverso, amorevole, gentile. Maria un turbine di energia, una donna decisa, forte, estroversa. Opposti che si scontrano.
Ma non date mai niente per scontato, ogni pagina è qualcosa ricco di dettagli e sfumature, voltandola non si sa mai come continuerà la storia. Ed il finale...eh si, come ho già detto, lascia il lettore a bocca aperta, scoprendo come la storia finisce ed il motivo per cui Raif vive così passivamente.
 
Non pensavo mi avrebbe coinvolto così tanto. Solo un 200 paginette, eppure sembrano molte di più grazie allo stile dell'autore di rendere questa storia ed i protagonisti in maniera così viva da rendergli impossibile non entrarci in empatia.
 
Una lettura bellissima ma che fa male al cuore.
Assolutamente da leggere.


Ah, non dimenticate di passare alle tappe successive,
per scoprire sia le varie opinioni sul romanzo,
sia le tappe del Blogtour che ve ne parleranno al meglio!
 
   Vi lascio i link per oggi:                                                                    
  Vi Presento Raif Effendi - I Sussurri Delle Muse                             

 

Fissazione per le copertine. Quanti ne soffrono? . . Ammettetelo, lettori compratori compulsivi, che cercate l'edizione che si incastri perfettamente e sia identica alla precedenti che già possedete dello stesso autore (e/o appartenenti alla stessa serie). Io in questo "campo" vado ad ondate, per alcuni libri "devo" trovare l'edizione compatibile, mentre per altri me ne frego di più, basta che li possa avere sulla mensola. Magari scegliendo l'edizione con la cover più carina e magari ad un buon prezzo. . . Eppure.... Eh si! Alcuni mi fanno proprio storcere il naso e ho scelto Palahniuk come esempio (anche se già con Welsh e la saga Trainspotting coi volumi di grandezze differenti tra loro, già mi infastidisce profondamente, ma per questa settimana l'ho citato abbastanza e sarete stufi). . . A volte dipende dagli anni di pubblicazione, se prendi la prima edizione li trovi tutti uguali (o dovresti), ma con Mondadori mi sono trovata 3 prime edizioni diverse fra di loro: Dannati copertina flessibile e piccolo, Il Libro di Talbott copertina rigida è più grande, e Romance copertina flessibile e grande. Perché?!? 😭 . . Stendiamo un velo sulla piccola biblioteca Oscar che adoravo...ormai sono introvabili e sono stata costretta a cercare altre versioni dei libri mancanti, che ho in altre 2 versioni diverse.... Boh! . . Io capisco che ogni tanto ci debba essere una ristampa, rinfrescando e cambiando stile, è editoria e fa anche piacere, visto che molti diventano introvabili. Ma a volte, proprio secca. Perché chi non può permettersi la prima stampa e deve attendere l'edizione economica a volte si trova a incrociare le dita, sperando che quel libro sia uguale ai precedenti e non si trovi in una nuova versione. . . Stendiamo un velo su chi compra la prima edizione, spendendo non poco, è trova altezze, stili,... Diversissimi dagli altri volumi dello stesso autore! 😭😭 . . In ogni caso, qualunque edizione sia: un enorme NO alle copertine trattate dalle locandine dei film 🙅‍♀️ Sono inguardabili! . . Quanti d'accordo con me? 😁


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Un romanzo che mi incuriosiva da un po' di tempo, ma che avevo sempre lasciato da parte. Non ero particolarmente convinta che facesse al caso mio, nonostante i premi vinti e tutte le belle opinioni che ne facevano online. Quando qualcosa sembra troppo bello spesso avevo paura che ci fosse questo altro. . . L'ho trovato tramite Audible e ho deciso di ascoltarlo. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla versione audio che sono riusciti a fare. La lettrice riesce a dare al testo scorrevolezza e a dare alla storia una nota interessante, riuscendo non banalmente a leggere, ma regalandoci varie sfumature che rendono l'ascolto davvero bello e piacevole. . . Sono riuscita ad ascoltarlo tutto e mi è piaciuto davvero molto: scorrevole, interessante, originale e, appunto, presenta una versione della storia che non viene quasi calcolata. La violenza che in questo caso viene fatta ai danni dello stesso popolo tedesco che Hitler esaltava così tanto. Tante tematiche e tanti dubbi vengono sollevati attraverso pochissime pagine, rendendo questo romanzo davvero ricco. (opinione cometa sul blog) . . Lo avete letto? O siete tentati di farlo ? 😉 . . #LeAssaggiatrici #RosellaPostorino #Feltrinelli #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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Opinione: Le Assaggiatrici, di Rosella Postorino


Romanzo vincitore del Premio Campiello 2018. - Finalista Premio Letterario nazionale Chianti 32ma edizione.

Con una rara capacità di dare conto alle ambiguità dell'animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf) racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza.

«La voce dell'assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante.» - Donatella Di Pietrantonio

La scrittrice dirige con sicurezza il coro delle assaggiatrici, definisce i loro caratteri, indaga i rapporti di forza e di solidarietà che si instaurano, i segreti e le colpe infrattate nella profondità delle coscienze. - La Lettura, Il Corriere della Sera

"Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame"

La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. «Da anni avevamo fame e paura», dice. Siamo nell'autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: «mangiate» dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un'ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la "berlinese": è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure - mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer - fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.

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Un romanzo che mi incuriosiva da un po' di tempo, ma che avevo sempre lasciato da parte. Non ero particolarmente convinta che facesse al caso mio, nonostante i premi vinti e tutte le belle opinioni che ne facevano online.
Quando qualcosa sembra troppo bello spesso avevo paura che ci fosse questo altro.

L'ho trovato tramite Audible e ho deciso di ascoltarlo. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla versione audio che sono riusciti a fare. La lettrice riesce a dare al testo scorrevolezza e a dare alla storia una nota interessante, riuscendo non banalmente a leggere, ma regalandoci varie sfumature che rendono l'ascolto davvero bello e piacevole.

Come già dichiarato anche dall'autrice, questa storia si ispira alla vera vita di una donna che solo verso la fine dei suoi giorni ha ammesso di aver fatto l'assaggiatrice. Una colpa che lei si attribuiva,  nonostante non avesse avuto molta scelta. Eppure il peso di aver aiutato Hitler era così forte e la vergogna così pesante per lei da averlo nascosto fino all'ultimo.
Lo riscontriamo anche nella protagonista, anche lei in preda a questa crisi interiore perché non vuole assolutamente aiutare Hitler in alcuna maniera, ma si trova costretta a dover fare l'assaggiatrice contro il suo volontà, eppure essendo pagata bene per questo "servizio" che presto si trova a pensare di stare sbagliando, di aver tradito i suoi valori; nonostante lei rischi la vita ogni giorno, ad ogni pasto, senza averne scelta.
Anche solo durante il pasto si sente tantissimo questo senso di amore/odio, poiché tutte queste donne hanno sofferto la fame e trovandosi davanti questo cibo, nonostante possa essere avvelenato, non resistono e alla fine, con lo stomaco caldo e pieno, c'è sempre questa questo pensiero fra colpa e soddisfazione di cui rimangono intrappolate, misto al terrore che possano essere state avvelenate e poter morire.

Oltre a questo "semplice lavoro quotidiano" (ovvero assaggiare questi cibi prima che li mangi il Führer) lentamente inizieremo a scoprire altro sulle vite di queste donne, in particolare della protagonista Rosa, ma anche delle donne che le stanno accanto e altre figure che le staranno vicine.
Prima sconosciute fra loro, un po' tutte chiuse, quasi a sembrar antipatiche, ma lentamente inizieranno a fare amicizia fra loro, a confidarsi i propri segreti, e vedremo una panoramica molto più ampia di cosa può aver voluto dire lavorare ed essere costretti a fare questo in una Germania nazista, anche quando, in effettivo, non tutti erano a favore di Hitler. Si nota infatti molto il distacco fra quelle che poi diventano le amiche della protagonista e le altre, che vengono chiamate "le invasate" perché per loro è una missione sacra poter salvare il Führer, e loro sono molto ben disposte ad assaggiare il suo cibo e mettere in pericolo la propria vita per lui.

Scopriremo che Rosa si è trovata intrappolata in quella situazione per "colpa" del cambio di residenza, poichè, sola al mondo e senza più un tetto per colpa dei bombardamenti, è andata a vivere con i suoceri, in un paesino vicino al bunker di Hitler, e quindi vicino al bisogno di assaggiatrici.
Suo marito ha deciso di partire nemmeno dopo un anno di matrimonio per combattere per il proprio paese; però si è reso conto in fretta di aver completamente sbagliato e della missione quasi suicida in cui si è infilato da solo. Nonostante lo detesti per questa scelta, non vede l'ora che possa ritornare da lei.

Vengono anche citati marginalmente i campi di sterminio, però la protagonista dice non vuole saperne niente. Una scelta intelligente quella dell'autrice che fa intuire, attraverso chi ha chiesto il trasferimento perchè non reggeva di vedere certe cose, non solo quanto tutto quello era sconvolgente anche per chi ci finiva a lavorare (nonostante poi in effettivo non abbiano fatto niente per ribellarsi); ma soprattutto non lo rende centrale alla vicenda, poichè si parla di altro e avrebbe "rubato" la scena alla trama principale.

Sono riuscita ad ascoltarlo tutto e mi è piaciuto davvero molto: scorrevole, interessante, originale e, appunto, presenta una versione della storia che non viene quasi calcolata. La violenza che in questo caso viene fatta ai danni dello stesso popolo tedesco che Hitler esaltava così tanto.
Tante tematiche e tanti dubbi vengono sollevati attraverso pochissime pagine, rendendo questo romanzo davvero ricco.
Se vi capita, ascoltatelo o leggetelo. Potrebbe piacervi davvero molto.

... già sento la mancanza di tutti i vari personaggi. Una storia folle, incredibile e sconvolgente...come tutti i precedenti volumi della serie, d'altro canto. Welsh riesce ancora una volta lasciare senza parole lettore portandolo in una strada lunga, una storia di cui si pensa di indovinare il finale ma che ti coglie alla sorpresa, sempre, a continue riprese. . . Ve ne parlo a lungo sul blog 😉 Quanti curiosi di leggerlo? 😁 . . #MortoCheCammina #IrvineWelsh #Guanda #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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Opinione: Morto Che Cammina, di Irvine Welsh


Mark Renton ha fatto bingo: i deejay della sua agenzia fanno ballare i ragazzi sulle due sponde dell’oceano e un bel po’ di soldi entrano in cassa, ma non riesce a sentirsi davvero appagato di una vita passata fra sale d’attesa e stanze d’albergo. Seduto a bordo di un volo che lo riporta a casa, butta giù un tranquillante dopo l’altro per smaltire i postumi della serata precedente, quando all’improvviso incrocia un paio di occhi impossibili da dimenticare: quelli di Frank Begbie. L’ex psicopatico di Leith ora è un artista famoso e sembra non nutrire più alcun proposito di vendetta per quella brutta storia della truffa sulla vendita dell’eroina. Sono passati tanti anni, ma Renton non si fida, vorrebbe saldare il suo debito e teme che Begbie stia tramando qualcosa… Nel frattempo alle orecchie di Sick Boy e Spud, occupati in nuovi «progetti», giunge voce che i vecchi amici bazzicano di nuovo Edimburgo: prospettiva stuzzicante riunire i soci come ai bei tempi. Ma quando i due si avvicinano all’oscuro mondo del traffico di organi, le cose prendono rapidamente una brutta piega per tutto il gruppo. In balia ognuno delle proprie dipendenze, costretti alla resa dei conti con un passato che non può più aspettare, Renton, Begbie, Sick Boy e Spud saranno travolti da un fiume in piena di assurdi imprevisti. Uno di loro rischia di non vedere l’ultima pagina del romanzo: chi è il morto che cammina?


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Appena chiuso e già sento la mancanza di tutti i vari personaggi.
Una storia folle, incredibile e sconvolgente...come tutti i precedenti volumi della serie, d'altro canto.
Welsh riesce ancora una volta lasciare senza parole lettore portandolo in una strada lunga, una storia di cui si pensa di indovinare il finale ma che ti coglie alla sorpresa, sempre, a continue riprese.
Si parte dallo stesso punto in cui finisce L'Artista Dell Coltello e si continua facendo una panoramica piuttosto veloce sulle varie vite dei 4 protagonisti.

Rent è ormai diventato un agente di dj e gira costantemente per il mondo, portando i suoi artisti ai vari palchi dove dovranno esibirsi e (sostanzialmente) facendogli da baby sitter, procurandogli droga, sesso o qualunque altra cosa che vogliano. Stremato per colpa di questa vita sempre in viaggio, è ripiombato nella droga giusto per sopravvivere ai vari jet lag che lo stanno consumando.
Ma quando si trova faccia a faccia con Frank vede finalmente l'occasione per metter a posto i casini che ha combinato nel passato, restituendo i soldi rubati anni prima al vecchio (ex?) amico. Ha iniziato anni prima a contare i vari interessi e a metter da parte tutti i soldi necessari per chiudere col passato, pensando di riuscire così a sentirsi più in pace con se stesso.
Peccato che è Frank non rivoglio indietro un centesimo...

Francis lo abbiamo appurato per bene grazie al romanzo che lo vede protagonista: lo ritroviamo nella sua casa nuova in California, con la moglie e le due figlie, che si sta godendo questa vita meravigliosa si è ritrovato ad avere grazie alla sua arte. La sua vita però è minaccia di Harry (un ex sbirro) che continua a perseguitare la famiglia.

Rivediamo anche Sick boy che ha messo su un'agenzia di escort che funziona piuttosto bene, anche se è sempre a caccia. Lo incontriamo prima di Natale, quando torna a casa della sorella, per stare con la famiglia, ma lui non riesce proprio a tenersi fuori dai guai e nemmeno ad evitare di coinvolgere gli altri nella sua m****. Infatti la sera della vigilia coinvolge il cognato in un giro di festeggiamenti, mettendogli dell'ecstasy nel bicchiere, portandolo a fare qualcosa per lui impensabile.
Lo conosciamo ormai e nonostante lui si procuri tutti questi guai e si crei questi casini fa sempre il seccato della situazione, quello che viene tirato in mezzo senza motivo, quando è sempre e solo colpa sua in effettivo. È un egocentrico,  egoista, come è sempre stato, anzi forse è peggiorato negli anni.

E poi Spud che si ritrova a vivere come senzatetto a chiedere l'elemosina in giro, con come unico compagno un cane che ha adottato; sempre buono, strano e caccia di droga. Sarà l'incontro con un suo vecchio amico che gli darà una possibilità per fare qualche soldo,  ovviamente in modo illegale. Ma conosciamo Spud e sembra tutto troppo bello per essere vero.

Tutte queste storie avvengono circa più di 15 anni dopo la fine di Porno, infatti stando alle date citate nel romanzo Porno è ambientato nel 1998 mentre questa storia dal 2015.
Sappiamo poco di questi lunghi anni, ci viene dato qualche piccolo frammento durante la narrazione ma più che altro vediamo il risultato, ovvero che le loro vite non sono cambiate così tanto:

Spud è sempre un drogato in cerca di una dose che non riesce a rimettersi in piedi; sempre in crisi per aver rovinato ogni possibilità con l'amore della sua vita, Ali, e il non aver potuto dare di più al loro figlio.
Simon, sempre a caccia di donne per fare la sua fortuna attraverso gli altri. Sempre pensando solo a se stesso in primis. E a mettere nella m**** agli altri, ovviamente. Per una risata, per un regolamento di conti o per semplice possibilità di farlo.
Rent, ripiombato nella droga e intrappolato in questo lavoro che ama ed odia. Gira il mondo ma in effettivo è stanco di tutto questo vorrebbe solo fermarsi da qualche parte a mettere su casa, trovare una donna che lo ami con cui vivere e riprendere il figlio con sé, visto che dopo il matrimonio fallito è stato (quasi) abbandonato in un istituto perché autistico e lui non poteva dargli una vita stabile come meritava.
E poi Francis che è diventato questo grande artista, l'unico che sembra davvero aver voltato pagina del tutto e aver trovato una vita stupenda, degna di questo nome, e ricca di rivalsa.

Come intuiamo già, queste vite sono di nuovo destinate ad incontrarsi fra di loro e, naturalmente, non appena si incroceranno partirà il delirio. Nonostante il regolamento di conti che Rent vuole fare, ci saranno altre avventure in serbo per loro e tanti colpi di scena che continueranno a travolgere le loro vite. Ma poi, li conosciamo, alcuni non hanno dimenticato e non vedono l'ora di ridare con gli interessi tutto ciò che hanno passato.

Il grande dubbio che permea tutto il romanzo è: chi è il morto che cammina?
Infatti idea di lasciare uno di questi personaggi intristisce il lettore, ma insieme gli mette curiosità sul sapere chi, come, e per mano di chi possa lasciarci uno fra questi storici protagonisti.
Soprattutto, vedendo la storia come procede, tra tutti questi alti e bassi, non si è mai sicuri di cosa succederà nel capitolo successivo o addirittura dopo un paio di pagine. Welsh ci tiene incollati, nonostante alcune teorie si inizino a formare nella mente del lettore....

Rispetto L'Artista Del Coltello (che ho appena chiuso) questo romanzo è un po' più difficile da leggere, perché l'alternarsi di tutte queste voci così diverse fra di loro lo rende meno scorrevole.
Alla fine di tutto la storia è molto interessante, bella, ricca di colpi di scena, nonostante la difficoltà a volte nella lettura.
È piacevole incontrare questi personaggi che hanno segnato così tanti fan durante gli anni; mette un po' tristezza vedere e rendersi conto di quanto siano invecchiati, però è la natura umana non si può rimanere giovani per sempre ed anche in questo Welsh riesce a creare una storia che merita di essere letta, perché fossero rimasti sempre gli stessi non ci sarebbe stato quel qualcosa in più che spinge a sapere di queste vite, ormai diverse, ma unite da un passato comune, un'amicizia o semplicemente dalla droga.

Sono rimasta un pochino delusa nel finale perché lascia aperti molti interrogativi riguardo alla vita di alcuni personaggi. Viene lasciata molto aperta una possibilità di un seguito, perchè non c'è un punto alla storia. Non c'è una fine, fine!
Se sapremo altro su di loro non ne possiamo avere la minima idea, non so nemmeno se sarebbe il caso di farli continuare...ma la curiosità resta alta, nonostante una possibile delusione resti dietro l'angolo.

Per dirla breve: è stato davvero bello poter vivere altro insieme a questa stranissima combriccola, di vedere cosa è cambiato in tutto quel tempo e cosa invece non è cambiato.
Nonostante le e mie difficoltà, per il cambio nel modo di scrivere quando parlano diversi personaggi, è sempre un piacere leggere queste loro storie.

Come già detto più volte, devo trovare il tempo per rileggere tutta la saga dall'inizio, non solo perché leggerli in sequenza credo che sia molto più interessante, ma perchè credo che la mia opinione possa essere cambiata negli anni e sono curiosa di scoprire cosa potrei vedere in altro modo.

Lo consiglio sicuramente molto ai fan della serie.
Sì aveva paura che questo libro potesse essere una brutta copia del film uscito qualche anno fa (T2), per fortuna non lo è e riesce a creare una storia molto più ampia, dando molta caratterizzazione ai personaggi, nonostante lo stile piuttosto stretto e conciso in alcune parti. Abbiamo dovuto aspettare circa un annetto però n'è valsa la pena.
Staremo a vedere quali prossimi romanzi ci riserverà Welsh e se qualcuno fra loro tornerà.


Sono rimasta davvero stupita, in positivo! L'ho letto in un paio di giorni senza faticare minimamente e mi ha lasciato davvero una bella storia. Non me lo sarei mai aspettato. Riusciamo finalmente (o almeno io riesco finalmente) ad entrare un po' più empatia con questo personaggio, scoprendo anche grazie ad alcuni ricordi di Frank di più sulla sua infanzia e ciò che l'ha portato a usare la violenza come metodo per affrontare tutti i problemi. . . Ritroviamo Frank in America, dopo essersi sposato con una donna più giovane e aveva avuto da lei due bambine. Scopriamo che ha scelto di cambiare nome scegliendo Jim, ed è diventato un artista di fama internazionale. . . La storia, dopo una breve panoramica sulla nuova vita di Frank, prende la sua strada quando gli arriva la notizia che il suo primogenito è morto.... (opinione completa sul blog) . . Domani vi parlo dell'ultimo romanzo di Welsh: "Morto che cammina" 😉 . . #LArtistaDelColtello #IrvineWelsh #Guanda #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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Opinione: L'Artista Del Coltello, di Irvine Welsh


Jim Francis è felice e realizzato: vive in California con la moglie Melanie e le loro due splendide bambine, e ha da poco scoperto una vena artistica che non sospettava di avere. Le sue sculture di creta, ritratti di personaggi famosi sottoposti a crudeli mutilazioni, riscuotono un grande successo. Strumenti preferiti? Lame di ogni tipo: non solo quelle convenzionali, ma anche coltelli da caccia, bisturi... eredità di un passato nascosto che preme per uscire in superficie. Jim Francis, infatti, ne ha percorsa di strada dagli spazi angusti e claustrofobici di Leith agli orizzonti aperti di una casa affacciata sull'oceano; ma lui non è altri che Frank Begbie, personaggio psicotico e violento di "Trainspotting". Quando viene a sapere che il figlio Sean, con cui non ha più rapporti da anni, è stato ucciso a Edimburgo, Begbie decide di tornare in Scozia per il funerale. Qui, tutti si aspettano da lui una sanguinosa vendetta e soffiano sulle braci per risvegliare, sotto quel ferreo, apparente autocontrollo, la fiamma della sua indimenticata follia omicida.


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Mi frenava moltissimo dall'iniziare a leggerlo che fosse solo Frank a parlare. Nei precedenti romanzi i suoi capitoli erano piuttosto difficili da leggere, erano veloci, rapidi, quasi frammentati, facendo percepire al lettore tutta la violenza che c'era dietro a questo personaggio. Ciò rendeva la lettura abbastanza faticosa. Non è mai stato nemmeno fra i miei personaggi preferiti, visto che era un fissato di violenza che provava gusto solo a creare danni senza uno scopo, senza molto contesto per questo personaggio. Sicuramente particolare ma mancava qualcosa a caratterizzarlo, e quando prendeva la parola sapevi che erano solo casini, follia pura, ma che non ti coinvolgeva più di tanto. Almeno, per me era così...

Mi hai stupito moltissimo invece in questo romanzo, perché cambia Welsh completamente modo di scrivere e quindi il modo in cui questo personaggio (ormai protagonista) ci parla.
Ritroviamo Frank in America, dopo essersi sposato con una donna più giovane e aveva avuto da lei due bambine. Scopriamo che ha scelto di cambiare nome scegliendo Jim, ed è diventato un artista di fama internazionale. Tutto questo cambiamento è avvenuto dopo aver lasciato la galera, circa un 5/6 anni prima della ambientazione del romanzo.

All'inizio è tutto molto strano, poichè ci rendiamo conto in fretta che non si tratta più del Frank che conoscevamo. Non c'è traccia di quel violento attaccabrighe. Nemmeno il lettore, anche se colpito da questo cambiamento, crederà molto a questa nuova facciata di Frank, perché sembra appunto tutta una farsa, sembra troppo strano. E non saremo i soli a vederla in questa maniera.

La storia, dopo una breve panoramica sulla nuova vita di Frank, prende la sua strada quando gli arriva la notizia che il suo primogenito è morto. E' la sorella infatti ad avvertirlo ed a richiamarlo  a casa per il funerale. Tornato in patria saranno in tanti a trovarsi davanti questo nuovo Frank, e a non credergli minimamente. La sorella, per esempio. Avendo ho passato la giovinezza con una persona estremamente violenta, manipolatrice e crudele, non può credere a questa miracolosa presa di coscienza che lo ha portato a cambiare totalmente vita.

Mentre gira per la città, trovando vecchi amici e vecchie conoscenze, cercherà di capire cosa è successo al figlio, ma soprattutto chi lo abbia ucciso. Nonostante fosse entrato anche lui nel tunnel della droga, sembrava un bravo ragazzo a cui tanti volevano bene e che non aveva fatto niente a nessuno, da meritare una morte del genere. La ricerca sembra difficile, ma quasi subito il suo vecchio "capo", un boss della zona, gli mette la pulce nell'orecchio facendogli il nome di un giovane che ha preso il comando di parecchio territorio.

La maggior parte del romanzo si concentra su questa ricerca del colpevole, non tanto per affetto paterno. Lui lo ammette immediatamente e senza nessun problema: non gliene fregava niente di quei figli. Ma comunque erano suoi, e quindi indirettamente lo hanno toccato e questo è inammissibile. Nonostante questi propositi, vedremo un Frank più calmo e freddo che si muove per la città, mentre cerca una verità difficile da trovare. Ogni pista infatti condurrà ad altri nomi, ad altre ricerche, ad altre rivelazioni,.....fino al finale (scusate la ripetizione) che è davvero perfetto per il romanzo!
Una chiusura imprevedibile e che apre le porte al seguito.

Sono rimasta davvero stupita, in positivo! L'ho letto in un paio di giorni senza faticare minimamente e mi ha lasciato davvero una bella storia. Non me lo sarei mai aspettato. Riusciamo finalmente (o almeno io riesco finalmente) ad entrare un po' più empatia con questo personaggio, scoprendo anche grazie ad alcuni ricordi di Frank di più sulla sua infanzia e ciò che l'ha portato a usare la violenza come metodo per affrontare tutti i problemi. Verrà dato anche un piccolo spazio riguardo alla scuola (che ha giocato un ruolo chiave in tutto questo) e di come Rent lo abbia sempre sostenuto da amico, infatti è in quell'ambiente che si sono conosciuti ed avvicinati.

Fra le pagine però si sente un poco la mancanza degli altri personaggi, comparirà solo Spud brevemente. Ci sarà anche Terry il tassista, ma non ho letto niente di suo ancora, ricordo solo che compare in Porno.

Insomma per essere breve un libro che davvero merita di essere letto. Purtroppo sconsiglio di iniziarne la lettura senza aver prima letto almeno Trainspotting e Porno, perché si perderebbero davvero tanti dettagli e non si comprenderebbe il cambiamento così drastico di Frank.
Una piacevole scoperta, e rimpiango di aver aspettato tanto prima di leggerla.

Ma non ho mica finito con questi personaggi, domani vi parlerò dell'ultimo romanzo di Welsh uscito in Italia ovvero l'attesissimo: Morto che cammina

Purtroppo non mi è piaciuto. Nonostante la trama abbia una base interessante, ci sono alcuni cliché noiosi, la narrazione che spazia da frammenti in cui mancano elementi, a pagine di cose superflue,....ve ne parlo meglio sul blog. . . Non lo sconsiglio però! Visti i numerosi pareri positivi a riguardo, è il mio gusto personale, non una carenza del romanzo in sé. . . Lo avete già letto? E cosa ne pensate? Oppure vi ispira curiosità e non vedete l'ora di leggerlo? 😉 . . #LUomoDelleCastagne #SorenSveistrup #Rizzoli #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #viaggiatricepigra


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Opinione: L'Uomo Delle Castagne, di Soren Sveistrup


Danimarca, 31 ottobre 1989. Marius Larsen è un poliziotto ormai alla soglia della pensione, suo malgrado. Mentre guida attraverso il bosco, ormai tinto dei colori autunnali, pensa a un modo efficace per dire a sua moglie che non è pronto a cambiare vita. Che morirebbe solo all'idea di trascorrere le giornate sempre allo stesso modo. Immerso ancora nelle sue riflessioni, Marius giunge alla fattoria del vecchio Orum, deve ammonirlo di tenere a bada i suoi animali, che sconfinano sempre oltre gli steccati della proprietà. Il luogo, però, è immerso nel silenzio e quando il poliziotto varca la soglia di casa quel che trova è oltre ogni immaginazione. Al di là di ogni spaventoso presagio.

° °   ° ° °   ° °   ° °   ° ° °   ° °

Mi dispiace molto ma non sarà una opinione positiva.
Nonostante la fortuna di poterlo leggere in anteprima mi sono trovata davanti ad un romanzo che, ripeto, purtroppo, non mi è piaciuto. Ed io non voglio modificare le mie idee solo perché mi è stato regalato. Scusatemi, ma resto sincera e cercherò di spiegarvi come mai non è riuscito a conquistarmi.

La storia di base poteva essere migliorata rendendo il tutto molto più scorrevole, piacevole e interessante; è stato scritto in maniera lunga, ricca di descrizioni inutili, che sembrano pezzi inseriti giusto per allungare la trama. Come avrete intuito, ho faticato molto a portarlo a termine, nonostante la base abbia degli elementi che mettono curiosità, ma si perdono troppo.

Di solito chiuso un romanzo faccio i pro e i contro generali, magari quel libro è risultato pesante, ma chiudendo il tutto mi rendo conto che servivano tutti gli elementi per completare il puzzle creato dall'autore. In questo caso molti fatti inseriti potevano essere tranquillamente omessi, mentre frammenti essenziali mancano.
Una delle cose più fastidiose sono i motivi che hanno spinto l'SI (soggetto ignoto) fare tutto questo; a me sono parsi un po' ridicoli, anche perché non vengono nemmeno spiegati chiaramente, e tutto ciò che circonda il fatto che dà origine a tutto sembra una forzatura. Ovviamente non posso scendere nei dettagli perché vi rovinerei tutto il romanzo, ma mi ha lasciato l'amaro in bocca.

Una cosa particolare che ho apprezzato è la scelta di ambientarlo in Danimarca e, più o meno tutto ciò che viene menzionato, è reale e si può riscontrare tramite le mappe (infatti la mia tappa del blogtour è stata sui luoghi e sono riuscita a ritrovarli appunto tramite Google), nonostante le descrizioni dei luoghi siano a volte meticolose mentre in altri punti estremamente vaghe.

I personaggi sono molteplici e daranno una visione corale che spesso non serve ed ho fatto molta fatica ad entrare in empatia con loro. Abbiamo Thulin, una poliziotta che non vede l'ora di lasciare la sezione omicidi, che si trova la strada bloccata dal suo capo, che la obbliga (e minaccia) di finire questa indagine che si presenta all'improvviso, e che se la porterà a termine la lascerà andare in un'altra sezione come da lei richiesto.
Così brava nel lavoro perché nella vita privata (cliché) è un disastro: completamente disinteressata della figlia che viene sempre ignorata, perché l'indagine arriva sempre prima.
L'altro poliziotto, Hess, è "l'outsider", il poliziotto bravissimo che è caduto; ha scelto di lavorare indagando sempre in viaggio per l'Europa, senza fermarsi mai. "Decaduto" e tornato "all'ovile" viene preso di mira dai colleghi che non vedevano l'ora di poter piombare sulla sua carcassa a banchettare. Viene presentato malissimo, quasi altezzoso e quindi non fa una bella impressione al lettore, nonostante si riveli una delle menti più brillanti presenti nel romanzo. Ovviamente, per questo ignorato nella maggior parte delle volte (nonostante poi dimostri di avere perfettamente ragione: cliché!).
Ci saranno altri personaggi, ma vi lascio il mistero di scoprirli leggendo, nel caso siate curiosi di intraprendere questo thriller.
Non mi è piaciuto, ma non rovino agli altri la lettura!

Chiarisco una cosa.
Potreste pensare che tutta questa fatica derivi dai tanti nomi stranieri presenti nel romanzo. Ma vi stoppo, la narrativa (thriller soprattutto) ambientata in paesi stranieri mi è capitato spesso di leggerla, e dopo il primo impatto iniziale se la narrazione era buona, il tutto scorreva rapido ed in modo piacevole, permettendomi di divorare il libro e lasciandomi soddisfatta.

Come stile (a mio parere) non è molto scorrevole, come ho detto sopra, si perde molto fra descrizioni superflue, cose che potevano essere tagliate tranquillamente. Visto il nocciolo della trama, se sviluppata in maniera differente, avrebbe potuto piacermi molto di più.

Non voglio ne consigliarlo ne sconsigliarlo, visto gli innumerevoli pareri positivi che sta raccogliendo. Se volete provare a leggerlo, fatelo. Se siete titubanti e pensate di poter incorrere nei miei stessi problemi, magari aspettate un attimino in più prima di buttarvi, tutto qui.

Il mio primo F/F! La curiosità è stata alta, nel vedermi offrire la possibilità di leggere questo romanzo, e non ho saputo dire di no. Avevo voglia di qualcosa di leggero ed è capitato proprio nel momento giusto, incuriosendomi anche nel genere che non avevo ancora affrontato. . . L'autrice ha saputo raccontare questa storia d'amore in modo elegante, originale e...si, lo ripeto, divertente. Riesce a far sentire in sintonia con le protagoniste (anche se sarà solo Amanda la nostra voce narrante) e bastano poche pagine per entrare nella storia, completamente curiosi e conquistati da questi due bei personaggi, per scoprire come la storia sarebbe andata avanti. Vi dirò, come carattere, ho adorato tantissimo Michelle. Trovarne di persone così al mondo. (l'opinione completa la trovate sul blog) . . . Se avete titoli da consigliare, fatevi avanti😉 . #NonEriNelCopione #Jae #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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Opinione: Non Eri Nel Copione, di Jae


L’aspirante attrice Amanda Clark e la fotografa Michelle Osinski sono già state scottate dall’amore, e non ci tengono a rischiare una seconda volta; soprattutto, non insieme. Tanto per cominciare, Amanda non si è mai sentita attratta dalle cosiddette virago, di cui Michelle è un perfetto esemplare. In più, ha appena ottenuto una parte di rilievo in una serie televisiva, e su quella vuole concentrarsi: non c’è tempo per le complicazioni amorose. Dopo una rottura burrascosa con l’ex ragazza attrice, Michelle ha giurato di non frequentare più donne che lavorano nel mondo dello spettacolo. L’ultima cosa che le serve è un’altra diva con manie di protagonismo; e al primo incontro, Amanda le dà esattamente quell’impressione. Ma dopo un’uscita romantica che non è una vera uscita romantica, e l’intervento della nonna di Amanda, tutte e due cominciano a chiedersi se non sia venuto il momento di abbandonare il solito copione…

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Il mio primo F/F!
La curiosità è stata alta, nel vedermi offrire la possibilità di leggere questo romanzo, e non ho saputo dire di no. Avevo voglia di qualcosa di leggero ed è capitato proprio nel momento giusto, incuriosendomi anche nel genere che non avevo ancora affrontato.

Abbiamo a che fare con Amanda, una giovane donna che vuole fare l'attrice e sfondare a Hollywood. Solo qualche particina in alcune soap e pubblicità di dubbio gusto, ma non si arrende. Ha scelto quella strada e nonostante la fatica, ci riuscirà.
Durante un terribile San Valentino, scappa da un appuntamento disastroso e si ritrova ad una festa Anti-San Valentino, ma dopo la giornataccia, alza troppo il gomito e si perde tutta la nottata, ritrovandosi il mattino dopo in un letto non suo. Terrore e panico la investono, poiché dai pochi ricordi che ha e da cosa la circonda, crede di essere finita in casa di un uomo. Ma come potrebbe mai, è lesbica e non si stente minimamente attratta da loro. Possibile che un bicchierino in più l'abbia portata a fare qualcosa di così assurdo, per lei?

"Per fortuna" scopre di essere finita a casa di Michelle, anche se non ne è proprio felice. Lei è una virago, ovvero una donna "mascolinizzata" nell'aspetto (capelli corti, vestiti "da uomo",...).
Amanda non è per niente attratta da questo tipo e questa scoperta la lascia ancora più sconsolata riguardo cosa abbia potuto fare la notte prima.

Michelle invece si rivela una donna simpatica, alla mano e che smonta uno dopo l'altro i pregiudizi che Amanda ha nei suoi confronti, basati sull'apparenza. Nel giro di pochissimo le due donne si rendono conto di avere tanto in comune e di andare molto d'accordo, eppure...eh si, Amanda non è mai stata attratta da quel tipo di donna, così come Michelle ha deciso di non uscire più con attrici e simili, avendo avuto brutte esperienze in passato.

Ma si trovano così in armonia che decidono di darsi un appuntamento ufficiale per il San Valentino dell'anno dopo, ma dovranno fare delle prove prima per prepararsi a quel giorno.
Così lentamente le due inizieranno a conoscersi meglio e la chimica si farà forte per entrambe, ma nonostante tutto le paure sono molte, le carriere sono fiorenti e le tengono separate spesso,...come andrà a finire? Si ritroveranno per San Valentino?!

Inizio col dire che mi è piaciuto davvero molto.
Scorrevole, piacevole e molto divertente da leggere, mi ha strappato diversi sorrisi (che per me vuol dire tanto!) durante la lettura, da cui non riuscivo proprio a staccarmi. Si divora in un paio d'ore e alla fine lascia soddisfatti.

Più sul genere Romance, ma senza i soliti cliché che ormai mi facevano solo ridere, trovati nei romanzi etero...ma chissà se esistono anche nei gay? E quali saranno?
Se continuerò a piluccare in questa direzione, magari lo saprò dire.
Per ora una lettura che mi ha iniziato in modo soft e simpatico al genere.

L'autrice ha saputo raccontare questa storia d'amore in modo elegante, originale e...si, lo ripeto, divertente. Riesce a far sentire in sintonia con le protagoniste (anche se sarà solo Amanda la nostra voce narrante) e bastano poche pagine per entrare nella storia, completamente curiosi e conquistati da questi due bei personaggi, per scoprire come la storia sarebbe andata avanti.
Vi dirò, come carattere, ho adorato tantissimo Michelle. Trovarne di persone così al mondo.

Un po' scontato il finale e prevedibili alcune cosette che appaiono per chiudere il tutto, ma niente rispetto ad altro che mi sono trovata a leggere.

Direi che se è il primo romanzo del genere che vorreste leggere, potete buttarvi. O anche solo se volete una storia che vi accompagni per qualche ora di rilassante lettura.
Se siete già amanti di queste storie, dovete capire voi se può fare al caso vostro, essendo più sul romantico che sull'erotico. Dipende da cosa volete leggere.

(Se avete titoli da consigliare, fatevi sotto!)

Quest'oggi vi parlo di una raccolta di racconti che si muovono fra grottesco, commedia, pulp, horror, thriller, noir,... Una delle tappe di un Review Party in cui ogni partecipante vi racconterà la sua opinione a riguardo. . Piacevoli e piuttosto scorrevoli. Da dedicarci una serata oppure leggerli ogni tanto per staccare. Se siete amanti del genere, potrebbero piacervi, ma non aspettatevi chissà quali brividi, se l'intenzione è quella. E' più la storia in sé a lasciare qualcosa. Un immagine, un pensiero, una riflessione. Ve ne parlo meglio sul blog... . . . #FermoCheLaScimmiaSpara #DavidCintolesi #booksofinstagram #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #book #bookish #leggere #leggerechepassione #reading #leggeresempre #booknow #leggerefabene #bookblog #booklover #read #booklove #bookshelf #amoleggere #bookaholic #libridaleggere #freepik #viaggiatricepigra


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Review Party: Fermo! Che la scimmia spara, di David Cintolesi



Benvenuti in questo Review Party in cui vi parleremo di questa raccolta di racconti davvero fuori dal comune! Ispirandosi a Banksy l'autore ha dato vita a dieci storie...ma prima di parlarvene, vediamo il libro:








Titolo: Fermo! Che la scimmia spara
Autore: David Cintolesi
Genere: Antologia di racconti
Editore: Porto Seguro Editore
Data pubblicazione: 9 novembre 2018...
Prezzo: 14,90
 
Trama
Cosa succederebbe se la notte di due ragazze sotto allucinogeni, si trasformasse improvvisamente in un set di un film horror, con zombi assassini e cantanti che si tramutano in bestie cannibali? Se un ragazzo, senza arte né parte, fosse tormentato dalla sua pornostar preferita? E se tua moglie ti stesse osservando di nascosto da delle telecamere, e la tua sorte dipendesse da un dipinto di Banksy? E se la notte di due ladri strampalati, durante l'ultimo colpo prima di cambiare vita, fosse minacciata da un serial killer che taglia i piedi alle sue vittime? Dieci racconti che mescolano tutti i generi: grottesco, commedia, pulp, horror, thriller, noir ma, che trovano in una vena ironica, il loro punto in comune.

 
Vediamo velocemente un poco le trame dei vari racconti (tranquilli, Spoiler Free), così potete farvi un idea di cosa vi aspetta:

La notte del Ten Ten
Due ragazze giovani si preparano ad una bella serata, viaggiando verso il Nirvana per un concerto e coi soldi contati per poter prendere il "Ten Ten", un allucinogeno che renderebbe la serata davvero perfetta. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma quando si fermano ad un edicola, la proposta dell'ultimo numero di Vertigo (introvabile) cambierà la rotta della serata...

Il mazzo di chiavi
Perdere il mazzo di chiavi di riserva della propria Porshe Carrera è già qualcosa che manda ai pazzi, ma se proprio quel giorno si è pure in ritardo per la laurea della propria ragazza (con un caratterino non proprio facile), la situazione è grave. Dopo una notte alcolica pesante di cui Chris non ricorda nulla, si ritrova nei casini e chiede al suo migliore amico di aiutarlo prestandogli la macchina. Eppure, quando gli consegna le chiavi, qualcosa non gli torna, quel portachiavi è identico a quello regalato alla sua Angela...paranoia o c'è altro sotto?

Fermo! Che la scimmia spara!
Saverio è piuttosto felice della sua vita, ha una moglie che lo ama, ma con un difetto assolutamente imperdonabile per lui: è diventata fredda, statica, monotona. Così per rimediare a tutto questo, ha trovato la soluzione ideale. Ma tornando a casa, la trova vuota e si renderà presto conto che anche sua moglie ha una soluzione in mente per il loro problema...

Bestie
Il delirio della violenza domestica che esplode, quando non si hanno scappatoie ed il peggio sembra sempre non toccare il fondo.

Buon compleanno
Silvia si ritrova intrappolata in una vita monotona, obbligata per sopravvivere e pagare le varie spese della vita. Mollata da poco, è arrivato il giorno del suo compleanno e inizia a fare i conti per mettere i pro e contro di quello che è successo, ma sarà grazie ad una chiamata che tutto prende una piega diversa e Silvia vede l'occasione per riprendere la vecchia vita.

La donna dei sogni
Seguiamo la vita di Fabio, un ragazzo come tanti, a soli diciannove anni mezzo calvo per lo stress, balbuziente e vergine. L'unico sfogo è Milena, la donna dei suoi sogni che trova quando ha voglia tramite film porno. Eppure non gli basta più, vuole qualcosa di più vero, reale,...anche se sa che sarà difficile, ma è disposto a tutto per ottenerlo.

La Ballata di Noemi
Un incontro casuale fra due giovani. Niccolò e Noemi. Lui appena licenziato. Lei a caccia di droga. Lui affascinato dalla ragazza e curioso, decide di seguirla lungo il percorso verso la prossima dose.

Venerdì 17
Venerdì sera, cosa fare? Per Trucio e Lercio serata di lavoro, ma non proprio legale. I due sono ladri che hanno sentito di una vecchia contessa, malata e sola, con un appartamento ricco di roba. Occasione troppo ghiotta per rinunciarci. O troppo bello per essere vero?

Andiamo allo Zoo
Serata di noia, troppa cocaina, e per Pippo e Manu inizia una serata all'insegna del divertimento estremo, partendo con l'idea di prendere una prostituta. Finendo con l'andare allo zoo.

Un affare così
La storica moto di Marco lo abbandona, mentre il ragazzo stava andando a dare un importantissimo esame all'università. Chiederà aiuto al suo migliore amico, che gli lascerà la macchina con una promessa: non dire a nessuno che mi hai visto.


Racconti che spaziano molto come trame e storie, ad accumularli la follia.
Alcuni più realistici e che affrontano tematiche interessanti, da punti di vista non proprio convenzionali. Altri più estremi. Un paio completamente fuori da ogni logica, a cui ancora adesso mi chiedo cosa abbia letto.

Molti peccati capitali faranno capolino (ira, superbia, lussuria, invidia), insieme al senso della vendetta mescolato alla giustizia.
Bestie mi è piaciuto per le tematiche affrontate, inizialmente. Non mi è piaciuto molto come si è scelto di gestire il tutto verso la fine, ma sono gusti. Nel complesso interessante.
La donna dei sogni mi ha lasciato l'amaro in bocca. Una storia triste, da quello che mi ha lasciato.
Anche La Ballata di Noemi lascia un retrogusto amaro, per una realtà quotidiana che racconta, attraverso la scelta del protagonista di seguire questa ragazza verso il suo demone.
Venerdì 17 il più prevedibile, ma godibile.
Andiamo allo Zoo, il più folle! Ancora lo devo capire, ma lascia il segno sicuramente.

Piacevoli e piuttosto scorrevoli. Da dedicarci una serata oppure leggerli ogni tanto per staccare. Se siete amanti del genere, potrebbero piacervi, ma non aspettatevi chissà quali brividi, se l'intenzione è quella. E' più la storia in sé a lasciare qualcosa. Un immagine, un pensiero, una riflessione.
Fateci un pensiero!
 
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