Opinione: Seidmadur. Lo Sciamano, di Maddalena Marcarini


Erlen è una giovane donna erosa da un passato che rinnega ogni giorno, ma che le è impossibile dimenticare. La necessità di fare i conti con se stessa la spinge sin nella remota Islanda, terra natale di una madre che ha perso da tempo, e al casuale incontro con Óttar, un bizzarro sessantenne dalle credenze quantomeno insolite. La ragazza si ritroverà così, suo malgrado, a deviare da una strada che pareva già segnata e a dare la caccia a qualcosa che mai avrebbe immaginato potesse esistere. Qualcosa di orribile e che ogni giorno diventa sempre più potente, sino a trasformare quel placido angolo di mondo in un girone di dolore e morte. Dalle strade silenziose dell’austera Reykjavík, fino alla natura più selvaggia con i suoi campi di lava, spiagge nere e leggende dimenticate, Erlen verrà trascinata in un serrato inseguimento in cui vecchi fantasmi si sovrappongono a una miriade di spaventosi sogni a occhi aperti. Un incubo che potrebbe riportarla proprio al cuore di ciò da cui ha sempre cercato di scappare. 



L'ho comprato con estremo entusiasmo a Stranimondi e l'ho letto subito. Mi era piaciuto moltissimo! 
Sì, si parla di ottobre e siamo a dicembre. La domanda spontanea è: ma perché aspettare tanto? 
Perché semplicemente non so parlare dei libri che mi sono piaciuti! 
Ora però voglio(/devo) almeno provarci.

Partiamo dal facile, la trama.
Ci troviamo in Islanda dove la protagonista, una giovane donna che si sente distrutta dalla vita, decide di tornare per riscoprire la terra natia della madre e, beh, farla finita. Avrebbe avuto anche successo se non fosse per Ottar che la salva e vede qualcosa in lei, decidendo di coinvolgerla nel suo "lavoro" e farla diventare la sua apprendista. Ottar è uno strano, bizzarro e simpatico sessantenne, che riesce a metter curiosità a Erlen e farle aspettare un po' prima di farle ripetere quel gesto, almeno per qualche tempo. Così gli promette, mentre non ha idea in che cosa si sta andando a cacciare e che la porterà a vedere il suo passato con occhi molto diversi, comprendendo qualcosa di cui a madre non le aveva mai accennato. 

Ci muoviamo in una terra magica, in una stagione fredda, fra cittadine e luoghi sperduti in mezzo alla natura. Un mondo, quello dove finirà Erlen, che si muove fra sogno ed incubo, mescolando abilmente la realtà a qualcosa di razionalmente impossibile. Ottar, come dice anche il titolo, è uno sciamano. Ed Erlen si troverò a fare i conti con questo fatto, prima con occhi scettici e spaventati, ma comprendendo sempre di più questa "magia" (sicuramente c'è un termine più appropriato, ma ora non mi viene) e il ruolo che il suo nuovo amico e mentore ricopre. Ovviamente non è il solo, ma lo scoprirete leggendo. 

Un viaggio che si muove fra passato e presente, portando Erlen ad affrontare cose di cui non avrebbe mai immaginato l'esistenza, ma forse in maniera più dolorosa sarà il rivivere la sua infanzia con la madre e dover affrontare i suoi demoni personali, che l'avevano spinta fino alla scogliera. 

Un romanzo estremamente scorrevole, che mi ha stregato dalle prime pagine. 
Una storia che affronta tematiche spesso abusate in questi generi, ma in modo nuovo, interessante, permettendo al lettore di scoprire tradizioni di altri paesi, unendole ad una storia che lega il tutto in modo da trascinare il lettore fino alla fine. 

Un ottimo modo per inaugurare una nuova collana, che spero di regali altri romanzi del genere. 
Ovviamente, anche di quest'autrice! 

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