Opinione: Preparare un Fuoco, di Jack London


Nel profondo Nord, a sessanta gradi sotto zero, per sopravvivere un uomo deve saper preparare un fuoco. E quando ci sono sessanta gradi sotto zero, un uomo non può permettersi di fallire e far spegnere il fuoco, nemmeno al primo tentativo. E se il fuoco si spegne, un uomo ha solo pochi minuti per rimediare. Nel profondo Nord, a sessanta gradi sotto zero, non si sfida la natura. O le conseguenze saranno rapide e definitive.  



Lo so, ho tantissimo altro di cui dovrei parlarvi, ma questo breve racconto è di un intensità che mi ha folgorato e ho dovuto buttare giù due righe subito, perché ne devo parlare. 
(Si, sarà pubblicata con tantissimo ritardo, rispetto alla sua scrittura, e me ne scuso).

London è straordinario. 

Ho letto ancora troppo poco dei suoi romanzi, ma lo stile mi piace molto. 
Piano piano recupererò tutto e trovare (tramite Kindle Unlimited) questo breve racconto, mentre non avevo altro dietro da leggere, mi ci ha fatto lanciare. 

Non mi sarei però immaginata di precipitare in mezzo ad un ambientazione così formidabile descritta in maniera così intensa da fare sentire il lettore immerso nella fredda morsa del gelo, fra neve altissima, vento gelido costante, un cielo limpido e traditore senza sole, seguendo il percorso di un uomo e il suo lupo. 

Un uomo stupido, giovane, che nel suo egocentrismo non ascolta i consigli di chi vive in quelle regioni assolutamente inospitali, il cui gelo si aggira intorno ai -45°, ma può velocemente arrivare sotto i -60°; dove due regole sono fondamentali per sopravvivere: non viaggiare mai da soli, ma soprattutto saper accendere un fuoco ad ogni costo. 

Una storia intensa, che ti tiene incollato, pagina dopo pagina; che fa sperimentare sensazioni che abbiamo provato solo il maniera estremamente lieve (riguardo il freddo), ma che possiamo immaginare grazie alla magistrale penna di London. 

Un viaggio in un luogo dannatamente estremo e bellissimo allo stesso tempo per la sua aura di magia da incontaminazione. 
So che forse sarebbe più invernale che da Spookie Season (già, l'ho letto nel periodo di Halloween), ma c'è dentro un sentimento di paura, orrore, legato alla sopravvivenza, che potrebbe essere perfetto anche per regalar brividi (in ogni senso) anche in questo periodo.

Nessun commento:

Posta un commento