Opinione "Terremoti. Una vita e un sax nella Napoli degli anni '80" di Sergio Maglietta



Titolo: Terremoti. Una vita e un sax nella Napoli degli anni '80
Autore: Sergio Maglietta
Pubblicazione: 11 maggio 2015
Pagine: 136
Editore: Vololibero



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TRAMA

"Terremoti" è un romanzo autobiografico che ripercorre i primi anni Ottanta attraverso lo sguardo del cantante-sassofonista dei Bisca, gruppo rock antagonista. Rivissuto nel racconto, quel decennio si rivela uno snodo importante nella vita del nostro Paese, il cui spirito sembra manifestarsi con più intensità ed evidenza nella Napoli fratturata dal terremoto. Un passaggio epocale, testimone dello scivolamento repentino dalla cultura "Analogica" a quella "Digitale". C'è Napoli, con la sua prosperosa bellezza di femmina del Sud e con la sua lingua ancestrale che affiora dai dialoghi dei protagonisti. C'è la musica, quella più insolente e viscerale, meno addomesticata, linguaggio del corpo e dell'anima per spiriti inquieti e irriducibili. Ci sono "i giovani" che consumano l'ultimo quarto d'ora di celebrità concessogli dal dominante sistema politico/economico/spettacolare. E poi c'è la vita vera. Con la violenza, la droga e la voglia di protagonismo e opposizione che creano una miscela esplosiva e dirompente. La storia si conclude nel 1985, quando quel decennio si spegne precocemente e tutte le intuizioni, le promesse e le suggestioni che il terremoto aveva liberato sembrano dissolversi. Una vicenda anomala e, allo stesso tempo, emblematica. Un terremoto dentro e fuori.


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AUTORE

Sergio Maglietta
Nasce il 21 novembre 1957 a Napoli, dove compie i suoi studi suggellati da varie, brevi e brevissime incursioni universitarie in diverse facoltà: Architettura, Economia e Commercio e, infine, il DAMS a Bologna.
Nel 1980 fonda il gruppo rock alternativo Bisca.
Da allora scrive per la band più di duecento testi, oltre ad alcuni surreali e sarcastici racconti brevi che interpreta dal vivo su basi musicali appositamente realizzate, creando un insolito siparietto cabarettistico nello show del gruppo.
Nel 1995 pubblica il racconto breve Appunti di viaggio nel libro È odio mosso da amore (ed. Zelig) sull’esperienza del supergruppo Bisca99Posse di cui è stato animatore.
Del 2001 è Il Cielo Basso, disco di poesie musicate in cui spicca La Lavatrice e il Generale, ardito parallelo tra l’elettrodomestico e il dittatore Pinochet.

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BISCA

La storia gira intorno a questo gruppo, poichè l'autore è tra i fondatori, quindi mi sembra dovuto lasciargli un pò di spazio.
Nel libro la narrazione comprende solo 5 anni: dal 1980 al 1985, mentre il gruppo va avanti fino ai giorni odierni.

I Bisca sono un gruppo musicale italiano di Ska e Rock.
I Bisca nascono a Napoli nel novembre 1980 per iniziativa di Giancarlo Coretti, con il nome "BiSka" e comprendono il sassofonista e cantante Sergio Maglietta, Elio Manzo alla chitarra, Amedeo Fogliano al basso, Bruno Esposito alla batteria e lo stesso Coretti in duplice ruolo di voce e seconda chitarra.
Il nome "BiSka" durerà soltanto pochi mesi per passare poi definitivamente all'appellativo "Bisca".

Nel 1982 incidono il loro primo EP, intitolato appunto Bisca seguito da un fortunato tour e da un inaspettato successo in Austria. Nel 1984 il primo vero Long playing, SDS.
Nel 1985 arriva la firma con la IRA, casa discografica all'avanguardia che produce anche Litfiba e Diaframma. Il rapporto però non è idilliaco e dopo un album, Sottoprodotti 3, e una tournée che li porterà anche in Spagna, Francia e Germania, Esposito lascia il gruppo (sostituito da Claudio Marino).


E mi fermo quì, perchè continuare è inutile ai fini del libro....ma se volete informarvi di più potete continuare la lettura su Wikipedia oppure sul sito ufficiale:
http://www.bisca.it/index.php

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OPINIONE


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Mi ha dato la possibilità di scoprire questo gruppo e di scoprire qualcosa in più sulla musica assolutamente non tradizionale di quegli anni, che per me sono lontani, e di mostrarmeli come, attraverso il punto di vista di chi li ha vissuti, qualcosa di magico, dove se volevi e ti impegnavi: potevi!!!
Questi del libro erano ragazzi di vent'anni che hanno preso in mano gli strumenti, si son fatti il culo, e.....hanno potuto sfondare, girare l'Europa (e forse il mondo) con le loro canzoni; un epoca dove anche se non li conoscevi, li andavi ad ascoltare lo stesso se ti piaceva quel genere e loro facevano successo.
Ne ho lette e sentite molte di gruppi "alternativi" di quegli anni, e tutti hanno una storia simile. E provo molta invidia perchè senza internet, senza cellulare, senza social, o altro, hanno avuto la possibilità di riuscirci e ci sono riusciti...........Oggi?!?
Oggi è solo un sogno far quello che hanno fatto.....

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Un libro piacevole e che incuriosisce, a me che ha fatto sorgere domande e invidia, che probabilmente rileggerò, magari tra qualche anno, e che mi rivelerà altre sfumature di cui adesso non mi sono neanche accorta....si, forse è un libro del genere: che non si svela subito, ma con cui si deve avere pazienza e deve essere, non solo letto, ma capito, un pò da tutte le età.
Io parlo dai miei venticinque anni, e questo vedo.
Magari chi ha vissuto quel periodo ed è più grande, ci vedrà altro...Opinione completa su Ciao.it


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