Non capisco perché ultimamente mi ritrovo sempre ad aver a che fare con libri con il finale aperto. Non lo sopporto, voglio risposte, capire, non dedurre con la mia testolina che non ci arriva...uffa! Facciamo un passo indietro. Avevo adocchiato questo romanzo e la trama mi ispirava moltissimo, quindi perché non buttarsi? L'autore ci porta nel Mississipi durante gli anni in cui il presidente era Trump, in una cittadina sperduta e ricca di stereotipi. Da come ho capito è un po' lo stile dello scrittore, per rendere il tutto grottesco e "divertente", per fare satira. Però spesso stufa: i cittadini sono delle macchiette, come i vari poliziotti e alcune situazioni. Non viene esonerato nemmeno il presidente in tutto ciò, ma ho trovato il tutto dannatamente fuori luogo ed insensato, più che geniale. Torniamo alla trama. In questa cittadina un giorno avviene un brutale ritrovamento: un uomo bianco che pare esser stato ucciso da un nero, anche questo cadavere. Scena molto macabra, col dettaglio che le palle del bianco sono in mano al nero. Si pensa ad una lotta fra i due, che si siano uccisi a vicenda, ma è impossibile. Ad indagare vengono mandati due agenti del MBI (Mississippi Bureau of Investigation), entrambi accolti con estremo disgusto. Non tanto per la solita solfa che vogliono interferire con le indagini cittadine e "rubare" alla polizia locale, ma perché entrambi neri. Ovviamente sono tutti razzisti in quella cittadina. Il problema è che quando vanno per vedere i cadaveri, quello del nero è svanito nel nulla. Per poi ricomparire in una nuova scena del crimine. Un nuovo omicidio che ricalca quello precedente. Entrambe le vittime sono figlie di una donna che nel 1955 causò il linciaggio di un ragazzo nero, mentendo. Una vendetta dopo così tanto tempo? Non lo sapremo mai, poiché le cose in un lampo perdono il controllo. Infatti la storia parte in maniera molto circoscritta per poi esplodere. Ma in maniera incontrollata, senza che il lettore comprenda cosa stia succedendo, ne trovando alla fine di tutto una spiegazione logica. Continua ⬇️


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Ho finito da pochi giorni questo romanzo e devo dire che tutti i pareri positivi a riguardo che ho sentito sono veritieri. Questa storia ti scivola dentro per restare. La scrittura dell'autrice riesce a rendere questa storia che tratta un argomento orribile, rendendo omaggio ad una donna (e la sua famiglia) formidabile, con una bravura e senza mai scendere nel morboso. Le pagine si divorano e non si riesce a staccarsi, fino alla fine di tutto. Ammetto che questo libro mi attraeva e mi spaventava, infatti ho aspettato a comprarlo e quando poi l'ho avuto fra le mani è finito in libreria ad attendere. Fortuna ha voluto che lo trovassi su Audible e le poche ore di ascolto mi spingessero a buttarmi. Ora lo rileggerei dalla prima pagina, pronta a segnarmi una quantità di passaggi che durante l'ascolto mi hanno colpito, per poterli evidenziare e tenere. La trama, se non la conoscete, si ispira a una storia vera. Oliva è un omaggio a Franca Viola, la prima donna ad aver rifiutato il matrimonio riparatore e portato il suo rapitore e s7upra7or3 in tribunale per aver giustizia. Una storia assurdamente recente (avvenuta negli anni 60), poiché solo negli anni 80 questo sarà tolto dal codice civile come legge (il matrimonio riparatore), e solo negli anni 90 lo s7upr0 sarà reato contro la persona e non contro la morale. Continua ⬇️


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Giro intorno a questa recensione da davvero troppo tempo, e in tutta onestà non ho ancora capito se la lettura mi sia piaciuta oppure no. Principialmente perché è scritto bene, ti trascina dentro questa sorta di enorme mistero...ma ha un finale aperto. Cosa che odio, in particolare nei romanzi con un mistero (o più) fra le pagine. La storia è molto originale. Ci troviamo davanti, come dice la trama, a storie dentro altre storie. Ogni personaggio che incontreremo sarà incastrato dentro le storie degli altri. Tutto si mescola, tutto da l'impressione di scendere sempre di più ogni capitolo che si prosegue e una delle storie viene prima anticipata e poi raccontata, in modo frammentato, sparso qua e là ma trovando sempre il modo di incastrarsi. Un romanzo che dà la sensazione di esser una sorta di matrioska quando lo si inizia, ma alla fine diventa un enorme puzzle dove tutto è collegato. O lo sembra. Perché alla fine le poche certezze vengono messe in dubbio e sta al lettore trarre le sue conclusioni. Una lettura scoperta grazie ad un GdL (#Penombre di @sonosololibri ) , che mi ha permesso di addolcire la mia opinione finale, confrontandomi con altr3 lettor3 e scoprendo altri punti di vista che, appunto, mi hanno fatto guardare la storia diversamente, apprezzandola un po' di più. Lo so, sono 3 parole in croce vaghe, confuse, assurde, ma è così questo romanzo e penso (anzi sono sicura) che sia il modo giusto per "raccontarlo" e che debba esser letto in questo modo. Addentrandosi in questo caos che fondamentalmente ha un senso, trovandosi davanti personaggi le cui storie sono frammentate e sparse, incastrate le une alle altre in modi così assurdi che vi lasceranno stupiti. Avvicinarsi ad ognuno di loro, seguendo questa catena di eventi che da un senso di caduta libera, fino alla chiusura di tutto. Che, ahimè lo ripeto, purtroppo non mi ha soddisfatto. Continua ⬇️


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I Terrestri, di Murata Sayaka [Instagram Post]




Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe. Davvero finisce così? Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere. Facciamo un passo indietro...

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Opinione: I Terrestri, di Murata Sayaka


«Cosa significa sentirsi a casa nel mondo? Natsuki, la protagonista di questo sorprendente romanzo, non lo sa: fin da piccola è convinta di essere stata contattata dagli alieni, che la porteranno via da una vita nella piccola borghesia giapponese segnata dalla crudeltà... Murata parte da un'idea infantile e la porta avanti con fervore immaginativo, mostrando brillantemente l'ottusità e l'arbitrarietà delle convenzioni.» – The New Yorker

Natsuki è stata incaricata dal peluche Piyut di salvare la Terra. Può trasformarsi grazie a un portacipria e una bacchetta e compiere magie, che però gli adulti non sembrano capire: dopo averla sorpresa a fare sesso con il cuginetto Yū le impediscono di rivederlo, e quando racconta che il Professor Igasakile propone cose strane, non viene creduta. Natsuki si domanda se un giorno le faranno il lavaggio del cervello per far sì che si attenga alla loro strana normalità... O forse è lei a vederla strana, arrivando dal pianeta Poapipinpobopia? Né lei né il marito capiscono per quale motivo gli abitanti che popolano la terra debbano sentire il bisogno di creare regole e avere figli. Ai loro occhi sono solo animali costretti da quell’enorme fabbrica che è la società a funzionare come strumenti di lavoro e di riproduzione, vivendo in nidi che chiamano case. Decidono quindi di lasciare tutto per andare a vivere ad Akishina, nella vecchia casa di famiglia di Natsuki, dove incontrano Yū e cominciano un’improbabile convivenza a tre che infrange ogni confine…

Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe.
Davvero finisce così?
Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere.

Facciamo un passo indietro.
Sicuramente l'autrice sa scrivere. I Terrestri è un romanzo che ti trasporta lungo la storia folle, confusa e assurda (ma realistica) che narra.
Si, ci sono parecchi Trigger Warning che fanno capolino qua e là nel testo, ma parlarne sarebbe un enorme spoiler quindi non voglio svelare nulla (comunque dalla trama se ne intuiscono parecchie).

So che tantissime persone ne sono uscite sconvolte. Personalmente, a parte una scena, non mi hanno toccato minimamente. Anche il famoso ultimo capitolo è stato un "tutto qui?". (Questo per darvi un idea di come funziono e quindi come prendere la mia opinione)

La storia saltella avanti e indietro nel tempo, parlandoci di Natsuki prendendo un frammento della sua infanzia per poi portarci vent'anni dopo, altalenando queste linee temporali per farci capire cosa successe e cosa sta succedendo nella sua vita.

Natsuki è una ragazzina intelligente, ma con una famiglia oscena. La madre non perde occasione per distruggerla in favore della sorella, quest'ultima un concentrato di insicurezze ma soprattutto pestare un cactus a piede nudo è meglio che imbattersi in lei (e la madre), e il padre praticamente inutile, fa presenza fisica e stop. Questo giusto un accenno, conoscendoli questa breve presentazione li rende simpatici.

Ogni anno vanno a trovare i nonni ad Akishina, insieme a tutto il resto della famiglia, e lì in particolare c'è Yu un cugino con cui ha legato moltissimo, perché entrambi hanno dei segreti che hanno condiviso fra loro, rendendoli più uniti che mai. Lei infatti gli racconta che si è imbattuta in Piyut, un alieno (ora sotto forma di peluche) del pianeta Poapipinpobopia (se non sapete come si pronuncia, benvenuti nel club!), che le ha dato la missione di salvare la terra.

La ragazzina infatti ora ha dei poteri magici grazie a Piyut, ma ciò non le rende la vita più semplice. Infatti nella sua scuola un insegnante ha atteggiamenti decisamente molesti nei sui confronti, e quando lei tenta finalmente di parlarne nessuno le crede. Anzi, viene derisa.
Per tentare di "salvarsi", finisce per fare qualcosa che porterà la famiglia a separarsi per sempre, lasciando su di lei un marchio indelebile.

Ma nemmeno da adulta le cose le vanno meglio. Nonostante si sia sposata, la fabbrica(/la società) pretende che si omologhi ancora di più, e ne lei ne il marito vogliono farlo. Senza segreti ed uniti nel pensare allo stesso modo, decidono di prendersi una vacanza a Akishina, dove troveranno Yu e insieme le cose lentamente sfuggiranno loro di mano.
 
A ripensarci a mente un po' più fredda, si vede la critica alla società che sta alla base della storia: una donna deve crescere e rispettare certe tappe, come trovare un uomo, sposarsi, fare figli, ecc ecc. (Stessa cosa anche a seso inversi). Chiunque non la pensi così va rieducato, in special modo dalla famiglia che non vuole portare l'onta di questo "disonore". Nonostante ci siano atteggiamenti decisamente peggiori portati avanti da questi retti cittadini, ma tollerati perché la facciata di famiglia regge.
 
Natsuki, come Yu, si sono creati fin da bambini un mondo di fantasia in cui rifugiarsi per allontanarsi dalla realtà, troppo pesante per loro da affrontare in maniera realistica. Il "problema" è che la fantasia non finisce, ma viene portata avanti fino a quando Natsuki, suo marito e Yu non si danno manforte a vicenda, spingendo questa cosa sempre più in là. Senza freni, censure, moralità spiccia,... Insomma, è stato interessante leggere fin dove sono arrivati e seguendo quali logiche, abbattendo alcuni taboo della società con una semplicità da render il tutto normale.
 
Insomma, una lettura scorrevole e piacevole, che riserva momenti in cui resti sotto shock come i personaggi che le vivono; personalmente non tanto per le situazioni da TW ma per certe reazioni considerate normalissime (per esempio, quando Natsuki non viene creduta sulle molestie).

Ovviamente, capisco che certe scene possano non solo turbare, ma fare del male ai lettori, quindi mi raccomando, non leggetelo se qualcosa che già intuite dalla trama potrebbe esser troppo.
 
Per me è stata una lettura interessante, ma allo stesso tempo deludente, semplicemente perché ne ho sentito parlare come di un libro estremamente disturbante ma mi ha deluso, mi aspettavo "di più".

Seppellitemi Lassù In Montagna, di Francesca Tacchi [Instagram Post]



Eh sì, avrei dovuto parlarvene molte settimane fa, anche se in particolare avrei voluto fare uscire un post lunedì (o al massimo martedì 25, visto le tematiche trattate). Ma non mi venivano le parole e quindi ho lasciato perdere.

Così, senza un briciolo di motivo, mi ritrovo a buttar giù di getto una sorta di opinione solo perché ho qualche idea che mi frulla in testa. Vedremo come andrà...


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Opinione: Seppellitemi Lassù In Montagna, di Francesca Tacchi

“Ogni giorno è buono per ammazzare nazisti.
Italia 1944, il partigiano Veleno non pensa ad altro che uccidere quanti più nazisti può prima di lasciare questo mondo. Accompagnato dal fido Rame, e protetto dall’antica dea Angizia, è in missione tra le montagne dell’Italia centrale per recuperare una strana arma che i nazisti stanno progettando di usare contro gli Alleati nella battaglia di Montecassino. Scritta con un ritmo vertiginoso, e accompagnata da una prosa travolgente, la novella di Francesca Tacchi unisce le più straordinarie caratteristiche del romanzo fantastico alla passione per la nostra Resistenza in un mix esplosivo e letale di azione e meraviglia. Pubblicato in origine negli Stati Uniti Seppellitemi lassù in montagna arriva in Italia in una nuova edizione rielaborata dall’autor? per il nostro pubblico. … Francesca Tacchi Scrittor? queer di storie fantasy con elementi horror e umoristici, Francesca Tacchi vive a Bologna insieme al marito, un cucciolo di shiba e tre dozzine di piante. Appassionat? di storia e mitologia, Francesca propone nella sua narrativa riletture weird della storia e del folklore italiano. Ha esordito nel 2022 negli Stati Uniti con questa novella.


Eh sì, avrei dovuto parlarvene molte settimane fa, anche se in particolare avrei voluto fare uscire un post lunedì (o al massimo martedì 25, visto le tematiche trattate). Ma non mi venivano le parole e quindi ho lasciato perdere.

Così, senza un briciolo di motivo, mi ritrovo a buttar giù di getto una sorta di opinione solo perché ho qualche idea che mi frulla in testa.
Vedremo come andrà...ma soprattutto, se eravate indecisi, se vi incuriosirà e vi spingerà a dargli una chance.

Questo era un titolo che stavo aspettando, seppur non avessi capito nulla della trama. A pelle mi ispirava moltissimo. Partiamo col dire che la frase iniziale mi ha conquistato totalmente
"Ogni giorno è un buon giorno per uccidere nazisti".
Perfetta!
Amore immediato!

Ci troviamo in Italia nel 1944, insieme ai partigiani Veleno e Rame, che ci faranno conoscere la loro lotta e il loro odio profondo verso nazisti e fascisti. Una lotta che per Veleno è radicata fin a portarlo all'autodistruzione. Infatti come missione vuole portare più nazifascisti con sé nella tomba. Altro non si pone nella vita. E durante le pagine capiremo come mai questa scelta così drastica e questo modo di vedere la vita così estremo.

Ma non è un romanzo solo di resistenza. Infatti l'autrice mescola abilmente a tutto ciò elementi fantastici, portando "in vita" Dei e Dee che sono sopravvissuti grazie a chi ne ha portato avanti la memoria. E Veleno è uno di questi, poiché la sua famiglia si tramanda un anello della Dea Angizia che dona il potere della guarigione.

Ovviamente questo è un accenno alla trama. Ci saranno sviluppi interessanti quando Veleno, con Rame ed altri, dovranno andare in missione per riuscire a fermare un piano che potrebbe spostare in modo decisivo l'ago della bilancia fra le fazioni. Lo so, fa strano trovarsi con così tante tematiche così particolari e diverse fra loro tutte insieme, ma la cosa straordinaria è che il mix funziona alla grande.

Un breve romanzo, forse più un racconto dovrei dire, che affronta molte tematiche: la guerra, la perdita, l'amicizia, la vendetta, l'amore, la speranza,...insomma, molto ricco seppur brevissimo, con quel tocco di sovrannaturale che riesce ad arricchire il tutto senza stravolgere le cose.

Sono rimasta molto sorpresa in positivo per questa lettura che mi ha dato occasione di iniziare il 2023 alla grande. Si, lo so, l'uscita non era a gennaio, ma fra i titoli letti da inizio anno si è rivelato il primo più bello.

Consigliato? Si!
Con dei "ma". Non è una lettura per tutti. Se leggete la trama e vi ispira: prendetelo ed amatelo. Altrimenti, andateci magari un pochino più cauti.

Opinione: Saga Blackwater, di Michael McDowell [Spoiler Free]


Uno strano annegamento, una rivelazione terrificante e la scoperta di un tesoro

1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey.




Ebbene sì, mi sono fatta tentare poco dopo la pubblicazione del primo romanzo, così mi sono ritrovata a preordinare ognuno di questi piccoletti. Dovevo sapere come sarebbe continuata la storia!

Premetto che è stata colpa di Audible. Ero molto scettica riguardo questa serie, visto il costo totale dei cartacei e il fatto di dover aspettare due settimane fra una pubblicazione e l'altra, per non dire l'hype con cui alcuni ne parlavano (la maggior parte tramite collaborazione e, ahimè, lo ammetto: tranne pochissime persone, la cosa mi "puzza" sempre un po'; no, non sto dicendo che sono disonesti, ma non a tutti esce la verità totale e pura al 100%, si tende ad addolcire il tutto...ma non divaghiamo) .

Come si dicevo, il primo l'ho ascoltato e mi è piaciuto moltissimo. Mi ha incuriosito davvero tanto. Apriva questa saga presentando i personaggi ed uno scenario molto interessante, con dei misteri da scoprire, il tutto in un ambientazione che riuscivo ad immaginarmi molto bene. Quindi, cacciato via il lato razionale, mi sono buttata.

Il marketing che ha spinto il tutto è stato fatto decisamente bene. Hanno proprio investito molto e bombardato in pubblicità i lettori (cosa che mi faceva storcere il naso, e ancora oggi non trovo particolarmente piacevole. Ma nel complesso è bello vedere che una CE comunque muova il cu70 per promuovere le sue pubblicazioni non solo il giorno dell'uscita, lanciando la notizia e abbandonando il tutto a come viene, viene. Almeno per una volta).

Devo dirlo, però.
Ho trovato di "cattivo gusto" come è stata gestita la cosa ai posteri, ovvero: quando chi ha seguito la saga comprando il giorno della pubblicazione ogni volta, si è trovato a veder regalati gadget a chi li comprava dopo nelle librerie. Senza contare gli eventi, rari, dedicati alla serie (sempre con gadget esclusivi) portati in poche librerie nelle grandi città (ma questo posso capirlo), però nei giorni settimanali a tarda ora.
Ad occhio stronzo era un modo molto lavamani per evitare ressa (anche se non so se ci sarebbe potuta essere) senza dover mettere numero chiuso all'entrata, per non prendersi responsabilità in tutto ciò e passare per i "buoni". Ma sono anche stanca di queste trovate, sempre a nostro danno.

Detto ciò, direi che come apertura ho detto abbastanza.
Arriveranno altri post, tutti spoiler free, per parlare dei personaggi, l'ambientazione, la storia,....e FINALMENTE tirare le conclusioni!

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Vediamo di cosa parla. O almeno, quel che posso raccontarvi senza scendere troppo nei dettagli, così da non rovinarvi la lettura se foste interessati.
Lo so, lo so, sicuramente saprete già tutto, con la campagna pubblicitaria che c'è ancora in atto. Ma ci provo ugualmente.

Ci troviamo appena dopo una piena che ha completamente distrutto la città di Perdido e, mentre le acque ancora seppelliscono le case, viene trovata una giovane donna che dice di esser stata sorpresa dalla piena e di aver aspettato qualcuno che la salvasse.

Si chiama Elinor ed in quel terribile evento ha perso tutto, racconta di esser praticamente sola al mondo e di voler restare per diventare insegnante. È una donna molto bella, intelligente, ma ha qualcosa che turba in particolare Mary-Love. Lei è la matriarca della famiglia Caskey, la famiglia più potente e ricca di Perdido. La sua è sempre l'ultima parola a venir pronunciata e accettata da tutti i suoi familiari. Ma da quando arriva questa giovane le cose iniziano a cambiare, specialmente nella sua famiglia. Infatti è stato Oscar, suo figlio, a salvarla e James, suo cognato, a darle un tetto sulla testa, nel frattempo che le cose per lei migliorino.

Questo giusto un accenno a come il tutto ha inizio.

È presentata come una serie gotica, con tocchi horror,...ma per me, molto semplicemente, si tratta di una saga familiare e storica. Infatti seguiremo le vicende di questa famiglia durante i vari decenni, saltellando fra gli anni fra capitolo e capitolo, vedendo come muterà e, come succede nella vita, chi si aggiungerà e chi, ahimè, se ne andrà.

Ci sono elementi particolari, ma così pochi e spesso "nebulosi" da renderli marginali. Forse qualcuno di più sensibile potrebbe in alcune pagine restare turbato.
Mi sarei aspettata di più però, viste le premesse anche presenti nel primo volume.

Ma penso che ne parlerò meglio (se troverò le parole giuste) più avanti.


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Avevo pensato di parlarvi dei personaggi che popolano questo mondo, ma ho deciso di non farlo. O meglio, ho optato per una riflessione riguardo i generi: gli uomini in questa serie sono tappetini oppure brutali. Non ci sono vie di mezzo.
Sempre descritti e trattati in maniera superficiale, inoltre.
Non so voi, ma lo trovo davvero brutto.

Sarò breve.
Durante la serie vediamo come le varie donne che fanno parte della storia in un modo o nell'altro crescono, compiono scelte, prendono in mano la loro vita. Che siano simpatiche o meno, hanno comunque dei momenti...tridimensionali, diciamo. Mentre dall'altra parte un piattume che non si meritano.
Certo, alcuni personaggi maschili ci entrano nel cuore per alcune cose che fanno, ma di fondo, a rifletterci su, c'è una differenza così enorme fra i due sessi che lascia basiti.
È una saga familiare al femminile, dove gli uomini fanno da comparsa, nonostante alcuni siano essenziali per la storia.
Avevo già avuto questa sensazione durante i primi libri, che si è confermata alla grande quando ho chiuso la serie.
Anche volendo dare maggior risalto ai personaggi femminili, rendere piatti e servili i maschietti non ha senso. Si perde molto.
Non capisco proprio il perché di questa decisione.


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Arriviamo ad un tasto per me dolente: l'ambientazione.

In generale è difficile accontentarmi su questo aspetto. Se troppo descrittiva e minuziosa, rende pesante la lettura e mi annoia; se carente o superficiale non riesce a rendere giustizia al luogo in cui ci troviamo, specialmente nei fantasy dove il mondo non è propriamente realistico.

In questo caso, ne sono rimasta piacevolmente colpita.

L'autore riesce a presentarci la cittadina e mostrarci i suoi cambiamenti nel corso del tempo, dalla piena, alla ricostruzione, alle varie modifiche nel corso degli anni.
In particolare abbiamo spesso il rapporto fra città e fiumi, Perdido e Blackwater. Descritti così bene da farmi immaginare queste acque torbide, impetuose, pronte ad inghiottire chiunque così sciocco da avventurarsi senza esser preparato.

Ma anche l'odore! Tramite le descrizioni si riesce quasi a sentirne l'olezzo che resta appiccicato addosso, così caratteristico e particolare.

Ci si immerge nell'atmosfera dell'Alabama degli anni venti, per iniziare il tutto, per poi continuare a saltellare e trovarci sempre in una città coerente con il tempo descritto, dandoci modo di vedere cosa sta cambiando per modernizzarsi, seguendo l'evoluzione dei tempi.

Questo uno dei particolari che ho apprezzato maggiormente e che mi permette, se ci ripenso, di sentirmi lì, sulle sponde del Perdido a guardare il fiume scorrere. O sulle verande delle case dei Caskey. O anche altrove, ma non posso dirvi dove.

Un punto per l'autore, in questo caso!


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Come vi avevo accennato la serie è una saga familiare, da carta dovrebbe esser gotica e horror, con misteri ed elementi sovrannaturali. Il che è anche vero, non posso negarlo, ma in quantità talmente risicate che non ne fanno un elemento fondamentale.
Andiamo direttamente ai punti focali:
La storia avrebbe potuto funzionare anche senza? Si!
Alla fine di tutto abbiamo le risposte ai misteri che ci vengono posti? No.

Seppur vero che dopo aver sudato parecchie pagine e capitolo e libri, alcune risposte vengono date al lettore, viene fatto tutto in modo che personalmente non mi ha soddisfatto. Viene usato un espediente per cui ti ritrovi a chiederti chi fra i personaggi che ne sono, diciamo, protagonisti è il più "stupido", perché non si può non rendersi conto di certe cose. Oltre al fatto che alcuni elementi non hanno senso.

Alcune cose capitano e non c'è una spiegazione, una logica. Ci sono cose che capitano "così", perché serve alla storia e danno un pizzico di pepe, ma se un3 ci ragiona su, si rende conto che manca qualcosa.

Riguardo il gotico, non sono un esperta, ma non ho visto niente che mi ricordasse quello stile, o che mi facesse immergere e pensare ad atmosfere simili. Ho avuto più la sensazione da romanzo storico, immergendomi nelle atmosfere di un angolo di Alabama dagli anni 20 in poi.

Per l'horror, direi l'opposto. Lo amo così tanto che qui ho trovato briciole di qualcosa che dovrebbe fare paura. Ma faccio un passo indietro, provo a guardare le cose da altre prospettive, e penso che qualcuno per queste scene potrebbe starci male. Non sono particolarmente efferate, nel senso che non scendono in dettagli per creare particolare dolore emotivo, però potrebbero essere troppo per chi è molto sensibile.

Però, nel complesso, sono poche paginette rispetto al tutto. Nonostante la storia avrebbe potuto benissimo funzionare senza.

Insomma, una serie che non ha gli elementi di cui si "vanta". Ero anche andata a vedere quando fosse stata scritta, per dare maggior contesto al tutto e capire se fosse il suo esser "vecchia" il problema, ma è degli anni 80, quindi gotico e horror sono già stati ampliamente definiti, diciamo. Se paragoniamo a romanzi che trattano questi generi, anche molto più vecchiotti, c'è un abisso. Mi ha ricordato vagamente più un atmosfera da "Via col Vento" piuttosto (seppur quel romanzo è anni luce migliore, punto).

Quindi, perché puntare forzatamente su questi quando non ne fanno parte o sono elementi così marginali che potrebbero essere tranquillamente omessi?

Davvero, vorrei entrare nei dettagli per discuterne meglio, portare esempi, ma soprattutto confrontarmi per aver altri punti di vista, per chiarirmi le idee in merito, perché, per ora, tutto molto carino, ma non è ciò che era stato promesso e mi sento presa in giro.


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Ebbene, è giunto il momento. Devo tirare le conclusioni.
Sembrava una cosa così impellente, ma ora non so bene che parole usare per affrontare il tutto.
È stato un viaggio ideato sicuramente bene. Ogni romanzo è ambientato in un determinato periodo e fra uno e l'altro passa il tempo, una sensazione che ci viene ripresentata dovendo aspettare fra una pubblicazione e l'altra. Un idea carina e particolare, che tutto sommato ci può stare.

Riguardo la storia, i personaggi, note azzeccate e decisamente stonate ne ho già parlato abbondantemente.

Le copertine. Che dire? Meravigliose! Me ne sono innamorata già al primo sguardo, ma non volevo farmi tentare solo per quello. Ognuna molto curata e, seppur all'apparenza semplice, racchiude molti piccoli dettagli riguardanti la trama che si andrà a leggere. A fine romanzo infatti si riescono a cogliere questi elementi davvero ben inseriti. Un pochino fragili, vista la copertina leggermente cartonata. Ma ho visto di peggio e il tempo ci saprà dire definitivamente.

Manca solo fare i conti in tasca e poi valutare tutti questi pro e contro. Sicuramente singoli per quel prezzo possono anche starci, visto quanto l'editoria (soprattutto i grandi marchi) sta aumentando i costi dei prodotti finiti. Ma considerando che nel giro di 3 mesi si arriva a spendere poco meno di 60€, per 6 romanzi dalle 200 paginette ognuno (scritte molto grande e pubblicate in un piccolo formato, quindi probabilmente molte meno paginette).

Ecco, le cose vanno valutate meglio.
È una spesa non indifferente da questo punto di vista.
Capisco la scelta di pubblicare a puntate, capisco il costo che può esserci dietro (fra materiale, produzione, copertina in rilievo, ecc ecc). Però capisco anche i lettori ed i calcoli (e i sacrifici) che sempre più spesso si trovano a fare per poter leggere qualcosa che possa davvero valerne la pena, secondo i propri gusti.

Forse anni fa ci si poteva lanciare ad occhi chiusi, come ho potuto fare io, ma so che non tutt3 possiamo farlo.

È scritto molto bene, scorrevole e piacevole da leggere. Intrattiene nella grande maggioranza del tempo (eh, alcuni romanzi sono decisamente inferiori e noiosi, ricchi di dettagli inutili che potevano esser eliminati senza alcun problema). Quindi, nel complesso lo consiglierei. Ma attenzione a cosa cercate! Saga familiare con qualche tocco macabro? Potrebbe piacervi molto. Più elementi gotici, mistriosi e horror? Andate altrove, vi stancherebbe.

Il finale, tutto il libro direi, prevedibile fin dai primissimi volumi. Si sapeva già come sarebbe andata a chiudere la vicenda e, non solo, è stato fatto in modo così deludente, lasciando altre domande aperte ed un finale che non chiude proprio bene le cose, da avermi lasciato infastidita.
"Sei libri, tre mesi, per questo?!?"
Quindi ora capite un pochino di più perché le mie precedenti opinioni non sono proprio rosa e fiori.

Detto ciò, io spero di aver dato, almeno per quel che riuscivo, una qualche genere di opinione che permetta di capire cosa io ho trovato in queste pagine (in positivo e negativo), così da permettere a chi vuole approcciarsi di poterlo fare in modo più consapevole.
Ma un consiglio lo voglio dare di base: trovate, forse non ancora tutti i romanzi però, su Audible. Con una prova gratuita potete farvi un idea e capire se può fare per voi e magari continuare lì a seguire la vicenda, capendo alla fin fine se il tutto merita di essere posseduto in libreria (e/o letto) oppure no.

. Comunque, se vi avventurate in questo mondo, voglio sapere cosa ne pensate. Voglio parlarne con qualcun3

Saga Blackwater, di Michael McDowell (6/6 - Spoiler Free)


Ebbene, è giunto il momento. Devo tirare le conclusioni.
Sembrava una cosa così impellente, ma ora non so bene che parole usare per affrontare il tutto.
È stato un viaggio ideato sicuramente bene. Ogni romanzo è ambientato in un determinato periodo e fra uno e l'altro passa il tempo, una sensazione che ci viene ripresentata dovendo aspettare fra una pubblicazione e l'altra. Un idea carina e particolare, che tutto sommato ci può stare.


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Saga Blackwater, di Michael McDowell (5/6 - Spoiler Free)


Come vi avevo accennato la serie è una saga familiare, da carta dovrebbe esser gotica e horror, con misteri ed elementi sovrannaturali. Il che è anche vero, non posso negarlo, ma in quantità talmente risicate che non ne fanno un elemento fondamentale.
Andiamo direttamente ai punti focali:
La storia avrebbe potuto funzionare anche senza? Si!
Alla fine di tutto abbiamo le risposte ai misteri che ci vengono posti? No.

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Saga Blackwater, di Michael McDowell (4/6 - Spoiler Free)



Arriviamo ad un tasto per me dolente: l'ambientazione.

In generale è difficile accontentarmi su questo aspetto. Se troppo descrittiva e minuziosa, rende pesante la lettura e mi annoia; se carente o superficiale non riesce a rendere giustizia al luogo in cui ci troviamo, specialmente nei fantasy dove il mondo non è propriamente realistico.

In questo caso, ne sono rimasta piacevolmente colpita.

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Saga Blackwater, di Michael McDowell (3/6 - Spoiler Free)

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Avevo pensato di parlarvi dei personaggi che popolano questo mondo, ma ho deciso di non farlo. O meglio, ho optato per una riflessione riguardo i generi: gli uomini in questa serie sono tappetini oppure brutali. Non ci sono vie di mezzo.
Sempre descritti e trattati in maniera superficiale, inoltre.
Non so voi, ma lo trovo davvero brutto.


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