Avrai I Miei Occhi, di Nicoletta Vallorani [Instagram Post]




ʟᴇ ᴄɪᴄᴀᴛʀɪᴄɪ sᴏɴᴏ ɪᴍᴘᴏʀᴛᴀɴᴛɪ.
ᴛɪ ʀɪᴄᴏʀᴅᴀɴᴏ ɪʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ, ᴄʜᴇ ɴᴏɴ ᴘᴀssᴀ sᴇɴᴢᴀ ʟᴀsᴄɪᴀʀᴇ sᴇɢɴɪ.
ᴛɪ ʀɪᴄᴏʀᴅᴀɴᴏ ᴄʜᴇ ᴏɢɴɪ ᴍᴏᴍᴇɴᴛᴏ è ᴘʀᴇᴢɪᴏsᴏ.
ɴᴏɴ sɪ ᴠɪᴠᴇ ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ, ᴀɴᴄʜᴇ sᴇ ᴄᴇʀᴛᴇ ᴠᴏʟᴛᴇ è ᴘᴇsᴀɴᴛᴇ ᴘᴇʀғɪɴᴏ ᴇsɪsᴛᴇʀᴇ ᴘᴇʀ ᴜɴ sᴏʟᴏ ᴍɪɴᴜᴛᴏ.

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Opinione: Avrai I Miei Occhi, di Nicoletta Vallorani


È inverno a Milano, la più fredda delle stagioni, nella più desolata delle città. Ma non c’è mai una stagione giusta per indagare su un mucchio di cadaveri di donne abbandonato come spazzatura alla periferia dei campi industriali.
Donne? Persone? O piuttosto cavie, cloni, cose? È quello che si chiede Nigredo, chiamato a investigare, a cercare una verità, e quindi ad attraversare i muri che dividono, separano, proteggono Milano dal deserto civile in cui la città è immersa.
Ma quando c’è un muro, c’è sempre qualcuno capace di valicarlo, e Olivia a bordo del suo taxi lo sa bene. Lei conosce Nigredo da tempo. Il loro legame è molto più profondo di quanto lui si immagini.
Olivia e Nigredo, anime gemelle, sopravvissuti a tempi migliori, a tempi diversi, non sono pronti ad arrendersi all’età e alla devastazione che li circonda. Vivono quasi sospesi ancora in cerca di attimi di bellezza, e di un’idea di giustizia diversa da quella immaginata dal Potere.

Tra noir e distopia, la fantascienza di Nicoletta Vallorani si muove elegante ed esplosiva tra le crepe di una città reduce di un’epoca che ne ha decretato il collasso.
Milano è morta. Viva Milano.


Le cicatrici sono importanti. Ti ricordano il tempo, che non passa senza lasciare segni. Ti ricordano che ogni momento è prezioso. Non si vive per sempre, anche se certe volte è pesante perfino esistere per un solo minuto.

Partiamo dal presupposto temporale che questo romanzo avviene dopo Eva
L'ho letto prima, su consiglio dell'autrice, poiché mi ha garantito che non sono collegati strettamente, sono due storie che avvengono una dopo l'altra cronologicamente, ma nulla più.
Ci sono riferimenti al primo romanzo, ma si può leggere anche senza averlo mai aperto
Questo ve lo garantisco anche io, seppur, personalmente, a fine lettura ho recuperato immediatamente anche Eva...

Ci troviamo in una Milano futuristica, non troppo lontana dai giorni nostri eppure qualcosa ha profondamente cambiato...tutto. Mura e confini continuano a modificare la città, separando i ricchi da chi non lo è. Vediamo questo secondo mondo, dove non esistono più case, ci si arrangia come si può dormendo ovunque.
 
In questo caos ci ritroviamo a fare i conti con Olivia, la voce narrante che ci parlerà di sé e di Nigredo, portandoci insieme a loro lungo un'indagine che li travolgerà:
corpi di cavie vengono ritrovati in mucchi, sempre più spesso. 
Una quantità che non è normale. E sembra che qualcuno voglia metter tutto a tacere, bloccando le indagini a riguardo. 

Come dicevo, Olivia ci farà principalmente da voce, spesso parlando anche per Nigredo. 
Una scelta strana, che capiremo solo andando avanti nella lettura; è solo così che si può sfondare la facciata di questa donna eccentrica e capire cos'ha davvero dentro.

L'indagine è qualcosa che capiterà casualmente a Nigredo e che spingerà i due protagonisti ad immischiarsi in qualcosa che deve essere fermato, ma anche tenuto segreto. 
Viene sfruttato questo espediente per parlare di altro, di molto altro. A volte solo citato casualmente fra i mille pensieri di Olivia, o le riflessioni di Nigredo. 
Sono tante le tematiche, alcune sbattute in faccia al lettore, altre che forse nemmeno io ho intravisto. 

Si cerca sempre di rendere utile quello che altrimenti ti ucciderebbe

Piaciuto, mi è piaciuto. Ma...
Eh si, ci sono diversi "ma" che mi hanno infastidito e rallentato la lettura, in particolare l'inizio del romanzo.
 
Prima di tutto lo stile. Molto lento, poetico direi. Con cui, ahimè, io cozzo molto.
È stato comunque interessante da leggere, e sono riuscita ad arrivare alla fine poiché ad un certo punto la storia mi ha catturato e mi ha condotto alle ultime pagine.
Piacevole eppure difficile.

Un mondo che viene abbozzato ed è praticamente impossibile da immaginare, e questo può creare fastidio. Intendiamoci, io odio le storie dove pagine e pagine di inutile world building allunga il brodo.
Ma qui ci sono dettagli, spesso interessanti, lasciati a sé che danno vaghe sensazioni di questa Milano futuristica, distrutta e spaccata da mura che dividono in base alla ricchezza, senza però lasciare al lettore immagini mentali in cui vivere la storia.
Credo sia una scelta voluta. 
Come l'assenza totale delle descrizioni fisiche dei vari personaggi, come dei protagonisti.

Mi sono sentita avvolgere costantemente in una densa nebbia. 
È stato strano.
Un male? Non lo so.

Tirando le somme, direi "mah".
La storia di base è molto particolare ed interessante, ma si sente la mancanza di qualcosa.

Il mio scontro personale con questo stile è stato...interessante. 
Fuori dalla mia comfort zone. 
Lento, molto astratto, poetico. Non saprei come altro definirlo.
Inizialmente disturba, ma quando ci si abitua non ci si fa più caso.

Non lo consiglierei a chiunque.
Ci sono parecchi Trigger Warning riguardo la violenza, di cui adesso sorvolo solo per evitare spoiler involontari. Ma se siete sensibili, meglio evitare.

Se però non avete questi problemi e cercate qualcosa di molto particolare, vi suggerirei di dare una chance al romanzo. 
Potrebbe colpirvi parecchio con la sua originalità.

Nel frattempo ho recuperato Eva per capire se in quel romanzo ci sono le risposte a tutti i "ma" e le risposte alle domande che mi hanno assalito durante la lettura. 
Vi farò sapere. Spero presto. 

Finchè morte non vi separi [Instagram Post]



𝑳𝒂 𝒏𝒐𝒕𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒆𝒇𝒖𝒏𝒕𝒊, 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒐 𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒐𝒓𝒂, 𝒇𝒖𝒊 𝒔𝒗𝒆𝒈𝒍𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒓𝒊𝒏𝒕𝒐𝒄𝒄𝒐 𝒇𝒖𝒏𝒆𝒃𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒂𝒏𝒆. 𝑰𝒍 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒃𝒂𝒕𝒕𝒊𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒐𝒕𝒐𝒏𝒐 𝒆𝒅 𝒆𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒎𝒊 𝒓𝒊𝒑𝒐𝒓𝒕𝒐' 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒐 𝒔𝒆𝒏𝒕𝒊𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒂 𝑺𝒐𝒓𝒊𝒂. 𝑪𝒆𝒓𝒄𝒂𝒊 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒂𝒅𝒅𝒐𝒓𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒎𝒊: 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆! 𝑼𝒏𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂 𝒔𝒕𝒊𝒎𝒐𝒍𝒂𝒕𝒂, 𝒍'𝒊𝒎𝒎𝒂𝒈𝒊𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆' 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒗𝒂𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒏𝒐 𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒄'𝒆' 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝒕𝒊𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒓𝒆𝒅𝒊𝒏𝒊. 𝑷𝒆𝒓 𝒊𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒆𝒏𝒆𝒓𝒎𝒊 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒓𝒍𝒂, 𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒇𝒆𝒄𝒊.

5 racconti che parlano d' amore. Affrontano questa tematica da un punto di vista non propriamente romantico, seppur in maniera comunque delicata e che rende omaggio a questo sentimento così forte che nemmeno la morte riesce a fermare. Atmosfere gotiche che regalano al lettore una lettura estremamente piacevole.

Un piccolo libricino estremamente curato che è bellissimo anche solo da vedere e sfogliare: citazioni, immagini, ed ovviamente questi racconti brevi che rendono tutto imperdibile:

~ Il Promesso Sposo
~ Il Monte Delle Anime
~ Vera
~ Allez...!
~ La Tomba Di Rubly

Il Canto di Swan, di Robert R. McCammon [Instagram Post]



Prima di tutto: perchè questo libro non viene calcolato minimamente?
Anche solo curiosando in giro, non c'è praticamente nessuno che lo stia leggendo (o che lo abbia letto). Ed è assurdo, perché è una storia post apocalittica che riesce a dare molto al lettore.
Se moltissimi hanno letto, o almeno conoscono di fama, L'Ombra Dello Scorpione, questo romanzo quasi "parallelo", in Italia, è sconosciuto. Ed è assurdo, per me.
Per le tematiche che affronta, per lo stile di scrittura,...per la storia in sé.

Ma facciamo un passo indietro.

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Opinione: Il Canto di Swan, di Robert R. McCammon



In una terra desolata nata dalla rabbia e dalla paura, popolata da creature mostruose ed eserciti predoni, gli ultimi sopravvissuti della terra sono stati trascinati nella battaglia finale tra il bene e il male, che deciderà il destino dell'umanità: Sister Creep, che scopre uno strano e mutante artefatto di vetro nelle strade distrutte di Manhattan; Joshua Hutchins, il wrestler professionista che si rifugia dalle radiazioni nucleari in una stazione di servizio del Nebraska; e Swan, una giovane ragazza dotata di poteri speciali, che viaggia insieme a Josh fino a una città del Missouri dove la guarigione e il recupero possono realizzarsi grazie al dono di Swan: con il suo canto è infatti in grado di far tornare in vita la terra, di far crescere le piante e di percepire il dolore e la gioia di tutte le creature viventi. Ma l'antica forza che si nasconde dietro la devastazione della terra, sta setacciando i sopravvissuti. È in cerca di reclute per il suo implacabile esercito, a cominciare dalla stessa Swan.


Prima di tutto: perchè questo libro non viene calcolato minimamente?
Anche solo curiosando in giro, non c'è praticamente nessuno che lo stia leggendo (o che lo abbia letto). Ed è assurdo, perché è una storia apocalittica che riesce a dare molto al lettore. 
Se moltissimi hanno letto, o almeno conoscono di fama, L'Ombra Dello Scorpione, questo romanzo quasi "parallelo", in Italia, è sconosciuto. Ed è assurdo, per me. 
Per le tematiche che affronta, per lo stile di scrittura,...per la storia in sé. 

Ma facciamo un passo indietro. 

È stato davvero un lungo viaggio, per me; colpa quasi totale alla mia stanchezza che mi rallentava nella lettura a una cinquantina di pagine la sera. Quando riuscivo, ovviamente. 
Una storia però che ne è valsa la pena, anche se avrei voluto non fosse stato così "pesante". 
Mi sarei goduta in modo diverso tutto questo enorme percorso.
Ma, come dicevo, ho scelto un periodo sbagliato per iniziarlo. My Bad.    

Partiamo in un "oggi" che potrebbe benissimo essere ambientato anche nel nostro quotidiano, nonostante dalla sua pubblicazione siano passati più di 30 anni.
Un mondo dove la guerra è vicina e basterebbe un pulsante per scatenare tutto.
Nonostante le vite vadano avanti, sentiamo attraverso la voce del Presidente degli USA la pressione che si trova a gestire riguardo questo "gioco" di potere in cui tutti stanno piazzando le proprie pedine in campo e aspettano, sperando di non dover mai arrivare a decretare la fine del mondo.
Ed un giorno quel pulsante viene premuto.
 
Non si sa da chi. 
Non è importante.
È la gente a pagarne il prezzo.
 
Bombe partono da ogni luogo e attaccano ovunque. 
Tutto diventa uno scenario di fuoco, demolendo ogni cosa, lasciandosi dietro una realtà distrutta e infetta dalle radiazioni. I pochi superstiti non si ritengono fortunati, poiché inizia la lotta alla sopravvivenza più ardua: niente acqua potabile, niente vegetazione né animali, clima impazzito, e, appunto, radiazioni costanti che stermineranno in pochissimo altro tempo un'altra grande fetta dell'umanità.

È difficilissimo trovare le parole per descrivere un romanzo così enorme, ricco di tanti dettagli e tematiche, in poche righe. Ci sarebbe da parlarne per ore.

Ci troviamo a veder tutto questo attraverso gli occhi dei pochi superstiti, conosciuti poco prima del disastro, ed insieme ai quali vivremo questa enorme distruzione. 
Non sono tantissimi e ci si affeziona in fretta ad ognuno di loro. 
Dal Presidente degli Stati Uniti, che si ritrova in mezzo a questa guerra di "chi ce l'ha più lungo"; 
Sorella Creep (che potevano evitare di tradurla a metà, lasciando Sister Creep che suona meglio), una donna nera che vive sulla strada di New York; 
Josh, un giovane di colore che fa il cattivo negli spettacoli di wrestling nel Kansas; 
Swan, una bambina di 8 anni che vive con la madre anche lei nel Kansas, che riesce a percepire piante e animali, un dono insolito e incredibile;
In Idaho conosceremo Roland, un ragazzino fissato con un gioco online, che va con la sua famiglia alla Earth House, una multiproprietà in cui possono accedere due settimane l'anno, che dovrebbe essere una "casa sicura" nell'eventualità di una guerra nucleare o simili. Lì conoscerà il colonnello Macklin, una figura vecchia e militare fino al midollo. Potete immaginare come potrebbe continuare la storia...

Queste le figure che aprono il romanzo e che ci faranno da voci principali, seppur incontreremo molti altri personaggi durante la lettura. Alcuni ci faranno compagnia per poco, altri resteranno con noi. 
Non vi voglio anticipare altro. 

Come vi dicevo lo sfondo a tutta la vicenda è lo scoppio di una guerra nucleare: cosa potrebbe succedere se effettivamente chiunque  premesse "quel" pulsante. 
La sopravvivenza spietata e la crudeltà che viene fuori dagli esseri umani, spinti al limite (per fame di cibo o potere); ma anche l'incredibile solidarietà che potrebbe nascere nelle giuste circostanze. 

Uno stile di scrittura che mi è piaciuto molto. 
Inizialmente sembra tutto molto lento, infatti a me ha dato l'impressione che dopo metà romanzo, in cui si cambia arco temporale (facciamo un grande passo in avanti), il tutto diventa molto più veloce e scorrevole, e direi anche interessante. Ma abbiamo già una grande premessa, costituita dalla prima parte, che permette di velocizzare le cose. 
Quindi, serve tutto per vivere la storia fino all'ultima pagina, si deve avere pazienza in un certo senso. 

Ahimè, il finale seppur abbia molti elementi imprevedibili, rimane abbastanza scontato e prevedibile. 
Ma ciò non toglie nulla all'enorme viaggio che compiamo insieme alle varie figure.

Per me ne è valsa davvero la pena.
È stato lungo, faticoso a tratti, ma alla fine l'ho chiuso e ci sto ripensando ancora adesso. 
I personaggi, in un modo o nell'altro, ti entrano dentro. Alcuni li porti nel cuore. 

Mi rendo conto che 30€ siano tanti per un romanzo in cover morbida, ma calcolate che è stato ritradotto e che sono quasi 900 pagine. Se facciamo un parallelo con alcuni romanzi sparati a più di 20€ con una media di 300 pagine...beh, per me ne vale la spesa. 
Consiglio comunque di investirci tempo e soldi se vi piace il genere, di base. 
Al massimo potete prima leggere un estratto, credo sia disponibile su ogni piattaforma. 

Nel frattempo, io sono estremamente contenta di essermi lanciata in quest'avventura praticamente alla cieca (come dicevo, zero opinioni). 
Spero di aver, con il mio pensiero caotico, dato qualche informazione che possa spingere a capire se può far per voi oppure no. 
Se lo iniziate, fatevi sentire! 
Così ne parliamo, che ne ho bisogno. 






McCammon VS King

L'opinione sarebbe finita, aggiungo questo per dare qualche dettaglio in più verso i curiosi, approfittando del fatto che ho letto il romanzo di King un annetto fa. 

Sto parlando de: L'Ombra Dello Scorpione
Ci sono un 10 anni di distanza fra i due romanzi ed è immediato farne paragone e chiedersi se l'ispirazione (di McCammon) sia nata da King. Eh si, lui ha "scritto" per primo. 
 
Questi due romanzi, infatti,  hanno parecchio in comune ma anche differenze.
Un mondo attuale, realistico, che viene annientato in un nulla a causa dell'uomo, nonostante le cause siano diverse:
King: arma batteriologica, McCammon: guerra nucleare;
 
da questo anche il mondo che rimane ai protagonisti
se King lascia i suoi personaggi in un mondo intatto, in cui la natura riprende il controllo, con McCammon si deve fare i conti con la desolazione e distruzione totale a causa delle radiazioni con cui i sopravvissuti dovranno fare i conti;
 
cattivi ultraterreni: 
l'uomo che cammina contro l'uomo dall'occhio scarlatto, la seconda figura più sfaccettata e meno temibile a tratti, anzi spesso ridicola;
 
persone "speciali": 
se King ci mostra persone qualunque che si trovano spaccate fra bene e male, McCammon fa altrettanto ma aggiungendo un tocco in più mettendo in gioco una bambina dai poteri della vita e altri oggetti "magici" che sono utili ai protagonisti;

bene vs male: 
un tema che King spacca in due, ponendo le sedi di questi due gruppi in luoghi quasi opposti del paese, che però ad un certo punto devono incontrarsi; McCammon è più "realistico", mette in campo la violenza e la guerra che, come ahimè sappiamo, è insita nell'uomo e porta a formarsi diversi eserciti che iniziano a combattere per le risorse rimanenti, rubare al nemico le scorte e diventare i vincitori assoluti schiacciando chiunque altro.



Stupro. Una Storia D'Amore, di Joyce Carol Oates [Instagram Post]


𝑬𝒓𝒊 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊𝒛𝒛𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒇𝒂𝒄𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒎𝒂𝒅𝒓𝒆 𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒖 𝒆𝒓𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒆𝒕𝒕𝒂 𝒂𝒅 𝒂𝒔𝒄𝒐𝒍𝒕𝒂𝒓𝒆, 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒕𝒆. 𝑳𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒂 𝐬𝐭𝐮𝐩𝐫𝐨 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒓𝒂 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒏𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒗𝒐𝒄𝒂𝒃𝒐𝒍𝒂𝒓𝒊𝒐, 𝒆 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒕𝒊 𝒗𝒆𝒏𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆. 𝑷𝒆𝒏𝒔𝒂𝒗𝒊 𝒑𝒊𝒖' 𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐞, 𝐟𝐞𝐫𝐢𝐫𝐞, 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞.

Ve ne volevo parlare da tanto, ma è difficile trovare le parole giuste per farlo.


L' opinione completa la trovate sul Blog, su IG alcune parti. 

Opinione: Stupro. Una Storia D'Amore, di Joyce Carol Oates


Niagara Falls, 4 luglio 1996. Attraversando un parco con la figlia di dodici anni, Teena Maguire viene aggredita e violentata da una banda di ragazzi sotto l'effetto della droga. Risvegliatasi dal coma, la donna riesce a identificare i suoi aggressori, ma una furibonda campagna giornalistica maschilista e la compiacenza del giudice portano all'incredibile assoluzione dei colpevoli. John Dromoor, veterano della Guerra del Golfo, appassionato d'armi e idealista che ha soccorso Teena subito dopo l'aggressione, vendica la donna uccidendo per legittima difesa uno degli imputati, mentre gli altri spariscono nel nulla o si suicidano in circostanze misteriose.


[TW: stupro, violenza]

Dopo aver subito uno stupro di gruppo, esser stata malmenata e lasciata a morire sul pavimento della lurida rimessa per le barche del Rocky Point Park; dopo essere stata trascinata in quella baracca da cinque - a meno che non fossero sei, o forse sette - ragazzi ubriachi mentre la figlia dodicenne urlava Lasciateci andare! Non fateci del male! Vi prego non fateci del male! Dopo che come un branco di cani che attaccano la preda l'avevano afferrata, torcendole le caviglie e facendole perdere entrambi i sandali con il tacco alto sul sentiero che costeggia la laguna. Dopo averli pregati di lasciare libera sua figlia mentre loro le ridevano in faccia. Dopo aver preso la decisione, Dio solo sa cosa le fosse frullato per la mente, di tornare a casa attraversando il Rocky Point Park, anziché fare il tragitto più lungo [...]
Aveva preso quella decisione, una frazione di secondo in cui la vita cambia per sempre.
[...]
Certamente gli aveva sorriso e quindi se l'era andata a cercare. Poteva essere forse un sorriso teso, nervoso, di quelli che si farebbero a un cane ringhioso, ma comunque aveva sorriso, come Teena Maguire faceva, con il suo rossetto e i suoi capelli. Se l'era andata a cercare, se l'era voluta.
[...]
Hey! Hey tu laggiù! Mmmm, carina! Hey bambola, dove te ne stai andando? Gridavano. Dopo aver sorriso senza rallentare il passo; dopo aver afferrato il braccio di sua figlia come se fosse più piccola dei suoi dodici anni. Facci vedere come sballonzolano le tue tette, bambola! Heyheyhey dove scappi? Dopo essersi messa in trappola da sola. Dopo averli stuzzicati, provocati. Errore imperdonabile. 
[...]
Cosa si aspettava una donna come quella, di trentacinque anni, che va in giro vestita come una ragazzina: canotta, pantaloncini di jeans, lunghi capelli biondi tinti e permanentati che le incorniciano il viso, gambe nude, sandali con il tacco alto, vestiti attillati che mettono in mostra il seno, il sedere?
[...]
Quella donna! Che razza di madre trascinerebbe con sé la giovane figlia a un party di ubriaconi per poi riportarla a casa a piedi, attraversando Rocky Point Park a quell'ora? Che razza d'imprudenza, è fortunata che non sia andata peggio sia a lei che alla ragazzina; se gli assalitori fossero stati di colore, negri strafatti di cocaina intrufolatisi nel parco, sarebbe potuta andare molto peggio, dannatamente peggio; quella donna doveva essere ubriaca fradicia e piena di cocaina anche lei, avendo cominciato i festeggiamenti in prima serata, e si può immaginare in che stato potesse essere a mezzanotte. Come diavolo avrebbe potuto Teena Maguire anche solo riconoscere chi l'aveva violentata e in quanti erano?

Queste sono alcune delle cose dette a proposito di tua madre, Teena Maguire, dopo che lei ha subito uno stupro di gruppo, è stata percossa e lasciata a morire sul lurido pavimento della rimessa per barche nel Rocky Point Park nei primi minuti del 5 luglio 1996.





Ve ne volevo parlare da tanto, ma è difficile trovare le parole giuste per farlo. 
Ci saranno infatti moltissimi estratti dal romanzo perchè...la Oates ha una penna che parla da sola, affilata, pungente, dolorosa, arriva in punti già sensibili o che non avevi immaginato e colpisce con una schiettezza che lascia senza parole sul momento, scatenando molto altro 'dopo' quando ci si ripensa. 

Un piccolo romanzo estremamente ricco e che fa male, per ciò che racconta e per quanto sia ancora attuale tutto ciò che racchiude. 

"Banalmente": uno stupro. Ma la Oates va oltre, non si ferma ad un gesto osceno ed imperdonabile. 
Racconta la storia di una donna che viene stuprata da un gruppo di uomini, con la figlia che assiste come testimone delle violenze e che le scampa nascondendosi appena in tempo, chiamando poi aiuto quando tutto finisce e sua madre resta immobile, abbandonata come spazzatura sul pavimento. 

Ma non fa tanto male questo...alt! nonostante sia comunque una violenza incredibile e raccontata attraverso gli occhi della figlia che assiste senza capire nemmeno bene cosa stia guardando. 

Eri terrorizzata da quello che stavano facendo a tua madre e che tu eri costretta ad ascoltare, impotente. La parola stupro non era ancora entrata nel suo vocabolario, e quindi non ti venne in mente. Pensavi più a qualcosa come picchiare, ferire, tentare di uccidere.

Quello che accade dopo è ancora peggio, perchè si somma a questa violenza e la acerba in modo intollerabile: 
L'inizio delle indagini che procederà a fatica; 
la rabbia dei familiari degli stupratori (si li chiamo già così perchè nel romanzo SAPPIAMO che sono loro, non abbiamo dubbi) che attaccano senza remore la vittima (nonostante prove fisiche, oltre le testimonianze di madre e figlia);
 la reazione della gente che metterà alla gogna la donna,... 
Tutto questo porterà la donna a chiudersi, crollando in una depressione che avrà un forte peso sulla vita della figlia. 

Il narratore è esterno. Onnisciente. Sa già tutto, e ci porta con sé prima e dopo il fatto, nella vita della donna, della figlia, dell'agente di polizia che interviene,... Sapientemente la Oates "gioca" con il lettore portandolo in una storia non propriamente lineare, che capitolo dopo capitolo, arricchisce la vicenda e rende quella notte sempre più "a fuoco" nella mente dello spettatore, che si ritrova passo dopo passo a comprendere meglio cosa sia accaduto, la paura e la violenza scaturita in quelle ore notturne e che non finisce dopo quel brutale atto. 

Parla rivolgendosi spesso alla figlia, una vittima collaterale di tale violenza, la cui vita viene distrutta senza la comprensione totale di ciò che è avvenuto davanti ai suoi occhi. 

Eri tu la Bethel Maguire che tutti chiamavano Bethie, e la tua infanzia finì a dodici anni.
Quel se sarebbe per sempre rimasto un pensiero fisso. Se Mamma avesse detto no.
Sareste rimaste entrambe da Casey quella notte, nel Rocky Point Park non sarebbe successo nulla e la tua infanzia non sarebbe finita quella notte.
Fortuna, sfortuna.

È una storia che fa male e fa arrabbiare. Molto. 
La tematica assurdamente attuale. La si legge ancora in ogni articolo che parla di una vittima di violenza, che la trasforma in colpevole automaticamente. Il macabro accanirsi come avvoltoi sulla vita distrutta per scoprire in quali modi ha accettato, perché se l'è cercata
L'ho letto dovendo spezzettarlo per tirare il fiato. 
 
L'unica pecca è che cala un po' verso il finale, ma un dettaglio estremamente trascurabile. 
Un enorme peccato che sia fuori stampa da anni e si trovi solo usato, se si ha fortuna. 
Infatti l'ho recuperato così.
Spero comunque lo rimettano sul mercato.
Merita di essere letto, anche se non è per tutti. 



Trovate anche sul mio Instagram 

Una Sirena A Parigi, di Mathias Malzieu [Instagram Post]



"𝘈𝘯𝘤𝘩'𝘪𝘰 𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰," 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘓𝘶𝘭𝘢.

"𝘚𝘪, 𝘭'𝘩𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘢. 𝘔𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘰! 𝘏𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘥𝘢 𝘤𝘢𝘯𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘰𝘭𝘬 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘢! 𝘈𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘱𝘰𝘵𝘶𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘢𝘳𝘵𝘦𝘳 𝘍𝘢𝘮𝘪𝘭𝘺. 𝘎𝘭𝘪𝘦𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘳ò 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘳𝘦, è 𝘴𝘵𝘶𝘱𝘦𝘯𝘥𝘢!"
𝘓𝘶𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢𝘷𝘢 𝘎𝘢𝘴𝘱𝘢𝘳𝘥. 𝘘𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘭𝘢𝘯𝘤𝘪𝘰 𝘥'𝘦𝘯𝘵𝘶𝘴𝘪𝘢𝘴𝘮𝘰 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦𝘷𝘢 𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢𝘷𝘢 𝘭'𝘰𝘱𝘪𝘯𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰.
"𝘏𝘰 𝘤𝘢𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦𝘪..."
"𝘗𝘦𝘳 𝘮𝘦? 𝘖𝘩, 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘦. 𝘏𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘣𝘰𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦 𝘷𝘰𝘤𝘪 𝘧𝘦𝘮𝘮𝘪𝘯𝘪𝘭𝘪!"
"𝘓'𝘩𝘰 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘭𝘢."
"𝘜𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘮𝘪? 𝘗𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘪 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦?" 𝘍𝘪𝘢𝘴𝘤𝘰 𝘵𝘰𝘵𝘢𝘭𝘦. 𝘕𝘦𝘮𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘶𝘯 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘰, 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘓𝘶𝘭𝘢.
"𝘐𝘯 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘶𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘴𝘪 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘮𝘰𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘢 𝘵𝘢𝘭 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘢..." [...]
𝘎𝘢𝘴𝘱𝘢𝘳𝘥 𝘱𝘳𝘦𝘧𝘦𝘳ì 𝘳𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦. 𝘐𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘯𝘦𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘴𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘢𝘵𝘰.
"𝘕𝘰𝘯 𝘤'è 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢 𝘳𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦, 𝘮𝘰𝘳𝘪𝘳à 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪."
"𝘗𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪?"
"𝘗𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪!" [...]
"𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘮𝘦. 𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘨𝘪à 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦! 𝘐𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦... è 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰."
"È 𝘨𝘪à 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘢𝘵𝘰?"
"𝘚𝘪, 𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦. 𝘌 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘪... 𝘔𝘢 𝘥𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘩𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘴𝘰, 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘰 𝘯𝘦𝘮𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘮𝘢𝘭𝘦."
"𝘎𝘢𝘴𝘱𝘢𝘳𝘥?"
"𝘚𝘪?"
"𝘐𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘦𝘳à 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰... 𝘌 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦."




Una piccola favola.
Non mi aspettavo chissà che, però un pochino ne sono rimasta delusa per la sua prevedibilità.

Ci troviamo a Parigi, dove a causa di forti piogge la Senna cresce a dismisura e con essa iniziano delle strane morti.
Uomini che si lasciano travolgere dalle acque. O anche uomini a cui il cuore "impazzisce" fino a fermarsi.

Abbiamo due voci, opposte in questo fenomeno.
Gaspard un inguaribile sognatore col cuore spezzato, che si appoggia al sogno della nonna: il Flowerburger, una chiatta dove in "clandestinità" ci si ritrova in un mondo di artisti. Sopravvive alla giornata, finché una sera si imbatte in una giovane ferita. Una sirena in realtà. Troppo incredibile per realizzarlo subito. Ed inizia un lento cambiamento in lui, che potrebbe essere fatale.

Dall'altra parte Milena, una giovane dottoressa che non è riuscita a salvare il suo amato da questa strana "piaga" che colpisce gli uomini ed indaga, per avere giustizia(vendetta), cercando pace per il suo dolore.

Ci sono altre voci che compaiono, come Lula la sirena, oppure la vicina di Gaspard una rompiscatole dal cuore d'oro.

Come dicevo, una favola.
Piacevole, estremamente scorrevole, ma prevedibile. Troppo.
Però può anche andar bene così.

Di questo autore avevo letto solo un altro suo romanzo, ma ricordo sensazioni simili. Forse non lascerà segni originali ed indimenticabili, ma una bella sensazione te la porti appresso.