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Opinione: Pupille, di Luigi Musolino



"Sono piena di occhi, mamma... Sono pieno di pupille dentro, papà...". Occhi dentro. Pupille. Per guardare avanti. Per osservare il domani. Idrasca, provincia profonda. Un signore di polvere e solitudine, più antico dell'Uomo, scrive una favola di cataclismi inevitabili, un libro da leggere ai bambini, per spalancare loro gli occhi sulle tenebre del futuro. I bambini ascoltano, apprendono, reagiscono, sconvolgendo la routine della placida comunità. Luigi Musolino ci accompagna per le strade di un paese travolto da un'oscura rivelazione che colpisce i bambini per poi proliferare nel mondo degli adulti, raccontandoci una fiaba horror il cui epilogo è già scritto nelle apocalissi dei giorni a venire.
 

Un piccolo racconto horror che in neanche 100 paginette ha dentro di tutto e riesce a lasciare tanto al lettore. La storia ha due punti di vista uno quasi "fiabesco" infatti si riferisce all'uomo di polvere. Un essere quasi immortale che ha visto di tutto e che può vedere non solo nel presente. Finendo in una scuola si incuriosisce riguardo ai bambini che si trova intorno e decide di scrivere una favola per loro.

Ci mette mesi anni ma quando è completa li chiama uno per uno per leggergliela. Per fare aprire loro gli occhi e permettergli di vedere la realtà che l'età così piccola non permette di percepire proteggendo la loro innocenza. L'altro punto di vista è quello di una madre che di botto si rende conto che la figlia ha qualcosa che non va. Di notte si comporta in modo molto strano che la spaventa moltissimo ma di giorno tutto sembra tornare normale. Non sarà sola ma nemmeno insieme ad altri genitori sapranno bene cosa fare per capirne la causa. Sarà per puro caso che sentirà nominata questa fiaba e andrà ad indagare...

Ovviamente questo è quello più meno contenuto anche nella trama. Sembra un po' la solita storia dei genitori che vanno dal mostro per salvare i propri figli ma non è proprio così.

È molto più realistico e contiene tutto il cinismo l'egoismo e l'ipocrisia degli adulti che si scontra con un essere quasi eterno (che non si capisce bene se voleva fare del bene ai bambini anche se in modo totalmente sbagliato). E in mezzo a tutto ciò appunto i bambini che non hanno colpa riguardo queste decisioni sulla loro vita.

Non entra troppo in dettagli inutili questo l'ho apprezzato molto anche perché in poco riesce comunque a colpire dove serve e dare al lettore una storia pulita veloce e pungente lasciandolo con tante domande e perché no anche della rabbia. Chi è il vero cattivo? Questa domanda me la porterò dietro. Non è così facile, in questo quadro dove nulla è bianco o nero. Certo, in alcuni passaggi è arduo non puntare il dito (davanti certe scene) ma nel complesso...

Forse non c'è un mostro. Forse non c'è un cattivo. Forse ci sono solo decisioni in buona fede andate male. Forse ci sono scelte che pensano di essere furbe ma non lo sono affatto.

Questo fa paura, mette rabbia, fa riflettere.

Questo, per me, è l'horror. Che non deve per forza terrorizzare ma spingere oltre le solite storie andando a scavare dove non si vuole guardare.
Un racconto molto bello che ho aspettato troppo a leggere e che ora consiglierei a tutti*

*Postilla d'obbligo: pere è stata acqua fresca, ma mi rendo conto che alcune scene potrebbero essere un po' fastidiose (riguardando bambini in particolare). Quindi se siete sensibili, prendetelo con le pinze oppure evitate se pensate sia troppo.

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