Opinione: Mr Merchedes (La trilogia di Bill Hodges 1),di Stephen King

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All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense. Un thriller ad alta tensione, con due antagonisti: il sanguinario Brady - Mr. Mercedes - che ignora il significato della parola coscienza, e l'ironico Hodges, superlativo erede del Marlowe di Chandler, dolente e assetato di giustizia.
 
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 Da amante di King non mi sono lasciata scappare l'occasione di poter leggere la sua trilogia thriller, grazie al blogour di cui ho fatto la tappa ieri: seguitelo! ;) 
Comunque, un libro particolare ma con l'impronta di King che si sente nelle varie pagine.
 
Parte con un crimine atroce: una Merchedes, una mattina, falcia una folla che aspetta l'apertura della Fiera del Lavoro uccidendo molte persone durante la sua corsa. 
Chi sia e perchè lo abbia fatto non si sa.
Uno dei detective che seguiva il caso, Hodges, è andato in pensione qualche mese dopo quel fatto senza averlo risolto, ma (pur non essendo un chiodo fisso) non riesce ad abituarsi alla vita di comune cittadino. 
Passa le giornate ad ingozzarsi di schifezze (mettendo su parecchi chili da quando era in servizio), sdraiato sulla poltrona e stringendo in mano la pistola del padre, chiedendosi quando troverà il coraggio di usarla contro di sè per farla finita. 
A rompere la routine è una lettera dell'Assassino della Merchedes che contatta Hodges per scherno, sfidandolo a scrivergli o di farla finita. Ma piuttosto che buttarlo a terra questo gli farà tornare voglia di reagire e gli da una ragione per continuare a vivere: trovare quell'assassino e consegnarlo alla giustizia.
Da quel momento inizia una 'gara' tra lui e Mr Merchedes: Hodges farà di tutto per scoprire chi è, mentre dall'altra parte il cappio si stringe obbligando Brody a fare parecchie scelte impulsive. 

Hodges è un poliziotto alla vecchia maniera, intelligente, furbo, ma decisamente impedito con la tecnologia, cosa per la quale chiederà spesso l'aiuto di un giovane che gli fa dei lavoretti in casa, Jerome. Insieme a questa pista ci mostrerà il suo passato, uno spicchio almeno, quando indagava su quel caso e l'unica pista che avevano era una giovane donna proprietaria della macchina, che suicidò pochi mesi dopo per il senso di colpa troppo forte. Sarà la riapertura di questa pista che lo porterà a guardare con occhi diversi ciò che ha fatto in passato e pentirsi di certe scelte, oltre che ritrovarsi lungo una strada nuova e....imprevista.
Brody è quasi l'opposto, un giovane manipoltore, stranco della sua vita banale e monotona, che dopo quel gesto vuole di più. Capiremo pagina dopo pagina lo squallore della sua vita e la sua mente contorta che viene rivelata sempre di più, rappresentando per il lettore un punto interrogativo, perchè imprevadibile e disposto a tutto.

In questo romando King parla attraverso questi due avversari principalmente, mostrandone la vita e il modo di pensare riuscendo a farti entrare nelle due esistenze così diverse, ma riuscendo a renderle interessanti e profonde: vere, direi. 
Il libro parte un po' lento, a mio parere, ma verso la fine si divorano i capitoli per scoprire cosa accadrà. Colpi di scena che non possono mancare; King infatti riesce a tenerti incollato alle pagine anche in questo thriller, creando situazioni impreviste che fanno dubitare al lettore cosa si troverà a leggere da lì a poco.
Un buon thriller, che fa capire quanto sia bravo nello scrivere il "Re".

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