Due parole veloci su Zanna Bianca. . London prende la trama molto alla larga, regalandoci un'ampia prospettiva di queste terre selvagge in cui si svolgerà il romanzo. Un luogo freddo, inospitale, dove regna l'istinto e la fame. In questo luogo, inizieremo a conoscere una lupa, molto astuta e feroce, che ha già avuto a che fare con gli umani e grazie a questo sa manipolare a proprio piacimento certi eventi, per sopravvivere. Lei sarà la mamma del cucciolo che verrà poi chiamato Zanna Bianca. . La narrazione sarà poi incentrata solo su di lui e scopriremo le cose attraverso i suoi occhi, fin dalle primissime esperienze. La scoperta del mondo esterno, le prime "caccie", la meraviglia della natura e la sua infinita crudeltà. Mescolato abilmente, rendendo alcune scene di una normalità spiazzante. . Ma l'idillio finisce molto presto, quando incontrano degli indiani e loro riconoscono la lupa, riprendendola e portandosi anche il cucciolo con sé, dandogli il nome. Inizierà così, a pochi mesi dalla nascita, la prigionia di Zanna Bianca. Costretto a stare con gli umani per non separarsi dalla madre, fra cani che non lo accettano, subendo ogni giorno angherie che lo faranno crescere indurito: più intelligente, più rapido, più crudele. Capisce e crea in fretta le regole per sopravvivere, ma questi sarà solo l'inizio, purtroppo. . . Un libro davvero lento in alcuni punti, che però regala dei frammenti indimenticabili in cui riesci a vedere nitidamente questo lupo e ad entrare in sintonia con lui. Con la sua sofferenza, la solitudine a cui si è abituato,... . È molto interessante il paragone sottile che l'autore ci regala fra le pagine, fra le terre selvagge e l'uomo. Le prime sono spietate, ma non c'è scelta, non c'è volontà di esser crudeli: è la natura, o ci si adegua o si muore. I secondi invece scelgono il loro comportamento. Questo è il punto più doloroso. Decidono quando fare del male, quando esser crudeli, quando ridere invece di aiutare. Scene di una chiarezza che fa rabbrividire. Nonostante sia stato scritto più di cento anni fa, ancora oggi credo abbia molto potenziale per far riflettere. . . In conclusione, molto bello. Da leggere almeno una volta nella vita


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