Opinione: Donne Senza Paura, di Marta Breen e Jenny Jordahl


Dalle suffragette all’onda del #metoo, un omaggio a tutte le donne che hanno combattuto per l’emancipazione femminile

«Internazionale, esauriente, utile ed entusiasmante» - The Guardian

«Marta Breen e Jenny Jordahl raccontano con slancio la storia del movimento di liberazione delle donne» - Le monde diplomatique

«Un libro che dovrebbe essere letto a scuola» - NRK

In ogni parte del mondo le donne hanno lottato e lottano ancora per la loro emancipazione e i loro diritti. Questo libro racconta la storia che tutti dovremmo conoscere. È il viaggio che le nostre mamme, le nostre nonne e le nostre bisnonne hanno compiuto per arrivare fino a oggi.

Fino a 150 anni fa, le donne erano considerate un «oggetto» da possedere, prima dal padre e poi dal marito. Loro, però, non possedevano niente, neppure i vestiti che indossavano. Non avevano nessun diritto sui figli. Era considerato inutile farle studiare. Non potevano testimoniare in tribunale perché considerate «mentalmente deboli». E, ovviamente, non potevano votare. Ma, alla fine dell'Ottocento, in America e in Inghilterra, qualcosa cominciò a cambiare, grazie a un gruppo di donne disposte a rischiare addirittura la vita per affermare il diritto a esistere della parte femminile della società. Un movimento che, da allora, non si è più fermato e che, mattone dopo mattone, ha fatto cadere il muro dell'ingiustizia: dalla possibilità di lavorare autonomamente e di frequentare l'università al diritto di voto; dalle leggi sul divorzio alla diffusione degli anticoncezionali, ogni tappa è stata una vittoria della dignità femminile. E infatti oggi il muro è quasi abbattuto, eppure qualche mattone rimane ancora... Donne senza paura è il racconto di questo percorso, visto attraverso la vita di alcune donne-simbolo: dall'antischiavista Sojourner Truth a Olympe de Gouges, che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, da Margaret Sanger, che creò la prima clinica per le donne, fino a Malala, che ha ottenuto il premio Nobel per la pace, e alle numerose donne del movimento #Metoo. Per non dimenticare. Per non dare per scontati i diritti ottenuti. Perché la lotta non è finita.

Ho aspettato questo libro per quasi un anno, ma finalmente è nelle mie mani. 
Grazie alla lista di Natale che avevo creato e alla scelta che i miei hanno fatto fra quei titoli. 
Una lettura veloce, che affronta tematiche molto varie, raccontando il femminismo negli ultimi 150 anni. Un libro che potremmo definire superficiale, ma che non potrebbe esser altrimenti. 
Mi spiego meglio. È pensato per ragazzi molto giovani, quindi deve dare un'infarinatura generale su tutto. Ed è pensato molto bene

Si parte dall'ottocento, in Inghilterra, dove un congresso contro la schiavitù divenne il primo congresso della storia femminista. Infatti parteciparono delle donne americane che, già ottenuto qualche diritto, non volevano stare in un angolo. 
Infatti si parla molto anche di razzismo, perché il femminismo è sempre stato vicino ad altre battaglie dove combattevano altri emarginati (dalla razza, al sesso che non si limita alla biologia, ecc).

Le cause più importanti, che aprono tre grandi paragrafi, sono: 
- Il diritto a studiare, lavorare e guadagnarsi da vivere
- Il diritto di voto
- Il diritto all'integrità del corpo 

Collegate fra loro, ovviamente. Per studiare, lavorare e guadagnarsi da vivere, si è dovuto ricorrere al voto, che permetteva di poter scegliere chi ci rappresentava. Una lotta lunga e difficile, le cui protagoniste hanno dovuto lottare per se stesse e per le altre donne, mettendo a rischio la propria vita (oltre la reputazione, che comportava perdite personali).

C'è un "bellissimo" e triste disegno che rappresenta gli anni in cui le donne hanno avuto diritto al voto
Si parte dalla Nuova Zelanda (1893!), fino all'Italia (1946, oltre la metà), per chiudere con l'Arabia Saudita (2015). Insomma, una lotta estenuante e continua. 

Sul diritto sul proprio corpo, c'è molto per cui hanno lottato, ma troppo che manca (e tanto che può esserci strappato in qualunque momento). Ovviamente si parla di contraccezione ed aborto, due parole che erano "immorali" (senza considerare il loro approfondimento e presa di coscienza collettiva) e che potevano portare in galera. Viene citata Margaret Sanger (primi del '900), che tentò di insegnare come funzionava il sesso e come proteggersi, ma fu costretta a scappare in Europa dove scoprì il Diaframma e riuscì a portarlo in America. Fondò una clinica con la sorella, che restò aperta solo dieci giorni (ma garantì aiuto a 488 donne). Vennero arrestate, ma il clamore costrinse la legge a permettere ai medici di parlare e distribuire contraccettivi. 
Nelle pagine successive si affronta l'aborto, una situazione che conosciamo fin troppo bene e che porta avanti certi stigmi sociali ancora adesso. Infatti in pochissime pagine viene citata la mentalità che costringeva una donna a farlo in silenzio da sola o attraverso persone "discutibili", fino ad oggi dove la lotta non può fermarsi mai, perché significherebbe tornare in quei tempi di morte. Nonostante chi "lotti per la vita" sembra desiderarlo e sia il primo a metter bombe, ed uccidere. 

Si parla di amore. Eh si, perché non esser etero era (ed è) una cosa ritenuta gravissima, da rinchiudere in manicomio, al ritenerla una malattia curabile attraverso la fede (preghiera o esorcismo), fino allo sminuire la persona in questione ("è solo una fase, passerà", sicuramente già sentita almeno una volta da chiunque, verso se stessi o altri). 
Una lotta che continua ancora oggi, nonostante piccolissime vittorie che fanno sperare in un futuro migliore (dalle unioni civili, ai matrimoni veri e propri; alle adozioni).

Per chiudere con una giovane che è diventata un esempio per chiunque di quanto una donna determinata ed intelligente possa far paura: Malala. Minacciata per aver raccontato la sua storia, sopravvissuta ad un tentato omicidio, ha continuato a lottare per i diritti delle bambine all'istruzione. 

Ed un monito, poiché tante sono le battaglie ancora da portare avanti verso una parità effettiva, in alcuni paesi gli obiettivi sono più vicini, in altri lontanissimi. Dalle spose bambine, all'infibulazione, all'emarginazione in caso di mestruazioni, alle discriminazioni sul lavoro (economiche e/o salariali), fino alle molestie e stupri in ogni luogo. 

Tuttavia, è indubbio che il mondo di oggi sia un posto migliore per le donne rispetto a 150 anni fa. 
Piano piano stiamo facendo progressi.
Dobbiamo solo avere il coraggio di farci sentire. 


Un libro da far leggere ai giovani, per iniziare a far capire loro cosa c'è stato dietro alla lotta per la parità fra i sessi per riuscire ad arrivare a fare cose "banali", come poter studiare, lavorare, avere proprietà,...insomma poter vivere libere. 
Insegnando che tante sono le discriminazioni ancora in atto e che l'unione fa la forza, sperando in un futuro ricco di persone intelligenti, pronte a battersi contro una qualunque ingiustizia, per arrivare a compiere il sogno di queste rivoluzionarie e dare possibilità alle nuove bambine di vivere in un mondo uguale per chiunque, con possibilità paritarie senza contare sesso, razza, ....
Un sogno in cui non dobbiamo smettere di credere. 

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