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Sophie ha 17 anni e vive a Parigi. In apparenza una ragazza come tante, finché non si imbatte in un antico libro di favole ed è vittima di un’allucinazione.
Hanno così inizio i suoi sogni vividi e surreali, nei quali si innamora di Alexander, principe seducente e inafferrabile. Due mondi - uno reale, uno incantato – così legati, eppure irraggiungibili... A metà tra sonno e realtà, Sophie dovrà fare i conti con sé stessa e con un amore avventuroso e proibito.
Finalista del Premio Cittadella 2017 per il miglior Fantasy dell'anno, “Il ponte illusorio” è il primo volume della trilogia “Dream Hunters”.
Una favola moderna adatta a tutte le età, che trascina il lettore in un sogno a occhi aperti, riportando a galla le emozioni del primo amore.
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Un libro originale e ben strutturato, forse adatto a chi ama le favole e i finali "..e vissero felici e contenti". Ma forse anche non solo a loro.
In questo romanzo consociamo Sophie, una giovane ragazza di 17 anni che vive a Parigi e per puro caso un giorno si imbatte in un'antica libreria, dove si ritrova a parlare con il burbero proprietario (che non sopporta molto i giovani) e le uscirà fuori di chi è figlia, ovvero una famosa illustratrice per l'infanzia. Questo farà cambiare qualcosa nel suo atteggiamento, portandola a vedere una vecchia favola che le risveglia qualcosa dentro.
Infatti nei giorni successivi si ritroverà a sognare di essere nelle favole, prima tra tutte "Cappuccetto Rosso". Convinta che sia tutto frutto della sua immaginazione, accompagna questa bambina a casa della nonna e mette fuorigioco il lupo, consigliando alla nonna e alla nipotina di stare attente e, sbadatamente, dice alla piccola di chiedere alla madre di farle una mantellina viola.
Questo dettaglio porterà a delle conseguenze che non si aspetta, perché svegliandosi e tornando alla sua vita di tutti i giorni, si renderà conto che "Cappuccetto Rosso" non esiste più, ma al suo posto esiste "Cappuccetto Viola". Ciò la porterà a mettere in dubbio la sua sanità mentale, perché non è possibile interferire con una favola...oppure no?
Giorni dopo, durante un altro sogno, entrerà nella storia di Cenerentola. Rendendosi conto di dover evitare di interferire, cerca di restare ai margini, ma non ci riesce del tutto, comprendendo solo a tratto (di veglia) cosa abbia cambiato nella favola e anche nella vita reale, perché queste storie mantengono un'impronta anche nel nostro mondo.
E sarà dopo questo sogno che il tutto inizierà a cambiare e la storia prenderà una piega decisamente diversa.
Mi spiace dirlo, ma da qui si inizia davvero a sentire la mancanza di qualcosa in più. L'ho sentito come uno strappo, un qualcosa di troppo rapido nel cambiare degli eventi.
Infatti Sophie resta sempre più a lungo in quel mondo, ma ciò non sembra influenzare (inizialmente) la sua realtà.
Mi spiego meglio: inizialmente sembrano due mondi quasi paralleli, il tempo reale ed il tempo nelle favole sembrano scorrere nello stesso modo. Eppure andando avanti avremo dei dubbi a riguardo, che però cambieranno ancora la nostra percezione andando avanti e una parte di me si chiede, ancora adesso, come funzionino i rapporti temporali fra i mondi (perché nemmeno alla fine mi è stato chiaro).
Ma torniamo alla storia.
Perché la ragazza fa conoscenza di un giovane molto bello ma testardo, irruente ed un po' stronzo quando lo conosciamo: Alexander, figlio di una nobile famiglia (parente del Principe Azzurro di Cenerentola), con cui lei farà amicizia e l'accoglieranno in casa loro. Tra i due si instaurerà un rapporto di amicizia/istigazione che li porterà a dover affrontare alcune avventure insieme e far sorgere domande su entrambi.
Dopo tutto questo (che non voglio rovinare a nessuno, perché merita di essere letto) ci sarà un altro cambio di rotta, di nuovo brusco e repentino, in cui vedremo il rapporto tra i due e la storia si concentrerà solo ed esclusivamente su Sophie e il suo affetto, sempre più forte, verso Axel.
Sarà dopo altri capitoli che (finalmente!) capiremo qualcosa in più su di loro e sul legame che li lega, intrecciato con la vita di Sophie ed un passato che non ricorda....
Per non parlare della Cattiva della storia, rimasta nell'angolo per tutto il racconto, per apparire a frammenti (a volte caotici, perché non si sa bene se parla nel presente, se vediamo il passato...) e a spuntare nel finale, portando con se una minaccia davvero pericolosa che i due giovani dovranno fermare a tutti i costi.
Ok, so benissimo di essermi spiegata a frammenti, ma (purtroppo) è come viene un po' raccontata la storia. Si legge a pezzi, a volte velocissimi ma tutti di seguito, altre giriamo pagina e sono passati giorni. Non è tanto la scelta di questo tipo di narrazione, ma il fatto che sembrino mancare dei pezzi mentre si legge questo romanzo.
Si legge abbastanza scorrevolmente ed è scritto bene, eppure si fatica in molte scene perché non riesce a coinvolgere al 100% per certi elementi di cui si sente proprio l'assenza. Poteva essere gestita in modo differente, ma è un mio parere riguardo a come mi sono rapportata alla storia e allo stile della scrittrice.
In ogni caso ho adorato il finale, che lascia il lettore col culo per terra a più riprese.
Posso anche dire di essere curiosa riguardo un possibile seguito, perché la storia in sé non è male: originale e ben creata, con personaggi interessanti, ma che spero vengano approfonditi meglio per poter dare un contesto a tutto ciò che è rimasto senza risposta.
Dopo tutta la pappardella, lo consiglierei.
Ha qualche lacuna (come ho già detto), ma c'è sicuramente di peggio e merita un'occasione: Potrebbe piacervi molto!
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