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Una storia che mi ha sorpreso, in positivo, davvero molto.
Ho procrastinato un po' prima di iniziarla, non me la sentivo di leggere un genere che mi appariva Rosa (sottolineo "appariva"), ma poi mi sono decisa e sono stata travolta da questo romanzo e le sue tematiche.
Ne avevo parlato brevemente durante la Giornata della Festa della Donna, per i temi che tratta (trovate qui, con due estratti) e le autrici me lo avevano regalato, per poi leggerlo e recensirlo (le ringrazio per la pazienza); spinta dalla curiosità sul come avessero trattato certi abusi, mi sono buttata per scoprirlo, perché ci sono tanti romanzi che lo trattano ma non so quanto si vada nei "dettagli" (non è un genere che leggo quindi lo suppongo).
Volevo solo amore è un romanzo corale, un vero e proprio inno alla forza delle donne che, nonostante le tante difficoltà e le mille prove che la vita mette loro davanti, trovano sempre e comunque il coraggio di rialzarsi e di lottare per coloro che amano e per ciò in cui credono.
Le protagoniste sono due donne e si alterneranno fra le pagine fino alla fine del romanzo.
Sono molto diverse tra loro eppure simili per le esperienze che (sfortunatamente) le hanno toccate.
Claudia è una donna adulta, un insegnante che parte per Torino quando ottiene un posto fisso, portando dietro solo uno dei due figli e lasciandosi dietro l'altro (che ha scelto di restare) con molto rammarico, insieme ad un ex marito che ha distrutto la famiglia per rifarsi una vita.
Marika, ovviamente, sarà una delle sue studentesse, una ragazzina tosta e dura, figlia di una ricca famiglia ha subito una grande perdita che l'ha segnata, ma oltre a quello si è fatto avanti un manipolatore che ne ha approfittato facendola a pezzi, distruggendo la ragazza spensierata che era e portandola ad indossare una maschera, chiudendo fuori il resto del mondo, anche la sua migliore amica. Durante il romanzo scopriremo di più su di lei e cosa le sta succedendo, e come mai non riesca a farne parola con nessuno, nonostante abbia accanto persone che la amino.
Il primo capitolo fa capire immediatamente che ciò che stiamo iniziando a leggere affronta qualcosa di davvero infimo, colpendo il lettore con un mattone allo stomaco. Ma in tutto questo c'è lo schifo non del romanzo in sé, bensì della orribile realtà con cui ci porta a confrontarci, che (purtroppo) ancora oggi esiste, nonostante si tenti di nasconderla, chi per vergogna, chi per paura, chi per approfittarne.
Ci saranno anche altre scene forti, che riescono a donare una potenza alle pagine incredibile portandoci dentro a queste disgustose realtà (come già dicevo) ancora presenti.
Una storia bella e difficile, che parla di problemi pesanti e che si tendono a nascondere ancora oggi, per paura soprattutto dell'opinione generale che continua ad affibbiare la colpa alla vittima, piuttosto che offrire sostegno ed aiuto. Una cosa che proprio non capirò MAI.
Porta a riflettere su cosa possa voler dire trovarsi in quei panni: soli, indifesi, minacciati, violati,...
Davvero tanto coraggio per scrivere di un tema così delicato eppure tremendo, usando tutta la violenza necessaria affinché niente possa essere nascosto, così come dovrebbe essere:
una vittima non ha mai la colpa.
Ed in più dona un messaggio di speranza, perché con l'amore di chi ci è accanto, ci si può riprendere la propria vita e tornare ad essere sereni e liberi.
Ve lo consiglio!
Lo dico, per chi volesse esser puntiglioso:
questa è una storia romanzata inventata (spero) in cui si parla di problemi davvero gravi e reali, ovviamente è stata scritta per parlare di queste tematiche e toglierne il taboo, non credo che sia intenzione alcuna solo scioccare chi legge per metterlo a disagio, oppure dire che basta solo l'amore a guarire: ogni situazione è diversa, ogni aiuto (anche specialistico) deve esser preso come tale e non come un affronto per non essere "abbastanza forti da soli" (cosa ridicola).
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