L'Avversario, di Emmanuel Carrère [Instagram]

✒️ "Lui sapeva che la sua storia non poteva avere un lieto fine. Non ha mai confidato o provato a confidare il suo segreto, né a sua moglie, né al suo migliore amico, né a uno sconosciuto su una panchina, né a una prostituta, né a nessuna delle anime pie che ascoltano e comprendono per mestiere: preti, psicoterapeuti, orecchie anonime del telefono amico. In quindici anni di doppia vita non ha mai parlato con nessuno, non è mai entrato in contatto con quei mondi paralleli - giocatori, drogati, nottambuli - in cui forse si sarebbe sentito meno solo. Né ha mai cercato di ingannare estranei. Quando entrava in scena nella sfera privata, tutti pensavano che avesse appena lasciato un'altra scena, dove svolgeva un altro ruolo — quello dell'uomo importante che gira il mondo, frequenta i ministri, viene invitato a cene ufficiali in sontuose dimore — ruolo che uscendo sarebbe tornato a interpretare. Invece non esisteva un'altra scena, un altro pubblico davanti al quale recitare quell'altro ruolo. Fuori, era completamente nudo. Tornava all'assenza, al vuoto, al nulla che per lui non costituiva un incidente di percorso ma l'unica esperienza della sua vita. La sola che abbia mai conosciuto, credo, anche prima di ritrovarsi al bivio" ✒️
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Citazione da "L'Avversario", di Emmanuel Carrère.
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L' ho finito di leggere questa mattina. Mi ha travolto e ho ancora un senso di smarrimento, nonostante alla fine di tutto la trama acquisti una chiarezza quasi inquietante. Eppure restano domande e dubbi.
Vedrò se parlarne sul blog o brevemente su Instagram. Dipende se troverò le parole adatte (e quante).
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Lo avete già letto?
Cosa ne pensate?
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