Opinione: Silenziosa Sfiorisce La Pelle, di Tlotlo Tsamaase


In una città africana una giovane donna senza nome comincia lentamente a perdere la propria identità: la sua pelle scolorisce, le persone che la circondano diventano invisibili e la città da cui è esclusa progetta di distruggere il treno che la comunità utilizza per salutare i propri morti. Per contrastare un destino all'apparenza ineluttabile la protagonista e la sua compagna metteranno in atto un disperato tentativo di resistenza, mentre uno spaventoso spirito familiare cerca di prepararle ai terribili cambiamenti in arrivo.




L'ho letta diversi mesi fa, ad ottobre. Mi ha colpito molto, seppur non riesco a trovare le parole giuste per rendergli giustizia.
È davvero difficilissimo parlarvi di questo breve ma intenso romanzo.
Probabilmente (anzi, sicuramente) perché non è qualcosa di "superficiale", ma scava e, insieme ad una scrittura molto particolare, ha più chiavi di lettura; chiavi che io non possiedo ancora, e non so se mai ci arriverò vicino.

Ma voglio comunque provare a parlarne un poco, perché non vedo praticamente nessuno farlo ed è un enorme peccato.

Mi ero fatta tentare da Tiffany (Miss Fiction), sapendo già che una lettura del genere sarebbe stata "troppo" per me.
Difficile da assimilare, figuriamoci poi parlarne!
E questo nel caso mi fosse piaciuta (com'è stato, fortunatamente).
Detto ciò, non mi sono fatta scoraggiare. Se una lettura mi stuzzica e contiene tematiche importanti, sto provando a buttarmi.
Si, spesso è doloroso, ma mai come chi vive tutto ciò. E ne vale la pena, perché se ne esce arricchiti, sempre.

Ci troviamo davanti un romanzo molto particolare in cui l'autrice, inserendo elementi che definirei fantastici, mescola la sua cultura a quello che accade, e noi viviamo il tutto attraverso la protagonista senza nome, ovvero: la stanno privando delle sue radici, della sua cultura, mentre tutto intorno a lei sembra quasi non accorgersene e/o non vuole vedere cosa sta accadendo.

L' elemento "fantastico" è rappresentato, per esempio, dal treno dei morti, ovvero un treno "fantasma" che passa una volta al mese e su cui tutti i defunti recenti devono salire, oppure resteranno perduti a vagare per sempre.
Attraverso il passaggio di questo treno loro possono rivedere i propri cari a bordo, avere un contatto chi ormai non hanno più accanto e di cui sentono la mancanza.
Non possono parlare (con loro) o avvicinarsi, però è un legame molto forte.
Forse il più importante che possiedono.
Un legame che una parte della città sta minacciando di portare loro via, iniziando un progetto per distruggere questa ferrovia e, così facendo, cancellando questo legame così profondo.

È solo un esempio di ciò che ci si trova a leggere e già solo così si sente profondamente una verità innegabile di cui l'autrice vuole parlarci: la colonizzazione.
Oltre che il razzismo, l'oppressione,... insomma, tematiche molto forti e ancora, purtroppo, attuali.
La protagonista vive in una parte della città che sembra assomigliare ad un ghetto (divise da mura; "l'altra città" più avanzata, una sorta di punto di riferimento per tutti, nonostante "loro" siano esclusi).
Dove ci sono quelli che non vogliono abbandonare la cultura ma anche chi si sta adeguando perdendo "la propria pelle" per uniformarsi a tutti gli altri, a cui non importa delle loro radici. Cosa a cui andrà incontro anche la protagonista, nonostante decida di iniziare a lottare per salvare la sua casa. Lo so, un po' difficile da capire, ci sto ancora ragionando pure io (ve lo avevo detto che è arduo da raccontare).
Una donna forte, giovane, caparbia.
Una protagonista molto interessante e unica.

Una lettura non semplicissima e non per tutti, una scrittura "difficile", quasi poetica direi.
Ci vuole pazienza, seppur resta una lettura abbastanza scorrevole.

Un breve romanzo che, anche se non compreso al 100% come nel mio caso, permette comunque di sentire "qualcosa" che viene lasciato dentro, a germogliare.
Qualcosa che da fastidio, fa male, ma che sicuramente è infinitesimale rispetto a ciò che vive questa gente.

Se vi incuriosisce, buttatevi.
Non sarà semplice, ma penso che ne varrà la pena e che l'autrice potrebbe piacervi, per il suo stile.

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