Opinione: Maleficium, di Martine Desjardins


"Lettore, hai tra le mani una versione riveduta ma non purgata del mitico Maleficium dell'abate Savoia (1877-1913), sacerdote sacrilego di cui poco si sa, se non che finì i suoi giorni rinchiuso in un monastero dopo essere stato misteriosamente assordato. Sappi che la lettura di quest'opera deleteria potrebbe provocare un certo disagio nelle anime pure, eccitare i sensi o risvegliare desideri inconfessabili, e che cedendo al suo fascino rischi di incorrere nella scomunica. Sei avvisato. Martine Desjardins ci offre un affresco barocco in otto dipinti, un invito a viaggiare ai limiti del piacere e della sofferenza. Un'opera rara, profumata di fantasia, esotismo ed erotismo, veicolata da un linguaggio sontuoso. Mai il peccato vi è sembrato così irresistibile.

Il celebre e funesto Maleficium, scritto dall’abate Jérôme Savoie, è un libro maledetto. Custodisce i segreti di sette uomini, vittime di strane e inesorabili sciagure, recatisi a cercare nel confessionale orecchie disposte ad ascoltare il racconto della loro malasorte e a implorare salvezza per le proprie anime insudiciate dalla curiosità e dalla debolezza della carne. C’è poi un’ottava confessione, quella di una donna calunniata, intrappolata in un crudele silenzio e pronta a vendicarsi dei suoi spietati carnefici.

Maleficium di Martine Desjardins è un affresco barocco, un invito a intraprendere un viaggio ai limiti del piacere e della sofferenza. Un’opera rara, profumata di fantasia, esotismo ed erotismo, veicolata da un linguaggio sontuoso e peccaminoso." 




Una lettura decisamente particolare, a tratti disturbante, che fino alla fine trascina il lettore saltellando fra piaceri e distruzioni che definirei poetiche. 

Abbiamo a che fare con otto confessioni fatte all'abate Jérôme Savoie: sette uomini e una donna.
Gli uomini non si confessano esattamente. Gli raccontano come sono caduti in disgrazia e hanno perso qualcosa che li rendeva eccellenti nel lavoro che amavano, il tutto dando colpa ad una donna ed allo stesso tempo cercando di portare con loro nella caduta l'abate. 
Oltre che, confessione dopo confessione, di mettere in guardia il padre da quest'ultima che sembra esser sempre più vicina alla chiesa dove opera. 

Uomini che sembrano vittime, ma nei racconti si rivelano carnefici anche della propria sventura. 
Infatti è sempre colpa loro se finiscono col perdere qualcosa, seppur tentino di attribuirne le colpe a questa figura femminile che ritroviamo in ogni storia, diversa seppur riconoscibile da una deturpazione facciale. Un elemento associato al demonio. Eppure nonostante lo stigma del diavolo ben visibile, ognuno si avvicinerà alla donna, pur di ottenere quello che stava cercando con avidità. Andando contro restrizioni, morale, o qualunque cosa si metta fra loro e l'obiettivo che si sono prefissati di avere. 

Un breve ma intenso romanzo. 
Una scrittura ricercata in alcuni frammenti che mescola abilmente la verità alle menzogne, facendo dubitare il lettore fino all'ultimo se credere a queste favole troppo assurde per essere reali, oppure affidarsi e sprofondare in un abisso maledetto, in cui le vittime ci si sono lanciate da sole, seppur tentino di trovare assoluzione trascinando l'abate assieme a loro. 

Decisamente non per tutti. 
Ma se vi incuriosisce e cercate una lettura particolare, vi affascinerà. 

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