Titolo originale Mindhunter
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2017 – in produzione
Genere thriller, drammatico
Stagioni 1 (per ora)
Episodi 10 (per ora)
Ideatore Joe Penhall
Produttore Jim Davidson
Produttore esecutivo David Fincher, Joshua Donen, Charlize Theron, Cean Chaffin
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Prima visione
Distribuzione in italiano
Data 13 ottobre 2017
Distributore Netflix
Interpreti e personaggi
Jonathan Groff: Holden Ford
Holt McCallany: Bill Tench
Anna Torv: Wendy Carr
Hannah Gross: Debbie Milford
Cotter Smith: Shepard
Trama
Nel 1977 Holden Ford, negoziatore frustrato dell'FBI,
trova un'improbabile collaborazione nel navigato agente Bill Tench del
reparto scienze comportamentali e nella professoressa Wendy Carr, con
cui inizia a studiare una nuova tipologia di assassino, il cosiddetto "serial killer" e un nuovo metodo di indagine ed identificazione del colpevole chiamato "profilazione",
andando in varie prigioni degli Stati Uniti ad intervistare tutti i
maggiori e famosi pluriomicidi che stanno scontando la loro pena.
In poche parole: vedremo come nasce, da una curiosità di un giovane agente, lo studio dei Serial Killer per imparare dei modelli comportamentali, ovvero il Profiling (se seguite Criminal Minds, vi sarà tutto familiare e vi piacerà moltissimo!).
Si partirà infatti dal nulla, appunto dalla curiosità di Holden Ford che lo porterà a farsi strada con determinazione e creare dal nulla, insieme al collega Bill Tench e poi in aggiunta la professoressa Wendy Carr, questo nuovo metodo di analisi.
PERDONATEMI GIA' PER LA LUNGHEZZA
ma anche se SPOILER FREE (come sempre) i temi di cui parlare sono davvero molti.
Se volete una cosa breve, vi dico semplicemente:
GUARDATELO!
Ottimo cast, ottime scelte, ottimi dialoghi, ottima trama,....
Insomma hanno saputo rendere al meglio una storia difficile da raccontare e potenzialmente noiosa, da documentario dai toni dark.
Se volete saperne qualcosina in più....
Partiamo dal Casting!
Secondo me azzeccatissimo e tanto di cappello per certe scelte.
Il protagonista della serie è Holden Ford, interpretato da Jonathan Groff, e basato sull'autore del libro "Mindhunter: Inside the FBI's Elite Serial Crime Unit", ovvero John E. Douglas. Da quello che ho capito non è biografico, ma ne prende solo ispirazione.
Holden è un giovane carismatico, con motivazione e con domande che lo porteranno a osare sempre di più per ottenere le risposte
che cerca. Inizierà a domandarsi, in un mondo in cui tutto o è bianco o è nero, cosa spinga a fare certe cose e cosa di potrebbe fare per fermare questi crimini.
Vedremo attraverso di lui (e gli altri personaggi) questa America che sta imparando a schiudersi, divisa tra Hippy e Federali; scopriremo il lato ridicolo dell'FBI, per certi versi, in cui si affrontano assassini, stupratori,...ma guai ad usare un linguaggio "improprio" (del tipo "anale" o linguaggi simili non vengono minimante accettati), perché sconvolge ancora quel piccolo universo abbastanza bigotto.
In contrasto vediamo l'apertura e il fregarsene della mentalità dei giovani cresciuti negli anni dell'amore libero e che hanno abbracciato quella cultura, di cui ne fa particolare portavoce Debbie Milford, interpretata da Hannah Gross, una donna che spesso appare fredda e quasi calcolatrice, ma che sa cosa vuole e lo chiede senza mezzi termini.
Un personaggio che ho apprezzato ma anche odiato in certe scene, per com'è stato costruito ed impostato.
Altro personaggio tratto dalla realtà è Tench, interpretato da Holt McCallany e ispirato a Robert K. Ressler (scomparso nel 2013), un agente che fece parte dell'Unità di Scienze Comportamentali negli anni '70 e che coniò il termine "serial killer"; un uomo che realmente ha intervistato molti serial killer e ha sviluppato il primo database informatico nazionale di crimini irrisolti.
Tench nel telefilm è un agente che va a fare lezione nei vari distretti di polizia e che trova, diciamo, affascinante la motivazione del partner e gli fa da spalla, ritrovandosi in un lavoro che spesso lo porta quasi al limite, per le cose che sente e vede. Non ha lo stesso spirito di Holden, ma non lo abbandona.
C'è un'altra voce, pratica e razionale, che ha realmente accompagnato la storia: la Dr. Ann Wolbert Burgess, nel telefilm interpretata da Anna Torv nel ruolo di Wendy Carr.
La Burgess ha affiancato Douglas e Ressler, pubblicando insieme a loro Sexual Homicide: Patterns and Motives, uno studio rivoluzionario di serial killer nel 1988.
Nel telefilm una donna pratica e intelligente, determinata e che guarda lontano, non solo al presente, e che li porta a considerare di andare oltre e spingersi più in là dei loro primi obiettivi.
Ora veniamo ai cattivi, perché hanno una grande parte in questa storia.
Alcuni li conosceremo meglio, altri no, dipende molto dalla storia che rappresentano in questa vicenda. Ma sono veri!
Ed Kemper
Una figura che ho riconosciuto subito (ripeto: cast stupefacente!) perché ne avevo sentito parlare in un documentario.
Una figura imponente e che non si può dimenticare, come i suoi crimini che vengono riportati fedelmente, anche se credo che il resto sia romanzato (capirete cosa intendo guardando il telefilm).
Uccise i nonni da adolescente sui 15 anni, ma scontò pochi anni nell'ospedale psichiatrico, infatti a 21 era libero; uccise (e brutalizzò i cadaveri di) otto persone prima di consegnarsi alla polizia, tra cui anche la madre.
Monte Ralph Rissell
Rissell, interpretato da Sam Strike, non salta alla mente, ma resta un personaggio deviato e pericoloso, infatti (come Ed) compie giovanissimo il primo crimine, uno stupro a 14 anni, viene mandato in un istituto psichiatrico ma ne esce, convincendo del miglioramento i medici;
viene arrestato nuovamente a 19 anni, dopo aver ucciso 5 persone e
violentato una dozzina.
Jerry Brudos
Interpretato da Happy Anderson, è un criminale diverso e che permette ai protagonisti di farsi un idea della varietà in circolazione e di tanti alti aspetti. Marchiato dalla stampa come "assassino del desiderio" e "cacciatore di feticci da scarpe", aveva un'ossessione per le scarpe femminili. Mandato anche lui in ospedale psichiatrico dopo aver rapito un donna a 17 anni, ottenne la libertà e si sposò, avendo due figli. Ma incominciò ad uccidere almeno quattro donne, mutilando e tenendo parti dei loro corpi come trofei.
Richard Speck
Un altro genere di criminale, poiché torturò, violentò ed uccise otto infermiere in una notte. Venne arrestato grazie ad una donna che si era salvata dal massacro e descrisse quell'incubo.
Dennis Rader
Sappiamo poco su di lui, perché compare inizialmente poco prima della sigla. Non viene fatto il nome, ma chi ne sa ha già fatto il collegamento.
Per ora è marginale, ma tutti suppongono che avrà un ruolo nella seconda stagione (già annunciata da Netflix!)
Non vi metto di più, così se ne volete sapere sarà solo colpa vostra.
Ce ne saranno altri durante la visione, ma non voglio dirvi di più perché sono intrecciati nella storia e per alcuni la scoperta avverrà durante le indagini di Ford e Tench, quindi non vi resta che guardare e cercare di capire chi può essere il killer e cosa lo può aver portato a quel, o quei, gesto/i.
PER CHIUDERE
Il Pilot non mi ha emozionato particolarmente, ho trovato più avvincente la seconda puntata, ma sono stata completamente travolta da questa storia che in due giorni l'ho divorata e già ne attendo il seguito.
Le puntate hanno un ritmo piuttosto lento, ma ciò non pesa molto allo spettatore, perché riescono a coinvolgere per le tematiche trattate e i vari progressi che verranno fatti, senza contare delle aggiunte puntata dopo puntata.
E' interessante anche come hanno saputo mescolare la vita privata dei personaggi al loro lavoro, rendendoli veri e portando il pubblico ad affezionarsi, ed empatizzare con loro.
In generale una serie davvero bella e coinvolgente.
Vi direi di più ma non vorrei rovinare nulla lasciandomi sfuggire qualche dettaglio e poi...non ho detto già tanto? ;)
Hanno fatto le scelte giuste che credo porteranno ad altre stagioni in un crescendo, se continuano così.
Intanto un applauso virtuale per questo lavoro eccezionale!
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