"L'impronta" è il racconto collettivo di una minaccia epocale alla grande foresta, un monito e un'avventura narrata da chi quella foresta si trova a chiamarla casa. L'uomo è assente in queste pagine, la sua presenza solo suggerita. Gli animali lo chiamano "mostro", indagano i suoi segni e lo considerano alla stregua di una creatura aliena, una presenza ingombrante e dannosa. Ne "L'impronta" le voci di lupi, cervi, tassi, il coro della foresta, accompagnano il lettore in un luogo che brilla di nuova luce, negli istanti prima della fine.
Una storia apparentemente semplice, ma complessa.
Un racconto di vita, di morte, di sopravvivenza.
La crudeltà della natura che resta magnifica nel suo equilibrio, così apparentemente delicato e fragile seppur forte nel sangue, nella mente e nell'istinto che spinge le varie creature giorno dopo giorno a continuare la loro esistenza.
Assistiamo a tutto tramite la voce degli animali che capitolo dopo capitolo si alternano mostrandoci attraverso i loro occhi, le loro sensazioni, le loro regole sociali,...il loro mondo.
Un luogo che stiamo invadendo. Depredando.
Ci vediamo con i loro occhi. Ovviamente non è niente di bello, ma chi ha rispetto per gli animali ed i loro habitat lo sa già.
Un racconto breve, intenso, particolare.
Riesce a raccontare con maestria qualcosa all'apparenza semplice, ma decisamente arduo senza scadere nel banale. Non credo di aver niente altro da dire in merito se non che merita di essere letto per scoprirne le varie sfumature.
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