Opinone: Il curioso caso di Benjamin Button, di Francis Scott Fitzgerald


La vita scorre all'indietro, per Benjamin Button. In un giorno d'estate del 1860, per un inspiegabile scherzo del destino, lui nasce già vecchio: un uomo dell'apparente età di settant'anni, dentro una culla. E poi comincia a ringiovanire, muovendosi controcorrente rispetto alla Storia. Mentre la buona borghesia di Baltimora, a cui appartiene anche suo padre, osserva con un misto di meraviglia, imbarazzo e riprovazione. Un raffinato graphic novel, basato su quello che F. Scott Fitzgerald considerava il suo racconto più divertente. Lo stesso da cui David Fincher ha tratto il suo film interpretato da Brad Pitt e Cate Blanchett.


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Ennesimo libro divorato tramite Audiolibro.
Avevo visto velocemente il film che ne avevano tratto ed ero curiosa da un po' di leggerne la storia, per scoprire cosa si nascondesse dietro la pellicola (e confermo: il libro batte totalmente il film, nonostante siano profondamente diversi).
Sono rimasta incantata dalla storia che mi ha lasciato un dolore al petto, perché profondamente triste.

Fitzgerald è incredibile! Non ho idea di come gli sia potuto venire in mente questo breve ma intenso romanzo. Inizia tutto in una giornata qualsiasi, quando il signor Button corre all'ospedale dove la moglie sta partorendo il loro primogenito. Già dal primo istante il tutto è grottesco, poiché il dottore se la prende con lui e la moglie dicendo che non vuole più saperne nulla di loro, ma senza chiarire il problema. Sarà un'infermiera che, portandolo alla nursery, gli mostrerà suo figlio ed ovviamente lui pensa ad uno scherzo: nella culla c'era infatti un vecchietto, appena rivestito dalla coperta data a tutti gli altri neonati, con una barba lunga e bianca, come i capelli. Ma oltre a quello, lui gli parla, chiamandolo Babbo e dicendo che è suo figlio, che non ha alcuna colpa e che deve prendersi cura di lui. Button padre cercherà in tutti i modi di adeguarsi, ma ciò è spesso oltre la sua comprensione e cercando di cammuffarlo da bambino ottiene qualcosa di ancora più ridicolo, ma si impone. E' suo figlio e come tale verrà cresciuto, ed inoltre verrà trattato come un bambino, nonostante la sua mente sia molto diversa e già adulta rispetto ai "coetanei".

Sarà il tempo a mostrare loro che invece di invecchiare, Benjamin ringiovanisce e mano a mano che questo avviene, lui ed il padre si trovano sempre meglio insieme, riuscendo a costruire un rapporto migliore, nonostante gli inizi. Benjamin riuscirà a sposarsi ed avere un figlio, ma nemmeno la moglie riuscirà a perdonargli questa sua biologia così innaturale. Men che meno il figlio, che diventando più "grande" lo snobba e non gli presta minima attenzione.

Una storia che racconta la triste vita di questa povera creatura che ha avuto una vita al contrario, cercando di adattarsi ma non riuscendoci quasi mai, prendendosi alcune rivincite ma spesso finendo con l'essere vittima di soprusi, spesso familiari.
Un racconto breve ed intenso, triste, che lascia malinconia dopo la lettura.
Una storia originale e che prima o poi avrà posto nella mia libreria cartacea, perché davvero davvero bello. Dategli una chance.

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