Review Party: Morgana, Stéphane Fert e Simon Kansara


 Una rilettura moderna del ciclo arturiano, che porta al centro della narrazione la libertà e la fierezza delle donne di corte, il loro desiderio di riscatto dall'egoismo e dalla brama di potere degli uomini.


«Morgana, incorreggibile Morgana, perché tanta rabbia? Tanta fretta? Perché arrenderti tanto facilmente ai traghettatori dell'Aldilà? Dovrei forse abbandonarti al tuo destino?»
«Lasciami in pace e vattene, ti prego. Lascia che mi portino via. che raffreddino l'inferno che m'arde nel cuore.»

Con una qualità grafica e narrativa eccelsa, Stéphan Fert e Simon Kansara decidono di rovesciare la leggendaria Tavola Rotonda, dando vita a un racconto femminista in cui la fata Morgana afferra la spada contro i rappresentanti dell'ordine stabilito. Privata del suo destino di regina, la sorellastra di Re Artù diventa la fata Morgana e si oppone alla tirannia della Tavola Rotonda e alle manipolazioni di Merlino. Spaventata dal mago che ha giocato con la sua vita fin dalla sua prima infanzia, Morgana dà libero sfogo alla sua rabbia contro tutti: il suo ex insegnante, gli uomini e il loro nuovo dio.
Una graphic novel davvero interessante. 
Disegni semplici, ma efficaci.
Per la maggior parte è giocato sulle tonalità del blu e del viola, per qualche capitolo i colori spaziano di più, in particolar modo si nota il giallo che illumina e mostra visivamente un cambiamento; queste scelte lo rendono affascinante e molto particolare.

La storia è una sorta di rivisitazione in chiave moderna della strega Morgana, della leggenda di Re Artù. 
Qui rappresentata come una donna ambiziosa, indipendente, intelligente e che non si tira indietro davanti ai problemi che le si parano davanti. Insomma, per quell'epoca, una strega, nonostante i poteri. 
Nacque grazie ad una magia di Merlino, che avrebbe dovuto dare un erede maschio alla famiglia Tintagel, ma il destino decise diversamente. Questo per il Re non fu affatto un problema, mentre per la Regina si, infatti non volle più aver alcun contatto con la figlia. Lei crebbe e venne istruita "come un uomo", per prendere il posto del padre sul trono: dalle armi, alla cultura. E lo dimostra molto chiaramente quando sfida il clero durante un giudizio pubblico che il padre le lascia governare, sostenendo la ragione.
Dovrà però imparare che i regni si gestiscono anche con compromessi e sacrifici. Purtroppo per lei, le cose andranno in modo diverso. 

Merlino viene nuovamente tirato in ballo nella storia, quando Tintagel e Pendragon si scontrano, e quest'ultimo vuole il regno del suo avversario. 
Grazie alla sua magia, ciò si avvera e porta via Morgana con sè. Le promette istruzione e il trono, se seguirà ogni su richiesta. 
Ma Morgana ha in indole ribelle molto forte, ciò le "costerà caro", poiché alla fin fine Merlino non le consegna Excalibur, ma la lascia nelle mani di Artù, suo fratello. Lei non si era piegata completamente a lui e questo era inaccettabile per l'uomo. 

Questa una spolverata molto veloce di una parte della trama, c'è ancora molto che viene detto e mostrato in queste tavole. 
Le tematiche che circondano la storia sono molteplici, la principale sicuramente è la visione della donna all'epoca (e, ahimè, non solo ai quei tempi). Sottomessa, schiva, taciturna. Ed allo stesso tempo dolce e premurosa. Una figura marginale, che deve stare dietro l'uomo ed obbedire ad ogni suo comando. 
Morgana è tutto l'opposto. Sarà per questo che avrà tanti problemi e la sua vita sarà un susseguirsi di sfide, che ne metteranno alla prova la sua determinazione ed anche la pazienza, facendola però maturare; in particolar modo dopo un'enorme sconfitta da parte di Artù ed un tradimento di Merlino, lei scompare per tornare a corte "diversa". Sarà una facciata che le permetterà di agire nell'ombra per riprendersi ciò che le era stato tolto e vendicarsi su tutto ciò che aveva subito. 
Inoltre, sceglie di istruire molte donne riguardo la forza femminile e il non arrendersi, portandole alla conoscenza e al nascondersi per salvarsi la vita, per non esser additate come streghe e morirne. 

Una lettura scorrevole, che presenta molti spunti di riflessione interessanti che (come già dicevo) parlano del passato, ma si riferiscono anche al nostro presente. 

Morgana viene resa una figura molto interessante. Sia come persona, sia come maga. Le due cose potrebbero intrecciarsi, rappresentano lo stesso concetto "ribadito", solo espresso in due modi diversi, ovvero: la conoscenza proibita. Una donna già come persona non poteva esser istruita, era inferiore. E questa conoscenza racchiude anche la magia, che è peggiore per certi versi, è qualcosa che gli uomini temono, perché rappresenta una forma di potere estremamente raro, che nessuno (tranne Merlino) possiede. Quindi, una donna pericolosa per tanti aspetti. 

Sicuramente non è una santa, se mi passate il termine. Arrogante e manipolatrice, iraconda, impaziente. 
Ed è questo a renderla più interessante e vera, permettendoci di entrare ancor più in empatia con lei e capire ciò che vive. 

Una lettura che consiglio e che spero conquisti anche voi. 



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