Opinione: Diphylleia. Solo l’Amore può distruggere l’omofobia, di Elia Bonci


In una gelida notte di febbraio nella città di Duluth, nel Minnesota, Aiyana si risveglia dopo tre mesi di coma, ma non ricorda nulla. Karla, la nonna, e Ben, l’infermiere che si è preso cura di lei, rimarranno al suo fianco per aiutarla a ristabilirsi e a ripercorrere le tappe del suo passato, affinché lei possa recuperare la memoria. Ed è proprio nell’inseguire e rivivere un passato doloroso che riaffiora un grande amore, non accettato. Un amore che risponde al nome di Selene. Ma l’amore non è solo sofferenza, altrimenti l’avrebbero semplicemente chiamato dolore. Questo è il messaggio profondo che l’autore ci vuole trasmettere: anche se sembrano andare nel peggiore dei modi, in futuro le cose andranno meglio.
Diphylleia è un libro che ci permette di vivere le varie facce dell’amore, da quello non accettato perché diverso, di Aiyana e Selene, all’amore non corrisposto e senza riserve, di Ben, fino a quello incondizionato di Karla per la nipote e quello sbagliato di un padre che non è riuscito ad affrontare le prove della vita. Ma soprattutto, Diphylleia ci dimostra che c’è sempre la possibilità di scegliere di vivere l’amore con coraggio, anche quando sembra impossibile.
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Elia Bonci, classe ‘96, è uno scrittore esordiente che ha pubblicato questo suo primo romanzo breve, Diphylleia, per combattere omofobia e discriminazione.
Il ragazzo sta affrontando un delicato percorso di transizione e racconta la sua storia su Instagram (la sua Pagina: @elia.lien), cercando di sensibilizzare le persone su questo argomento: la disforia di genere, e provando a dare supporto alle migliaia di ragazzi che stanno vivendo, proprio come lui, il dramma di non appartenere al proprio corpo.
 
Ringrazio l'autore per avermi permesso di leggere e di giudicare il suo primo lavoro, e spero che, nonostante non sia del tutto positivo, prenda questa mia opinione come qualcosa per migliorarsi e crescere, senza smettere questa passione.

Un romanzo da prendere con le pinze.
Ma non per il tema principale, ovvero l'amore, ma per alcuni dettagli della trama che, a mio parere, non possono essere tollerati. Cercherò di farmi capire senza finire in Spoiler, ma prima di tutto vediamo un pochino in più la trama.

Il romanzo inizia dopo una brutale violenza su Aiyana, che la porterà in coma per tre mesi, dopo i quali finalmente riaprirà gli occhi e tornerà cosciente. Ma il trauma è stato così profondo che ha portato la giovane a perdere la memoria. Non ricorda proprio niente di niente.
Chi sia. Quanti anni abbia. Cosa ci faccia in ospedale.

Insomma, vuoto totale che la sua amata nonna Karla (che ha vegliato ogni giorno su di lei) cercherà di riempire con pazienza e buona volontà, sperando di riavere la sua amata nipote, raccontandole dall'infanzia fino a quel giorno terribile...ma celandole la verità, per proteggerla.

Insieme a lei ci sarà anche Ben, l'infermiere che ha seguito molto questo caso, si è preso cura di Aiyana forse fin troppo, finendo con l'invaghirsi di lei. Ed in modo piuttosto forte.
Eppure, nonostante Ben sia un ragazzo dolce e si dichiari, Aiyana sente che qualcosa non va. Non vuole illuderlo, ma è tutto così confuso che non riesce a capire bene cosa ci sia nella sua testa che quasi la boicotta in questa nuova esperienza che sta nascendo.
Sarà solo quando capirà che c'entra il cuore che tutto inizierà ad andare nel verso giusto, e che quello sembra battere solo per una persona in particolare: Selene.

Ma chi è? Possibile che lei sia qualcosa di più di un'amica?
Per Aiyana è quasi follia pensarci, eppure...

Una storia che ai muove velocissima, forse troppo, prendendo solo i fatti essenziali e mettendoci di fronte ad una delle cose più banali e complicate che esistano: l'amore. Qui se ne parla tanto, mescolato insieme alla confusione, al dolore, alla solitudine,...

Una cosa però mi ha fatto abbassare drasticamente la valutazione: il finale.
Quando Aiyana ricorda finalmente cosa accadde "quella" notte e la verità viene a galla. Il tutto si risolve in maniera troppo semplicistica e, visto il tema che viene a galla, non mi sembra proprio adeguato il modo scelto per chiudere questa storia. .
Non posso dirvi niente di più specifico, ma è davvero un peccato perché il resto viene rovinato dalle ultime pagine, che mi hanno proprio irritato profondamente.

Un romanzo scritto piuttosto bene, nonostante alcune lacune della trama.
Per questo non mi sento di sconsigliarlo proprio del tutto, benché (per via della fine) la lettura sia fatta da persone mature, che sappiano poter valutare la situazione.
Se lo leggete, fatemi poi sapere cosa ne pensate e se il finale secondo voi era giusto oppure no.

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