Re, regine, maghi e viaggiatori sono presenze fondamentali nelle narrazioni fantastiche e poco importa se in questa novella compaiono come progenie di un dio spaziale fungino. O forse sì, se queste origini ne determineranno il destino. Il corpo celeste su cui sono germinati si fa infatti giorno dopo giorno sempre più lontano e con esso la fonte di energia che li tiene in vita. Col tempo il Re è divenuto paranoico e prepotente, la Regina talmente volatile da dover essere sigillata in una spada mentre il Mago osserva malinconico il deterioramento del proprio corpo chiedendosi quando mai finirà questo strazio. E come da tradizione, sarà Cayhun, un ragazzino analfabeta della periferia del regno, a incarnare suo malgrado lo spirito del cambiamento.
Ci troviamo in un mondo non ben descritto, ma che da quei pochi dettagli ricorda una sorta di epoca medioevale. Una foresta maledetta in cui varie leggende si sono susseguite mettendo in guardia dalla pericolosità al suo interno. Ovviamente ciò non durerà a lungo e la curiosità, mista ad una ricerca per fame dovuta ad una carestia piuttosto feroce, porterà un giovane ad avventurarsi fino a trovare la Regina e la spada nella quale era stata imprigionata.
Si alternano alcune voci durante la lettura, ognuna con un suo capitolo, senza entrare tanto nei dettagli ci raccontano qualcosa che ci sembra familiare, di già letto o sentito. Questo vago sentore è dato da come ci presentano il loro mondo, in modo molto confuso e senza approfondire. §
Sappiamo della Regina, che per prima apre la storia raccontandoci di sé da quando finì rinchiusa e segregata nella foresta. Un qualcosa di onirico, molto strano e particolare.
Per poi staccare con Cayhun, che effettivamente è una persona a caso, in un momento a caso, che compie decisioni...a caso! Non è la mente più sveglia e lampante del villaggio, ve ne accorgerete subito dalle sue azioni. Ma comunque sia, si immerge fra questi boschi e fa questo ritrovamento.
Sappiamo della Regina, che per prima apre la storia raccontandoci di sé da quando finì rinchiusa e segregata nella foresta. Un qualcosa di onirico, molto strano e particolare.
Per poi staccare con Cayhun, che effettivamente è una persona a caso, in un momento a caso, che compie decisioni...a caso! Non è la mente più sveglia e lampante del villaggio, ve ne accorgerete subito dalle sue azioni. Ma comunque sia, si immerge fra questi boschi e fa questo ritrovamento.
Comparirà poi il Mago che finalmente ci darà qualche informazione in più su questi regnanti e le stranezze che li circondano, senza però entrare nei dettagli. Poi il Re, e così via finché la storia proseguirà nel tempo, andando avanti di anni e ritrovando i vari personaggi senza saper bene cosa è accaduto ma facendocene un idea da alcuni dettagli.
Un racconto breve, molto sfuggente, non scritto male ma deve piacere lo stile e questa sorta di "nebbia" nella quale sembra avvolto il tutto. Molto particolare, non mi è dispiaciuto leggerlo ma non mi ha neanche conquistato. Peccato.
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