Opinione: Tieni Presente Che, di Chuck Palahniuk


 Il libro che tutti aspettavamo da tempo: un libro che narra i trucchi del mestiere di uno scrittore, ma che è anche un'autobiografia, un romanzo di formazione, una guida galattica per ribelli e aspiranti ribelli, una confessione, un atto di sfida.

A rigore un libro come questo dovrebbe insegnare ai profani i segreti della scrittura creativa ma, se il docente si chiama Chuck Palahniuk, le cose finiscono per non essere mai così semplici come appaiono a prima vista. Da più di vent'anni i libri di Chuck accompagnano legioni di lettori giovani (e nemmeno più tanto giovani) alla scoperta di universi spaventosi, affascinanti, elettrizzanti. La lettura di Fight ClubSoffocareNinna nanna e di altri suoi romanzi è diventata una sorta di rito iniziatico generazionale per un sacco di anime perse alla ricerca di una guida, di una specie di fratello maggiore saggio e matto, capace di raccontarci come funziona il Grande Casino Là Fuori. Tieni presente che è il libro che tutti aspettavamo da tempo: un libro che narra i trucchi del mestiere di uno scrittore, ma che è anche un'autobiografia, un romanzo di formazione, una guida galattica per ribelli e aspiranti ribelli, una confessione, un atto di sfida. Al centro di queste pagine ci sono le storie: come raccontarle ma anche perché e a chi raccontarle. Raccontare storie significa esercitare un potere formidabile, un potere di vita e di morte; significa creare di volta in volta, intorno e dentro a un libro, una comunità di persone che condividono uno smarrimento, una rabbia, una rivolta. Tieni presente che è un "on the road" molto particolare, nel corso del quale ci sfrecciano accanto grandi autori passati e presenti, amici, ricordi, film, romanzi, emozioni, scherzi, disillusioni, e alla fine del quale niente sarà più come prima. Shakespeare diceva che «noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d'un sogno è raccolta la nostra breve vita». Questo libro ci parla proprio di quei sogni, della loro sostanza e delle nostre brevi vite che bruciano di una indomabile inquietudine.

Per gran parte della vita ho evitato di fare il punto sul mio conto in banca, soppesando entrate e uscite. L'esito previsto era troppo deprimente. Scoprire quanto poco fossi riuscito a mettere da parte. Quanto poco avessi raggranellato in anni di vita. Finchè i miei assegni venivano incassati, non mi interessava accertare al centesimo quanto ammontasse la mia povertà. Per la stessa ragione, ho evitato di dedicarmi a un libro sulla scrittura. Non volevo essere messo di fronte a quanto poco avessi da offrire in materia. All'idiota che ero rimasto, dopo tutto questo tempo e tutto questo esercizio.

Finalmente ve ne parlo!
Eh, si, con l'alimentatore defunto ed il pc con autonomia pari a zero, non potevo metter giù l'opinione come si deve, quindi tutto è slittato di quasi una settimana.
Ok, avrei potuto farlo lo stesso, ma da cellulare sarebbe stato un incubo assurdo e ho preferito preservare la mia salute mentale. E salvare il telefono, visto che ho pochissima pazienza con certe cose. 

Ma veniamo a noi!
Quando si parla di Palahniuk (come per King) leggerei qualunque cosa, anche la lista della spesa, ed anche in questo caso non mi ha deluso, anche se è estremamente particolare.
Non è un romanzo, è evidente, quindi potrebbe già rappresentare un ostacolo a prescindere dal suo contenuto, nonostante quest'autore o lo si ama o lo si odia, non credo esistano vie di mezzo.
Quindi è ancora più difficile da trattare, ma fortunatamente è arrivato lo stesso fino a noi, e secondo me merita di essere letto da chiunque apprezzi la follia di Chuck.

Se scriverò questo libro, peccherò di pessimismo. Se sei fermamente intenzionato a diventare uno scrittore, niente di ciò che dirò qui porta Fermarti. Ma se non lo sei, niente di ciò che dirò potrà renderti tale.

É una serie di consigli su come "diventare scrittori", anche se nemmeno lui la metterebbe proprio così.
Un libro che più che essere un manuale racchiude suggerimenti su tanti temi diversi, spesso accompagnati dalla sua esperienza, per farci anche capire come mai spinge in quella direzione, piuttosto che da un'altra parte.
Inutile dire che grazie al suo stile unico e fuori dal comune, riesce a far ridere il lettore molto spesso e a portarlo fra i vari ricordi ed esperienze che ha dovuto passare prima di affermarsi ed avere un nome famoso. Basti pensare che al primo corso di scrittura a cui si era iscritto gli era stato chiesto di "provare altrove" perchè metteva a disagio gli altri partecipanti: ADORO!
Ed è solo un frammento in mezzo a tutto quello che ci racconta, poichè successivamente si trova in un posto folle quanto lui, ma in cui i partecipanti hanno occasione di crescere, ognuno a modo suo. 

La particolarità che lo rende molto scorrevole è l'alternare i consigli che già molto spesso contengono ricordi romanzati, come spiegavo poco sopra; alla rubrica "Una Cartolina Dal Tour", ovvero esperienze assolutamente folli che Chuck ha vissuto negli anni durante le promozioni dei suoi libri.
Da svenimenti, al lancio di arti (finti) autografati, fino ad una giornata assolutamente pessima in cui una sua debolezza gli viene ritorta contro da emerite teste di ca**o (di quest'ultima, se possibile, ho amato Chuck ancora di più e non so come sia riuscito a mantenere la calma, dopo ciò che hanno fatto a lui, e non solo).
Ammetto di essere estremamente invidiosa e spero che prima o poi venga in Italia e di aver la possibilità di incontrarlo dal vivo. Deve essere un'esperienza più unica che rara e che lascia il segno.

[...] gli scrittori devono essere abbastanza svegli da sviluppare un'idea brillante, ma anche abbastanza ottusi da fare ricerche, battere il testo al computer, lavorarci su parecchio, venderlo a un editore, correggere, ricorreggere, rivedere la versione corretta, rileggere le bozze, sorbirsi le intervista e scrivere articoli promozionali, e infine presentarsi in una decina di città e autografare copie per migliaia o decine di migliaia di persone. 

Come consigli sulla scrittura, non mi esprimo. Non sono una scrittrice e non saprei valutare in quel senso. Se mi seguite avrete già notato che do pareri molto personali, di sensazioni più che altro, durante le mie recensioni. Riguardo stile e scrittura...non sono capace. Non ho le conoscenze per farlo come si deve, quindi resto ai margini.
Anche se lo stesso Palahniuk ci dice che sono suggerimenti che potrebbero farci comodo, ma che ognuno poi trova la sua strada alla fin fine.

Fra le cose che lo rendono particolare, c'è l'inserimento di tantissimi nomi (di autori/ici), di opere e frammenti, non solo suoi. Avrebbe potuto fare tutto basandosi sui suoi libri, ma sceglie di ampliare il discorso, anche se per spiegarci alcune delle sue tecniche fa riferimento a frammenti di suoi racconti e romanzi.
Mi è rimasto impresso in particolare un aneddoto sulla pirateria. Non "banalmente" la gente che scarica e legge, ma riguardante una famosa università che "prese" dei saggi scritti da Chuck con dei consigli scritti apposta per un sito (che permetteva l'accesso solo agli utenti registrati e una lettura quindi gratuita), li "rubò" per stamparli e rivenderli agli studenti!
Parlandone con Gaiman, quest'ultimo gli disse di lasciar perdere e vedere in qualche modo il lato positivo: se qualcuno ama l'opera di un autore, alla fine la comprerà lo stesso. Come per l'eroina: il primo assaggio gratis, inizia la dipendenza e poi uno paga. Un paragone folle, ma interessante.
Il tutto poi legato ad un aneddoto capitato durante un firma copie di Chuck, che dimostra quanto l'idiozia umana non abbia limiti. Insomma, ho detto pochissimo, ma potrete intuire il grande fantastico caos che regna in queste pagine, ricchissime di qualunque cosa. 

Non vi avevo ancora accennato al fatto che è libro è ricco di immagini, create dall'artista e tatuatore Toby Linwood apposta per il romanzo, che riproducono citazioni (di altri autori) che Chuck vuole evidenziare, in modo originale e molto ben fatto, in uno stile che definirei Old School. Sarò di parte, visto che adoro la body art, ma è un dettaglio molto carino e particolare, che abbellisce il libro e gli regala qualcosina in più.

Sicuramente credo siano interessanti, spaziano dallo stile, ai consigli riguardo i corsi da poter seguire, e molte altre cose. Anche solo per un confronto, per mettersi in gioco, per tentare di capire qualcosa in più e trovare la propria strada, magari riuscendo a capire quel frammento che mancava. 

Se siete fan di Palahniuk non potete perdervelo.
É stupendo: auto-ironico, divertente, folle, caotico,...Insomma, è sempre lui e si riconosce.
Non è un "banale" manuale che spiega la grammatica, o lo stile, o...altro, diciamo.
(Alt. Non voglio assolutamente sminuire libri del genere, sia chiaro! Solo credo facciano parte di altre categorie e non vanno mescolati).

Grazie alla Mondadori che mi ha dato la possibilità di leggerlo. 

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