Opinione: Dopo Cinquecento Anni, di Valentina Capaldi

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 La storia ha inizio nei primi anni del Cinquecento e ruota attorno a Rakgat e Tighe, i protagonisti principali del romanzo. Il primo è un demone privato dei suoi poteri dalla vendetta di una strega e condannato a vagare per sempre sulla Terra con il corpo di un essere umano; il secondo invece è un ragazzo tramutato, da un'altra strega, in un nano gobbo e deforme. I due stringono un patto per aiutarsi l'un l'altro a spezzare i rispettivi incantesimi. Dopo essersi vendicati delle streghe, abbandonano la cittadina inglese dove si trovano per andare alla ricerca del Guardiano, il demone che potrà ridare a Rakgat i suoi poteri. Aiutati da Coemgen, uno strano demone con la capacità di mutare forma e ossessionato dalla bellezza, i due giungeranno fino all'America Latina, nella terra dei Mexicas. Purtroppo la loro ricerca si rivela infruttuosa e cinquecento anni dopo gli stanno ancora dando la caccia. Ma alcune cose sono cambiate in tutto questo tempo e la natura demoniaca di Rakgat comincia a vacillare. Infatti, quando lui e Tighe trovano una neonata in una chiesa, il demone decide di tenerla con sé.

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Lo ammetto, non sapevo bene cosa aspettarmi all'inizio del libro. La trama sembrava originale, ma tante poi ti fregano e ti trovi a leggere qualcosa di noioso, scontato e prevedibile.
Ma devo ammettere che questo libro mi ha sorpreso. È davvero molto bello!
Come dicevo all'inizio ero incerta, la storia si presentava interessante ma ero piuttosto vigile, pronta al punto in cui avrei letto per dovere e non piacere. Pagina dopo pagina invece mi ha catturato, portandomi in questo mondo creato da Valentina che mi è piaciuto sempre di più.
Una storia che nasce nel 1508 in Inghilterra, un epoca in cui demoni e streghe si aggiravano nella notte. I primi a caccia di umani e le seconde, in questa storia, pronte a vendicarsi di tali omicidi con punizioni esemplari. Rakgat infatti viene invocato e con l'inganno tramutato in un essere umano immortale, la peggior punizione per un demone, sopratutto del suo rango. L'unica cosa a tradirlo saranno gli occhi, gelidi, come chi li porta. Accecato dalla voglia di vendicarsi, decide di dar la caccia a queste donne che lo hanno catturato, e durante una discussione incontra per caso un essere gobbo, piccolo e deforme: Tighe che, come lui, è stato maledetto da quelle donne perché voleva denunciarle alla chiesa. L'unica cosa che desidera è tornare umano e mortale, così questi due improbabili alleati fanno un patto: trovare il demone custode delle chiavi per aprire il passaggio agli Inferi, cosicché Ragkat possa riacquistare la sua forma e, per i servigi resi, trasformerebbe Tighe di nuovo in umano.
Una bella premessa che, lo so, detta così sembra caotica, ma fidatevi leggerla rende molto di più....ed è solo l'inizio!
La particolarità è nel modo in cui il mondo viene raccontato attraverso gli occhi del demone, che non ha mai rivolto attenzione al mondo umano. Ogni cosa gli è nuova e viene mostrata senza appesantire la storia, anzi arricchendola. Tighe è la sua coscienza, se vogliamo, la voce della ragione. Molto intelligente e di cuore, sarà utile al suo padrone in tantissime occasioni. Insieme a loro e ad un altro demone, piuttosto simpatico e sveglio, ci troveremo a viaggiare per l'Europa e in altri luoghi alla ricerca di questo Custode.
Un libro piacevole, dalla trama originale e i personaggi interessanti.
Un bel fantasy che sa distaccarsi dagli altri e raccontare qualcosa di nuovo.

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