Opinione: La Randagia, di Valeria Montaldi

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1494. Nella vecchia casupola annidata fra i boschi di Machod, vive, sola, Britta da Johannes, una giovane, bellissima donna. Sebbene siano in molti a ricevere beneficio dai suoi rimedi erboristici, Britta suscita paura. La sua solitudine è alleviata dal legame, appassionato e furtivo, con il figlio del castellano. Quando un doloroso avvenimento mette fine alla loro storia d'amore, per Britta comincia una terribile discesa all'inferno. Maldicenze e calunnie si accumulano contro di lei, fino ad arrivare alle orecchie dell'inquisitore. Il giudizio finale è inappellabile: Britta è una strega e il suo destino è il rogo.
2014. È un gelido mattino di novembre quando Barbara Pallavicini, studiosa di medievistica, raggiunge le rovine del castello di Saint Jacques aux Bois. Lì troverà l'ultimo tassello della sua ricerca, l'iscrizione lasciata da una donna condannata per stregoneria. Nella penombra del sotterraneo, gli occhi di Barbara incontrano quelli spenti di un cadavere. Atterrita, chiama i carabinieri. Giovanni Randisi, maresciallo del Comando di Aosta, identifica la vittima: è una ragazza del luogo, ossessionata da storie di demoni e malefici. Le indagini, in lotta contro il tempo, diventano ancora più affannose quando si viene a sapere che la migliore amica della vittima è misteriosamente scomparsa. Perché una ragazza dedita all'occulto è stata uccisa fra le stesse mura che cinquecento anni prima avevano imprigionato una strega? E se la soluzione dell'enigma affondasse le radici proprio in quel lontano passato?


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La storia si divide tra presente e passato, più precisamente tra il 1494 e il 2014.
Nel passato una giovane donna, Britta, viene accusata di stregoneria da chi aveva aiutato fino a poco prima, spesso solo per ripicca, non avendo ottenuto esattamente ciò che voleva.
Erborista abbastanza talentuosa, è sempre disponibile ad aiutare il prossimo, ma abita sola in mezzo ad un bosco, con unico compagno un lupo, cosa che la rende vittima di maldicenze che raggiungono l’apice quando il suo amante, un nobile del luogo, muore misteriosamente e la colpa viene data a lei. Il suo destino sembra segnato anche dalle accuse dei compaesani: è una strega e non merita di vivere…


Intramezzata a questa vicenda, nel nostro presente, Barbara, una giovane studiosa che cerca nelle rovine del castello di Saint Jacques aux Bois le tracce di Britta, ovvero un iscrizione che la donna avrebbe lasciato ai posteri. Ma invece di questo, non appena mette piede nei sotterranei, si trova di fronte un cadavere di una giovane donna. Da qui inizieranno le ricerche di Giovanni Randisi, maresciallo del Comando di Aosta che, tra stregoneria e realtà, si troverà a fare i conti con la vita “bizzarra” della giovane del luogo e le voci che la dipingono come una pazza ossessionata da demoni e malefici. A complicare il tutto la scomparsa della migliore amica della vittima creerà pressione agli agenti, che dovranno capire in fretta cosa hanno tra le mani: rapimento? Un serial killer? O altro?
Pochi indizi e fin troppe voci di paese che, scavando, sembrano far riaffiorare il passato e la vita di Britta.


Un libro interessante e noioso allo stesso tempo.
Ho amato la storia di Britta, ambientata in quell’epoca oscura in cui se eri una donna potevi correre il rischio di esser bollata(uccisa) per strega solo per voci maligne. Raccontato in modo interessante, ricco di dettagli, regala la storia di questa giovane, da quando la sua vita è stata stravolta.
Nel frattempo avremo a che fare con le indagini dei carabinieri, più lente e noiosette, visto che ci sono pochissimi indizi a riguardo dell’omicidio e tutto punta sulla vecchia storia della stregoneria.
Ho faticato ad empatizzare con questi personaggi e ad ingranare la storia, molto più tecnica. Tra interrogatori e ricerche tra scaffali polverosi della biblioteca, le voci sulla stregoneria non si placano. Anzi, alcuni fatti durante la lettura sembrano suggerire una svolta “magica” alla vicenda…

Un libro alla fine piacevole e, nonostante alcune difficoltà iniziali, scorrevole. Scritto molto bene, si chiude non con una svolta ma neanche con una sorpresa; è qualcosa che si può sospettare e che lentamente si intuisce da soli.
Un caso basato più su interrogatori, voci di paese, che su prove vere e proprie alla CSI.
Se volete un romanzo del genere, avete sbagliato libro.
Questo sembra un giallo alla vecchia maniera, se non fosse per la storia di Britta e ciò che regala al lettore.
Se vi piacciono i libri storici, le streghe, ma anche il thriller, leggetelo, ha tutti gli elementi che potrebbero catturarvi fino alla fine.



Questo libro l'ho letto grazie alla collaborazione con ThrillerNord.
Potete trovare la mia opinione (insieme a molte altre) su questa piattaforma. 

1 commento:

  1. Tengo d'occhio questo libro da un po' e ho approfittato pochi giorni fa di uno sconto feltrinelli per acquistarlo, aspetto che arrivi. Mi dispiace non ti abbia convinta totalmente, però da come lo descrivi mi sembra un libro vicino ai miei gusti. Lo spero! :D

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