Opinione: Macerie Prime, di Zerocalcare

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Secco fa l'insegnante. Cinghiale si sposa. Le cose cambiano, velocemente. Nel suo libro più corale a oggi, Zerocalcare racconta la difficoltà di crescere, di scoprire il proprio ruolo nella società, di non perdere i legami che contano. "Macerie prime" ha un cast che attinge a tutti i libri precedenti dell'autore di Rebibbia, ne aggiunge di nuovi, e calibra con cura la distanza tra di loro, in una storia densa di simbolismi. "Macerie prime" è una storia su cosa ci rende umani. Sulle cose che, per quanto siano messe a dura prova dalla vita, dobbiamo proteggere a ogni costo. Un libro in cui un cast allargato rispetto al tipico narrare di Zerocalcare si confronta che le fragili realtà che, appena qualche anno prima, erano i loro sogni per il futuro. È una storia che è stata pensata per essere letta in due atti, e per questo non sarà mai pubblicata in volume unico.

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Perché sto adorando Zerocalcare ma non riesco a parlarvene?!
Giuro, ogni volta che compro qualcosa di suo lo divoro e, anche se magari non subito colgo tutto, piano piano si fanno strada tante piccole cosettine che mi fanno apprezzare sempre di più i suoi lavori. Ma il mio ostacolo: come diamine ne parlo a voi?
Quando ci penso mi si azzera ogni neurone e produco un suono quasi zen "Ehmmmmmm".
Perché la bravura di Zerocalcare è parlare di cose intelligenti e che fanno riflettere in modo divertente ed alla portata di tutti, soprattutto chi non si è mai sentito proprio a suo agio con il mondo esterno riesce ad immedesimarsi in molte scenette, pensando "Ca**o, allora non sono proprio così solo/disperato/alieno/..." (le parolacce sono mie, sono molto 'fine', ma sullo scritto mi censuro).

Anche in questo nuovo "frammento" (si, non storia, perché sono spaccati di realtà quotidiana, qualcosa che non può esser banalmente descritta come "storia") ci troviamo a che fare con problemi che, chi si avvicina ai 30 o li supera, si trova ad affrontare sempre più spesso.
Lavoro, Amore,...e la Crescita.

In pratica sono diventato bravissimo a sbagliare da solo.
Lo posso insegnà ai Master.
Però ogni tanto mi serve ancora chiedere agli altri.
Forse perché c'ho paura che sennò senza accorgermene divento proprio un'altra cosa.
Troppo lontana da come mi sembrava giusto essere.

Il tutto inizia con Calcare che sta andando al matrimonio del suo amico Cinghiale (se già lo seguite sapete che nomi e a volte i disegni sono frutto di fantasia per distorcere la realtà e lasciare mistero intorno a certe figure) e durante il viaggio lo vediamo contattato continuamente da gente per vari motivi per chiedergli aiuto. Una cosa che risveglia la coscienza, o per meglio dire Il Tribunale Della Santa Inquisizione Degli Affari Interni alla Coscienza, che lo obbliga a dire sempre di SI, nonostante abbia tre paletti indelebili e anche che ciò gli provochi leggeri fastidi (vedi foto appena sopra).



Una volta arrivato si pone, come tanti, domande sul matrimonio. Perché pubblicizzarlo così tanto, insomma: fare qualcosa di semplice e modesto, no?! Ovviamente tanta ironia, perché chiunque è sempre contento di partecipare alle gioie degli amici.
E questo porta ad altre riflessioni (una esilarante, ma non ve la dico ne ve la mostro), tra cui le solite domande a cui parenti (molesti) torturano chiunque per anni ed anni ed anni, che ormai ti si infilano nel cervello e non se ne escono più, anche se le ripetono. Ad. Ogni. Singola. Occasione.
Ma andiamo avanti.



Perché è l'occasione per rivedere gli amici storici, quelli che non si vedevano da tempo e di cui si sente la mancanza...





...anche se come i licaoni (o qualche animale simile) viene allontanato dal "branco" perché devono riabituarsi alla sua presenza. Ma in tutto questo si percepisce comunque amicizia vera, qualcosa che va oltre certe manifestazioni tutta apparenza. Sono fantastici nel parlare senza filtri, anche perché dovrebbe esser così: chi ti è amico davvero non ha paura di parlare in sincerità .
Ho adorato questa tavola (a sinistra).
Banale forse, semplice, ma bella.

"Vabbè, non è cambiato niente.
Ma poi che doveva cambià?
Noi questo siamo"



Calcare intanto ci fa una panoramica del gruppo, per chi (come me) ancora non ha recuperato tutti i precedenti volumi e non conosce i suoi amici. Dopodiché arriva la richiesta: "Stiamo partecipando ad un bando, Calcà. Ci serve la tua disponibilità". Nonostante le perplessità e i vari tentativi di tirarsi fuori, viene messo alle strette da una semplice frase, detta da una ragazza non proprio del loro gruppo.
"Anche loro si saranno presi cura di te, no?"
Ed è fragato!


La sera, parlando con Cinghiale scopre che presto avrà pure un figlio, e questo presenta uno dei vari demoni che incontreremo durante la lettura:
Arnath, il demone dell'irreversibile.
E questo apre un'altra parentesi seria, ovvero avere dei figli. Una grande responsabilità che (secondo tanti) ti fa diventare adulto.
Se ne parlerà anche più avanti quando Natja ammette di pensare al suo futuro e di desiderare un bambino, oltre che la sua relazione cresca finalmente.


E dopo quella piccola parentesi, Calcare si prende un momento per bloccare il tutto e chiarire le sue idee, visto che basta pochissimo per travisare il tutto e trasformare un banale "Natja vuole un figlio" ad un sotto testo del tutto inventato.

Giuro, sono scoppiata a ridere quando ho visto questo pezzo: Geniale!!!
Comunque, c'è il matrimonio e dopo si danno tutti appuntamento da Calcare per creare questo Bando, ma questa occasione darà voce ad altri problemi, come appunto già dicevo Nadja che vuole crescere nella relazione con Deprecabile ed avere (magari) pure un figlio; il lavoro, in quanto Secco è diventato insegnante, mentre Sarah, che lo desiderava fin da quando era piccola, è impantanata in un lavoro orribile e non riesce ad uscirne.

Questo porta all'uscita di un altro demone: Rosikoth, il demone dell'ingiustizia percepita. 
Credo che tutti prima o poi lo abbiamo conosciuto.




 

   A cui poi seguirà anche l'Haccollo, il demone dello spolpamento.
Ovvero, quando non si sa dire di no e si rimane intrappolati tra troppe cose da fare, che ti restano attaccate fino a portarsi via pezzettini di te.



Come, dove, quando,...appaiono e cosa fanno dovrete scoprirlo leggendo però.



Ovviamente il tutto va avanti, si sviluppa molto meglio, queste sono solo alcune tematiche, dei frammenti del lavoro di Zerocalcare sparsi per cercare di incuriosirvi; offre molti spunti per pensare, perché crescere sembra sempre facile visto da fuori, ma quando ti ci trovi in mezzo, a certe età, ti senti intrappolato da certe convenzioni sociali e da ciò che "dovresti fare", da certe mosse che tutti si aspettano che tu faccia; e puoi essere forte quanto vuoi, ma senza qualcuno accanto è difficile resistere. Eppure, anche certi legami devono passare delle prove, per crescere o, nei casi peggiori, per aver superato anche quelli.

Una lettura divertente, ironica, che fa riflettere, che fa ridere, che regala un oretta ( o più, dipende se diete divoratori) di stacco dal mondo, prima di doverci ritornare, con qualcosa in più che ti ronzerà nella mente per un bel po' di tempo.
Ovviamente consigliatissimo!
Anche se non avete letto i precedenti, lo potrete apprezzare. L'unico effetto collaterale è che potrebbe piacervi tanto da dover poi comprare ciò che ha già pubblicato per leggere tutto quello scritto/disegnato da Zerocalcare.

Wow!
Sono riuscita a parlarne (ed anche troppo forse).
Ma...ora devo aspettare fino a Maggio per il seguito.
Ok che, rispetto a tanti altri, l'ho letto solo ora e aspetto meno, eppure voglio sapere come va avanti la storia e capire come il tutto si collega, perché ci sono tanti vuoti e tante domande irrisolte.
Maggio arriva presto!!!



Riguardo le foto messe, alcune sono state fatte da me, altre sono prese online.
Spero di non aver infranto qualche copyright i simili, perché non era assolutamente mia intenzione.
Preferivo chiarirlo.

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