Opinione: Sharp objects, di Gillian Flynn

 
Otto anni dopo essere andata via da Wind Gap, la cittadina soffocante in cui è nata e cresciuta, Camille Preaker lascia Chicago per tornare in quel minuscolo avamposto cattolico del Missouri battista, luogo sperso nel nulla, dove la gente si illude di sapere come stare al mondo. È il giornale per cui lavora a spedirla laggiù, in seguito alla scomparsa della piccola Natalie Keene. Caso che somiglia a quello di un'altra bambina svanita nel nulla poco tempo prima, ricomparsa il giorno dopo nel letto di un torrente, strangolata. Aveva solo nove anni.Anche il cadavere di Natalie viene rinvenuto ben presto e la comunità di Wind Gap deve arrendersi all'evidenza: la mano che si è abbattuta con brutale meticolosità sulle due bambine è la stessa. A rivelarlo è un unico, macabro dettaglio. Con caparbietà, Camille porta avanti la propria indagine sfidando le rigide norme sociali di una cittadina bigotta e pettegola, ma soprattutto è costretta ad affrontare la madre, una donna fredda e manipolatrice, ammirata dai vicini e temuta dentro casa, da cui era fuggita ancora ragazza. L'inchiesta si gonfia come un fiume in piena e Camille non è più in grado di tenere a freno i ricordi e il male che contengono. Sofisticato thriller psicologico dal ritmo pulsante, il romanzo di Gillian Flynn indaga i risvolti oscuri delle relazioni tra sorelle, madri e figlie e mette in scena una figura femminile che attraversa l'inferno con occhi nuovi, sorprendente protagonista – così il Guardian – di "un viaggio indimenticabile, gelido e illuminante".            
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Questo volume me l'aveva consigliato un'amica, suggerendomi di guardare anche la SerieTv omonima uscita da poco.
(Piccola parentesi: questa è una ristampa, è uscito circa un 10 anni fa col titolo "Sulla Pelle"; ma vista la serie, capisco i motivi di questo nuovo lancio. )
Visto che lei conosce i miei gusti, vado a leggere la trama e mi conquista subito....peccato solo quella.

Avevo già detto di Flynn L'Amore Bugiardo che ricordo appena, poiché non mi aveva lasciato nulla di ché come lettura. Però si da sempre un'altra occasione, visto che non era stato proprio un'oscenità mi sono buttata. Eh...invece mi sa che quest'autrice non fa proprio per me.

La storia è raccontata sempre dal punto di vista di Camille, una giovane donna che scrive per un giornale non troppo popolare a Chicago. Scappata dalla sua città natale Wind Gap appena ne ha avuto la possibilità, vive una vita piuttosto normale, finché la scomparsa di una ragazzina (che ricorda a tutti un omicidio avvenuto un anno prima) non la riporta in quella piccola cittadina per indagare e procurare al suo capo qualche buon articolo.
Così si ritrova a dover tornare a casa dalla madre (che odia, presentandosi senza un minimo preavviso), il padrigno e la sorellastra che si era lasciati alle spalle. Capiremo presto perché tutto questo astio: la madre fredda, manipolatrice e insensibile verso le figlie che paragona sempre alla sua secondogenita, purtroppo morta da giovane; il padrigno distaccato con la quale è cresciuta e che non la considera nemmeno come una figlia, a malapena come un essere che vaga per la sua casa; la sorellastra dalla doppia faccia, dentro casa un piccolo angioletto e fuori dalle mura la ragazza più popolare, più stronza ed acida della scuola.

Inutile dire che ci staranno tutti e tre ampliamente antipatici fin dalla prima apparizione. Eppure restano quasi abbozzati, non si capisce bene cosa abbiano fatto o ricevuto per essere così come sono. Si, qualche dettaglio in più sulla madre e la "sorellina" lo avremo, ma sempre superficiale e a volte troppo forzato. Non sono credibili.
Non che Camille sia migliore! Mi spiace, ma quando si inizia a delineare la sua personalità e il suo passato, ci si chiederà quanto sia "normale" rispetto all'altra parte della famiglia.

Forse uno dei punti "al centro di tutto", non riuscito in questo caso (a mio parere) e ormai diventato cliché, è "la cittadina", ovvero un luogo dove tutti sanno tutto di tutti, sparlano allegramente, ma se sei l'oggetto delle critiche non lo saprai mai; dove l'ottusità delle forze dell'ordine la fa da padrona; dove questo luogo sembra incantato e felice, eppure abbonda di cattiveria (soprattutto fra i giovani...e gli adulti non vedono mai niente)...Noioso, noioso, noioso!
Sono cose sentite e lette mille volte, che se non vengono riproposte con una storia che regga fanno colare tutto a picco, e non si riesce nemmeno volendolo ad empatizzare con i vari personaggi.

L'autrice ha aggiunto alcuni dettagli "strappalacrime" alla storia della protagonista (sorella morta, madre fredda,...), ma neanche con questi espedienti riesce a darle spessore. L'ho detestata profondamente, un personaggio che poteva avere potenziale, come la storia, buttato via.

La narrazione è lentissima. Pagine e pagine di concetti per rafforzare lo stereotipo "cittadina", che si potevano evitare. Scene di "sorellanza" assurde, dove non si capisce chi sia la persona matura fra le due. Una madre manipolatrice che tiene in mano la cittadina come neanche il Padrino potrebbe fare (basta una sua parola, giuro, e tutti cambiano atteggiamento). Altri personaggi che gireranno attorno a lei appena accennati e spesso sempre un po' stereotipati.
Il tutto si chiude in pochissime pagine conclusive, dove tutto viene a galla allo stesso momento senza un briciolo di approfondimento, lasciandoti con la voglia di lanciar via il volume per il nervoso.

Davvero delusa!
Un idea che poteva essere geniale, sprecata totalmente.
Spero vivamente che la serie sia più bella di questo volume, ma per ora non ho intenzione di guardarla minimamente.
Se volete leggerlo perché lo stile di Flynn vi piace, potete provare, questa è la mia opinione (e mi sono trattenuta, poiché alcune scene sono irreali, ma non voglio fare Spoiler).
A voi la scelta....

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