Blogtour: Il Regno Di Rame (Daevabad 2), di S.A. Chakraborty - 5 Motivi per Leggere la Serie


Benvenuti in questa tappa in cui vi darò 5 motivi per leggere questi primi due volumi di questa trilogia decisamente particolare e di cui sono molto curiosa di scoprire come andrà a finire. 
Prima di tutto, la trama: 
La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell’abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere. Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù. Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo. Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l’intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.

Ammetto che è stato "difficile" affrontare questa tappa. Non mi era mai capitata ed è stato interessante ritrovarmi a scegliere 5 motivi specifici su cui concentrarmi per consigliarvi queste letture, ovviamente cercando di essere il più possibile Spoiler Free: 

Ambientazione
Ci troviamo in un romanzo ambientato in medioriente. 
La storia nel primo romanzo inizia al Cairo, dove la nostra protagonista sopravvive prima di imbattersi in Dara e andare a Daevabad.
Un atmosfera molto orientale anche se, lo ammetto, non sono così sicura di dove stia il confine fra la realtà e il romanzato. Me ne intendo pochissimo e non so quanto sia fedele a certe realtà (come potrebbero esserlo molti altri fantasy ambientati in occidente). 
Però è bello ritrovarsi in una storia che stacca dai (nostri) soliti canoni e ci porta in un mondo, sostanzialmente, diverso.
Fortunatamente non si scende troppo spesso in descrizioni lunghe e dettagliate che potrebbero appesantire la lettura, ma con questo non sto dicendo che venga abbozzata o trascurata, anzi tramite frammenti sparsi riesce ad evocare un quadro mentale di questa città, riuscendo a portare il lettore fra le strade più povere fino al palazzo del Re, riuscendo ad immergerci in quest'atmosfera davvero molto particolare e che è difficile da trovare nelle pagine di un romanzo fantasy (famoso e quindi facile da reperire). 


I personaggi magici che lo popolano
Come già dicevo, è bello staccarsi dai soliti romanzi coi soliti personaggi con ruoli triti e ritriti.
Qui abbiamo molte figure che si ricollegano alla mitologia orientale, principalmente alla figura dei Jinn o geni, come tradotti da noi.
I Jinn "puri" e semplici sono creature magiche; ci sono i Daeva, legati al fuoco e maledetti da Solimano che ha tolto loro il potere originario; ci sono i Marid, legati all'acqua e che si scopriranno molto meglio nel secondo volume; gli Ifrit, che insieme ai Daeva sono stati declassati all'ultimo gradino sociale (anche perchè al governo ci sono i Jinn); e aggiungerei anche i Nahid, una stirpe di guaritori magici  precedentemente al governo ed ormai quasi estinta. 
Ne compariranno altri, ma non voglio ridurre il tutto ad una lista. 
Li conoscerete durante la lettura.


Spunti di riflessione
È una serie fantasy, ambientata in un regno magico e popolato di creature (appunto) magiche. Ma non è tutto qui. Ci sono moltissime situazioni che portano a riflettere oltre la magia.
Dal classismo, poiché la società è divisa per "razze" (jinn, daeva,...) ed è molto crudele con le classi ritenute inferiori, portando anche a punizioni decisamente inaccettabili ed insensate per mantenere il "potere" e la superiorità.
Il potere, molto rappresentato dal Re di Daevabad. Come troppi regnanti decide cosa sia giusto e cosa no, riscrivendo le regole a piacimento. Ce ne renderemo conto già nel primo romanzo, ma nel secondo vedremo in effettivo tutto ciò cosa comporta nella vita dei protagonisti e come questo enorme potere possa controllarne le gesta, sotto minacce (più o meno dirette), ai vari personaggi che gli stanno intorno.
Ma non sarà il solo ad aver pregiudizi ed applicare discriminazioni.
Compare anche del fanatismo religioso, che resta più sottile ma ben presente, e che va a braccetto con la divisione sociale che spacca la città. 
Insomma, tante tematiche (ancora ahimè attuali) che portano a riflettere. 


Trama e Protagonisti
Ammetto che mi sta sorprendendo.
Decisamente originale, dalla scelta dei personaggi, all'ambientazione, agli eventi che smuovono la storia, nel bene o nel male. 
I protagonisti sono molto diversi fra di loro
Fra le principali voci narranti abbiamo Nahri (una giovane donna cresciuta fra gli umani, che scopre di essere "altro" e viene portata a Daevabad, lanciata in un luogo che non conosce, ritrovandosi a doversi districare fra la nobiltà e leggi, anche sociali, assurde), 
Dara (un Deava che viene "chiamato" da Nahri e le farà da guardia del corpo, portandola a Daevabad; con un passato misterioso alle spalle) 
e Ali (uno dei figli del sovrano, una persona estremamente ligia e religiosa, testarda ed impulsiva, che vuole trovare un modo per render reali i suoi ideali di uguaglianza e pace, questione piuttosto ardua).
Loro i principali, ma attraverso i loro occhi ne scopriremo molti altri e ci affezioneremo anche a loro, oppure li odieremo a seconda delle scelte e delle decisioni che prenderanno.
La trama all'apparenza può sembrare un po' qualcosa di già letto (una giovane che scopre di non essere una banale umana, un bad boy di turno, l'immancabile tira e molla amoroso, e così via), eppure l'autrice riesce a far prendere una piega non così prevedibile al tutto, mescolando abilmente gli elementi che ho già detto sopra; unendo anche uno scorrere del tempo non proprio lineare (spesso passano giorni, settimane, mesi fra i capitoli; oppure anni, fra il primo ed il secondo romanzo), ne esce qualcosa di molto interessante. 


Scrittura
Nel complesso due romanzi piuttosto scorrevoli, che si muovono fra politica, religione e problemi sociali della città, contro cui i vari protagonisti e vari personaggi, per varie ragioni si trovano a doversi scontrare.
Temi non proprio leggeri, che non incentrano tutto sulla magia e i vari poteri, ma ne fanno un contorno per raccontare una storia molto più ampia e complessa; però resi bene, permettendo al lettore di sentirsi in questa atmosfera orientale, riuscendo ad entrare nella vicenda ed empatizzare coi vari personaggi.
Infatti se si togliesse la sfera magica, il tutto riuscirebbe comunque a funzionare tranquillamente. 
L'autrice ha fatto una scelta davvero rischiosa ma interessante; sicuramente non è un romanzo per tutti, c'è chi vorrebbe qualcosa di più veloce e leggero, e chi invece qualcosa di molto più ricco. 
Ma personalmente come scrittura la trovo piacevole, ha un giusto mix fra spiegazioni (che non possono mancare in un mondo così nuovo), avventura e relazioni (sia positive, come amicizia, che negative, come certi rapporti decisamente molto più conflittuali). 


Spero di avervi incuriosito. 
Vi consiglio di passare anche dalle altre bookblogger che hanno partecipato all'evento, trovate qui sotto il calendario. 

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