Opinione: Eros Ehilia Agape, di Rachel Swirsky



Eros, Philia, Agape sono tre termini con cui l'antico greco definiva l'amore nelle sue diverse declinazioni. "Eros Philia Agape" è il titolo perfetto per questa novella di Rachel Swirsky che pone al centro del racconto la relazione tra Adriana, giovane donna di successo con qualche trauma alle spalle, e Lucian, il suo compagno robot. In un domani in cui è facile riconoscersi, l'autrice affronta con una sensibilità unica il confronto tra essere umano e intelligenza artificiale, e lo fa da un punto di vista originale e particolarmente brillante. Rachel Swirsky mette a fuoco l'evoluzione di un percorso emotivo e racconta i rapporti famigliari con una prosa ricca e suggestiva, affascinando il lettore con il dilemma che costituisce il cuore del racconto.

Un piccolo racconto che non so quanto mi abbia convinto, nonostante mi abbia lasciato qualcosa perché ogni tanto ci ripenso e alcuni frammenti mi sono rimasti addosso. Lo ammetto, la copertina mi ha rapito subito. Il titolo e la trama, poi, promettevano molto bene. Però manca qualcosa. Ma non capisco se nelle pagine o in me, per comprendere meglio ciò che viene raccontato. La storia è abbastanza particolare e familiare allo stesso tempo. Tematiche già "lette\viste" qui presentate attraverso gli occhi di Adriana e Lucian, dando il tocco personale della loro relazione.Scopriremo poco, intuendolo più che altro, riguardo questa coppia così particolare. Adriana è piuttosto giovane, ricca, intelligente, ma sola da tutta la vita (durante le pagine si capirà come mai), e decide di farsi costruire un robot per starle accanto, ma nemmeno lei si sarebbe mai immaginata di innamorarsene. Un dettaglio interessante è che Lucian, la sua personalità e mente, si plasmano durante le prime settimane passate insieme. Non viene creato e mandato come "fidanzato perfetto". Ha una sorta di "nascita" quando viene, diciamo, acceso per la prima volta, e in poco impara e "cresce" mentalmente.
Ma cos'ha di così particolare per cui merita di essere letto?

Ci troviamo davanti ad un Lucian in crisi d'identità, che si domanda chi sia davvero, in particolare cosa sia l'amore ed il possesso, e cosa li distingua. Poiché è qualcosa che si è insinuato da tempo nella sua mente e non riesce a capire la differenza.

Fra lui e Adriana c'è amore vero? Oppure lui è "suo"? E lei cos'è davvero per lui?

Davvero, vi ho buttato alcune domande che non vengono proprio pronunciate apertamente ma fanno da sfondo ai pensieri di Lucian, sia nel presente che nei ricordi che rievoca durante le riflessioni.

Una lettura breve, frammentata, infatti storia non è lineare, ci troviamo a zizzagare fra ricordi più o meno recenti della loro lunga relazione.
Come in lampo in cui dobbiamo vedere il più possibile prima che la luce finisca e torni in buio. Tanti temi che circondano il racconto appena accennati, che avrebbero meritato più spazio, ma probabilmente avrebbero creato qualcosa di totalmente diverso.

Quindi, come tiro le somme?
Scritto bene, tematiche interessanti, domande molto complesse a cui rispondere, frammenti di vita che ti strappano il cuore (Fuoco, capirete se lo leggerete). Però il tutto troppo rapido, troppo saltellante fra i vari POV e salti temporali.

Insomma, così strano che meriterebbe di esser letto, ma forse non adatto a tutti.


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