«Cosa significa sentirsi a casa nel mondo? Natsuki, la protagonista di questo sorprendente romanzo, non lo sa: fin da piccola è convinta di essere stata contattata dagli alieni, che la porteranno via da una vita nella piccola borghesia giapponese segnata dalla crudeltà... Murata parte da un'idea infantile e la porta avanti con fervore immaginativo, mostrando brillantemente l'ottusità e l'arbitrarietà delle convenzioni.» – The New Yorker
Natsuki è stata incaricata dal peluche Piyut di salvare la Terra. Può trasformarsi grazie a un portacipria e una bacchetta e compiere magie, che però gli adulti non sembrano capire: dopo averla sorpresa a fare sesso con il cuginetto Yū le impediscono di rivederlo, e quando racconta che il Professor Igasakile propone cose strane, non viene creduta. Natsuki si domanda se un giorno le faranno il lavaggio del cervello per far sì che si attenga alla loro strana normalità... O forse è lei a vederla strana, arrivando dal pianeta Poapipinpobopia? Né lei né il marito capiscono per quale motivo gli abitanti che popolano la terra debbano sentire il bisogno di creare regole e avere figli. Ai loro occhi sono solo animali costretti da quell’enorme fabbrica che è la società a funzionare come strumenti di lavoro e di riproduzione, vivendo in nidi che chiamano case. Decidono quindi di lasciare tutto per andare a vivere ad Akishina, nella vecchia casa di famiglia di Natsuki, dove incontrano Yū e cominciano un’improbabile convivenza a tre che infrange ogni confine…
Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe.
Davvero finisce così?
Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere.
Facciamo un passo indietro.
Sicuramente l'autrice sa scrivere. I Terrestri è un romanzo che ti trasporta lungo la storia folle, confusa e assurda (ma realistica) che narra.
Si, ci sono parecchi Trigger Warning che fanno capolino qua e là nel testo, ma parlarne sarebbe un enorme spoiler quindi non voglio svelare nulla (comunque dalla trama se ne intuiscono parecchie).
So che tantissime persone ne sono uscite sconvolte. Personalmente, a parte una scena, non mi hanno toccato minimamente. Anche il famoso ultimo capitolo è stato un "tutto qui?". (Questo per darvi un idea di come funziono e quindi come prendere la mia opinione)
La storia saltella avanti e indietro nel tempo, parlandoci di Natsuki prendendo un frammento della sua infanzia per poi portarci vent'anni dopo, altalenando queste linee temporali per farci capire cosa successe e cosa sta succedendo nella sua vita.
Natsuki è una ragazzina intelligente, ma con una famiglia oscena. La madre non perde occasione per distruggerla in favore della sorella, quest'ultima un concentrato di insicurezze ma soprattutto pestare un cactus a piede nudo è meglio che imbattersi in lei (e la madre), e il padre praticamente inutile, fa presenza fisica e stop. Questo giusto un accenno, conoscendoli questa breve presentazione li rende simpatici.
Ogni anno vanno a trovare i nonni ad Akishina, insieme a tutto il resto della famiglia, e lì in particolare c'è Yu un cugino con cui ha legato moltissimo, perché entrambi hanno dei segreti che hanno condiviso fra loro, rendendoli più uniti che mai. Lei infatti gli racconta che si è imbattuta in Piyut, un alieno (ora sotto forma di peluche) del pianeta Poapipinpobopia (se non sapete come si pronuncia, benvenuti nel club!), che le ha dato la missione di salvare la terra.
La ragazzina infatti ora ha dei poteri magici grazie a Piyut, ma ciò non le rende la vita più semplice. Infatti nella sua scuola un insegnante ha atteggiamenti decisamente molesti nei sui confronti, e quando lei tenta finalmente di parlarne nessuno le crede. Anzi, viene derisa.
Per tentare di "salvarsi", finisce per fare qualcosa che porterà la famiglia a separarsi per sempre, lasciando su di lei un marchio indelebile.
Ma nemmeno da adulta le cose le vanno meglio. Nonostante si sia sposata, la fabbrica(/la società) pretende che si omologhi ancora di più, e ne lei ne il marito vogliono farlo. Senza segreti ed uniti nel pensare allo stesso modo, decidono di prendersi una vacanza a Akishina, dove troveranno Yu e insieme le cose lentamente sfuggiranno loro di mano.
A ripensarci a mente un po' più fredda, si vede la critica alla società che sta alla base della storia: una donna deve crescere e rispettare certe tappe, come trovare un uomo, sposarsi, fare figli, ecc ecc. (Stessa cosa anche a seso inversi). Chiunque non la pensi così va rieducato, in special modo dalla famiglia che non vuole portare l'onta di questo "disonore". Nonostante ci siano atteggiamenti decisamente peggiori portati avanti da questi retti cittadini, ma tollerati perché la facciata di famiglia regge.
Natsuki, come Yu, si sono creati fin da bambini un mondo di fantasia in cui rifugiarsi per allontanarsi dalla realtà, troppo pesante per loro da affrontare in maniera realistica. Il "problema" è che la fantasia non finisce, ma viene portata avanti fino a quando Natsuki, suo marito e Yu non si danno manforte a vicenda, spingendo questa cosa sempre più in là. Senza freni, censure, moralità spiccia,... Insomma, è stato interessante leggere fin dove sono arrivati e seguendo quali logiche, abbattendo alcuni taboo della società con una semplicità da render il tutto normale.
Insomma, una lettura scorrevole e piacevole, che riserva momenti in cui resti sotto shock come i personaggi che le vivono; personalmente non tanto per le situazioni da TW ma per certe reazioni considerate normalissime (per esempio, quando Natsuki non viene creduta sulle molestie).
Ovviamente, capisco che certe scene possano non solo turbare, ma fare del male ai lettori, quindi mi raccomando, non leggetelo se qualcosa che già intuite dalla trama potrebbe esser troppo.
Per me è stata una lettura interessante, ma allo stesso tempo deludente, semplicemente perché ne ho sentito parlare come di un libro estremamente disturbante ma mi ha deluso, mi aspettavo "di più".
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