Opinione: Gli Incompiuti, di Anna Kańtoch


Una casa bianca travolta da una bufera di neve. Un corpo esangue, morto. Un corpo vivo, sconvolto. Un commissariato di provincia, un interrogatorio informale, l’inizio di un racconto. Ogni capitolo di questo romanzo dalla struttura a scatole cinesi è una storia che ne rivela un’altra diversa e a essa intrecciata, con protagonisti che si inseguono tra le pagine e alcuni elementi ricorrenti: l’odore di agrumi, un cappotto rosa, una misteriosa casa bianca. È un libro di personaggi dalle identità sessuali ribaltate e ambigue: donne dalle qualità virili, uomini efebici, e in mezzo a loro un bambino dal sesso indefinibile costretto a compiere una scelta. All’interno della cornice pulsante di un thriller dove sparizioni e morti tengono sempre alta la tensione, si dipana una storia che scava nell’Io dei protagonisti: il mistero più grande non è l’omicidio (vero o o presunto), ma la faticosa consapevolezza di essere incompleti.

Giro intorno a questa recensione da davvero troppo tempo, e in tutta onestà non ho ancora capito se la lettura mi sia piaciuta oppure no. 
Principalmente perché è scritto bene, ti trascina dentro questa sorta di enorme mistero...ma ha un finale aperto. Cosa che odio, in particolare nei romanzi con un mistero (o più) fra le pagine. 

La storia è molto originale. 
Ci troviamo davanti, come dice la trama, a storie dentro altre storie. Ogni personaggio che incontreremo sarà incastrato dentro le storie degli altri. Tutto si mescola, tutto da l'impressione di scendere sempre di più ogni capitolo che si prosegue e una delle storie viene prima anticipata e poi raccontata, in modo frammentato, sparso qua e là ma trovando sempre il modo di incastrarsi. 

Un romanzo che dà la sensazione di esser una sorta di matrioska quando lo si inizia, ma alla fine diventa un enorme puzzle dove tutto è collegato. O lo sembra. Perché alla fine le poche certezze vengono messe in dubbio e sta al lettore trarre le sue conclusioni.

Una lettura scoperta grazie ad un GdL (#Penombre di @sonosololibri ) , che mi ha permesso di addolcire la mia opinione finale, confrontandomi con altr3 lettor3 e scoprendo altri punti di vista che, appunto, mi hanno fatto guardare la storia diversamente, apprezzandola un po' di più.

Lo so, sono 3 parole in croce vaghe, confuse, assurde, ma è così questo romanzo e penso (anzi sono sicura) che sia il modo giusto per "raccontarlo" e che debba esser letto in questo modo. Addentrandosi in questo caos che fondamentalmente ha un senso, trovandosi davanti personaggi le cui storie sono frammentate e sparse, incastrate le une alle altre in modi così assurdi che vi lasceranno stupiti. Avvicinarsi ad ognuno di loro, seguendo questa catena di eventi che da un senso di caduta libera, fino alla chiusura di tutto.
Che, ahimè lo ripeto, purtroppo non mi ha soddisfatto. 

Leggerlo o non leggerlo? Se vi piacciono le storie strane, dove il senso va guadagnato, il mistero non è così semplice come dovrebbe essere, il caos regna sovrano ma non messo lì a caso. Si, potrebbe piacervi. Una piccola follia che regala qualcosa di nuovo e particolare in mezzo a tante letture di solito fin troppo simili.



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