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Fabio Carta non è facile da leggere, sono la prima ad ammetterlo, però le sue storie sono qualcosa di...unico! Che vale la pena di leggere, prendendosi tempo e pazienza.
Ha uno stile che a me fa pensare immediatamente alla fantascienza (come i temi trattati, d'altronde): un po' lento, ma molto descrittivo di un mondo e di protagonisti che provengono tutti dalla sua mente;
in questo caso una storia più corta delle precedenti pubblicate (Arma Infero, per esempio), ma non meno d'impatto, dove il protagonista è un "Figlio di Dirac", nato fra le stelle e che "ha scelto" di combattere sulla Terra, come un manichino, manovrato da altri tramite l'enorme esotuta collegata ad ogni parte del suo corpo, facendo solo da tramite per permettere ai piloti (esaltati) di comandarla.
Costretto da una procedura che lo ha "danneggiato", rendendolo difettoso e impossibilitato a partecipare alla missione Nexus, obbligandolo a quel ripiego.
Attraverso di lui scopriremo cosa è successo alla Terra sulla quale è obbligato a combattere.
Dopo l'ennesima guerra, la Terra è distrutta, i pochi sopravvissuti continuano il conflitto tra due principali fazioni: la Jihad e il Patto Atlantico. Fra violenza e radiazioni, l'umanità è praticamente al suo livello più basso (come scopriremo attraverso gli occhi di CA).
Ma vedremo varie realtà: quella vera sulla Terra e quella virtuale, dove ormai la gente sembra vivere sempre di più.
Un giorno però una voce inizia a farsi sentire nella sua mente, qualcosa su cui non ha controllo e che crede sia solo un sintomo delle varie metastasi che gli stanno bruciando il cervello. Decidendo di assecondarla e parlarci, conosce Ambrose, un'entità particolare, irriverente ed imprevedibile, che si mostrerà come una rosa che produce ambra, portandolo a mettere in dubbio tutto ciò che gli sta capitando, sfidandolo e pizzicandolo su varie tematiche, facendolo parlare e riflettere, finendo in luoghi che mai avrebbe pensato di visitare.
Ma sarà solo l'inizio....
Un viaggio unico e strano, particolare, a volte difficile da seguire e che in molte occasioni mi ha richiesto una pausa per rileggere o per staccare dalla storia. Eppure, giorno dopo giorno, capitolo dopo capitolo, sono andata avanti per scoprire come sarebbe andata a finire.
Non sono un'amante della fantascienza, per lo stile sempre piuttosto complicato, ma Carta riesce a farmela apprezzare con le sue storie. Infatti ci metto un po', ma arrivo sempre alla fine perché meritano di esser elette per la sua fantasia.
Se vi piace il genere: non perdetevelo!
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