Opinone: Binti, di Nnedi Okorafor


BINTI EKEOPARA ZUZU DAMBU KAIPKA di Namib è una ragazza di etnia Himba, talmente brava in matematica e nella tecnica dell’astrolabio da venire selezionata per frequentare la prestigiosa Oomza University. È l’occasione della vita e così, nonostante la contrarietà della sua famiglia, e le radicate tradizioni della sua terra, Binti fugge dal villaggio in cui vive e si imbarca sulla Terzo Pesce per intraprendere il viaggio interstellare verso Oomza. Ma tutto cambia quando le Meduse, feroci creature belligeranti, attaccano il veicolo che la ospita, uccidendo l’equipaggio, i passeggeri, gli altri studenti che Binti ha appena conosciuto. La giovane si trova così a doversela cavare da sola, intrappolata su un’astronave piena di esseri assassini, per cinque lunghi giorni prima di raggiungere la meta. Ma chi sono le Meduse? Binti scopre che dietro la loro storia, e la guerra che hanno scatenato contro i Khoush, si nasconde molto più di quanto non appaia. E ora una serie di compiti piuttosto gravosi le si para davanti: sopravvivere alla trasferta, proteggere gli abitanti del pianeta su cui ha sede l’ateneo; e provare a usare i propri ineguagliabili talenti per porre fine a un conflitto sanguinoso.
Questo non è propriamente un romanzo, ma l'insieme di tanti racconti che alla fine formano una storia:
- Binti.
- Binti: Il Fuoco Sacro
- Binti: Ritorno a Casa
- Binti: La Maschera della Notte
Ed esce OGGI!

Sono abbastanza combattuta riguardo come parlarvene, ancora sotto l'influenza della fine lettura e le opinioni a caldo che mi ronzano in testa.
Andiamo per gradi.
Già dalle prime pagine ci viene descritta la protagonista, Binti. 
Una giovane sedicenne Himba, che si distingue immediatamente in questo mondo di Khoush (i bianchi). Lei è molto diversa, anche solo ad una prima occhiata attira immediatamente l'attenzione.
Ha la pelle nera che tiene nascosta sotto uno spesso strato di otjize, una mistura preparata con argilla che le donne Himba "indossano" per non apparire "nude" (per la sua cultura, la pelle deve esserne ricoperta o è come se lo fosse).
Ha i capelli spessi e neri, anch'essi avvolti da questo materiale, stretti in trecce con un significato ben profondo. Veste in modo molto colorato, sui toni rossi e arancioni.
Insomma, si fa notare.

Ma il nostro mondo non la vuole vedere. 
Gli stereotipi abbondano. Il suo popolo viene ritenuto grezzo, sporco, sudicio,...
E lei si vergogna di esistere vicino ad altre persone, si stringe nelle spalle, cerca di farsi piccola piccola mentre parte verso la sua nuova vita.
Perchè Binti ha deciso di lasciare la sua casa per andare all'università. La Oomza University. Una delle più prestigiose. La sua famiglia ne è contraria e, attraverso i suoi ricordi, capiremo le tradizioni che sta infrangendo con quel viaggio, che la dovrebbero tener legata alla casa.
Dal portare avanti il negozio di famiglia (con il conseguente senso  di colpa per l'egoismo a voler seguire la propria strada). Alla vergogna che arrecherebbe loro andando via. Al fatto che nessun uomo la vorrebbe più come moglie.
Già dalle prime pagine mette davanti a noi questioni, ahimè, quotidiane che possono distruggere una giovane donna nera, ma che possono essere ben comprese (e non solo da altre donne). Sia esternamente che internamente alla famiglia di origine.

Questa realtà poi viene messa a confronto con la vita in università dove si trovano creature da tutto l'universo, per cui Binti è solo una fra i tanti. Già solo salendo sull'astronave che l'avrebbe portata all'università tutto sembra scivolarle addosso e, con persone intelligenti accanto, riesce ad essere se stessa ed essere vista per com'è davvero. 
O almeno, avrebbe potuto esserlo se il destino non avesse deciso in altro modo.

Queste che vi ho accennato sono solamente alcune delle tematiche più ricorrenti e che ho scelto per iniziare a parlarvi di questo libro, senza incappare in Spoiler involontari. Si trovano quasi tutte già nel primo racconto e nelle prime pagine, che sono state regalate ai lettori dalla Oscar Vault come anteprima, per stuzzicare la curiosità (le trovate sul loro profilo Facebook e Instagram).
Giusto per darvi qualcosa e farvi capire a cosa punta questa raccolta di racconti. 

Una storia particolare e piacevole, che porta a riflettere su alcune tematiche che ci troviamo a "combattere" nel quotidiano molti di noi (dalle pressioni delle famiglie, alle tradizioni più o meno sensate, al razzismo senza motivazione, pregiudizi sciocchi, ecc ecc), ma grazie ad un tocco di fantascienza le regala qualcosa di più, parlandone in modo differente seppur comprensibile.

Però poteva essere migliore.
Ho trovato alcuni capitoli scorrevoli ed interessanti, altri lenti e pesanti, alcuni troppo veloci. 
Questo continuo passare da una narrazione molto descrittiva ad una velocissima e quasi superficiale è fastidioso: nel primo caso spesso ripete cose già lette più e più volte, mentre nel secondo caso si sente la mancanza di qualcosa....purtroppo mi ha rallentato molto in alcuni capitoli. Ed alla fine di tutto, ho ancora domande senza risposta.

Sembra che l'autrice voglia dire tanto, ma si accenni solo ad alcune cose, lasciando un frammento che il lettore dovrà interpretare, senza farne un analisi sua. Spesso sembra manchi il perché l'autrice ha scelto di dirci quella determinata cosa e a che riflessione avrebbe dovuto condurci.
Il che è strano, perché alcune cose sono rimarcate davvero tanto.
Forse troppa carne al fuoco tutta insieme. 
Un peccato perché partiva proprio bene.

Parte da un racconto piuttosto semplice che poi ci conduce ad altro, sempre più in grande.
Una storia in cui Binti non solo dovrà crescere, ma si troverà a fare i conti con cosa voglia dire e a tirare fuori il coraggio, per scoprire chi è e difendere le proprie idee.

Nel complesso, una lettura non male. 
Non mi sento assolutamente di bocciarla o sconsigliarla, poiché è davvero particolare.
Sarà quel pizzico di fantascienza che dà pepe alla storia oppure la scelta di far parlare una giovane donna nera che, nonostante non viva la nostra epoca, si trova in situazioni in cui possiamo immedesimarci.
Fateci un pensiero, se vi ispira fatevi trascinare dal vostro istinto. 
Può darsi che vi conquisti, e se vi va, sono sempre pronta per un confronto. 

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