Opinione: Il Giardino Delle Rose (The Collector Series 2), di Dot Hutchison

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Sono passati quattro mesi dall’esplosione al Giardino, dove giovani donne chiamate “le farfalle” erano tenute prigioniere. Gli agenti dell’FBI devono ancora fare i conti con le conseguenze del tragico episodio, aiutando le sopravvissute a ricostruirsi una vita dopo il trauma. Con l’inverno che sta per volgere al termine, per le farfalle si prospettano giorni più lunghi e più caldi per riprendersi. Per gli agenti, invece, l’imminente arrivo della primavera viene annunciato da una scoperta raccapricciante, uno schema che si ripete: vengono ritrovate delle giovani donne morte,
sempre all’interno di una chiesa, con uno squarcio all’altezza della gola e il corpo interamente circondato da fiori. La sorella di Priya è stata una delle vittime, all’epoca dei fatti. Adesso Priya e sua madre vivono da fuggiasche, spostandosi di continuo alla ricerca di un nuovo inizio. Ma quando la ragazza finisce nel mirino del maniaco, il lavoro degli agenti per proteggerla diventa una drammatica corsa contro il tempo…

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Quando avevo chiuso "Il Giardino Delle Farfalle" ero in fibrillazione. Era stata una lettura che mi aveva conquistato! Muovendosi fra il thiller e l'horror, rendeva la storia di queste ragazze inquietante e ti teneva col fiato sospeso fino all'ultimo, nonostante si partisse dal finale.
Quindi, non appena mi sono resa conto che era solo il primo di una trilogia, potete immaginare la mia gioia e l'impazienza di poter leggere i seguenti capitoli, anche per capire come avrebbe potuto una storia con una sua autoconclusione, andare avanti.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa lettura, ma ammetto di avere avuto un po' di delusione durante le ore che mi ha accompagnato, semplicemente perché il primo era così "alto" per me, rendendo praticamente impossibile eguagliarlo.

La storia è ambientata dopo la fine del Giardino, quando le Farfalle sono tornate ad una quasi normalità, mentre il processo contro il Giardiniere sta iniziando a mettere le basi per poter essere portato in tribunale. Ritroviamo gli agenti dell'FBI del primo libro: Eddison e Mercedes, i due "giovani" a cui fa da bravo "papà" l'agente anziano Vic. Sarà Eddison la nostra voce narrante principale di questo ramo, portandoci a conoscere Priya, una giovane donna la cui vita è stata segnata molto presto dalla perdita della sorella.

Eh si, cambiamo completamente stile e storia. Ci saranno ancora marginali alcune Farfalle, ma solo accennate qua e là, giusto per darci continuità dal precedente volume, ma poco o nulla più; mentre la protagonista (e altra voce narrante) è Priya.
Una cosa decisamente fastidiosa è la scelta del modo in cui parlano.
Entrambi al presente, ma Priya è in prima persona, mentre Eddison in terza.
Crea uno stacco davvero irritante, da capitolo a capitolo, che ti fa uscire dalla narrazione e perdere il filo.
C'è un'altra voce narrante, ma è marginale e si rivolge al Killer, raccontando la sua visione delle cose, la sua storia, ma da una prospettiva esterna, come se parlasse con lui dopo che quegli eventi sono trascorsi. Creando un effetto strano e particolare, che però non stona col racconto, anzi, regala qualcosina in più.

Priya era poco più di una ragazzina quando trovò sua sorella morta dentro una chiesa, qualche giorno dopo il suo compleanno. Una vittima del tutto casuale ed inattesa, come le altre prima di lei e quelle che l'avrebbero seguita, una ogni anno, ad ogni primavera. Senza indizi, questi omicidi rappresentano una sconfitta per l'FBI che non ha idea di come poter fermare questa strage, poiché il Killer si è dimostrato intelligente ed estremamente paziente, non dando nessuna pista agli agenti.

Darla Jean, Zoraida, Leigh, Sasha, Mandy, Libba, Emily, Carrie,
Laini, Kiersten, Rachel, Chavi, Natalie, Meaghan, Aimèe, Julie.

Sedici giovani vite stroncate e i cadaveri messi in posa, adornati di fiori e spogliati, come per non rovinare le vesti di sangue. Vite distrutte, non solo a loro, ma anche alle famiglie che non riescono a darsi pace con l'assassino ancora libero.
Priya infatti né è l'esempio. Porta nel cuore il ricordo della sorella e una battaglia incessante contro i sensi di colpa (irrazionali) misti alle memorie con Chavi, portandola ad avere un brutto rapporto col cibo, che sfocia spesso in bulimia. Accanto a lei da anni c'è anche Eddison, che (con la squadra) non la "lascia andare", come una tacita promessa di non dimenticarla e non dimenticare mai cosa è successo per riuscire ad acciuffare quell'assassino e darle pace.
Con sua madre però è quasi pronta a cambiare strada, dopo l'ennesimo trasloco di pochi mesi, prima di ricominciare tutto da capo in Francia.
Sembra tutto tranquillo fino a quando non riceve un "dono" inaspettato davanti casa, che mette in allerta Eddison e gli altri. Sarà un imitatore? Un brutto scherzo? O è il Killer che ha deciso di cambiare schema e mettersi in contatto con lei?

Sarà l'inizio di un lungo percorso attraverso il quale conosceremo meglio Eddison e Priya, sia il rapporto che li lega, che singolarmente: il primo un ottimo agente, ma anche una persona dal cuore d'oro, pronto a muoversi immediatamente per le "vittime" che ha incrociato lungo il cammino; la seconda una ragazza giovane, sveglia e testarda, con una fragilità e forza che spesso si scontrano portandola a fare cavolate.
Ritroveremo Inara fra le pagine e scopriremo come sta procedendo l'indagine per il processo.

Un thriller che si muove molto sul terreno psicologico, in questo capitolo, da una giovane ancora traumatizzata dalla perdita della sorella e altri problemi che le si sono accumulati dentro nel tempo a causa di altre cose accadute durante la sua crescita (tra cui uno "sfogo" bulimico senza controllo quando le cose vanno male); scontrandoci con la perdita, il senso di colpa e l'irrazionalità di questo sentimento; vedremo anche Inara dietro la sua forte corazza, dove si nasconde una donna estremamente fragile che avrà bisogno di aiuto (non diretto) per superare alcune novità che le faranno riaffiorare traumi ancora da elaborare.

Insomma, ci sarà meno tensione rispetto al precedente libro, ma scopriremo molto di più sui protagonisti e sulla loro psicologia, cosa davvero difficile e che permette uno sguardo su alcune cose che spesso non vengono trattate. Interessante la scelta del Serial Killer paziente e meticoloso, forse poco appassionante, rispetto ad altre storie al cardiopalma, ma tiene comunque il lettore incuriosito di scoprire come si chiuderà la partita...Ahimè, il finale è piuttosto prevedibile, si intuisce già chi sia il colpevole molto prima degli ultimi capitoli. Un peccato, ma non rovina del tutto la lettura.
Un bel thriller, purtroppo non molto scorrevole (per i miei gusti), ma assolutamente da avere nella libreria (e nella memoria) per gli amanti del genere.
Ora non manca che l'ultimo volume per scoprire quale storia ha in serbo Dot per chiudere il tutto.


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