Opinione: L'incubo di Hill House, di Shirley Jackson


Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice - e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l'esperimento paranormale in cui l'ha coinvolta l'inquietante professor Montague. È la Casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.

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Ieri vi ho parlato della Serie Tv, sia Spoiler Free che non; ed alla fine di tutto gli elementi che la collegano al libro (trovate qui). Sconsiglio la lettura se non avete visto la serie & letto il libro.
Sono piccolezze che però omaggiano il romanzo e la Jackson. La trama è molto diversa, ma questi dettagli la rendono più interessante agli occhi degli appassionati, dando (appunto) un tocco per omaggiare l'autrice e l'idea che sta alla base della storia: Hill House, la casa maledetta.

In generale il romanzo mi è piaciuto. Lo stile della Jackson ormai credo mi abbia stregato, e penso proprio che "sarò costretta" a prendere e leggere tutti i suoi romanzi tradotti in Italia. Spero ne vengano portati altri, in alternativa dovrò imparare a leggere in inglese.

La storia è un horror, anche se per me è stata scorrevole e piacevole, nessun salto o terrore fra le righe. Un libro che si muove fra il mistero e la psiche umana, così fragile a volte da essere una condanna. In questo c'è del terrore, della paura. Quanto poco basti per dare una spinta e cambiare le carte in tavola, rendendo la mente qualcosa di spaventoso.
La nostra protagonista, e voce narrante, è Eleanor, una giovane donna che si è presa cura della madre malata per anni, annullandosi e ritrovandosi ad essere "succube" a casa della sorella col marito ed il figlio. Una lettera del professor Montague le darà una via d'uscita per scappare e iniziare ad osare.
Purtroppo per lei sarà l'inizio di una permanenza davvero sgradevole, sotto il tetto di Hill House.

A farle compagnia il professore, Luke (il figlio della proprietaria della casa) e Theo, l'unica altra persona che ha risposto all'invito. Insieme a loro ci sarà la governante, rigida ed inflessibile, che col marito tiene in ordine la casa. Ma al calare delle tenebre sono soli, isolati dal mondo, in quella costruzione labirintica, in attesa che qualcosa si manifesti.
E non dovranno attendere molto.

A rendere il tutto inquietante è la narrazione di Nell, poiché ci renderemo conto di quanto sia fragile e disperatamente alla ricerca di qualcuno a cui aggrapparsi, facendo di Theo una figura importante, nonostante spesso sia così capricciosa da farle saltare i nervi. Altri fatti che capiteranno la renderanno al centro dell'attenzione, in modo sgradito, facendola apparire così fragile da emarginarla, cosa che lei non può sopportare.

Insomma, la casa sta in agguato e sembra aver in serbo per loro molti trucchetti per cacciarli via.
Vedremo crearsi un rapporto di amicizia, fra scherzi e battute nel gruppo, che però spesso viene minato in questi fattori, per dividerli.

Un romanzo scorrevole e molto bello da leggere, che però ha un unico punto dolente che mi ha costretto ad abbassarne la valutazione: il finale.
Brevissimo e fin troppo improvviso, non permette di comprendere appieno cosa stia accadendo, anche se lo si sospetta ripensandoci più e più volte.
Un vero peccato!

Ma in ogni caso: consigliato! Merita di essere letto...soprattutto questa notte.

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