Opinione: Anomalya, di Guido Sgardoli


Quanti errori, quante scelte sbagliate vorremmo cancellare? 
Quante parole, quante sciocchezze vorremmo non aver detto? 
E se fosse possibile tornare indietro? 
E se potessimo cambiare il passato e prendere in mano, finalmente, il nostro futuro? 
Avventura, fantascienza, viaggi nel tempo e realtà alternative 
in un profondo e appassionante romanzo di formazione.

Lo trovarono il mattino seguente, poco dopo l'alba, in un buco tra le rocce sulla scogliera chiamato "La Grotta Hostile", a pochi metri dal Faro di Paon. Era rimasto intrappolato dall'alta marea ed era annegato. Cercava di dimostrare che era coraggioso. Invece, in un'afosa giornata di luglio, aveva trovato la morte. 

 Quando si comincia ad affacciarsi sul mondo, il futuro è una promessa che temiamo di non mantenere. Ogni errore sembra irreparabile, ogni scelta definitiva. A volte questa convinzione può portare, di fronte a uno sbaglio, a perdersi e darsi per vinti, quando la vita invece offre sempre nuove possibilità. Questa delicata fase della vita è raccontata in un'avventura fantascientifica che ha al suo centro un viaggio del tempo. Jaques e Claire, da ragazzi segnati da una scelta sbagliata che ne ha condizionato l'esistenza, si rincontrano cinquant'anni dopo. Claire ora è un'importante scienziata e ha scoperto un fenomeno misterioso, un passaggio temporale, un'anomalia. Una porta verso l'ignoto per scoprire che si può sempre scegliere, e tutti hanno una seconda possibilità. 
Età di lettura: da 13 anni.

 

Abbiamo due protagonisti molti diversi fra loro. Li conosciamo quando sono giovanissimi.
Jaki ha sui 17 anni, abita da tutta la vita sull'isola di Bréhat ed è un "ragazzaccio". Irascibile, testardo, il classico atteggiamento da "so tutto io", sempre pronto a fare a botte e poca percezione dei reali rischi. 
Si sente in trappola. Il suo sogno è andar per mare nonostante la sua famiglia abbia una fattoria e spingano tutti per fargli intraprendere quella strada, che detesta con ogni fibra del suo essere.

Conosceremo anche Claire. Una ragazza poco più giovane, ricca e di famiglia nobile con un padre padrone che pretende dalle figlie ubbidienza assoluta affinché facciano ogni passo della propria vita come lui ha deciso. Infatti vuole che lei diventi una scienziata, come lui e le sue sorelle più grandi. Niente vacanze, nonostante vadano ogni anno alla loro casa a 
Bréhat per staccare. Solo studio, studio e studio
Lei però sogna di scrivere. Ma non ha la forza di opporsi a quel genitore così "imponente".

Entrambi si ritroveranno cinquant'anni dopo quell'estate del 2020 per puro caso, ma qualcosa darà loro una sorta di seconda possibilità. Infatti sotto la Torre Eiffel è nato uno strano fenomeno che ancora non sanno spiegare.
Lei ipotizza una sorta di condotto spazio temporale. 
Ma anche fosse così, per dove? Futuro? Passato? E di quanti anni si parla?!

Un mistero che però porta Jaki ad avvicinarsi troppo e a sparire. La sua vita era uno schifo e vede tutto quello come una sorta di opportunità. Anche se trovasse solo la morte, non gli importa davvero.
La cosa assurda è che si risveglia nel suo corpo di diciassettenne. Quella stessa estate del 2020, poco prima che tutto cambiasse.
Una mente di adulto nel corpo di un ragazzino, che ci mostrerà come le cose possono esser viste in modi totalmente diversi a seconda delle età. 

Ma il Jaki diciassettenne è davvero scomparso del tutto o preme per tornare a galla? 
Ed il passato si ripeterà oppure c'è davvero la possibilità di modificare le cose?

Un romanzo estremamente scorrevole e piacevole da leggere. 
Per chi è già adulto (anche se non si sente ancora così) è familiare e destabilizzante rendersi conto di esserci passati. Di come l'adolescenza possa esser così insopportabile da voler crescere e lasciarla alle spalle il prima possibile. L'odio, le pressioni (che siano dai familiari, o dagli amici), il non sentirsi (quasi) mai al proprio posto.
Certo, non per tutti è così, ma per quanto mi riguarda non tornerei indietro mai e poi mai. 

Vediamo come sia tutto estremamente diverso quando il Jaki del 2070 torna indietro e rivede tutto con un occhio distante nel tempo. La nostalgia, il non capire come mai avesse avuto certi comportamenti, la mancanza della sua famiglia.
Credo che questa parte potrebbe non esser ben capita al 100% dai ragazzini, il target a cui si riferisce il libro, perché (almeno parlo per me) se ne deve uscire per capire bene certe cose

Affronta tematiche che riguardano molto quell'età
Dalla pressione sociale che mettono i propri amici (che vedremo con Jaki ed il suo gruppo di teppisti), a ciò che la famiglia vuole per il tuo futuro spesso neanche ascoltando ciò che uno desidera fare (qualcosa di assolutamente sbagliato: se c'è passione per qualcosa, quella strada va assecondata perché potrebbe portare ad una vita bella da vivere). 

Amicizia, affetto, famiglia, responsabilità.
Tutte cose che lentamente prendono posizioni differenti di importanza durante la crescita. Ma è giusto così, si deve capire il proprio posto e a volte si deve "sbagliare" per capire cosa sia giusto. Anche dar retta a chi ti consiglia là strada migliore e non quella più facile. 

L'ho divorato in poche orette e non mi è dispiaciuto. 
Di fantascientifico ha pochissimo, solo il viaggio nel tempo che è l'espediente per mostrarci la doppia visione delle cose (ragazzo/adulto) e di come le cose possono esser cambiate, credendo in noi stessi.
Però, come sempre, metto le mani avanti.
Non leggo romanzi per ragazzi come abitudine e quindi magari per loro quel poco basta per avvicinarsi di più a questo genere, ahimè, di nicchia in modo molto soft. 

Direte: se non li leggi, perché farlo ora?!
No (visto che la polemica è sempre all'erta) non è per la copia omaggio.
Come per altri romanzi che mi è capitato di leggere fuori dalla mia comfort zone, perché limitarsi e darsi dei paletti?
A volte le storie non fanno per noi, ma spesso si scopre qualcosa di bello che non avremmo potuto leggere se intestarditi. 
Poi, ovvio, prima si legge almeno la trama per capire se provarci o meglio evitare. 

La storia sembrava molto particolare ed interessante, dell'autore ho avuto fortuna di legger altro di suo e so che fra penna e idee è molto vario ed interessante... Quindi, perché no?! 

Un romanzo per ogni età? Possibile. Certo, non pretendete chissà cosa se siete grandicelli e con una passione per fantascienza e ciò che può ruotarle intorno. Tenete presente per chi è stato scritto. 
Potrebbe piacervi però. Una lettura leggera e molto scorrevole, che regala uno stacco e porta a riflettere sul proprio passato. 
Se invece siete giovani, può esser un ottimo modo per avvicinarvi ad un genere "ostico" anche per moltissimi adulti. Qui trattato in modo molto "soft", ma può farvi capire se ne potete esser curiosi e voler approfondire questo vasto mondo, oppure cercare romanzi differenti che facciano di più al caso vostro. 

Ringrazio ancora l'autore per avermi coinvolto in un'altra lettura di un suo nuovo romanzo (e per la dedica in prima pagina, molto gentile), ed alla CE per la copia cartacea. 

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