Un capolavoro letterario senza tempo, in cui l'autore mescola il reale con l'assurdo, l'insensibilità con la compassione, il grottesco col naturale, creando una storia lucida e spietata che scuote, coinvolge e sconvolge l'ascoltatore-lettore.
Il protagonista della vicenda, il commesso viaggiatore Gregor Samsa, si sveglia una mattina scoprendosi trasformato in un enorme scarafaggio; la sua mente però non è mutata: pensa, ragiona, sente ancora da uomo. La sua vita diventa un incubo terribile, claustrofobico, amaro. I legami col suo mondo di prima, coi suoi affetti familiari, col suo lavoro, si spezzano improvvisamente, e attorno a lui resta dapprima un senso di terrore e ribrezzo e infine un silenzio che il suo incomprensibile rantolo d'insetto non riesce a rompere. Ed è proprio nella solitudine in cui lo relega il suo nuovo aspetto che lo sfortunato Gregor scorge lo stato di 'schiavitù civile' in cui, già da molto prima della sua metamorfosi, l'avevano ridotto i suoi spietati legami familiari e lavorativi. La lettura naturale e confidenziale di Moro Silo racconta cose terribili come se fossero 'normali' e sottolinea lo stile quasi espressionista dell'opera.
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Sarò breve: straordinariamente bello e profondamente triste.
L'ho ascoltato tramite Audibile, cogliendo l'occasione per scoprire questo romanzo diventato un libro "da leggere", e capisco come mai lo sia diventato.
Una storia che inizia come una pugnalata e continua rigirando il coltello nella piaga.
Parla di Gregor Samsa, un giovane uomo che è costretto a fare il commesso viaggiatore per poter sostentare la sua famiglia e pagarne i debiti accumulati dal padre. In un giorno qualsiasi si sveglia e scopre di essere in ritardo per il treno che doveva prendere per andare a lavorare, ma la cosa peggiore è che lentamente prende coscienza di non avere più il corpo che possedeva prima, ma è "rinchiuso" dentro un corpo enorme, sgraziato, non suo,... Quello di uno scarafaggio.
Eppure la sua mente non ne è toccata da questa misteriosa trasformazione, e si rende conto del casino che sta per succedere e a cui non ha idea di come poterlo risolvere.
La cosa peggiore è che non ha alcun modo per comunicare con gli altri, poiché non possiede più una voce umana, ma nessuno della famiglia trova un alternativa per poter scoprire se può comunicare con lui.
Una storia quasi grottesca, che presenta l'assurdo e la tragica situazione di questo giovane che improvvisamente si vede imprigionato in questo corpo ripugnante, senza poter interagire con gli altri che ne sono terrorizzati e schifati allo stesso livello. Rimarrà incastrato in questo limbo, mentre la famiglia deve prendersi cura di lui (per dovere verso quello che era il figlio e fratello); e in quel periodo si renderà conto che la situazione non era così tragica come gli appariva, le finanze potevano benissimo essere sostenute da tutti, mentre ci rendiamo conto che lavorava solo lui poiché a tutti andava bene così e avrebbero voluto perpetrare quella situazione.
Scopriremo come il povero Gregor dovrà adattarsi a sopravvivere imprigionato in casa sua, senza contatti umani, senza affetto, sempre più isolato... Insomma, Kafka riesce a farci immedesimare in lui perfettamente e provare empatia profonda con questo povero disgraziato e ciò che gli capita, un qualcosa di assurdo ma potenzialmente possibile a chiunque.
Un romanzo straordinario, con un impatto molto forte nel lettore. O nel mio caso, ascoltatore. E devo ringraziare Moro Silo (che legge per noi), perché grazie alla sua voce si entra in questa storia alla perfezione (Ho abbandonato molti libri in pochi minuti perché la voce non mi convinceva).
Assolutamente da leggere e appena riuscirò ne continuerò la lettura su carta, avendo comprato un libro con tutti i racconti pubblicati dall'autore. E magari, chissà, potrei rileggerlo per scoprirne altre sfaccettature che al solo ascolto non ho colto.
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