Opinione: Purgatory (The Shadow Game 2), di David Falchi


Ingannati da Hezekiah e dalla Macchina, siamo tornati a Roma, ma in un momento diverso del tempo. La Capitale non ha niente a che vedere con la città che ricordavamo. In questo futuro il Sindaco ha già vinto e ha risucchiato la vita dal nostro piano d’esistenza, lasciando dietro di sé un mondo in rovina dove gli incarnati si combattono incessantemente nella speran­za di raggiungere Eden. Circondati da un’atmosfera che avve­lena la mente, siamo stati costretti a trattare con una nostra vec­chia conoscenza e a piegarci ai voleri di un demone per sperare di aprire un varco e tornare indietro. Ma in un mondo dove la guerra è legge, ogni passo si paga nel dolore e nel sangue, e l’obiettivo si fa così rarefatto da sembrare un’illusione.


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Devo un enorme Grazie alla Dunwich, perchè appena mi ha detto di questa uscita mi sono precipitata a chiederlo per leggerlo! Ho avuto poco tempo, ma...cavolo, ho finito ieri notte e sono già in astinenza da Kiesel e Lerner.
Adoro questi due personaggi ed il mondo che Falchi ha costruito, diventando davvero una dipendenza per me.
No, non ho intenzione di smettere, ma l'astinenza fra libro e libro diventa difficile da sopportare.

Questo è il secondo volume di una serie che continua dopo Eden (se cliccate trovate la mia precedente opinione). Sconsiglio la lettura se non avete mai aperto il precedente capitolo.
E vi suggerisco di recuperarlo, così da scoprire questa serie (e magari gli altri romanzi legati ad essa).

Piccolo bonus che vi regalo: compare nel romanzo.
Lasciatela scorrere durante la lettura. 

Senza interruzioni la storia prosegue dopo l'arrivo dei nostri protagonisti a Roma. Ma non quella che avevano lasciato, infatti sembra siano passati anni (anche se non riescono a quantificare quanti) dalla loro partenza, ritrovandosi in una zona quasi di guerra. La città distrutta, avvelenata da qualcosa che nemmeno loro subito riescono a capire. Stremati al viaggio si rifugiano in un hotel per fare il punto della situazione e capire come agire. Ormai si rendono presto conto che l'unico modo per risolvere le cose è tornare indietro, in qualche maniera, per evitare di varcare quel portale e scatenare quell'inferno.

Kiesel è allo stremo delle forze, ma si rende conto che hanno bisogno di lui a tutti i costi. La fortuna vuole che al loro fianco è restato il cagnolone fantasma di Lerner, mentre lui è tornato nello specchio. Almeno hanno una difesa verso qualunque cosa ci sia in quella versione sconosciuta della città italiana. 
Kiesel si rende conto che la magia lì ha di nuovo potere, cosa che lo rende felice e più tranquillo, potendo tornare a "giocare" in un territorio conosciuto. O per meglio dire "abbastanza" conosciuto, dato che ancora non sa bene dove siano, cosa sia successo e cosa dovrebbero fare.
Un'idea certa in mente: deve tornare a casa sua, sperando che sia ancora in piedi per consultare i suoi libri e fare chiarezza. Se non è crollata, è piuttosto sicuro che nessuno abbia varcato la soglia, poiché le difese erse possono durare secoli.
Ma si trovano a metà strada anche dal quartier generale degli Inquisitori e Klaus preme per andare lì per scoprire se l'ordine esiste ancora e/o rifornirsi di armi per poter affrontare quel mondo.
Non tutti però possono muoversi ed affrontare la città, un'altro problema da affrontare, mentre il tempo stringe intorno a loro e lentamente si accorgono sempre più di quanto siano in pericolo.

Una lettura davvero bella ed imprevedibile, che ci porta in questo Purgatorio (scopriremo leggendo il perché del nome ed è una scelta perfetta), anche se agli occhi di Kiesel e i suoi compagni è un Inferno portato sulla Terra. Si troveranno ad affrontare situazioni imprevedibili, incontreranno personaggi "particolari" e scopriranno pezzo dopo pezzo cosa ha travolto la città.
In un luogo che pensavano di conoscere improvvisamente pieno di pericoli e nemici da riuscire ad aggirare, sperando di avere fra le mani una soluzione, Kiesel si troverà costretto a compiere qualcosa che non avrebbe più voluto fare, riponendo fin troppe speranze in quella mossa disperata.

Un romanzo che scorre veloce, ricco di colpi di scena che continuano a costringerti a leggere, catturato dalla storia e dalla sua voce narrante magnetica: Kiesel.
Anche questo libro di chiude lasciando aperta la porta per un prossimo capitolo: la conclusione di una trilogia? Da una parte vorrei che fosse così per scoprirne la fine, ma dall'altra no, perchè vorrei leggere ancora ed ancora delle avventure di questo duo agli antipodi ma davvero forte insieme.
Che dire d'altro?
Sento già la loro mancanza e a voi consiglio di andare a leggerlo subito!
Merita, merita, merita....

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