Opinione: The Hematophages, di Stephen Kozeniewski



La dottoranda Paige Ambroziak è una “coniglietta di stazione”: non ha mai messo piede fuori dall’avamposto nello spazio profondo in cui è cresciuta. Ma quando le viene offerta una piccola fortuna per unirsi a una missione di recupero clandestina, coglie l’opportunità per lasciarsi alle spalle lo spietato mondo accademico.

Paige è convinta di essere stata arruolata per trovare la leggendaria Manifest Destiny, una nave semina che è andata perduta in un’epoca antecedente al governo delle corporazioni sulla Terra e sulle colonie. Qualunque cosa stia cercando, però, riposa nei mari simili a sangue di un organismo di dimensioni planetarie chiamato mondo di carne.

I pericoli abbondano per Paige e le sue compagne di viaggio. Volare fuori dallo spazio tracciato significa che le corporazioni concorrenti possono sparare a vista piuttosto che rispettare i diritti di recupero. L’area è anche territorio di caccia delle macabre skinwrapper, corsare note per uccidere chiunque non si sottometta.

Ma la più grande minaccia per la missione di Paige sono i ripugnanti parassiti alieni che infestano il mondo di carne. Queste mostruosità simili a lamprede erano solite nuotare in un oceano di sangue e sono pronte a versarne un altro dalle vene delle straniere che hanno contaminato il loro habitat. Nel giro di poche ore, Paige scoprirà che non ci sono limiti alla depravazione e alla violenza dei grotteschi incubi noti come… ematofagi.

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Lo so, dalla trama è tutto un po' un casino e, inizialmente, a leggerlo ci si sente sperduti e non si capisce niente. Ma con calma si prende il ritmo, fino a ritrovarsi risucchiati in una concatenazione di eventi che conduce in una specie di film fra la fantascienza e l'horror. Cercherò di parlarvi (spoiler free) del romanzo, iniziando a darvi informazioni varie per affrontarlo un pochino più preparati, così da avere in mente qualcosina e non sentirsi completamente sperduti quando lo si incomincia.

Per cominciare, potremmo dividere il romanzo in tre grandi fasce.
Nella prima parte c'è una sorta di presentazione del mondo in cui ci troviamo, anche se non approfondita quanto ci piacerebbe. Abbiamo una panoramica estremamente veloce su Yloft, che sembra un porto spaziale dove incontreremo la nostra protagonista, Paige, una giovanissima storica che ha appena concluso gli studi e si trova nella posizione di accettare un lavoro estremamente ben pagato, ma potenzialmente rischioso per lei: infatti dovrà guidare la spedizione e prepararsi in pochissime ore durante il viaggio verso un relitto molto antico, una vecchissima nave semina appena scoperta. E' infatti iniziata una caccia verso di essa, senza regole: non basta arrivare per primi, bisogna anche mantenere il vantaggio. Paige deve studiare tutto ciò che riesce per poter guidare la spedizione in sicurezza. Se lei sbaglia, la missione fallisce. La pressione è alta, ma la giovane è determinata e molto astuta, non ha paura e scopriremo il suo animo da arrivista, che spesso la porterà ad azzardare. Nel bene o nel male?

Durante la seconda parte ci sarà, appunto, questo viaggio dove inizieremo a capire meglio cosa possa essere questo relitto (e lentamente comprenderemo il termine "nave semina"), conosceremo altre delle persone a bordo (ognuna con uno scopo ben preciso), inizieremo a comprendere i pericoli dell'inchiostro (come chiamano lo spazio aperto),... Insomma, il tutto inizia ad essere più comprensibile ed una volta arrivate al relitto, ci saranno altre soprese ad attendere la spedizione, mettendo in crisi la missione e portando a compiere scelte difficili.

Queste prime due parti sono piuttosto lente e, tranne alcuni capitoli, piuttosto confuse e mi hanno rallentato la lettura. Ma poi arriva la terza. E ti butta col culo per terra.
Eh già, cambia tutto in uno schiocco di dita, dal niente "esplode la trama" che comporterà il cambiamento totale di quello che pensavamo di sapere. Inizia una storia decisamente più veloce, rapida, adrenalinica, con tanto splatter (quello ben fatto, che adoro!).
Si viene trascinati dentro tutto questo e finalmente si comprende la storia precedente che doveva prepararti a tutto questo. Dopo tanti capitoli, si ha finalmente chiarezza su cosa sia successo e cosa sta accadendo, e non si può far altro che pensare: Wow! Ed ora?

Mi è rimasta in mente una frase, di chi l'ha recensito: 
"Un gran bel mix che va da Alien a una versione rovesciata de La Cosa di Carpenter e un worldbuilding che mi ha ricordato The Skinner di Neal Asher." (Postcards From a Dying World)

Ci pensavo durante la lettura, ma ricorda questi horror molto vagamente perché, ammettiamolo, sono il mix di fantascienza/horror più riuscito, conosciuto ed amato. Per ora niente può nemmeno avvicinarsi, quindi è logico pensarci: trattano di esseri dallo spazio, pericoli, sopravvivenza,...
Non voglio dirvi in cosa effettivamente ci sono somiglianze, dovrete leggerlo per farvi un'idea vostra, poi se vorrete qui sotto ho messo una "Spoiler Zone" in cui potrete leggere le mie idee, e ci si può confrontare.

Una lettura imprevedibile ed estremamente originale, con un finale azzardato ma decisamente perfetto. Non arrendetevi se non cogliete qualche dettaglio o se sembra noioso, tutto prenderà forma al momento giusto per cogliervi di sorpresa.
Sicuramente agli amanti della fantascienza sul genere horror, lo consiglierei.
E' qualcosa di difficile da trovare, una storia fresca che quando ti ha catturato, sei fregato.
Un genere che non viene praticamente mai tradotto e che non credo venga scritto in Italia (o comunque pochissimissimo, vista la nicchia ristretta dei potenziali lettori).
Non fatevi scappare l'occasione!




 
SPOILER ZONE
Consiglio di leggere solo dopo aver letto il romanzo, se volete confrontare le idee con me
Chiedo solo di non commentare con Spoiler, per correttezza verso chiunque legga l'opinione,
al massimo contattatemi per parlarne. Grazie.



Riprendendo la citazione della recensione, a caldo, a me ha ricordato Alien per il ritmo della narrazione: anche lì era molto lenta inizialmente, per poi scattare improvvisamente, rompendo la pace per presentare questa minaccia impossibile da prevedere che stravolge le cose.
Ovviamente c'è anche il vago riferimento al parassita, ma questo non ha bisogno di un corpo come incubatrice, gli serve da ospite. Come ne La Cosa, il parassita deve camuffarsi per sopravvivere, ma invece di clonare quello che gli serve, entra nell'ospite e ne prende il controllo.
Alcune scene mi hanno fatto pensare ai vari film trash, stile Piranha.
E' difficile bilanciare il trash ben fatto dall'esagerazione che provoca risate. Una lama sottile, ma che sembra essere ben gestita dall'autore.

Purtroppo ho sentito tanto la mancanza di più dettagli. Sappiamo che il mondo come lo conosciamo è svanito, infatti Paige racconta che gli Stati Uniti sono "scomparsi" (per una guerra) poco dopo che la nave era partita. La Terra non è più importante, si è partiti verso lo spazio e si vive lì. Ma non spiega come ci si è arrivati, nemmeno vagamente. Nemmeno come mai esistano solo donne. E' un dettaglio subdolo, che si intuisce per caso durante la lettura, però è evidente ma non c'è spiegazione per questa mancanza di uomini.

Ammetto di aver faticato parecchio a capire cosa fosse un "mondo di carne", perché non distinguevo la fantasia dalla realtà del romanzo. Anche citando la nave Manifest Destiny, crea confusione fra film e realtà, poiché ci si mette un po' (nel mio caso almeno) a capire che la nave semina è la stessa che  diventata leggenda e ne è stato tratto il film.
E' molto più chiaro il passaggio sulle skinwrapper: viene spiegato chi sono e cosa fanno. In maniera veloce e semplice, ma soddisfacente, così da apprezzarne i personaggi.
Il resto così abbozzato mi ha lasciato l'amaro in bocca.

Mi resta solo un dubbio sul finale: quando avrebbero potuto contaminare Paige?
Bah... Resta interessante questa scelta per concludere il tutto, mostrando quanto lei esista ancora (anche se non dovrebbe, non le hanno mangiato tutto il cervello?), anche se la parte in cui si eccita per via dei due che copulano "come conigli" poteva essere evitata, risulta noiosa e forse l'unico scopo era mettere a disagio il lettore (lei che si eccita mentre loro scopano nel suo cervello). Non lo so, ma non mi ha detto niente. Si, sono strana.

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