Opinione: Hysteria, di Serena Baldoni

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Ero una vittima,
eppur ho intrapreso il cammino sul patibolo del colpevole,
all'oscuro dal mondo e da ciò che rinnega con fin troppa modestia,
questa è la mia storia,
essa vive ancora,
al posto del mio reale nome ho assunto la causa,
ho sposato la morte,
Histeria.

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La protagonista di questa storia è Adele, una serva nella corte di Eberardo V, nella Germania del 1473. Una donna colta ed intelligente, che sa quale sia il suo posto, ma per colpa di alcuni malintesi, si troverà a finire nelle grinfie dell'inquisizione.

Infatti, come in molti altri romanzi di Serena, l'inizio è ricco di informazioni che preparano alla storia, in particolare spiega cosa sia l'Isteria. Un problema che è stato accettato come malattia psichiatrica solamente nel 1987, prima era attribuito ad altro, era un disturbo "esclusivamente" femminile ed attribuibile all'avere l'utero, infatti le "cure" per queste donne erano il matrimonio e fare figli (per le più fortunate) perché meno forti degli uomini e più influenzabili; mentre (molte) hanno trovato la morte, in particolar modo nel periodo della caccia alle streghe, per questa malattia.

Adele è invaghita del suo Duca, Eberardo. Dopo aver vegliato su di lui durante una brutta febbre, i due si avvicineranno e porteranno avanti un rapporto clandestino, che però non è destinato a durare visto che lui è promesso ad un'altra donna. Lei lo sa bene e lo accetta, ma l'amore non può essere comandato e gli sbalzi d'umore della ragazza non passano inosservati nel castello...

Una storia triste e che sa di verità (ovviamente è inventata e romanzata, nonostante il contesto sia reale: Eberardo V è esistito, come la moglie, come l'inquisizione).
Un romanzo veloce da leggere ed estremamente piacevole, la lettura scorre lasciando al lettore una sensazione di malinconia (in senso buono).

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