Opinione: Crash, di Barbara Poscolieri

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Romanzo vincitore del concorso Dunwich Life dedicato alla narrativa italiana.

Alessandro Alari è un giovane pilota romano della scuderia Speed-Y, in corsa per il titolo mondiale del Grand Race. Durante il Circuito di Roma rimane vittima di un incidente in cui perde entrambe le gambe. Il mondo dei motori è sconvolto, così come tutte le persone vicine al pilota. Solo Alessandro crede che un ritorno alle gare sia ancora possibile, con o senza gambe. Inizia quindi un percorso di accettazione e di riabilitazione, supportato dalla fidanzata Federica, dai genitori e dagli amici, con l’obiettivo di riguadagnarsi il posto che merita nella vita e in pista. Ma nel frattempo la Speed-Y ha trovato un nuovo pilota e sembra non credere nel suo recupero. La fiducia di Alessandro vacilla e anche il rapporto con Federica ne risente. Si rifugia quindi nel suo piccolo paese d’origine, dove ritrova la serenità in una vita semplice. Ma il Grand Race invoca il suo nome e, per quanto Alessandro cerchi di ignorarne il richiamo, le corse restano parte di lui.

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Un libro particolare e davvero piacevole.
La storia parla di Alessandro, un giovane pilota che viene coinvolto in un incidente molto grave in cui perde le gambe.
Tutto sembra dover crollare, eppure Alessandro sembra non aver percepito questa tragedia, si comporta come se fosse solo un intoppo e che basti davvero poco per rimettersi in piedi, ricominciare a guidare e tornare alla solita vita.
Fin troppo ottimista, rispetto al mondo che gli scorre accanto.
Quando viene dimesso dall'ospedale stupisce tutti annunciando il ritorno in pista.
La fidanzata Federica gli resta accanto, supportandolo in questa sua scelta, anche se ha paura perché ha assistito all'incidente ed era lì quando lo hanno estratto dalle lamiere.

Mentre segue un percorso fisioterapico per rafforzarsi e imparare a camminare di nuovo, incontrerà un bambino che, come lui, è "particolare", infatti gli manca un braccio. E' un suo fan e trova in questo (il fatto che questo suo eroe stia passando le sue stesse esperienze) il coraggio di accettare questa disabilità, anche se molto piccolo.
Il suo manager non lo vuole perché capisce il peso di quella perdita e che non può tornare in pista, avendo anche altri piloti a disposizione.
Lui inizia a progettare il veicolo per tornare a guidare in pista, ma quando le cose si accavallano, Alessandro inizia a sentire il peso dell'incidente e di quello che gli ha tolto, pensando di non essere più lo stesso e non poter mai essere alla sua altezza.
Dubitando di tutto, si chiude in se stesso e scappa dai suoi genitori, tornando nel mondo della sua giovinezza, con amici che non rivedeva da tempo e imparando a guardare le cose da un'altra prospettiva....

Probabilmente non lo avrei mai scelto, ma sono contenta di aver avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e parlarvene. Così ho scoperto una storia scorrevole e davvero piacevole, che si legge in poco tempo, ma non per questo frivola.
Una storia che ha come sfondo il mondo delle gare automobilistiche e una passione che sembra poter sconfiggere qualunque ostacolo. Ma non è solo questo. C'è una storia d'amore: attenzione, non è un romance, i protagonisti sono innamorati ma non stressano con tira e molla; sono una coppia forte e stabile, che subisce un forte colpo e deve riprendersi, insieme.
E soprattutto c'è la forza di volontà di un uomo che si vede portare via una parte di sé, la lotta quotidiana per riprendersi la sua vita, nonostante i dubbi e le paure che poi lo assalgono.

Un libro ben scritto, interessante e che fa anche pensare: cosa succederebbe se un incidente stravolgesse la nostra vita? Come reagiremmo?
Alessandro è un combattente eppure sente le batoste anche dopo del tempo, sentendo il bisogno di scappare e nascondersi.
Non l'ho mai biasimato ne mi sono trovata a giudicarlo (in positivo o negativo), è un personaggio ben costruito e caratterizzato, come gli altri che gli ruotano attorno.
Come primo libro per la nuova collana Dunwich Life questo romanzo apre le danze in maniera ottima!
Consiglio di prenderlo in considerazione, ne resterete colpiti.

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