Opinione: Il signore delle mosche, di William Golding

 
Le emozioni, in questo romanzo, ci sono tutte. Poi ci sono coraggio, dolore e piacere. La protagonista è l'ombra. L'ombra da cui ognuno di noi cerca di fuggire, ma che poi ci prende. Ma cosa fare quando la tua parte nascosta finisce dentro il corpo della persona che ami? Forse, non resta che mollare le cime dal pontile e salpare verso la follia. E qual è la follia? Quella di ritrovarsi all'Inferno senza aver peccato? Oppure affidarsi a un sistema non strutturato per la presa in cura, che si affida alla tecnica, che non approfondisce e non si pone troppe domande? In questo romanzo il tempo sembra scandire la vita, ma il tempo qui non c'è. La vita ha un sapore magico e nella vita c'è qualcosa di più forte di tutte le emozioni e di tutti i sistemi, un amore, qualcosa che va contro la morte. Qualcosa che non muore. Postfazione dell'autore.
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Un libro che avevo comprato anni fa, ma che era sempre rimasto nella libreria a prendere polvere.
Mi incuriosiva per le citazioni, che ne fanno un romanzo famoso, "da leggere" almeno una volta nella vita. Mi sono buttata incominciandolo (più o meno) insieme ad un'amica.
E ammetto che mi ha conquistato, anche se temo di non aver capito appieno tutti i suoi messaggi dopo una sola lettura.

Ci troviamo all'apertura del romanzo su un'isola e lo vediamo attraverso gli occhi di due ragazzini piuttosto giovani. Ralph e Piggy. Il primo da subito capiremo che è irruento, vivace, svelto di parole e spesso anche un po' meschino. L'altro grassottello, imbranato, ma intelligente. Una coppia che fin dal primo incontro capiremo che avrà un legame.
Capire cosa è successo (perchè loro sono lì) non è semplice, vengono date poche informazioni e dovremo immaginare cosa possa essere accaduto. Sappiamo solo che un aereo è precipitato e che sull'isola sono rimasti ragazzini e bambini inglesi, ma niente adulti.
In breve tempo troveranno il modo per radunarsi per decidere cosa fare, e fin da subito Ralph prende il comando, parlando ed esponendo i fatti. Diventando così il leader scelto da tutti gli altri, con fastidio (poco celato) di Jack. Per non farlo "restare male" gli viene assegnato il compito di Cacciatore. Ma non serve solo il cibo, Ralph è abbastanza sveglio da capire che hanno bisogno di farsi notare e serve del fuoco per fare del fumo, così da essere salvati.

La situazione inizialmente è abbastanza ben indirizzata. Hanno un capo sveglio, ognuno le proprie mansioni da svolgere per cibo, riparo e mantenere il fuoco. Eppure in brevissimo vedremo come tutto crolla sempre più in basso, sfuggendo alle mani dei ragazzi.
Pochi così maturi da poter restare in riga e non perdersi in giochi come i piccoli. Ma non è solo quella la minaccia che si nasconde, perché prima lentamente e poi in maniera sempre più ripida ci renderemo conto di come basti poco per distruggere tutto.

Sono solo ragazzini, ma questo romanzo mette in evidenza quando abbiano già il potenziale per far precipitare le cose, come spesso ci si potrebbe immaginare a degli adulti. L'ingenuità fa la sua parte, ma sotto sotto sono altri istinti che si muovono e che verranno a galla in maniera brutale e violenta.

Un libro all'apparenza semplice, ma complesso e ricco di sotto testi che portano a riflettere.
Un ritmo narrativo sempre più incalzante e rapido, che ci fa sentire come se stessimo precipitando o correndo, con lo stimolo a leggere sempre più veloce, trascinati dagli eventi.
Assolutamente da leggere.


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