Opinione: Psycho, di Robert Bloch


Norman Bates vuole molto bene a sua madre, il problema è che la donna è morta da più di vent'anni, o almeno questo è quello che pensa la gente nella tranquilla cittadina di Fairvale, in California. Norman vive con la madre nella casa vicino all'albergo di famiglia, il Bates Motel, lungo il vecchio tracciato dell'autostrada, oggi in disuso. Una sera si presenta alla reception una giovane donna, Mary, ladra per amore: l'incontro turba i pensieri di Norman, ma la madre veglia su di lui, decisa a proteggerlo con il suo coltello da macellaio. Un grande romanzo che ha ispirato un film leggendario, un viaggio da brivido nella mente di un uomo, e tra le ombre della sua identità.

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Beh, tutti, anche se non hanno visto il film omonimo, né letto questo libro, hanno una vaga idea di che storia sia. Dopo tutto, la scena della doccia è immortale, nella storia del cinema.
Sono riuscita a trovare questo libro in una versione dell'inizio del '90 (usato ovviamente) che non corrisponde a questa cover, ma credo che il romanzo(/traduzione) non si scosti dall'originale.
L'ho divorato in un paio d'orette e mi ha portato in una storia che già "conoscevo" (per intuizione, tramite i vari riferimenti della cultura pop), ma che in ogni caso mi ha regalato un bel viaggio, dentro al Bates Motel e fra le mura della casa di Norman.

Tutto inizia dalla voce di Norman. Un uomo che vive ancora con la madre e che ha un rapporto difficile con lei. Da una parte vuole vivere la sua vita, staccarsi da quella donna che continua a imporsi su di lui. Dall'altra, si vergogna di questi pensieri, poiché lei si è sempre presa cura di lui, abbandonati dal padre di Norman, ed ora che è vecchia e malata non la può lasciare sola e acconsente (ancora) a fare ciò che vuole.

In una notte qualsiasi al Motel, arriva una macchina e lui accoglie la cliente: una giovane donna che vuole fermarsi a dormire.
Fra i due ci sarà qualche chiacchiera, che porterà Bates a fare qualcosa che "obbligherà" la madre a voler proteggere il figlio da quella "sgualdrina".
Quello che non sanno è che la giovane ha rubato dal suo capo parecchio denaro ed è in fuga, per cui in poco tempo arriveranno altri a chiedere di lei.

Una lettura veloce, che cattura e trascina a buon ritmo, incuriosendo il lettore che non riesce a staccarsi fino alla fine della storia. Ci saranno più voci narranti, dando visione corale dalla storia, mettendo in evidenza varie sfumature della vicenda.

Non è propriamente un horror, per il mio gusto non ho provato paura o ribrezzo.
Credo che tutti possano dargli una possibilità, per scoprire questo piccolo capolavoro, reso immortale dal cinema. Merita molto!

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