Opinione: Il Violino dell'Impiccato e altri racconti, di Emile Erckmann e Alexandre Chatrian

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Poco noto al pubblico italiano, se non per qualche romanzo storico, il binomio letterario Erckmann-Chatrian ha prodotto numerosi racconti di genere fantastico, che mescolano il sonno e la veglia, l’umano e la bestia, l’istinto e la ragione, la luce e l’ombra. Protagonisti sono fantasmi, sonnambuli, telepatici, visionari dediti al consumo di oppio e vino. A fare da sfondo a queste novelle velate da una sottile ironia, ammirate dallo stesso Lovecraft è il fascino di un mondo semplice e ingenuo, quello dell’Alsazia e della Lorena, terra d’origine dei due autori.
La raccolta può essere considerata come un mosaico letterario composto da dodici racconti, dodici piccoli frammenti che costituiscono un universo a sé tutto da scoprire, fatto di enigmi, false piste, suspense, dissimulazione, mistero; uno scrigno prezioso di storie che spiazzano il lettore trascinandolo in un mondo irreale, in un vortice che mescola il fiabesco, l’apologo, il fantastico, il gotico, il poliziesco, la cronaca, l’estetica della crudeltà e della violenza fisica.


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Ammetto che ho un po' faticato a finirlo,  per lo stile e il modo di scrivere...ma mi spiego meglio:
Erckmann-Chatrian è il nome con il quale pubblicarono le loro opere due scrittori francesi di origine alsaziana: Emile Erckmann (Phalsbourg, 1822 - Luneville 1899) e Alexandre Chatrian (Le Grand-Soldat, 1826 - Villemomble, Parigi, 1890). 
La loro decennale collaborazione si interruppe solo quando scoppiò fra i due un'accesa controversia nel 1889 tendente a chiarire quali erano i ruoli occupati: Erchmann si occupava maggiormente della stesura dei romanzi e delle novelle, invece Chatrian curava le pubblicazioni e i rimaneggiamenti per la scena.

Insomma, racconti non proprio moderni, ed io mi scontro un po' con questo mondo.
Dodici storie, diverse tra loro, ma ognuna con qualcosa di particolare e strano.
Il Violino dell'Impiccato
L'Eredità di zio Christian
L'Occhio Invisibile
Il Borgomastro Imbottigliato
Il Requiem del Corvo
La Treccia Nera
La Regina delle Api
Il Cabalista Hans Weinland
Tra Due Vini
L'Orologio del Decano
Hans Storkus
L'Orecchio della Civetta

A restarmi nella memoria tra tutte in particolar modo "Il Violino dell'Impiccato", al quale si deve il nome di questa novella, che racconta una macabra storia e di un giovane intelligente e sveglio che riesce a ribaltare la sua sorte. "L'Eredità di zio Christian" quando un giovane di ritrova tra le mani ciò che lo zio gli lascia dopo la morte, in particolare una casa e si rende contro fin troppo presto che era tutto troppo bello per essere vero. "Il Requiem del Corvo" dove un ossessione finsice per trasformarsi in arte, qualcosa che unisce il bello allo 'schifoso'.
Direi che in tutte le storie c'è della musica, parziale, protagonista, o di sfondo.
Una caratteristica interessante.
Sono tutti racconti che forse sarebbero stati definiti del terrore, ma che a me non hanno fatto neanche ribrezzo...solo qualche sbadiglio, ma ve l'ho spiegato sopra perchè.

Una bella raccolta che chi ama lo stile 'vecchio', come Poe, Lovecraft, dovrebbe provare a leggere perchè potrebbe piacergli molto. Fateci un pensiero!

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