Opinione: Wonder, di R.J.Placio

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È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui.
Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo.
Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni. Età di lettura: da 13 anni.

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Quando era uscito aveva fatto parecchio rumore e ne ho sentito parlare molto bene, ma non ero sicura di leggerlo. Questa voce però non si è fermata, anzi, sempre più persone lo hanno letto e giudicato positivamente, fino a convincermi, trovandolo un giorno in una libreria, a comprarlo per scoprire cosa ci fosse di così bello fra quelle pagine.
Ammetto che, non mi sono innamorata ma quasi, della storia ed i suoi personaggi.

Il protagonista è August, un bambino non come tutti gli altri all'apparenza, perché nato con una deformazione facciale, dovuta ad un incredibile (e rarissimo) caso genetico.
Ha dovuto superare molte operazioni per aiutarlo a poter condurre una vita (quasi) normale.
Lui non parla del suo aspetto, però ci rende partecipi della sua visione delle cose, perché sa benissimo la reazione che provoca nella gente quale sia e ciò, che prima lo feriva moltissimo, ora riesce a farselo scivolare addosso piuttosto bene.
Ma un giorno arriva una notizia che mina il suo mondo, fatto di tranquillità e ambiente familiare: andare a scuola, nella prima media, insieme ad altri bambini.
Ciò lo terrorizza, perché (a causa dei numerosi interventi) è sempre stato a casa e sua mamma gli ha fatto da insegnante, ma ormai è piuttosto grande e forte, così i genitori gli chiedono di affrontare questa prova per iniziare ad uscire dal guscio e confrontarsi con ciò che non conosce.

Una sfida che seguiremo insieme a lui, nei suoi alti e bassi, guardando attraverso i suoi occhi e a quelli di altre persone vicine a lui, come la sorella Olivia, i suoi nuovi amici Summer e Jack, il fidanzato di Olivia, Justin, e un amica fin dall'infanzia di Olivia e August, Miranda.
Ciò che chiunque di noi può provare (in una situazione del genere: scuola nuova, senza amici) viene amplificato perché il volto è il biglietto da visita di una persona, o almeno ciò che appare subito, e che (tante volte) colpisce come non dovrebbe.

Un libro che insegna molto, sul giudicare e sulla cattiveria (voluta o meno) delle persone.
Ti fa mettere i panni di August e vedere il mondo attraverso un'ottica che potrebbe buttare giù chiunque, ma come affronta le cose fa venir voglia di sorridere ed ridimensionare i problemi che si ingigantiscono a volte, senza motivo.

Mi è piaciuta moltissimo la scelta di dare così tante voci a questo romanzo, cosa che inizialmente non comprendevo, perché permette di vedere la vita di Auggie e ciò che lo circonda, come in una bolla che si deve portare dietro, costretto dal resto della gente. Le scelte che anche gli altri devono compiere per stargli accanto, perché non semplici e che permettono di capire quanto a volte una persona possa essere manipolata "dal gregge" per paura di estraniarsi, anche se per restare amico di qualcuno di speciale e davvero interessante.

Mi è piaciuto molto il punto di vista di Olivia che, fin da piccola (essendo la primogenita) si è dovuta fare da parte per August in casa, diventando una figura quasi invisibile e perfetta per non dare grattacapi ai suoi genitori. Una ragazzina che però è estremamente forte, anche nei momenti di crisi, quando vorrebbe solo essere Olivia e non la sorella di Auggie.

Davvero un libro ben scritto nella sua semplicità, scorrevole e che fa pensare molto.
Parlando di amicizia e famiglia, di affetto, oltre che di diversità, paura e coraggio.
Una lettura estremamente piacevole che consiglio, sia ai giovani che ai più grandi.

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