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𝕀𝕟𝕔𝕚𝕡𝕚𝕥🔥 Elantris era bellissima, un tempo. Era chiamata la città degli dèi: un luogo di potere, radiosità e magia. Chi l’ha visitata dice che le pietre stesse brillavano con una luce interiore e che la città conteneva straordinarie meraviglie arcane. Di notte Elantris splendeva come un enorme fuoco argenteo, visibile perfino da grandi distanze. Eppure, per quanto Elantris fosse magnifica, i suoi abitanti lo erano di più. Con capelli di un bianco brillante e la pelle di un argento quasi metallico, gli Elantriani parevano splendere come la città stessa. Le leggende sostengono che fossero immortali, o quasi. I loro corpi guarivano rapidamente e godevano di grande forza, intelligenza e velocità. Potevano compiere magie con un semplice gesto della mano; gli uomini visitavano Elantris da tutta Opelon per ricevere guarigione, cibo o saggezza dagli Elantriani. Erano divinità. E chiunque poteva diventare uno di loro. Lo Shaod, era chiamato. La Trasformazione. Colpiva a caso, solitamente di notte, durante le ore misteriose in cui la vita rallentava nel riposo. Lo Shaod poteva prendere mendicanti, artigiani, nobili o guerrieri. Quando giungeva, la vita di quella persona fortunata terminava e iniziava da capo: costui avrebbe messo da parte la sua vecchia esistenza ordinaria e si sarebbe trasferito a Elantris. Elantris, dove avrebbe potuto vivere felice, governare con saggezza ed essere adorato per l’eternità. Dieci anni fa l’eternità è terminata. 🔥 🔥 🔥 🔥 🔥 Ultimamente, grazie alla Oscar Vault, si sta parlando molto di più di Sanderson. O almeno, io sto vendendo molta più gente parlarne. Ammetto che lo conoscevo "di vista", non avevo ancora letto niente di suo. Non so, mi intimidiva quasi. Avevo comprato Elantris anni fa cartaceo e avevo recuperato i primi due volumi de Le Cronache Della Forgoluce su Kindle, ma non mi ero decisa a leggerli. Fin'ora. Tutto questo parlare di lui mi ha messo molta curiosità. Quindi, perché non iniziare a conoscerlo dal romanzo che mi pare sia il meno calcolato in Italia? #Elantris #BrandonSanderson #Sanderson #fantasy #romanzo #fanucci #fanuccieditore #leggere #bookblogger #bookstagrammer #freepik #viaggiatricepigra
...ᴇ ᴏʀᴀ ᴄᴏᴍᴇ ᴠᴇ ɴᴇ ᴘᴀʀʟᴏ? Finalmente pubblico quest'immagine per farvi sapere che sono arrivata alla fine di uno dei romanzi più famosi, particolari e belli del panorama fantascientifico. Il problema però è come parlarne. Parto dal presupposto che ci ho messo più di un anno per finirlo, ma non è stata assolutamente colpa del libro. Anzi, inizialmente mi aveva preso moltissimo. Purtroppo avevo altro che dovevo leggere e una volta messo in pausa, è stato messo in pausa più e più volte. Riprendere in mano un romanzo del genere non è affatto semplice, fra dimenticanze e simili. Anche perché ha una struttura decisamente particolare che può renderne la lettura lenta e difficile, se non ti cattura. È molto riflessivo, in ogni capitolo ci troviamo immersi nei pensieri di molti personaggi, intersecandosi fra di loro in modo decisamente fluido (lo devo ammettere), ma che comunque richiede attenzione da parte del lettore. La trama è ricchissima di tematiche, tutte strettamente legate fra di loro. Dalla politica, alla guerra, all'ecologia, sfruttamento,... Insomma, fa riflettere molto. Siciramente lo voglio rileggere. Voglio tuffarmi di nuovo in questo mondo assolutamente inospitale ma così fondamentale per il commercio. Non ho dubbi: è da leggere! Lo straconsiglio, in particolare agli amanti della fantascienza e del fantasy. ❓Lo avete già letto? O è nella vostra wish? #Dune #FrankHerbert #Fanucci #frankherbertdune #fantascienza #epico #libro #romanzo #daleggere #bookblogger #bookstagrammer #booklovers #readabook #libri #freepik #viaggiatricepigra
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Sono stata trascinata dentro un mondo davvero particolare e che incolla il lettore alla storia. Ci troviamo praticamente subito in empatia con Anna che si ritrova in un luogo sconosciuto e capisce presto di esser stata rapita, e che non è sola. Dentro un enorme gabbia, circondata da altre gabbie simili alla sua, ognuna con qualcuno al suo interno che di umano sembra aver poco. Settimana dopo settimana inizia a capire questo "gioco" e le regole che Lui vuole che vengano rispettate, altrimenti arrivano le punizioni. Impara a conoscere chi la circonda, chi più o meno pazzo, chi più o meno succube del gioco, e chi ormai è passato al servizio di Lui, nonostante la prigionia. . Una storia originale e che cattura fin da subito, anche se ammetto che andando avanti si perde un po' quel fascino e la storia rallenta, allentando la presa sul lettore, fino al punto finale. Intuiamo perchè abbia perso Anna, ma riguardo gli altri, poco o niente. Nemmeno riguardo a Lui. . . Mi è mancato qualcosa. Forse per lasciare un po' di mistero, ma personalmente amo quando una chiusura è imprevedibile ma ha una spiegazione che lascia il lettore a bocca aperta. A confermargli un dubbio o prendendolo completamente in contropiede, ma dandogli quella risposta che chiude la storia senza lasciarla aperta. A meno di un possibile seguito, che leggerei molto volentieri. . Nel complesso resta una storia che consiglio di leggere o ascoltare, sicuramente. . L'opinione completa la trovate sul blog (link in bio) #Zoo #PaolaBarbato #Piemme #Storytel #thriller #audiolibro #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklover #freepik #viaggiatricepigra
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Opinione: Zoo, di Paola Barbato
Paola Barbato, come solo i più grandi, sa far nascere la paura anche dal più innocente battito d'ali. E si conferma una maestra del thriller.
Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell'istante inizia una lotta contro chiunque l'abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte. Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un Lui dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.
Diciamo che arrivo abbastanza tardi a scoprire questo romanzo.
Non tantissimo, è stato pubblicato ad inizio 2019, però tempo ne è passato.
Lo avevo adocchiato, per la particolarità della storia e la promessa di qualcosa di originale, ma...non so, non era scattato il "devo leggerlo".
Mi ci sono riavvicinata per caso tramite Storytel, lo avevo iniziato e mi aveva incuriosito.
Ma ascoltando davvero poco, il mese era passato e la storia era rimasta lì, appena incominciata. Fortunatamente altra promo, altra riattivazione, e sono tornata a metter in cuffia questo thriller.
Ed ammetto che è andata anche bene perchè la voce che lo legge mi è piaciuta fin da subito. Tanti romanzi li ho scartati perchè non mi trovavo bene col lettore o la lettrice.
Sono stata trascinata dentro un mondo davvero particolare e che incolla il lettore alla storia.
Ci troviamo praticamente subito in empatia con Anna che si ritrova in un luogo sconosciuto e capisce presto di esser stata rapita, e che non è sola.
Dentro un enorme gabbia, circondata da altre gabbie simili alla sua, ognuna con qualcuno al suo interno che di umano sembra aver poco.
Settimana dopo settimana inizia a capire questo "gioco" e le regole che Lui vuole che vengano rispettate, altrimenti arrivano le punizioni.
Impara a conoscere chi la circonda, chi più o meno pazzo, chi più o meno succube del gioco, e chi ormai è passato al servizio di Lui, nonostante la prigionia.
Una storia originale e che cattura fin da subito, anche se ammetto che andando avanti si perde un po' quel fascino e la storia rallenta, allentando la presa sul lettore, fino al punto finale.
Intuiamo perchè abbia perso Anna, ma riguardo gli altri, poco o niente.
C'è chi ce lo dirà, ma stop. Lui non ha mai una "voce" chiara, con cui definirsi al lettore.
Un personaggio che resta sempre nascosto e solo attraverso le sue azioni lo conosceremo meglio: metodico, molto intelligente, premuroso con i suoi "animali", con tantissime conoscenze diverse,...ma sul perchè questo Zoo, sul perchè tutte le cure, sul perchè ognuno con la sua gabbia, niente di niente.
La storia resta comunque interessante puntata solo su Anna e sul suo percorso giorno dopo giorno dentro quella gabbia, e di come scelga di vivere lì dentro.
Ma manca decisamente qualcosa che avrebbe arricchito il tutto.
Ma arriviamo alla fine,
Ecco, nella chiusura dei giochi speravo davvero in qualcosa di più, ma è stato abbastanza prevedibile. Mi ha un po' deluso ed in particolare gli ultimi minuti li ho dovuti riascoltare perchè non ho compreso appieno cosa sia successo.
Mi è mancato qualcosa. Forse per lasciare un po' di mistero, ma personalmente amo quando una chiusura è imprevedibile ma ha una spiegazione che lascia il lettore a bocca aperta. A confermargli un dubbio o prendendolo completamente in contropiede, ma dandogli quella risposta che chiude la storia senza lasciarla aperta.
A meno di un possibile seguito, che leggerei molto volentieri.
Nel complesso resta una storia che consiglio di leggere o ascoltare, sicuramente.
Lo so di non essere propriamente normale, ma adoro questo genere di letture. Queste indagini che permettono di andare a scavare dietro fatti di cronaca e saperne di più. Sarò morbosa, sarò fuori di testa, sarò...non lo so nemmeno io. Ma trovo tutto ciò che circonda il lato oscuro della mente umana..."affascinante". Questo fatto di cronaca non lo conoscevo. Sarà che più o meno in quegli anni i TG mi avevano stufato e avevo smesso di seguirli per come riportavano le notizie, ed ancora non mi informavo così tanto online. Quindi vivevo in un buco nero di totale ignoranza. Non che adesso vada così meglio il mio rapporto coi media, ma almeno ho la rete e posso cercare notizie magari riportate seriamente altrove (anche se al 99% c'è un copia/incolla decisamente demoralizzante). Tornando al fatto di cronaca, come potete leggere già nella trama, siamo nel 2016 ed è stato ucciso brutalmente un giovane uomo di 23 anni: Luca Varani. Sarà Manuel Foffo a denunciarsi come omicida qualche giorno dopo al padre, portando anche alla cattura di Marco Prato, che era ad un passo dal completare il suicidio. Nicola Lagioia ripercorre i fatti in modo romanzato, ma inserendo elementi reali (interviste, documenti, prove, ecc) che rendono la lettura ricca di informazioni e alla fine danno un pugno nello stomaco al lettore. . . Non vi dirò di più, trovate la mia opinione completa sul blog (link in bio). . . Solo, vi consiglio di farvi sotto con questa lettura se avete stomaco forte e/o vi piace questo genere di romanzi. Altrimenti passate oltre, vi fareste solo del male. ❓Ditemi che non solo l'unica a cui affascinano questi romanzi/indagine. E se avete titoli, consigliate pure. #LaCittàDeiVivi #NicolaLaGioia #Einaudi #cronaca #cronacanera #cronacaneraitaliana #libro #bookblogger #bookstagrammer #booklovers #readabook #libri #romanzo #leggere #libribelli #freepik #viaggiatricepigra
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Opinione: La Città Dei Vivi, di Nicola Lagioia
«Tutti temiamo di vestire i panni della vittima.
Viviamo nell'incubo di venire derubati, ingannati, aggrediti, calpestati.
Preghiamo di non incontrare sulla nostra strada un assassino.
Ma quale ostacolo emotivo dobbiamo superare per immaginare di poter essere noi, un giorno, a vestire i panni del carnefice?»
Le parole di Nicola Lagioia ci portano dentro il caso di cronaca piú efferato degli ultimi anni. Un viaggio per le strade buie della città eterna, un'indagine sulla natura umana, sulla responsabilità e la colpa, sull'istinto di sopraffazione e il libero arbitrio. Su chi siamo, o chi potevamo diventare.
Nel marzo 2016, in un anonimo appartamento della periferia romana, due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo piú giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile. È un gesto inspiegabile, inimmaginabile anche per loro pochi giorni prima. La notizia calamita immediatamente l'attenzione, sconvolgendo nel profondo l'opinione pubblica. È la natura del delitto a sollevare le domande piú inquietanti. È un caso di violenza gratuita? Gli assassini sono dei depravati? Dei cocainomani? Dei disperati? Erano davvero consapevoli di ciò che stavano facendo? Qualcuno inizia a descrivere l'omicidio come un caso di possessione. Quel che è certo è che questo gesto enorme, insensato, segna oltre i colpevoli l'intero mondo che li circonda. Nicola Lagioia segue questa storia sin dall'inizio: intervista i protagonisti della vicenda, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori di Luca Varani, intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli. Mettersi sulle tracce del delitto significa anche affrontare una discesa nella notte di Roma, una città invivibile eppure traboccante di vita, presa d'assalto da topi e animali selvatici, stravolta dalla corruzione, dalle droghe, ma al tempo stesso capace di far sentire libero chi ci vive come nessun altro posto al mondo. Una città che in quel momento non ha un sindaco, ma ben due papi. Da questa indagine emerge un tempo fatto di aspettative tradite, confusione sessuale, difficoltà nel diventare adulti, disuguaglianze, vuoti di identità e smarrimento. Procedendo per cerchi concentrici, Nicola Lagioia spalanca le porte delle case, interroga i padri e i figli, cercando il punto di rottura a partire dal quale tutto può succedere.
Lo so di non essere propriamente normale, ma adoro questo genere di letture.
Queste indagini che permettono di andare a scavare dietro fatti di cronaca e saperne di più.
Sarò morbosa, sarò fuori di testa, sarò...non lo so nemmeno io. Ma trovo tutto ciò che circonda il lato oscuro della mente umana..."affascinante".
Prendete le mie parole con le pinze, eh!
Questo fatto di cronaca non lo conoscevo. Sarà che più o meno in quegli anni i TG mi avevano stufato e avevo smesso di seguirli per come riportavano le notizie, ed ancora non mi informavo così tanto online. Quindi vivevo in un buco nero di totale ignoranza.
Non che adesso vada così meglio il mio rapporto coi media, ma almeno ho la rete e posso cercare notizie magari riportate seriamente altrove (anche se al 99% c'è un copia/incolla decisamente demoralizzante).
Non che adesso vada così meglio il mio rapporto coi media, ma almeno ho la rete e posso cercare notizie magari riportate seriamente altrove (anche se al 99% c'è un copia/incolla decisamente demoralizzante).
Tornando al fatto di cronaca, come potete leggere già nella trama, siamo nel 2016 ed è stato ucciso brutalmente un giovane uomo di 23 anni: Luca Varani. Sarà Manuel Foffo a denunciarsi come omicida qualche giorno dopo al padre, portando anche alla cattura di Marco Prato, che era ad un passo dal completare il suicidio.
Nicola Lagioia ripercorre i fatti in modo romanzato, ma inserendo elementi reali (interviste, documenti, prove, ecc) che rendono la lettura ricca di informazioni e alla fine danno un pugno nello stomaco al lettore.
Parte dalla confessione di Manuel al padre, alla scoperta del cadavere e gli arresti. Ma poi fa dei passi indietro, per farci conoscere Manuel e Marco. Due giovani poco più grandi di Luca, definiti bravi ragazzi da chi li conosceva.
Tutto ciò non per giustificare, non per creare la patina che spesso viene appiccicata dai media a certi indiziati (altro motivo per cui detesto i media e le loro narrazioni spesso distorte e "tossiche"). Lo fa per mostrarci quanto certa normalità possa nascondere.
Ci porta a conoscere Manuel che a quasi trent'anni odia ed attribuisce tutte le sue colpe al padre (la mancanza di lavoro, la sua smartapp che non decolla, ecc). Un drogato, senza obiettivi realistici, che si lascia trascinare e, forse, ricattato da Marco per un video.
Conosciamo Marco, un volto estremamente conosciuto nell'ambiente delle feste, un PR e un personaggio famoso, omosessuale dichiarato e fiero. Un egoista, egocentrico, manipolatore molto abile. Un uomo gay che dice di sentirsi donna e che punta agli etero, quasi per provare che non sono "veri uomini" e che se un altro uomo ti fa qualcosa, lo fa meglio di una donna.
Conosciamo Luca, innamorato da sempre della fidanzata storica, che lavora in una carrozzeria, che studia la sera. Ma secondo alcuni amici e certe voci, spaccia e si prostituisce per denaro. Per questo finisce in quell'appartamento il 4 marzo.
Al centro di tutto c'è materiale per far impazzire i giornalisti ed i leoni del web: droga, prostituzione, omosessualità. Il tutto in negativo. Il tutto per puntare il dito.
Forse anche per questo non si saprà mai se Luca si prostituiva davvero, come se ciò lo sminuisse in qualche modo dal ruolo di vittima del tutto innocente.
Nicola ci porta attraverso gli interrogatori di Manuel e Marco nei giorni precedenti, quando i due si erano chiusi in casa con tanta cocaina e alcool.
Giorni in cui erano sprofondati dentro la droga. in cui avevano derubato un amico per poterne comprare altra, in cui un altro loro amico che avevano invitato aveva intuito qualcosa e se n'era andato, giorni di confessioni e probabilmente di rapporti fra i due;
giorni in cui avevano deciso che dovevano fare del male a qualcuno, dovevano trovare qualcuno da pagare per stuprarlo.
Finendo col chiamare Luca, drogarlo,...ma lo stupro non bastava più.
Una rabbia si scatena e decidono di ucciderlo.
Queste sono le pagine peggiori.
Frammenti di interrogatorio di Manuel e Marco si intersecano fra loro, raccontando ognuno la sua verità.
Manuel dice che è Marco a superare la linea dicendo che ora lo ammazzavano.
Marco nega e da tutta la colpa a Manuel.
Ciò non toglie che passano quasi due ore di tortura per Luca.
Due ore nelle quali la "disperazione" di Manuel lo porta a "dispiacersi" per la vittima perchè, semplicemente, non vuole morire.
Non sa come ucciderlo.
Ci provano da tanto.
Coltelli. Martello. Corda. Mani.
Vuole vivere. Ma lo "devono" uccidere.
Marco dice di esser succube di Manuel, ma le prove raccontano altro.
Ci sono le impronte di entrambi ovunque.
Quando tutto finisce i due si addormentano e poi pensano a cosa fare.
Marco decide di farla finita. E non è la prima volta che tenta il suicidio.
Manuel alla fin fine capisce di non poter nascondere ciò che è successo. E lo confessa. Prima al padre e poi alla polizia.
Dopo tutto ciò, la conclusione dei fatti. I processi. Le pene.
La sensazione di vuoto, perchè sembra che non ci sia giustizia.
Una morte così crudele, sadica, insensata. Senza un perché.
Un romanzo davvero forte che ti attacca alle pagine fino alla fine.
Un percorso che porta a conoscere quanto "poco" basti per passare da "bravo ragazzo" ad omicida. Anche se, in effettivo, andrebbe rivista anche la narrazione del "bravo ragazzo".
L'unica enorme pecca è la digressione dell'autore in cui ci racconta di un turista olandese, frammenti sparsi qua e là, in cui ci descrive anche Roma, la cui storia non ha nulla a che fare con il fatto di cronaca.
L'ho trovato inutile e noioso. Senza sarebbe stato perfetto.
Consigliatissimo se avete stomaco forte e vi piacciono questo genere di romanzi.
Altrimenti andate oltre, non fa per voi e vi fareste solo del male.
Torniamo nel mondo creato da Laura fra Angeli e Demoni, ma senza esser così prevedibile e banale come avrebbe potuto essere. Infatti lo avevamo già intuito nel primo romanzo che il tutto era decisamente complesso e "diverso" da come abitualmente possiamo leggere (o vedere) rappresentata questa eterna lotta fra bene e male. Laura infatti ha studiato molto e ce lo dimostra mescolando abilmente elementi differenti preso fra culti, religioni, leggende ed opere filosofiche. Ammetto che questo può essere il punto più particolare ma anche il più "difficoltoso" da affrontare per il lettore. Per esempio (io) ho faticato a star dietro a certe spiegazioni molto dettagliate che sicuramente danno tanto al romanzo, ma se non si ha la testa ahimè sfuggono. Chiarisco meglio, non sono inutili, ma necessitano di una lettura che non sia totalmente superficiale. Cosa che rende molto interessante la storia e tutto questo background, ma richiede (giustamente!) al lettore uno sforzo in più in alcuni piccoli frammenti. Nonostante Laura ci porti a vedere le cose da prospettive nuove e creando percorsi "suoi" che arricchiscono molto il tutto, staccandolo da altre storie più...conosciute, diciamo. . . ❓Parlando di Background, cosa preferite: qualcosa di prevedibile? Appena accennato? Oppure un mondo ricco di dettagli originali? . . [l'opinione completa del romanzo la trovate sul blog Link in Bio] . #TenaceComeLInferno #OfVicesAndVirtues #LauraRocca #fantasy #self #romanzo #angeli #demoni #libro #librodaleggere #leggere #daleggere #bookblogger #bookstagrammer #giftedby #freepik #viaggiatricepigra
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Opinione: Tenace Come L'Inferno (Of Vices and Virtues 2), di Laura Rocca
Sono un essere di pura luce, oggi lo so.
La mia intera esistenza è sempre stata volta al Bene sopra ogni cosa e oggi più che mai dovrei avere questa ferma consapevolezza.
Ogni mia certezza, però, è ormai in frantumi. Mi chiamo Jophiel, sono un angelo e tutta la Sphaera Caelestis sa chi sono visto che, per millenni, sono stato il sacrificio che ha sancito il patto tra angeli e demoni.
La mia anima eterea, però, è stata sporcata da sensazioni che mai avrei dovuto conoscere.
Resisterò o perpetrerò il più grande tradimento della mia razza?
Conosco quale comportamento si aspetta da me Jeliel, mio padre, ma non posso rinnegare Lei.
Tutto quello che ho sempre creduto giusto mi appare scorretto e quello che tutta la mia razza considererà il mio errore supremo mi sembra l’unica decisione possibile per me.
So che dovrei convincermi che un angelo non nutre certi sentimenti sbagliati, sono consapevole che dovrei gioire della cattura di un demone e delle informazioni che potremmo estorcerle sui piani di Lucifero, che non dovrei provare altro che odio per Lilin, perché è così che si chiama la creatura che mi ha ingannato facendomi innamorare.
Ma non posso.
La mia scelta è già compiuta, devo solo attuarla.
Mi chiamo Jophiel, sono un angelo e il mio peccato peggiore potrebbe essere l’unica opzione di salvezza dell’universo.
Infatti lo avevamo già intuito nel primo romanzo che il tutto era decisamente complesso e "diverso" da come abitualmente possiamo leggere (o vedere) rappresentata questa eterna lotta fra bene e male. Laura infatti ha studiato molto e ce lo dimostra mescolando abilmente elementi differenti preso fra culti, religioni, leggende ed opere filosofiche.
Ammetto che questo può essere il punto più particolare ma anche il più "difficoltoso" da affrontare per il lettore.
Per esempio (io) ho faticato a star dietro a certe spiegazioni molto dettagliate che sicuramente danno tanto al romanzo, ma se non si ha la testa ahimè sfuggono.
Chiarisco meglio, non sono inutili, ma necessitano di una lettura che non sia totalmente superficiale. Cosa che rende molto interessante la storia e tutto questo background, ma richiede (giustamente!) al lettore uno sforzo in più in alcuni piccoli frammenti.
Nonostante Laura ci porti a vedere le cose da prospettive nuove e creando percorsi "suoi" che arricchiscono molto il tutto, staccandolo da altre storie più...conosciute, diciamo.
Ovvio, partiamo dalla religione Cattolica e ci muoviamo lì intorno, ma c'è molto molto altro che arricchisce.
E direi che sto già tirando troppo pippone su sta roba, quindi andiamo avanti e vediamo un po' personaggi e storia.
La trama riprende esattamente dove finiva il precedente romanzo: Lilin che si sacrifica per riportare Jayden fuori dall'Inferno, ma le cose non vanno proprio come si era aspettata.
Ahimè ad attenderli c'è Jeliel, il padre di Jophiel (il vero nome di Jayden), che li porta alla Sphaera Caelestis, dove Lilin verrà imprigionata per essere interrogata riguardo i piani del padre (e/o i suoi).
Seguiremo principalmente Jophiel in questi primi capitoli, che ha riavuto la sua "forma" originale e tutti i suoi ricordi, ma è anche estremamente confuso riguardo a Lilin e ciò che prova per lei.
Lei è una Succuba, un Demone, la figlia di Lucifero. Deve essere stato tutto un enorme piano per farlo innamorare con l'inganno e portarlo via dal suo compito sulla Terra. Deve (O no?)
I dubbi sono tanti, mescolati ai sentimenti estremamente forti che prova per lei (ma saranno veri?), ma anche ad un senso di giustizia che sembra mancare in quel luogo.
Sa benissimo che i Demoni sono crudeli, manipolatori e non ci si può fidare delle loro parole, ma gli Angeli sono davvero così diversi?
Jophiel si trova a dover combattere fra ciò che sente e ciò che sa (o crede di sapere?).
Intelligente, sveglio e pronto a tutto, con un etica che lo porta fin da subito a metter in dubbio ciò che gli sta attorno.
Come nel precedente romanzo avremo davvero tante voci che si alterneranno nei vari capitoli. Da Jophiel, a Lilin, a Vapulia e Asur, fino a Lucifero...e non solo!
Perchè finalmente inizieremo ad avere risposte in merito al rapporto fra Lilin e Jophiel, che non sarebbe mai dovuto esistere, portandoci indietro nel tempo poco prima della creazione del Patto.
Ma c'è di più, perchè non c'è in ballo solo Paradiso ed Inferno, ma altro che è stato nascosto fino ad ora e che potrebbe cambiare totalmente le carte in tavola, specialmente per i due protagonisti.
La storia scorre piuttosto rapida e ci permette di scoprire molti più dettagli relativi al mistero che lega un Angelo ad un Demone, dandoci molte risposte, all'apparenza quasi tutte, ma credo che nel finale ci sarà molto altro ad attenderci.
Una lettura originale, pensata nei dettagli e che ha dietro molto studio, cosa che (come già dicevo sopra) è una nota estremamente positiva ma rappresenta anche un punto a sfavore (anche se dipende molto da lettore).
Ammetto che alcune parti risultano prevedibili e ci sono alcune spiegazioni ripetitive che rallentano la lettura, ma nel complesso si bilancia bene l'azione con queste spiegazioni.
Sono estremamente curiosa riguardo la conclusione di questa trilogia, sperando in colpi di scena che la rendano ancora più imprevedibile. Se Laura mantiene i suoi ritmi così veloci, magari ce lo regala ad un anno da questa pubblicazione.
Incrocio le dita.
Nel frattempo, Grazie ancora a Laura per avermi mandato un'altra delle sue creature ed aver avuto pazienza. Avrei dovuto finirlo molto tempo fa, ma...la vita!
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📖 ғᴀɴᴛᴀsʏ, sᴇʟғ ᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴏ! Ebbene si, negli ultimi anni mi capita molto raramente di leggere autori/ici self; scelta a cui mi ci hanno portato molti fra loro per comportamenti..."da diva" diciamo, unito al fatto di aver sempre meno tempo e quindi la mia decisione di dedicarlo a storie che avessi voglia di leggere. Laura è rimasta sempre con me, dai suoi primi romanzi, passando dal fantasy ai più romantici,... Sempre concedendomi fiducia e spazio per poter dire la mia. Questo [Forte Come La Morte] è stato il suo ritorno "alle origini", al fantasy, ma in maniera decisamente più matura, aggiungendoci molte ricerche per creare un mondo non solo suo, ma che avesse basi decisamente interessanti riguardanti la religione e ciò che le spazia intorno. Un anno di distanza separa questo primo capitolo dal secondo, pubblicato (appunto) a metà luglio. Perché non ve ne ho ancora parlato? Eh, facile: lo sto ancora leggendo [shame of me!] Laura è stata così gentile da farmene avere una copia in anteprima, ma ho sottovalutato decisamente troppo il lavoro e le nuove mansioni che mi hanno assorbita totalmente; per non parlare della sfiga assoluta: appena iniziate le ferie non sono stata bene e di leggere non se ne parlava proprio....MA, eh si c'è un bel ma, perché ho ripreso in mano il romanzo e le pagine stanno volando, quindi ve ne parlerò molto presto. Ma ora sono curiosa ❓Com'è il vostro rapporto con i self? #ForteComeLaMorte #OfVicesAndVirtues #LauraRocca #fantasy #self #romanzo #angeli #demoni #libro #librodaleggere #leggere #daleggere #bookblogger #bookstagrammer #giftedby #freepik #viaggiatricepigra
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𝕃𝕚𝕓𝕣𝕠 𝕍𝕊 𝔽𝕚𝕝𝕞 ~ 𝔻𝕠𝕝𝕠𝕣𝕖𝕤 ℂ𝕝𝕒𝕚𝕓𝕠𝕣𝕟𝕖 ~ (post 1/3) 𝕋𝕣𝕒𝕞𝕒 𝕃𝕚𝕓𝕣𝕠 Dolores Claiborne è un'anziana rompiscatole yankee che adesso si trova a doversi discolpare, davanti alla polizia, per la fine misteriosa di Vera Donovan, la ricca invalida di cui era la governante. Ma a Little Tall Island molti si chiedono ancora cosa sia realmente successo in quel giorno spettrale di trent'anni prima - che coincise con un'eclissi totale - in cui morì suo marito. Per difendersi, Dolores si lancia in un racconto trascinante, un avvincente monologo in cui ripercorrere la sua tormentata e terribile esistenza. 𝕋𝕣𝕒𝕞𝕒 𝔽𝕚𝕝𝕞 La trentacinquenne Selena St. George, affermata giornalista di New York, deve tornare nel natio Maine per incontrare la madre, Dolores Claiborne, sospettata per l'omicidio di Vera Donovan, l'anziana e ricca signora che assisteva da anni. Tutto sembra contro di lei: le circostanze; il portalettere che entrando l'ha trovata con un mattarello in mano china sulla defunta; il testamento a suo favore che è determinante per l'irriducibile investigatore John Mackey, che vent'anni prima ha tentato invano di farla incriminare per la morte del marito Joe St. George. Difficile la convivenza tra la figlia dura e chiusa e la madre che è invece vissuta solo per lei, come riemerge dai ricordi, col marito ubriacone che la picchiava e che molestava la giovane figlia. Dolores ricorda anche quando venne assunta dall'altezzosa Vera, rimasta presto vedova, che l'ha voluta stabilmente in casa. Le umiliazioni, il freddo; le mani screpolate: tutto Dolores ha sopportato per risparmaire e far studiare la figlia...
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𝕃𝕚𝕓𝕣𝕠 𝕍𝕊 𝔽𝕚𝕝𝕞 ~ 𝔻𝕠𝕝𝕠𝕣𝕖𝕤 ℂ𝕝𝕒𝕚𝕓𝕠𝕣𝕟𝕖 ~ (post 2/3) Non fatemi parlare del titolo, per carità (L̶'̶U̶l̶t̶i̶m̶a̶ ̶E̶c̶l̶i̶s̶s̶i̶ ̶). Da dimenticare. Ovviamente lo straordinario romanzo di King non è stato portato sullo schermo come il lettore avrebbe voluto. Ma poteva andarci peggio vista la particolarità della storia e di come viene raccontata, nonostante l'avrei vista in maniera perfetta anche riportata fedelmente. Piuttosto che un enorme monologo in cui Dolores racconta tutta la sua vita alla polizia, in particolare attorno agli incidenti che la videro implicata in due indagini di omicidio (quello di sui marito trent'anni prima e Vera Donovan nel presente), la storia prende una piega decisamente diversa. Ciò che accadde Dolores si ritrova a spiegarlo alla figlia che, nonostante abbia con lei un rapporto gelido, appena sente la notizia dell'arresto torna "a casa" per (diciamo) assicurarsi che sua madre stia bene. È una giovane donna che nasconde un sacco di fragilità che solo ora si troverà ad affrontare a viso aperto, in un luogo che detesta con una persona che, sotto sotto, odia. Il perché di tutto ciò lo scopriremo durante la visione. È una sorta di confessione alla figlia, che sembra aver rimosso il suo passato ed aver distorto gli eventi. Il film è fatto piuttosto bene, ma se si ha letto il romanzo si sente fortemente la mancanza di tanti dettagli che rendono Dolores una donna sicuramente non facile o simpatica, ma decisamente forte e tenace, in un mondo che riteneva il suo sesso ancora di serie B. La Bates è fantastica in questo ruolo, anche se in Misery è divina! Due ruoli femminili completamente diversi, di storie completamente diverse, che riesce a portare sullo schermo senza troppi problemi. Forse l'unic@ attrice/ore che ha interpretato due ruoli differenti in due film tratti dai romanzi di King.
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𝕃𝕚𝕓𝕣𝕠 𝕍𝕊 𝔽𝕚𝕝𝕞 ~ 𝔻𝕠𝕝𝕠𝕣𝕖𝕤 ℂ𝕝𝕒𝕚𝕓𝕠𝕣𝕟𝕖 ~ (post 3/3) 𝔻𝕚𝕗𝕗𝕖𝕣𝕖𝕟𝕫𝕖 𝕗𝕣𝕒 𝕝𝕚𝕓𝕣𝕠 𝕖 𝕡𝕖𝕝𝕝𝕚𝕔𝕠𝕝𝕒 𝐀𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐢𝐥𝐞𝐫 𝐄𝐯𝐢𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐧𝐞 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 ~ lo stile narrativo: nel romanzo è un monologo alla polizia che ripercorre gli eventi in ordine cronologico, nel film ci sono molte confessioni alla figlia sul padre ma la polizia non ne saprà nulla ~ Dolores ha 3 figli nel romanzo (due maschi ed una femmina) ~ quando Dolores affronta Selena, lei alla fine cede e confessa le molestie da parte del padre (nel film non ammette nulla) ~ Dolores affronta Joe riguardo Selena, ordinandogli di lasciarla in pace; nel frattempo medita alla fuga e solo dopo scopre dei suoi soldi scomparsi dalla banca ~ Dolores si rende conto di aver un unica via d'uscita, le viene l'idea di uccidere Joe durante l'eclissi e la matura in diverso periodo; una spinta di Vera c'è, ma non così plateale come nel film ~ la morte di Joe viene accorciata molto nel film, come ciò che accadde dopo e tutto il rapporto con Vera ~ Dolores credeva che i figli di Vera avrebbero ereditato tutto, ma scopre solo alla sua morte di tutto di essere l'unica erede perché loro sono morti molto tempo prima (nel film non esistono nemmeno) ~ quando scopre dell'eredità decide di andare alla polizia (spiegando come mai tutta la confessione) ~ Dolores dona tutto in beneficenza, lo scopriamo tramite un trafiletto di giornale alla fine del romanzo ~ la figlia (giornalista come nel film) torna da Dolores dopo la fine delle indagini, prima non compare nessuno
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𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘴𝘢𝘴𝘵𝘳𝘰, 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 è 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘴𝘢𝘴𝘵𝘳𝘰, 𝘭𝘶𝘪 𝘭𝘰 𝘴𝘢 𝘨𝘪à 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘪ù 𝘪𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘴𝘢 𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘢𝘭𝘭𝘦𝘳𝘵𝘢. 𝘚𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘢𝘵𝘶𝘧𝘧𝘰𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘰𝘷𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘮𝘣𝘦𝘷𝘶𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘪𝘴𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘶𝘪, 𝘴𝘢𝘵𝘶𝘳𝘪, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪. 𝘈𝘴𝘴𝘰𝘳𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘭 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘦, 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘪𝘯𝘷𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘤𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪ò 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘴𝘪 𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘢 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢 𝘥'𝘰𝘭𝘪𝘰. 𝘜𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘤𝘪 𝘴𝘷𝘦𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘴𝘰𝘭𝘢𝘵𝘢, 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘴𝘨𝘳𝘦𝘵𝘰𝘭𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘪 𝘤𝘪 𝘩𝘢 𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘩𝘢 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦. 𝘕𝘰𝘯 𝘤𝘦 𝘯𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘮𝘢 𝘦𝘳𝘢𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘨𝘯𝘢𝘵𝘪 𝘢 𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘤𝘪 𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪. 𝘈𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘪 𝘤𝘪 𝘴𝘨𝘳𝘦𝘵𝘰𝘭𝘦𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘮𝘢 𝘤𝘪 𝘷𝘰𝘳𝘳à 𝘶𝘯 𝘦𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪𝘵à, 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘳𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘴𝘦𝘥𝘶𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘢 𝘪 𝘤𝘶𝘮𝘶𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘭𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘵𝘶𝘥𝘪𝘯𝘦. ~ 𝕴𝖑 𝕭𝖆𝖙𝖙𝖎𝖙𝖔 𝕱𝖆𝖓𝖙𝖆𝖘𝖒𝖆 ~ #IlBattitoFantasma #EmmaGreen #IlSaggiatore #citazione #libro #leggere #daleggere #leggeresempre #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #bookish #leggerechepassione #reading #freepik #viaggiatricepigra
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Dopo "Tracce Dal Silenzio" sono riuscita a recuperare anche il suo seguito, appunto "Bunny Boy". Non saprei che dire, un grande NI anche in questo caso. Tante, troppe, voci che raccontano le vite di chi circonda Nina, parlandoci delle loro quotidianità e del loro problemi. Anche in questa vicenda il mistero e l'assassino sono quasi marginali, non danno così impatto alla vicenda. Due storie quasi parallele che si intrecciano per puro caso, senza che una sia così d'impatto per l'altra. Un romanzo leggero e scorrevole da leggere. Ha alcuni spunti interessanti, ma niente che resti nella memoria. Un peccato. Comunque non lo sconsiglio, se cercate una lettura di questo genere. ❓Vi capitano spesso "delusioni"? Immaginare una trama e trovarsi a leggere altro? #BunnyBoy #LorenzaGhinello #Marsilio #libro #leggere #daleggere #leggeresempre #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #bookish #leggerechepassione #reading #freepik #viaggiatricepigra
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Lo avevo letto mesi fa, ma ancora non ve ne avevo parlato perché è un grande NI per me. Una lettura piacevole e molto scorrevole, che mi aveva aiutato a superare un blocco di lettura e rilassarmi fra queste pagine. Però ricca di troppo..."altro" che non lo rende propriamente un thriller ma piuttosto un romanzo di formazione che si intreccia con un mistero. Mescola la vita quotidiana di questa ragazzina, con tutti i problemi che la circondano dopo l'incidente che l'ha resa sorda, a questo nuovo "potere" che improvviso arriva e le sconvolge di nuovo la vita. Ahimè, fosse solo la sua voce.... Troppi personaggi si alternano nella vicenda, ma devo ammettere che senza di loro il tutto sarebbe stato davvero piatto e breve. Si aggiungono i problemi personali dei genitori, del fratello, delle amiche di quest'ultimo, della vicina di casa,... Insomma, spaccati di quotidianità che non hanno proprio a che fare con la storia centrale: un pro ed un contro. Dipende molto da cosa state cercando come lettura. La scrittura è molto bella e leggera, le pagine scorrono velocissime. Dovete solo valutare se state cercando un thriller come si deve oppure qualcosa di più "leggero". ❓Siete più amanti dei thriller cruenti o di storie del genere, che esplorano i protagonisti? #TracceDalSilenzio #LorenzaGhinelli #Marsilio #libro #leggere #daleggere #leggeresempre #bookblogger #booknerd #bookstagrammer #booklovers #bookish #leggerechepassione #reading #freepik #viaggiatricepigra
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