BLOGTOUR: Il segno della croce di Glenn Cooper / Focus On: Dannati




 Benvenuti a questa Quarta Tappa del BlogTour dedicato dall'ultimo libro di Glenn Cooper:
"Il Segno Della Croce", che uscirà in Italia il 7 Novembre (oggi!)
In questa tappa vi parlerò di un'altra trilogia molto famosa dell'autore "Dannati", ma prima una piccola parentesi sul libro in uscita:


Titolo: Il segno della croce
Autore: Glenn Cooper
Traduzione di: Monica Bottini
Editore: Nord
Genere: Thriller
Pagine:  416
Prezzo: 16,90
Ebook:  9.99
Trama: In un piccolo paese dell'Abruzzo, un giovane sacerdote si alza dal letto. Il dolore è lancinante. La fasciatura intorno ai polsi è intrisa di sangue. Con estrema cautela, il sacerdote scioglie le bende. Le sue suppliche non sono state esaudite, le piaghe sono ancora aperte. Il giovane chiude gli occhi e inizia a pregare. Prega che gli sia risparmiata quella sofferenza. Che gli sia data la forza di superare quella prova. E che nessuno venga mai a conoscenza del suo segreto... L'Antartide. Intorno a loro, si apre un infinito deserto di ghiaccio e vento. Il gruppo di uomini raggiunge a fatica il punto segnato sulla mappa. E lo individuano: l'ingresso a una caverna scavata decenni prima da chi li ha preceduti in quel continente disabitato. Quando entrano in religioso silenzio, gli uomini si trovano davanti un museo sconosciuto al resto dell'umanità, costruito per conservare i reperti che si ritiene siano andati perduti per sempre. Ma loro sono arrivati lì per due oggetti soltanto. E adesso li stringono tra le mani. Ne manca solo uno, poi l'alba di una nuova era sorgerà sul mondo...




FOCUS ON: DANNATI

Una trilogia davvero interessante e nuova, che si muove tra scienza e fantascienza, portandoci alle conseguenze (sempre più gravi) di un esperimento, la cui colpa in questo caso è da attribuire solo al fattore umano. Vi parlerò un pochino del primo capitolo, cercando di darvi un'idea della storia ma senza dirvi troppo perchè altrimenti perdereste tutta la sorpresa nel leggerli.

I protagonisti principali sono John e Emily, una coppia che, si può dire, lavora insieme: lei una scienziata che lavora al Massive Anglo-American Collider come direttrice del progetto Hercules, mentre lui un militare che si occupa della sicurezza nello stesso luogo.

Erano una bella coppia. John, più alto di lei di una trentina di centimetri, era di carnagione scura, aveva occhi color nocciola e corti capelli castani. Emily era una bionda naturale dagli occhi azzurri, con un lieve accento e la testardaggine ereditati dal padre scozzese, mentre la carnagione chiara e l’imperturbabilità venivano dalla madre svedese. John, invece, era americano al cento per cento. Erano entrambi in perfetta forma. John, che svolgeva un lavoro impegnativo, aveva un fisico invidiabile per un quarantatreenne. Emily, che di anni ne aveva trentasette e faceva un lavoro sedentario, doveva impegnarsi per restare in forma, e proprio per quel motivo frequentava il corso di autodifesa israeliana.

Ma tutto cambia quando, dopo una prova per riavviare Hercules (come vi avevo anticipato sopra), l'ambizione umana di uno dei membri dello staff prende il sopravvento e porta tutto oltre i limiti che Emily aveva imposto.
Cooper è molto attento ai dettagli, quasi annoiano questi primi capitoli dedicati alla scienza, per la quantità di informazioni tecniche, per far capire ai lettori in cosa consista il progetto e Hercules. (Ovviamente non li ho riportati!)

Lei, intanto, continuava a scandire l’aumento dell’energia: 
«Quindici TeV, sedici, diciassette, diciotto, diciannove, venti. Massima potenza raggiunta!» 
Ci fu qualche applauso. Emily trasalì, notando che l’energia continuava a salire. 
«Matthew, che sta succedendo? L’energia è a ventidue TeV e non accenna a fermarsi!» 
«Mi dispiace», sussurrò lui. 
«Ti dispiace per cosa? Chi ha autorizzato l’aumento di energia?» 
«Io, dottoressa Loughty», intervenne Henry Quint dall’alto della sua postazione. 
«Perché non sono stata informata?» 
«Possiamo discuterne più tardi, in privato?» 
«È una cosa inammissibile. Voglio una risposta, adesso. Perché non sono stata informata?» 
«Perché si sarebbe opposta. È una decisione che ho preso in autonomia per garantire la sopravvivenza operativa del MAAC. Adesso, per favore, prosegua fino a trenta TeV.»
 [...]
Lo scopo primario dell’esperimento Hercules I era di valutare se venti TeV fossero un’energia sicura prima di tentare di arrivare a trenta. Sapeva bene per quale motivo Quint aveva preso quella decisione. Per questioni politiche, in un colpo solo aveva buttato al vento ogni procedura di sicurezza. «Ventisei TeV», sussurrò la donna. «Ventisette, ventotto, ventinove.» 
Quando l’energia raggiunse i trenta TeV, Emily lasciò la sua postazione e, dando le spalle ai monitor, si rivolse a Quint e ai suoi collaboratori, ammutoliti. John la seguì con una telecamera, allarmato dall’espressione angosciata sul suo volto. 
«Dobbiamo scendere immediatamente a venti TeV», disse con voce calma. 
«Per favore, Matthew, fallo.» 
«Non ci provi neppure, dottor Coppens», lo minacciò Quint. «Mi assumo ogni responsabilità.» «Dottor Quint, se non permette al dottor Coppens di diminuire o interrompere il flusso di energia, non mi lascia altra scelta che rassegnare le mie dimissioni seduta stante.» 
«È libera di fare ciò che vuole, dottoressa Loughty, ma questo esperimento proseguirà a trenta TeV», ribatté Quint, alzando la voce. Le teste dei presenti si spostavano da Emily a Quint e viceversa, e nessuno sembrava prestare attenzione ai monitor. Fu allora che David Laurent si accorse che c’era qualcosa che non andava con lo spettrometro a muoni. 
«Ehi! Il rilevatore sta dando i numeri!» strillò con la sua tipica vocina stridula. 
«Non so cosa stia succedendo.» Emily stava per correre verso la sua postazione quando accadde qualcosa. John batté le palpebre, confuso e incredulo. Prima che potesse aprire bocca, sentì Trevor urlare: «Ma che cazzo è successo?» Emily era sparita. 
E al suo posto c’era un’altra persona. Nelle ore e nei giorni successivi, avrebbero rivisto migliaia di volte le registrazioni di quel momento, analizzandole fotogramma per fotogramma. Le telecamere in alta definizione registravano a sessanta fotogrammi al secondo. Qualunque cosa fosse, era avvenuta durante l’intervallo infinitesimale tra due fotogrammi. Ogni ripresa mostrava la stessa cosa: un istante prima c’era Emily, quello dopo un uomo. Un uomo robusto con capelli neri come la pece.

E da quì inziano i guai, perchè l'uomo scappa dalla base, iniziano le ricerche per riprenderlo ed identificarlo, cercando di capire cosa sia successo....cosa che porterà ad una scoperta allarmante.

«Le impronte sono di un certo Brandon Woodbourne, che ha vissuto a Dartford.» 
«E sappiamo dove vive adesso?» 
«Di certo non da queste parti, capo.» 
«Smettila di fare il misterioso, non sono dell’umore adatto.» 
«Sì, d’accordo. Solo che è assurdo, te l’ho detto. Brandon Woodbourne è nato il 15 novembre 1915 ed è stato impiccato nella vecchia prigione di Dartford l’8 aprile 1949.»

Da quel momento partiranno due storie intrecciate: da una parte la ricerca di Brandon, dall'altra John che decide di andare a cercare Emily e riportarla indietro.
Trascorsa una settimana John si troverà nello stesso punto in cui Emily scomparve, per iniziare una folle ricerca in un luogo che non conosce e di cui non sa nulla, avendo solo una settimana di tempo per essere riportati indietro nel loro mondo.

Il fetore lo colpì ancor prima di rendersi conto di dove fosse. Più intenso che in una lurida latrina in un avamposto afghano, il tanfo dolciastro e pungente di decomposizione gli fece venire la nausea. Bagnato da una pioggerella fredda, John si guardò attorno, disorientato: si trovava su una strada sterrata e fangosa delimitata da modeste casette di legno, con tetti ricoperti di paglia e le imposte sbarrate. Due grossi corvi neri spiccarono il volo sparendo in una vicina macchia di alberi. Un cavallo nitrì da qualche parte. I pantaloni erano lenti: la cintura era slacciata perché non c’era più la fibbia. Quasi tutta l’attrezzatura era sparita: la fondina, la pistola, i caricatori e i portacaricatori di nylon, il coltello e il fodero, il coltellino svizzero, ma anche l’orologio, la bussola e l’accendino. Dopo una rapida ispezione, si accorse che la stessa sorte era toccata alle cerniere della giacca e a quella dei pantaloni, e a tutti i bottoni di plastica degli indumenti. Anche gli anfibi sembravano un po’ larghi, e infatti le asole metalliche per i lacci si erano volatilizzate. Lo zaino di tela era a terra ai suoi piedi, privo delle fibbie metalliche che tenevano unite le cinghie. Quando si chinò per raccoglierlo, scoprì che era vuoto a eccezione della corda. Dopo averne staccato un pezzo per stringersi i pantaloni, mise il resto in tasca.

E a breve imparerà due regole di quello strano mondo, chiamato Oltre o Inferno, quasi parallelo al nostro (come geografia) grazie ad un giovane che sa dove può essere Emily:
«Il metallo non passa»
E la più inquietante:
«Nessuno muore nell’Oltre. Ecco una cosa che non ti ho ancora detto: non c’è modo di andarsene da qui.»

Il primo di una serie di viaggi che porterà i nostri protagonisti a conoscere tanti personaggi che sono stati famosi nella nostra storia e che lo sono ancora lì in quel mondo infernale, alcuni cattivi mentre altri lì per 'sbagli' effettuati in vita. Tra alleanze con 'persone' improbabili e altro, per sopravvivere faranno di tutto, contando i giorni e sperando di riuscire a tornare a casa.
Ma non hanno fatto i conti con l'instabilità della macchina, perchè ad ogni passaggio, quest'ultimo cresce di dimensione, causando problemi sempre più grandi...e che potrebbe finire col riversare i dannati nel nostro mondo.



REGOLE
Il giveaway partirà dal 02/11/16 fino al 10/11/2016.
Il giorno dopo sarà visualizzato il nome del vincitore sul forum e sarà contattato per email.


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8 commenti:

  1. "Dannati" è l'unica serie di Copper che non ho ancora letto! Tutti gli altri sono ben custoditi a casa e letti e riletti ^______^ Prima o poi devo assolutamente recuperare anche quelli, insomma parliamo di Cooper e sopratutto da come ne hai parlato mi sembrano proprio interessanti!!

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  2. Bellissima tappa di un bellissimo blogtour ;)
    E-mail: marco.smeraldi8@gmail.com
    Lettore fisso: Marco Smeraldi
    Mi piace su FB: Marco Smeraldi
    Condivisione tappa: https://www.facebook.com/smeraldi.marco/posts/1036384346473646

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  3. wow la voglio proprio leggere anche quella trilogia!

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  4. Mi è piaciuta questa piccola anteprima.:-)

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  5. Dannati ancora mi manca e ora sono più impaziente che mai di leggere questa serie! Tutta la parte iniziale mi ha ricordato il film Deepwater Horizon che ho visto il mese scorso, con il disastro avvenuto solo a causa delle spinte politiche e per l'assoluta mancanza di riguardo delle procedure di sicurezza.

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  6. Dannati non mi è piaciuto tanto, troppo storico
    Mail: e.cherri@alice.it

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  7. Dannati non mi è piaciuto tanto, troppo storico
    Mail: e.cherri@alice.it

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  8. Grazie per questa anteprima sui Dannati! Me lo segno e lo leggerò al più presto!

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