Opinione: Elevation, di Stephen King


Un racconto di rara intensità, che è anche un omaggio ai suoi maestri, in cui King si prende la libertà, più che legittima, di dare una possibile risposta alle tristi derive del nostro tempo.
«Esercizio di stile con l'anima, Elevation propone una serie di lezioni morali all'America trumpiana ma lo fa regalando in cambio un guizzo crativo purissimo» - Francesco Pacifico, Robinson

«Un piccolo libro su un uomo normale che, in circostanze straordinarie, supera l'odio per vivere con gentilezza e dignità» - The Washington Post

«King è la nostra risorsa rinnovabile più preziosa» - The Guardian

Scott Carey sta percorrendo senza fretta il tratto di strada che lo separa dal suo appuntamento. Si è lasciato alle spalle la casa di Castle Rock, troppo grande e solitaria da quando la moglie se n'è andata, se non fosse per Bill, il gattone pigro che gli tiene compagnia. Non ha fretta, Scott, perché quello che deve raccontare al dottor Bob, amico di una vita, è davvero molto strano e ha paura che il vecchio medico lo prenda per matto. Infatti Scott sta perdendo peso, lo dice la bilancia, ma il suo aspetto non è cambiato di una virgola. Come se la forza di gravità stesse progressivamente dissolvendosi nel suo corpo. Eppure, nonostante la preoccupazione, Scott si sente felice, come non era da molto tempo, tanto euforico da provare a rimettere le cose a posto, a Castle Rock. Tanto, da provare a riaffermare il potere della parola sull'ottusità del pregiudizio. Tanto, da voler dimostrare che l'amicizia è sempre a portata di mano.                

° °   ° ° °   ° °   ° °   ° ° °   ° °

King ancora una volta si dimostra straordinario. È riuscito con una brevità (piuttosto difficile per lui, visto che di solito le sue storie sono belle corpose) a creare qualcosa di intenso, mescolando come al solito la quotidianità con qualcosa di assurdo.

Il romanzo parte presentandoci il protagonista che si chiama Scott, un uomo di mezza età che è sempre stato parecchio corpulento. La cosa che lo sorprende di più è che ha notato, per puro caso, di star perdendo peso, ma tutto ciò non influisce minimamente con la sua figura estetica.
Infatti ne discute presto con un suo caro amico e medico, Bob, lasciando anche lui senza parole. Il fenomeno è preoccupante, già solo perché questo calo di peso è costante, ma soprattutto che questo non influisca minimamente sul suo fisico non è normale. Bob gli consiglia subito di andare a farsi visitare, però Scott preferisce aspettare, visto che si sente comunque molto bene e teme di finire nelle mani di chissà chi, vittima di qualche esperimento strano.

Questa è la base nella storia che però avrà una crescita diversa da quella che potremmo mai immaginare, perché Scott ha due vicine sposate fra di loro, che posseggono un locale nella città che però rischia di fallire visto che la maggior parte dei cittadini non vede di buon grado un matrimonio fra lesbiche.
Queste due giovani donne hanno dei caratteri estremamente diversi fra di loro, infatti Deirdre è sempre stata nei suoi confronti (di Scott) molto dura, diretta, quasi cattiva, ma lui non si è mai fatto scoraggiare. Sua moglie Missy invece è molto più gentile e tranquilla, ed infatti sarà lei a far capire a Scott qualcosa in più sulla sua partner, di quanto sia una facciata per il mondo e che lei non è davvero così come appare.

Scott è una persona estremamente buona, senza pregiudizi e decide di provare a fare qualcosa per aiutare queste due donne proponendo una sfida che Deirdre non può assolutamente rifiutare, il tutto per riuscire a rilanciare questo locale ed aiutare queste donne, ingiustamente prese di mira dai cittadini.

La cosa davvero bella di questo romanzo (o racconto perché alla fine si tratta di 200 pagine) è che King è riuscito a mettere la questione della perdita di peso inspiegabile come sottofondo per tutto il resto; per parlare più che altro dell'accettazione e dei pregiudizi che può avere la gente.
È sempre stato uno dei punti forti dell'autore e anche in questo caso ci azzecca in pieno.
Riesce a fare una critica alla società ed al modo di pensare bigotto (e stupido) che caratterizza fin troppe persone, non solo nelle piccole cittadine perché questa gente intollerante vive anche nelle metropoli, ma lì si confonde forse un po' di più nella massa, tutto qua.
Riesce a parlare di un problema che affligge così tanta gente ed è qualcosa di inaccettabile, usando come sempre la sua creatività per dare un tocco in più che incuriosisca il lettore nonostante si affrontano tematiche molto serie e (purtroppo ancora troppo) reali.

Come si fa a non amarlo per questo?

Credo che con queste poche pagine sia riuscito a creare un romanzo migliore degli ultimi anni. Ho apprezzato moltissimo Sleeping Beauties, dove anche lì si fa una critica alla società pensando alle donne, nonostante l'aspetto dell'assurdo sia molto più calcato nel finale; ho apprezzato parecchio The Outsider nonostante come mi abbia un po' deluso per la piega che prendevano gli eventi dopo metà romanzo. È una cosa che riscontro molto spesso in King: partire alla grande ma il finale che non regge.

In questo caso invece, forse per la brevità o forse per il messaggio che voleva lanciare, tutto questo riesce si affronta questo romanzo 200 pagine che scorrono tranquille e si leggono un paio d'ore, lasciandoti completo; si ha proprio la sensazione che riesca a raccontarti tutto senza che manchi niente.
Davvero molto bello. Fateci (minimo!) un pensiero.
Non resta che attendere il prossimo romanzo e vedere che cosa ci racconterà, in che luoghi e con che persone ci troveremo ad avere a che fare. Sicuramente ci stupirà. Non per altro è e resta il Re.

1 commento: