Opinione: I figli del D'Hara, di Terry Goodkind

Non so se sono davvero pronta a parlarvene, ma voglio provarci. 
A caldo, con tutto un subbuglio dentro di emozioni varie, dalla gioia per aver potuto legger altro riguardante Richard e Kahlan, alla tristezza assoluta nel sapere che da adesso in poi non ci sarà più nulla su di loro. 
Nel 1994 "La prima regola del mago" ha fatto conoscere ai lettori di tutto il mondo i personaggi di Richard Cypher, giovane guida dei boschi destinata a brandire la leggendaria Spada della Verità, e Kahlan Amnell, ultima Madre Depositaria in un mondo minacciato dall'ombra di un tiranno sanguinario.
"La spada della verità" è una delle più imponenti saghe fantasy mai scritte: un ciclo composto da 15 romanzi principali e svariati spin-off che hanno richiesto decenni di lavoro, sono stati tradotti in 20 lingue e hanno venduto oltre 26 milioni di copie.
"I figli del D'Hara" riprende le fila del racconto là dove si è concluso nel 2016 con il romanzo "Cuore guerriero".
Nelle cinque storie raccolte in questo volume, Richard e Kahlan si troveranno a fronteggiare l'avidità insaziabile della Dea Dorata, il potere oscuro del giuramento della strega e una frattura nel mondo dei vivi che li condurrà pericolosamente vicini a quello dei morti. Tutto per riuscire nell'impresa più importante della loro vita: salvaguardare il loro retaggio attraverso i figli del D'Hara.

Ero così curiosa di legger questi romanzi che li stavo tenendo d'occhio da un po'. La notizia di una stampa che li avrebbe riuniti a Febbraio mi aveva entusiasmato parecchio ed ero carica per buttarmi in quest'avventura, nonostante io e l'inglese non siamo proprio affiatati. 
E poi, miracolo: 
La Mondadori ne ha preso i diritti e ne ha annunciato la traduzione e stampa.
Inutile dire che ero in estasi!
(Se mi seguite su Instagram avete già visto alcuni livelli della mia follia, visto che dall'annuncio vi sto stressando per questa cosa)

Ho approfittato anche della ristampa de "Darken Rahl" (sempre edito Mondadori, ma tenendo la traduzione precedente Fanucci) che contiene i primi due volumi della saga La Spada Della Verità, appunto: "La Prima Regola Del Mago" e "La Pietra Delle Lacrime", di cui stiamo facendo un 'triplo' evento dedicato a loro, sperando di incuriosire nuovi lettori ad approcciarsi a Goodkind (che merita una fama estremamente maggiore in Italia). 
Ve ne parlerò meglio quando saranno le mie tappe (trovate i link per le opinioni già inserito nei nomi dei volumi ed invece quello del BlogTour qui). 

Mi era davvero mancato questo mondo ed i suoi protagonisti dopo "Cuore Guerriero" che devo assolutamente rileggere poiché lo feci in lingua e temo di aver capito poco (la Fanucci ai tempi non rilasciava a dichiarazioni ed era molto lunga coi tempi...quindi mi dissi 'a mali estremi'). 

Ma torniamo a questa storia.

«Sono venuto ad accettare la tua resa.»
Richard aggrottò le sopracciglia appoggiando un gomito sul bracciolo
di pelle imbottito del massiccio scranno. Era più incredulo che turbato.

Sicuramente è ambientato dopo gli eventi che hanno chiuso il ciclo "Le Terre Oscure", probabilmente dopo un periodo (fin troppo breve) di pace.
Quando Richard e Kahlan credono di aver messo fine alle minacce contro la loro vita ed il regno, qualcosa di insinua fino a loro e pretende una resa incondizionata. 
Si tratta della Dea Dorata che, parlando attraverso uno dei sudditi di Lord Rahl, pretende ciò ed in cambio darà una morte rapida ai due sovrani. 

Sarà l'inizio di svariate battaglie che metteranno a rischio la vita di Richard e Kahlan
, che devono riuscire a sopravvivere per mantenere forte il potere della magia in quel mondo. Infatti si rendono conto che senza di loro sarebbe troppo debole a pericoli esterni.
Legato a questo aspetto, devono restare in vita per portare a termine una missione estremamente importante per il futuro di tutti: proteggere i figli del D'Hara. 
Garantendo la sopravvivenza della magia (e chi ne è portatore) per le generazioni future. 

Un romanzo che mi ha lasciata spesso perplessa. 
La minaccia della Dea Dorata, quando comprendiamo chi sia davvero lei ed il suo esercito, è un elemento davvero stiracchiato e che mi ha lasciato parecchi dubbi in merito. 
Sicuramente originale, ma forse troppo azzardato. 
Resta l'elemento che fa da sfondo a tutta la vicenda, sebbene nel frattempo saltino fuori molte altre minacce più urgenti e pericolose, che attentano alla vita dei due. 

Infatti ci saranno altri nemici che sfrutteranno il caos e la violenza, scatenata da quest'orda violenta e sanguinaria, per farsi avanti e sfidare il potere dei Rahl e delle Depositarie. 
Per eliminarli in quanto nemici ed approfittare delle proposte che la Dea Dorata ha fatto loro.
Anche se non tutti hanno in mente questo come obiettivo principale.

Senza la Dea Dorata troviamo ciò a cui eravamo già abituati. 
Sfide impossibili a cui l'astuzia di Richard riesce a trovare una scappatoia, la determinazione sua e della Madre Depositaria, il loro coraggio e la loro forza nell'affrontare l'ennesima battaglia senza potersi tirare indietro. 

Ci saranno personaggi che faranno ritorno, come le Mord Sith che non lasceranno mai Richard e Kahlan soli; ed alcuni nuovi, come Shale, una strega che arriva dalla Desolazione Settentrionale. 
Fin da subito si dimostra molto disponibile nell'aiutare i due sovrani a distruggere la minaccia, ma è davvero la donna giusta capitata al momento giusto per caso?

Una lettura piuttosto veloce e ben ritmata, anche se spesso ci sono ripetizioni di concetti che risultano fastidiosi. Ma ho il forte dubbio che questa sensazione mi sia dovuta all'aver appena riletto i primi due volumi, quindi aver freschi a mente alcuni passaggi chiave che qui devono esser rispiegati (ed è in questi casi che la figura di Shale ci fa da "Dante", poiché non conosce la magia del mago guerriero né ciò che hanno affrontato e che ha dato loro consapevolezza per affrontare certe sfide; infatti in molti punti mi ha rinfrescato la memoria su cose che non ricordavo). 

Considerate che sono stati stampati circa tre anni dopo la chiusura di Cuore Guerriero, e a distanza di alcuni mesi l'uno dall'altro. Credo fosse "necessario" un recap ogni tanto ai lettori. 

Ho apprezzato molto il fatto che è stata tradotta e racchiusa in un volume unico, ciò permette di leggere tutto subito:
L'Uomo Scarabocchiato [The Scribbly Man (2019)]
Cose Terribili [Hateful Things (2019)]
Landa Desolata [Wasteland (2019)]
Il Giuramento Della Strega [Witch's Oath (2020)]
Nell'Oscurità [Into Darkness (2020)]

Anche perché i primi due romanzi sono davvero minuscoli, un centinaio di paginette (davvero una cosa strana per Goodkind), che regalano solo dubbi in attesa di continuare per colmarli. 
Una piccola saga che, ahimè, lascia tante domande al lettore ed un finale con un ottimo potenziale, che avrebbe potuto regalare una continuazione alle vicende.

Infarti, il finale è stata una mazzata.
Allo stesso tempo mi sono sentita esaltata e felice, triste e sconsolata.
Le ultime righe sembrano lasciate lì, come puntini di sospensione, per "altro" che avremmo potuto leggere, ma di cui non sapremo mai nulla. 

Purtroppo Goodkind ci ha lasciati a settembre dell'anno scorso, poco dopo aver concluso questa saga. 
È davvero brutto saper di non poter legger altri di suo, in particolar modo di questo mondo così straordinario che ha incantato i suoi lettori. Personalmente, mi mancherà moltissimo.
Spero che i suoi scritti portino avanti il suo pensiero e le sue idee ancora per tanto tanto tempo. 

Nel complesso, un romanzo azzardato che forse non riesce nell'incantare al 100% il lettore, ma ha comunque il coraggio di osare.
Mi erano davvero mancati Richard e Kahlan e molto probabilmente, quando avrò finito di rileggere tutta la saga, riprenderò in mano a che questo per dargli una seconda lettura e capire se il mio giudizio viene modificato o no.

In ogni caso, vado a rannicchiarmi in posizione fetale mentre il mio cuore piange, poiché da adesso so se sono davvero finite le loro avventure.
Sapevo che sarebbe successo, ma non ne ero pronta. 
Non credo lo sarei mai stata, coscientemente.

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